La vita di migliaia di persone viene
salvata ogni anno con il Trapianto grazie a quanti hanno scelto di compiere
questo gesto estremo di generosità e solidarietà verso il prossimo.
Nel tentativo di disciplinare questo
delicato settore in modo trasparente e nel rispetto dei principi e delle
convinzioni di ognuno, la legge dello Stato n.91 del 1 aprile 1999
"Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di
tessuti" invita tutti i cittadini maggiorenni a dichiarare la propria
libera volontà in ordine alla donazione di organi e tessuti del proprio corpo
successivamente alla morte.
Decidere di donare i propri organi o
tessuti non è certamente una scelta facile da compiere: tanti sono i dubbi, le
perplessità e i timori che assalgono ognuno di noi.
La cultura della donazione deriva da
un convincimento interiore ottenuto attraverso la conoscenza profonda dei vari
aspetti di questa tematica, che merita una attenta riflessione per le
particolari valenze che essa assume.
Per approfondire le conoscenze sulla
Donazione parlane con il medico di famiglia oppure rivolgiti ai punti di
accettazione attivati dalle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere o al Centro
Regionale di Riferimento per i Trapianti.
Una
scelta consapevole
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Perchè donare i propri organi e tessuti?
Migliaia di persone ogni anno sono
salvate con il trapianto, grazie alla solidarietà di quanti hanno scelto di
compiere questo gesto d'amore.
Quali organi e tessuti possono essere
donati?
·
Organi:
cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas e intestino
·
Tessuti:
cornee, valvole cardiache, vasi sanguigni, ossa, cartilagini, tendini, cute
Quando avviene la donazione?
Solo dopo che è stato fatto tutto per salvare il paziente,
ma il cervello non funziona più e non potrà mai più funzionare a causa della
completa distruzione delle cellule cerebrali; quando, cioè, sia stata accertata
la morte encefalica, o morte cerebrale, stato definitivo e irreversibile. Gli
organi sono prelevati nel più grande rispetto del defunto.
Che differenza c'è tra morte cerebrale e coma?
Nella morte cerebrale tutte le cellule cerebrali sono
morte.
Nel coma il paziente è vivo, anche se la coscienza è sempre assente.
In una persona morta il cuore può battere ancora?
Sì, la morte di una persona è determinata esclusivamente
dalla morte del cervello, indipendentemente dalle funzioni residue di qualsiasi
organo. Nel caso di persone decedute in condizione di "morte cerebrale",
se si mantiene una respirazione artificiale, il cuore può battere per alcune
ore.
Il prelievo è possibile solo in questi casi.
Come fanno i medici a stabilire con assoluta certezza che una
persona è morta?
La morte è causata da una totale assenza di funzioni
cerebrali, dipendenti da un prolungato arresto della circolazione per almeno 20
minuti o da una gravissima lesione che ha colpito direttamente il cervello.
In questi casi, tre specialisti (un medico legale, un rianimatore ed un
neurologo) eseguono una serie di accertamenti clinici per stabilire per un
periodo di almeno 6 ore consecutive la contemporanea assenza di:
·
riflessi
che partono direttamente dal cervello
·
reazioni
agli stimoli dolorifici
·
respiro
spontaneo
·
stato
di coscienza
·
qualsiasi
attività elettrica del cervello.
È possibile decidere a chi verranno trapiantati i propri
organi dopo la morte?
No, non è possibile conoscere né il nome del donatore né
quello del ricevente perché gli organi vengono assegnati ai pazienti in lista
d'attesa in base alle condizioni di urgenza e alla compatibilità clinica e
immunologica delle persone in attesa di trapianto.
I pazienti pagano per ricevere un organo?
No, è illegale comprare o vendere organi umani: la
donazione è sempre gratuita e anonima. I costi del trapianto sono a carico del
Servizio Sanitario Nazionale.
Fino a quale età si possono donare organi e tessuti?
Non esistono limiti di età: in particolare le cornee ed il
fegato, prelevati da donatori di età superiore agli 80 anni, sono
frequentemente idonei ad essere prelevati e trapiantati. Il corpo da cui sono
stati prelevati uno o più organi viene ricomposto con il massimo rispetto.
Attraverso organi e tessuti possono essere trasmesse gravi
malattie?
Ogni potenziale donatore viene sottoposto ad accurati accertamenti
clinici che garantiscono ampi margini di sicurezza.
Come vivono i trapiantati?
Bene. Con il trapianto possono riprendere la vita normale.
I soggetti in età fertile possono avere figli. Ormai i casi di rigetto sono
sempre più rari e controllabili dalla terapia farmacologica.
Le confessioni religiose sono favorevoli o contrarie al
prelievo degli organi?
Le principali confessioni religiose sono favorevoli alla donazione
degli organi. Tutte raccomandano che la donazione sia frutto di una libera scelta
e non di una costrizione.
Per manifestare la volontà di donare
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I cittadini che intendono esprimere la propria volontà, che potrà in
ogni momento essere cambiata, possono farlo attraverso una dichiarazione
scritta, datata e sottoscritta, che riporti gli estremi per l'identificazione
anagrafica - nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza, codice
fiscale - ed una esplicita attestazione di assenso rispetto alla donazione di
organi e di tessuti a scopo di trapianto (decreto del Ministero della Sanità
dell'8 aprile 2000).
È possibile dichiarare la propria volontà presso i punti di
accettazione delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere e il Centro Regionale
di Riferimento per i Trapianti. Il sistema operativo scelto garantisce un
livello di sicurezza assoluto circa la riservatezza dei dati dei cittadini. I
dati registrati sono accessibili solo al personale autorizzato e non è
assolutamente possibile procedere alla loro modifica senza autorizzazione del
cittadino cui si riferisce l'eventuale variazione.
Presso le Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere, il Centro Regionale
di Riferimento per i Trapianti ed il proprio medico di famiglia è disponibile
il modulo per facilitare la dichiarazione di volontà alla donazione.
In ogni caso, qualsiasi dichiarazione scritta, firmata e completa di
tutti i dati anagrafici è considerata valida.
Possono verificarsi i seguenti casi:
1. La persona ha espresso in vita la volontà positiva
alla donazione: in questo caso i familiari non possono opporsi;
2. La persona ha espresso in vita volontà negativa
alla donazione: in questo caso non c'è prelievo di organi
3. La persona non si è espressa: in questo caso il
prelievo è consentito solo se i familiari non si oppongono