Il DNA è costituito da due catene polinucleotidiche
affrontate e avvolte a spirale a formare una doppia elica. Le due catene sono
collegate tra loro mediante ponti idrogeno tra le basi appaiate, sono
complementari e antiparallele, cioè le posizioni 3' e 5' delle molecole di
desossiribosio in una catena sono orientate in direzione opposta a quella delle
molecole della catena complementare. Nella terminologia corrente, un'estremità
di ciascuna catena è comunemente indicata come terminazione 5' e quella opposta
come terminazione 3' Il processo di duplicazione o replicazione del DNA è stato
postulato da Watson e Crick nel 1953 e successivamente confermato
sperimentalmente con metodi biochimici ( Meselson e Stahl, 1958 ) e con metodi
autoradiografici sul batterio Escherichia Coli (Cairns, 1963). Secondo il
modello semiconservativo la duplicazione comporta le seguenti fasi:
Nei batteri il processo appena descritto procede da
un'estremità all'altra della doppia elica come il meccanismo di apertura di una
chiusura lampo di un abito da donna...
Via via che la replicazione procede, le due catene polinucleotidiche diventano
quattro e formano con le porzioni non ancora replicate della molecola una Y; la
conformazione assunta dalle catene in corso di replicazione prende il nome di
forcella di replicazione, ed il punto di unione tra le porzioni della molecola
già replicate e quelle che ancora non lo sono prende il nome di punto di
crescita (fig. ). Nel punto di duplicazione le
due catene parentali via via si separano; le due molecole figlie che si vanno
formando rimangono adiacenti l'una all'altra finchè tutta la molecola parentale
è duplicata e infine si separano. Bisogna chiarire un particolare aspetto della
duplicazione del DNA: i substrati utilizzati dall'enzima DNA polimerasi non
sono i nucleosidi 5'-monofosfati, bensì i nucleosidi 5'-trifosfati:
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Oltre ai quattro substrati, la sintesi del DNA richiede
l'enzima DNA polimerasi e la presenza di DNA a due eliche, delle quali una
serve da template o modello e l'altra da primer per l'innesco della sintesi
(fig. ).
La DNA polimerasi può agire in una sola direzione, polimerizzando la molecola
neoformata dall'estremità 5' a quella 3'. Dato che le due catene del DNA sono
antiparallele, la catena che termina con 5' si replica con la formazione di
piccoli frammenti nella direzione 5' 3' che si riuniscono fra
loro in un tempo successivo ad opera di un altro enzima, la polinucleotide
ligasi .
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Il nucleotide che la polimerasi attacca alla catena è complementare a quello che si trova nella posizione corrispondente sullo stampo. Se il nucleotide adiacente sullo stampo è dCMP, l'enzima attacca un nucleotide dGTP. Ripetendo questa operazione, l'enzima riesce ad allungare l'estremità 3' dell'innesco fino a raggiungere l'estremità 5' dello stampo.