Ricerca quantitativa sulla donazione degli organi

Sono state intervistate, casualmente, 1000 persone rappresentative dell'universo della popolazione piemontese; le interviste sono state eseguite nei giorni dal 3 al 7 aprile 2000. Le interviste sono avvenute attraverso un questionario2 strutturato con l'obiettivo di valutare gli atteggiamenti e le principali reticenze già ricavate nella fase qualitativa della ricerca. Il campione, composto da uomini e donne con età superiore ai 18 anni, è stato estratto casualmente dagli elenchi telefonici di alcune città campione della regione Piemonte: Torino (grande centro), Alessandria e Vercelli (medio centro), Verbania, Susa e Bra (piccoli centri). I dati portano a fare diverse valutazioni utili per comprendere meglio il fenomeno della donazione e del trapianto degli organi; alla luce di tali dati, qui di seguito cercheremo di illustrare che cosa pensano i piemontesi in rapporto ad alcuni aspetti della donazione e del trapianto degli organi.
In particolare analizzeremo i seguenti aspetti:
1. atteggiamento verso la donazione;
2. da chi e quali informazioni le persone si attendono sulla donazione e sul trapianto degli organi;
3. quanti riconsegneranno il modulo da compilare.

1. L'atteggiamento verso la donazione ed il trapianto degli organi
La prima domanda, quale sia l'atteggiamento dei piemontesi nei confronti della donazione e del trapianto degli organi, è in realtà una domanda articolata: bisogna infatti considerare che, quando si parla di donazione degli organi, le persone si immedesimano sempre in chi dona e quasi mai nella figura di chi potrebbe avere bisogno di un organo, ed inoltre che diverso è decidere per se stessi e diverso è decidere per i propri congiunti. Per comprendere meglio, quindi, la domanda è stata scomposta riferendosi alla donazione di propri organi, al ricevere un trapianto, ed alla donazione di organi dei propri famigliari.

DOMANDA: Lei, per quanto sa, è favorevole al trapianto degli organi come donatore ?

Torta

Gli intervistati sono, nell'insieme, favorevoli alla donazione degli organi. Il 61,8% si dichiara molto o abbastanza favorevole, mentre il 25% si dichiara indeciso ed il 13,2% per nulla o poco favorevole.
Chi sono le persone favorevoli: I giovani e gli adulti sono i più favorevoli, mentre i meno favorevoli sembrano essere le persone con più di 65 anni. Allo stesso modo gli uomini sono, anche se di poco, più favorevoli delle donne. Anche il titolo di studio sembra incidere: le persone laureate sono più favorevoli delle persone con la licenza elementare.
I più favorevoli si trovano inoltre nei grandi e piccoli centri, mentre vi è una leggera diminuzione per i centri medi (di circa il 7%).
In linea di massima si individuano comunque situazioni abbastanza equilibrate (con scarti al massimo del 10%).

DOMANDA: Lei, per quanto sa, è favorevole al trapianto degli organi come ricevente?

Torta

Gli intervistati sono, nell'insieme, favorevoli al ricevimento degli organi. Il 67,7% si dichiara molto o abbastanza favorevole, mentre gli indecisi scendono al 19,9% e gli sfavorevoli rimangono al 13,2%.
Questo dato ci fa riflettere sul fatto che chi si dichiara contro la donazione, in linea di massima, dichiara anche la volontà di non voler ricevere organi qualora ne avesse bisogno. Mentre una parte di indecisi dichiara la propria volontà a voler ricevere un organo in caso di necessità.

DOMANDA: Lei sarebbe favorevole all' eventuale donazione degli organi di un suo familiare?

Torta

Questa domanda, mette in luce una problematica complessa, ovvero come si comporterebbero le persone se dovessero decidere per gli altri. Le percentuali cambiano sensibilmente: i favorevoli (ovvero coloro che darebbero il consenso) scendono al 51,4%, gli indecisi salgono al 32,2% e gli sfavorevoli salgono al 15,5%.
L'importanza di scegliere in vita è evidenziata da questo dato; decidere per qualcun altro, soprattutto per una persona che ci è vicina, diventa difficile; la gente percepisce questo problema, ed in questo senso, anche se è spiacevole pensare alla propria morte e c'è una forte tendenza alla rimozione, lo spirito della nuova legge, di ricondurre il più possibile la decisione al soggetto in vita, sembra andare incontro al bisogno reale delle persone.

DOMANDA: Se le dico ognuno di noi ha molte più probabilità di avere bisogno di un organo di quante ne ha di donarlo, come si porrebbe rispetto alla donazione ?

Torta

Le persone, in seguito a questa informazione, si spostano in maniera sensibile verso una posizione più favorevole. Ben il 21,4% del campione si dichiara più favorevole o molto più favorevole..
Il sentimento di reciprocità della donazione risulta ancora amplificato a giudicare dal fatto che incida in modo così forte sugli indecisi (19,1% si dichiara più favorevole) ed in parte sugli sfavorevoli (8,3%), mentre per i favorevoli risulta come una conferma.

2. Da chi e quali informazioni le persone si attendono sulla donazione e sul trapianto degli organi
L'informazione è un elemento fondamentale, come evidenziano i dati di ricerca; mai come ora si percepisce una mancanza di dati e di valutazioni scientifiche, affinché, qualunque sia la scelta personale, questa possa avvenire consapevolmente.
Citeremo alcune delle domande in rapporto a questo argomento, ma possiamo confermare che molta confusione c'è anche su chi compia i trapianti, su come vengano assegnati gli organi, oltre alle fondamentali informazioni mediche sull'accertamento della morte.

DOMANDA: Ritiene di essere informato sulla donazione degli organi?

Torta

Un dato estremamente importante, per capire il problema, riguarda il fatto che il 34,3% dei soggetti dichiara di essere poco o per nulla informato ed in particolare il 50,8% degli sfavorevoli, a fronte del 45,6% degli indecisi e del 26,2% dei favorevoli.
Si evidenzia dunque che chi si dichiara sfavorevole lamenta comunque una mancanza di informazione, mentre molto più consapevole sembra la scelta dei favorevoli. Le medesime percentuali si ritrovano nei grandi, nei medi e nei piccoli centri.

DOMANDA: A chi chiederebbe informazioni sulla donazione degli organi?

Torta

Le principali fonti di informazioni sembrano essere i medici di famiglia (19,7%), seguiti dalle associazioni (17,7%) e dai medici specialisti.
Tale lista sembra indicare una propensione verso chi possa fornire informazioni medico scientifiche con autorevolezza.
Riponendo una domanda simile a chi aveva risposto "non so", si ritrovano percentuali molto simili.

DOMANDA: Dove si aspetterebbe di trovare informazioni sulla donazione degli organi? (ammesse risposte multiple)

Torta

I mezzi di comunicazione di massa (televisione, radio, quotidiani, riviste) sembrano rispondere maggiormente alle attese delle persone sul dove attingere informazioni (80,1% delle risposte), anche se non sono da trascurare i depliant (siano essi dal medico di famiglia o in farmacia - 30,7%) o il contatto telefonico (29,8%).

DOMANDA: Quali informazioni vorrebbe?

Torta

La maggior parte delle informazioni richieste sono di tipo medico scientifico, e vanno da quelle più generali, a quelle specifiche (come si accerta la morte, come sono controllati gli organi che vengono trapiantati…) ed organizzative (come vengono assegnati gli organi).
Sulla base di queste indicazioni e degli approfondimenti emersi nella fase qualitativa, si è cercato di fornire risposte nel materiale informativo che sarà consegnato ai medici ed ai cittadini.
Un ulteriore approfondimento, in una domanda successiva, mantiene (amplificandole) queste proporzioni.
Nell'insieme possiamo comunque dire che queste risposte (citate spontaneamente) rappresentano ciò che le persone vogliono sapere per poter operare una scelta ragionata e non basata solo sull'emotività.

3. Quanti riconsegneranno il modulo da compilare sulla donazione degli organi

Torta

 

La mancanza di informazione, non sembra condizionare l'intenzione a riconsegnare il modulo compilato (64,6%), anche in un momento nel quale non era ancora chiaro il fatto che si potesse, in momenti successivi, cambiare idea. Aumenta invece il numero di indecisi su quale risposta dare (che arriva al 36%). L'informazione diventa quindi un elemento fondamentale soprattutto quando, da una generica propensione o rifiuto verso la donazione, si passa a dover prendere una decisione concreta. Il comportamento, a fronte di tali scelte, deve basarsi su scelte consapevoli (anche se è importante sottolineare il fatto che non sono definitive) e non può essere condizionato da euristiche (scorciatoie del ragionamento) emotive.

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