La Sismologia:
La
sismologia è la scienza che studia le origini, la dinamica, le caratteristiche
e la dislocazione dei terremoti e di tutti i movimenti del suolo a questi
connessi o dovuti ad altre cause. La sismologia si avvale di strumenti e di ricostruzioni
effettuate in laboratorio mediante modelli: grazie a questi studi si è
determinato che le vibrazioni del sisma si propagano secondo onde.
L'intero territorio italiano è ad alto
rischio sismico, perchè la placca africana preme su tutto il tirreno,
schiacciando gli Appennini e spostando la nostra penisola verso la Grecia e la
ex Jugoslavia. Vi è poi un'altra placca asiatica che preme contro l'Italia,
pertanto, l'intero territorio è teatro di terremoti più o meno gravi.
Fortunatamente quasi tutti i terremoti italiani, sono di tipo superficiale.
Inoltre, consultando i cataloghi sismici, si scopre che dall'anno 0 sino a oggi
si sino verificati in Italia 160 terremoti con intensità superiore al IX grado
della scala Mercalli.
ORIGINE DEI TERREMOTI
Le scosse sismiche sono in gran parte di
origine tettonica, cioè dovute a movimenti della parte più esterna della Terra;
altre sono classificate come di origine vulcanica. Oggi sappiamo che la maggior
parte dei terremoti si verifica per lenti movimenti della crosta terrestre e
della litosfera; gli strati della litosfera che lentamente si spostano
(faglie), vanno a comprimere altri e se questi risultano elastici si modellano
lentamente, se invece risultano rigidi, resistono fino al limite della rottura.
Quando una faglia ne comprime un'altra vincendo la forza d'attrito, si
determina un veloce slittamento con un improvviso rilascio di energia, che fa
vibrare la crosta terrestre deteminando il terremoto. Il lento scorrimento di
una faglia, provoca già dei microterremoti silenziosi, registrabili solo
mediante sismografo. Un aumento dell'intensità di questi microsismi indica che
nella zona sono in atto delle pressioni, che potrebbero prima o poi sfociare in
un terremoto distruttivo. Per spiegare le varie fasi in cui un terremoto
generalmente si manifesta, supponiamo di riempire una grande cassa di noci e di
porre ai due lati della medesima due morse. Stringendo lentamente le due morse
le noci tendono ad inserirsi nelle intercapedini. Stringendo ulteriormente, se
i gusci resisteranno alla pressione, noteremo un sollevamento della superficie,
che corrisponde alla formazione di catene montuose. Aumentando la pressione, le
noci con il guscio più fragile cominceranno a scricchiolare e quando non
riusciranno più a sopportarla si frantumeranno, provocando un'improvvisa e violenta
vibrazione (il terremoto). La stessa cosa si verifica sotto la crosta
terrestre, con la sola differenza che al posto delle noci abbiamo delle masse
rocciose: se si frantumano lentamente o riprendono nel tempo la loro posizione
originaria, si verificano solamente dei microsismi di bassa intensità, invece
se le forze deformanti superano il limite di rottura, le rocce si spezzano
improvvisamente liberando energia e vibrazioni che, facendo vibrare la crosta
terrestre, provocano il terremoto. "
IPOCENTRO ED EPICENTRO
Il punto in cui,
nella litosfera, cioè nel sottosuolo, si verifica il terremoto causato dallo
slittamento o dall'improvvisa rottura di una faglia è chiamato ipocentro.
L'epicentro è il punto della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro.
Tutta la zona interessata e sconvolta dal sisma è chiamata area epicentrale. Se
l'ipocentro si trova a bassa profondità, cioè se il terremoto è di tipo
"superficiale", l'area epicentrale risulterà molto ridotta. Se
l'ipocentro si trova a grande profondità (terremoto profondo), aumenterà anche
l'area epicentrale. Dalla frattura delle rocce si propagano onde di
compressione dette anche onde longitudinali od onde di spinta; esse sono
denominate anche onde prime (indicate con P) perchè giungono per prime ai
sismografi Altre onde, sono quelle di taglio o di distorsione, note come onde
traversali; esse vengono anche indicate come onde seconde (S) e, essendo più
lente, giungono con un certo ritardo rispetto alle prime. Oltre a questi due
tipi di onde, in ogni scossa sismica vi sono onde superficiali, che
dall'epicentro si propagano lungo la superficie terrestre: sono
le onde Love (L) Queste onde giungono al sismografo per ultime perchè più
lente.
TIPI DI SCOSSE
Le onde
longitudinali e trasversali producono, alla superficie terrestre, movimenti
verticali che si traducono in scosse sussultorie, mentre le onde superficiali
producono oscillazioni orrizzontali (scosse ondulatorie); queste ultime, per
fenomeni di rifrazione e riflessione, possono trasformarsi in specie di vortici
che producono scosse rotatorie, capaci ad esempio di far ruotare una statua
rispetto al suo piedistallo. Raramente le scosse sono isolate: per lo più esse
sono ripetute e talvolta sono centinaia e migliaia che possono durare giorni e
mesi, cioè un periodo sismico. In generale si ha dapprima una scossa debole e
premonitoria, cui subito segue la scossa maggiore, violenta, che può essere
disastrosa; infine, per un periodo più o meno lungo, le scosse secondarie
TIPI DI TERREMOTI
I
terremoti si distinguono in due categorie fondamentali:
1)terremoti
centrali, divisi in vulcanici, di scoscendimento, di esplosione;
2)terremoti
di dislocazione o tettonici.
La
causa del sisma è lo spostamento con la conseguente rottura (faglie) delle
masse rocciose. Tutti i movimenti del terreno interessano alcune aree mentre
mancano in altre, perciò la terra possiede aree esenti da fenomeni sismici e
fasce o aree dov’è concentrata la maggior parte dei terremoti e
conseguentemente dei vulcani. La sismologia è la scienza che,da un lato
studia i caratteri e gli effetti dei fenomeni sismici cercando se è
possibile prevederli, dall'altro studia la costituzione dell'interno della
terra servendosi di scosse naturali o di
esplosioni artificiali . Un terremoto è di norma preceduto da scosse
premonitrici; seguono scosse a forte intensità, che talvolta si susseguono
anche per molti mesi e in vari casi i fenomeni sismici terminano con altre deboli
manifestazioni. Gli effetti visibili, o macrosismi, possono essere permanenti
come il crollo di abitazioni, lo spostamento di una zolla di terreno
dall'altra, la scomparsa di sorgenti, oppure possono essere transitori,
come una oscillazione di un palazzo o di un lampadario, le onde abnormi
(anormali) di un lago, il cambiamento del livello dell'acqua di un pozzo.In
tutto il globo si verificano centinaia di macrosismi al giorno, che non vengono
percepiti dall'uomo ma che sono invece registrati da strumenti particolarmente
sofisticati.Il luogo in profondità dove si origina il terremoto si chiama ipocentro,
mentre il punto corrispondente sulla superficie terrestre, che si trova sulla
sua verticale si chiama epicentro.
Dal luogo di origine del sisma, a volte poco, a volte molto profondo, le rocce
trasmettono in tutte le direzioni le vibrazioni, dette onde sismiche le cui
velocità, ampiezza e frequenza dipendono dalle proprietà elastiche dei tipi di
rocce che esse attraversano.