Santa  Marina: 

una  struttura  originalissima

 

 

Panorama    

       

 

 

 

 

Volti  antichi  di    Santa  Marina    

 

 

 

 

  

 

 

 

 

   Agglomerato

 

 

 

 

 

 

    

      La  Santa

protettrice  del  paese  omonimo

 

Era  senz'altro  un  luogo  di  rifugio  di  Policastro.

Poiché  questo  rifugio  non  aveva  diritto  di  Comune  o  di  Borgo, non  poteva  costruire  fortificazioni, ma  occorreva  una  possibilità  di  difesa, almeno  momentanea, contro  ladroni  e  corsari.

Le  abitazioni  furono, quindi, costruite  su  di  una  collina  accessibile  da  un  lato  solo  e  furono  ravvicinate, nonostante  la  grande  estensione  del  terreno  disponibile, lasciando  lo  spazio  soltanto  per  due  persone  che  potevano  procedere  per  le  vie, una  accanto  all'altra; queste  vie  erano  interrotte  sovente  da  scalinate  e  curve. Ognuna  di  dette  curve  era  governata  dalle  finestre  che  guardavano  il  viottolo.

Da  esse  era  agevole  vietare  l'accesso  alle  abitazioni, poiché  non  più  di  due  persone  alla  volta  potevano  procedere. Tale  necessità  di  costruire  l'agglomerato, in  modo  praticamente  difendibile, ha  fatto  di   Santa  Marina  e  anche  di  Vibonati  dei  villaggi-museo  che  in  questa  pura  forma  non  si  trovano  altrove.

La  conservazione  delle  vecchie  costruzioni  si  deve  alla  rapidità  con  la  quale  sorgevano  questi  rifugi  di  popolazioni  che  avevano  perdute  le  abitazioni  in  pianura. Dopo  alcuni  decenni  finì  l'afflusso  di  rifugiati  e  quel  che  era  stato  costruito  poteva  quindi  rimanere  nella  forma  originale.

Il  breve  periodo  di  affluenza  degli  abitanti  si  spiega  per  le  incursioni  dei  pirati  che  esistevano  effettivamente  durante  una  grande  parte  del Medioevo, ma, che  nella  prima  parte  del  '500, presero  inaudito  vigore  per  due  fatti  che  si  accentuavano  a  vicenda: il  primo  era  la  cacciata  dei  Mori  dalla  Spagna, che, con  la  caduta  di  Granada, divenne, alla  fine  del  '400  o  inizio  del  '500, un'espulsione  di  massa.

Il  secondo  fatto  è  che, espulsi  i  Mori, seguiva, al  principio  del  '500, l'espulsione  dei  discendenti  moreschi, che  avevano  abbracciato  il  Cristianesimo, ma  non  erano  ritenuti  veri  cristiani. Queste  popolazioni  occupavano  il Nord  dell'Africa  e  si  davano, in  gran  parte, alla  pirateria  e  al  commercio  degli  schiavi, principalmente  cristiani.

Ciò  succedeva  mentre  nel  Mediterraneo  orientale  avanzavano  i  Turchi, che  presto  presero  piede  in  Europa.

Quando  le  contrade  rivierasche  erano  ben  spopolate, il  Governo  si  decise  di  correre  ai  ripari, facendo  costruire  le  torri  di  avvistamento. Con  tali  accorgimenti  era  frenata  la  fuga  dalle  rive  ei  villaggi-rifugi  rimasero  nella  forma  che  in  pochi  decenni  avevano  assunto.                   

Una  grande  parte  delle  città  medioevali  era  malsana, per  le  difficoltà, tra  l'altro,  di  smaltire  le  acque. Ciò  non  vale  per  Santa  Marina  e  diversi  altri  villaggi  simili, per  la  limitata  estensione  dell'abitato  e  il  ridotto  numero  degli  abitanti, due  elementi  che  rendono  possibile  l'arrivo  del  vento  in  tutte  le  abitazioni, che  si  trovano,per  di  più, su  livelli  molto  differenti  e  sono, quindi, accessibili  all'insolazione  e  al  sicuro  deviamento  delle  acque  nere.

Attualmente  villaggi  del  genere, con  tutta  la  loro  fantastica  stranezza, danno  l'impressione  di  essere  abitati  da  uomini  sani, robusti  per  i  lavori  agricoli. Abbiamo  considerato  brevemente  l'origine  dell'agglomerato  di  Santa  Marina, quale  rifugio  di  Policastro, a  decorrere  dal  secolo  XVI.                               

 

                             continua                    

               

 

 

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