Il sequencing del DNA consiste
nell'esatta determinazione della sequenza di nucleotidi di una data genomica,
quindi di un intero gene e infine di un intero cromosoma. Il primo acido
nucleico ad essere sequenziato fu il tRNA, la cui molecola è relativamente
corta, contenendo tra i 75 e gli 80 nucleotidi: la catena oligonucleotidica
veniva spezzata, utilizzando degli enzimi specifici che rompevano i legami
diestere-fosforici, in segmenti sempre più corti sino a quando questi potevano
sequenziati con semplici procedure ( stepwise degradation). Le endonucleasi di
restrizione, enzimi che spezzano le catene di oligonucleotidi in siti
specifici, furono scoperte a partire dal 1970, grazie agli studi condotti sui
batteri: questi enzimi sono in grado di identificare specifiche sequenze, da 4
a 8 coppie di basi ( bp). Un dato sito contraddistinto da 4 bp si ripete, in
media, ogni 256 bp, e un sito da 6 bp, ogni 4096 bp. La distribuzione dei siti
nel DNA è tuttavia irregolare, cosicché una regione può essere tagliata più o
meno frequentemente rispetto alla media statistica. Oggi il sequenziamento del
DNA può essere effettuato seguendo due strategie:
In entrambi i casi i quattro
set dei prodotti di reazione sono sottoposti a elettroforesi in corsie
adiacenti su un gel di poliacrilamide ad alta risoluzione. L'analisi di bande
formate nel gel dalle etichette, permette di risalire alla lunghezza dei
frammenti di DNA, generati in ognuna delle quattro reazioni. Da queste
informazioni è possibile ricavare direttamente la sequenza delle basi del DNA.