Bambini e mass-media
Roberto Maragliano , insegna Tecnologie dell’istruzione all’università di Roma ed è il responsabile per conto del MPI della Commisione dei Saggi per la riforma dei saperi.
Con il
suo tradizionale stile provocatorio l’autore ricostruisce attraverso
alcune metafore molto suggestive ( ovetti kinder) gli scenari in cui si
muovono i bambini del 2000. Roberto
Maragliano , Esseri multimediali, La Nuova Italia, 1996. £ 21300
Il
tema affrontato è quello del complesso intreccio di esperienze ed interazioni affettive,
cognitive e relazionali del bambino che
fa conoscenza di sé, dell’altro e del
mondo con un approccio multimediale sia in ambito familiare
che scolastico.
Le
considerazioni sullo stato
dell’infanzia sono particolarmente
ottimistiche: il bambino del 2000 interagisce positivamente con la nuova realtà multisensoriale e non è vero
che consuma acriticamente (come
avviene per gli adulti) i programmi TV, ma elabora strumenti di selezione e scelta rispondenti ai suoi gusti personali .
Meno
ottimistiche le considerazioni sulla scuola in generale e sul
rapporto scuola-media in particolare . A scuola i media occupano zone marginali non tanto per problemi
tecnici, quanto per un problema
culturale di fondo: il prevalere nella formazione e nella professione degli insegnanti di una cultura testuale, di curricoli di formazione rigidi
e sequenziali, e di contenuti non più
sufficienti ad interpretare la complessità del reale.
L’accusa di Maragliano è che in questo modo si determina una frattura tra due realtà comunicativo/espressive: quelle dell’alunno a scuola e quella dell’alunno in famiglia e nella società.
A questo
punto la scuola rischia di perdere
il contatto comunicativo e
quindi anche, quando c’è la consapevolezza,
l’occasione di valorizzare i
nuovi media come strumenti per pensare
.
TESI:
Ø
Il bambino di oggi fa esperienza e conoscenza di sé,
dell’altro e del mondo con un approccio
multimediale.
Ø La logica di cui si serve per conoscere e conoscersi poggia sulla
Ø collaborazione-integrazione di
un’ampia varietà di mezzi e
linguaggi.
Ø Da ciò la difficoltà di noi adulti monomediali
a leggere ed interpretare i suoi
bisogni.
Ø Gli adulti e gli insegnanti
per sintonizzarsi con i modelli
espressivi/comunicativi dell’infanzia (
ricordate il Piccolo Principe) devono far riemergere la propria componente
infantile per leggere i mass-media con
un approccio esplorativo e multisensoriale.
Ø La multimedialità non riguarda solo i
PC, ma investe tutti gli aspetti della giornata del banbino: le
collezioni di figurine, gli ovetti Kinder,
il telefono, le sigle Tv, i cartoni, i giocattoli e le play
station le videocassette e i videogiochi.
Il bambino
multimediale
E’ un
fatto che il bambino di oggi è
costantemente in un flusso di
stimoli multisensoriali. Ancor prima dei sistemi educativi questa condizione è proficuamente sfruttata dall’industria dei
consumi di massa.
L’esempio degli ovetti consente a Maragliano di far emergere il
complesso intreccio di rimandi e collegamenti sensoriali che ruotano attorno alla promozione Kinder:
personaggi, storie e gingle delle
presentazioni TV interagiscono con il cioccolato, i personaggi e gli oggettini
delle sorprese e delle relative
istruzioni ( rigorosamente iconiche) .
Analoga operazione su scala internazionale quella della promozione
dinosauri, film di Spielberg, personaggi TV, musichette, gadget,
magliette e si potrebbe continuare con
Pocahontas, Re Leone , la saga del calcio.
L’audience incondizionata dell’infanzia a questi modelli è
determinata non
solo dalla
·
estrema
semplicità del messaggio,
·
possibilità di esercitare competenze,
·
partecipazione a riti collettivi ,
ma soprattutto dalla multimedialità della comunicazione perfettamente rispondente ai suoi codici di
lettura naturalmente orientati all’uso
integrato di immagini-suoni-testo.
La monomedialità degli adulti
è il prodotto della cultura testuale –
lineare della scuola e della società.
In questa asimmetria sensoriale e quindi cognitiva Maragliano individua il conflitto comunicativo infanzia- adolescena e adulti.
La proposta
L’ intervento degli
adulti-insegnati deve muoversi in due
direzioni
a)
livello
emotivo ( o del coinvolgimento personale )
b)
livello
razionale (o della attenta conoscenza del fenomeno)
livello emotivo:
il bambino multimediale ti
fa da guida nel nuovo scenario. E’
necessario recuperare e valorizzare quella parte bambino che è in noi in termini di curiosità, fantasia,
intuizione, per sintonizzare al meglio
le nostre emozioni con quelle dei nostri figli-alunni
livello razionale
E’ fondamentale la conoscenza e padronanza dei supporti che
veicolano la multimedialità e la
individuazione delle logiche e del modello comunicativo multisensoriale per evitare di collocare nelle nuove tecnologie le vecchie pedagogie, e di comprimere la multimedialità nel modello
di comunicazione monomediale-testuale
che caratterizza ancora la
nostra scuola.
Marta Scaramella
e-mail
scaramix@tin.it