L’ aspetto del corpo dopo la donazione degli organi.

Tale quesito è forse uno dei primi che si presentano nella mente del donatore o della famiglia che acconsente al prelievo e rappresenta, di fatto, un timore legittimo perché si tende a pensare che, oltre a rivedere il congiunto cadavere, questo avrà un aspetto spaventoso a causa delle mutilazioni che gli verranno inferte durante l'operazione. Niente di più sbagliato. Infatti, il cadavere che ha subito un prelievo di organi, se è vestito è assolutamente uguale a tutti gli altri cadaveri, mentre se è nudo reca una cicatrice in corrispondenza del luogo dove è avvenuto il taglio; è dunque integro ma con una ferita chirurgica chiusa con punti di sutura. Non avviene alcuna mutilazione o deturpazione che possa rendere la salma inguardabile o spaventevole.
Anche nel caso del prelievo di cornee, la semplicità dell'intervento è tale da accomunarlo a ciò che avviene nei casi di cataratta ed è quindi esclusa ogni enucleazione del bulbo oculare.
Il prelievo di cute, a sua volta, comporta l'asportazione di uno strato di epidermide talmente sottile che ad occhio si fatica a distinguere dove è avvenuta l'operazione. Il prelievo di segmenti ossei, infine, è del tutto invisibile e, se si dovessero prelevare segmenti lunghi che provochino un'innaturale mollezza del cadavere, verrebbero inserite protesi apposite affinché, nel breve tempo che resta fino al momento della chiusura della cassa, il cadavere si presenti assolutamente normale alla vista ed al tatto.

Indietro