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1)
Cos’è il P.A.S?
E’ il Programma di
Arricchimento Strumentale di Reuven Feuerstein. Si può definire un programma di
sviluppo cognitivo e metacognitivo.
2)
Qual è l’obiettivo del P.A.S?
L’obiettivo centrale
è accrescere la modificabilità dell’individuo attraverso l'attivazione e lo
sviluppo dei prerequisiti del pensiero: le funzioni cognitive.
3)
Quali sono i presupposti teorici del
P.A.S?
La Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale che afferma che l’"intelligenza" è modificabile a partire da qualsiasi condizione ed a qualsiasi età.
La rilevanza dell’Esperienza di Apprendimento Mediato. L’apprendimento, secondo Feuerstein, avviene non tanto attraverso all’esposizione diretta dell’individuo agli stimoli, quanto mediante la presenza di un mediatore che intenzionalmente seleziona, organizza gli stimoli in modo che l’esperienza attuata, attraverso un processo di generalizzazione, sia utilizzabile in altri contesti (transfer cognitivo).
4)
A chi si rivolge il P.A.S?
A tutti. A partire
dagli otto anni di età sino all’età adulta. Vi sono applicazioni in
riabilitazione, in ambito educativo, nella formazione continua, nell’industria,
nella terza età. Nella scuola è applicabile dal secondo ciclo delle
elementari.
5)
Chi può applicare il P.A.S?
L’applicazione richiede una formazione specifica che si struttura in tre livelli in cui vengano analizzati i 14 strumenti e gli aspetti applicativi. La formazione richiede un impegno di circa 200 ore distribuite in due/ tre anni in modo da fare esperienza prima di passare al modulo successivo.
I corsi di formazione
attivati da Centri autorizzati, denominati ATC ( Authorized Training Centre),
sono riconosciuti dall’ICELP di Israele.
6)
Da cosa è costituito il P.A.S?
Da una serie di 14
strumenti cioè di fascicoli di esercizi carta e matita a basso contenuto
specifico in modo da non richiedere prerequisiti culturali.
Questi esercizi
costituiscono una occasione graduata e strutturata per attivare e sviluppare le
funzioni cognitive carenti.
7)
Come si possono sviluppare le funzioni
cognitive attraverso degli esercizi?
Gli esercizi
costituiscono la base di partenza per il lavoro di riflessione cognitiva e
metacognitiva attivato dall’individuo attraverso l’interazione con il mediatore
che non dà risposte ma indirizza e orienta sull’analisi dei processi di pensiero
messi in atto durante la risoluzione del problema.
Questa modalità
permette al soggetto, con il tempo, di automediarsi.
8) Ma in
pratica?
Si inizia con il richiamo alla lezione precedente, l’osservazione della pagina e la determinazione dell’obiettivo, si fa qualche esercizio individualmente e si discutono in gruppo i risultati, le eventuali difficoltà, gli errori, le strategie in modo che tutti abbiano più sicurezza e padronanza del lavoro. Si continua in modo individuale e dopo una ventina di minuti si continua l’analisi del lavoro svolto e si cerca di trovare una affermazione generale che possa servire in altri contesti (Es: se si sono fatti errori a causa dell’impulsività l’affermazione generale potrebbe essere Prima di iniziare un compito è bene riflettere. Questa affermazione va poi declinata in vari campi. Quando è il caso di riflettere? Gli allievi porteranno esempi dal loro contesto di vita, scolastico…) Si procede poi con un riassunto delle riflessioni attuate e dei vocaboli che sono serviti per descrivere i processi attivati….
(Per
saperne di più: vai alla Lezione P.A.S.
di Miltred Hoffmann)
9)
L’attuazione del P.A.S.
avviene in modo individuale o di
gruppo?
A parte casi
particolari è privilegiata l’attivazione in piccolo gruppo. Lo scambio di
riflessioni, strategie, esempi è favorita nel gruppo di pari e, in particolare,
è raccomandata l’eterogeneità dei partecipanti che contribuisce all’analisi di
un problema da più punti di vista.
Anche il gruppo
diventa partecipe del processo di mediazione modellandosi sulle modalità del
mediatore.
10)
La lezione P.A.S viene attuata con che
frequenza?
L’applicazione base
prevede non meno di due/tre ore alla settimana in giorni distinti per circa due
anni.
A prima vista può
sembrare un tempo molto lungo ma impareremmo una lingua straniera in tempo
minore?
Sono poi previste
strutturazioni particolari in contesti specifici, quali la riabilitazione,
l’industria…
11) Qual è il
rapporto tra le discipline curriculari ed il P.A.S?
Il P.A.S costituisce
un valido complemento alle discipline scolastiche in quanto migliora il
raggiungimento delle abilità trasversali cognitive e metacognitive.
12)
Quale ruolo ricoprono gli aspetti affettivi
- relazionali nel P.A.S ?
Il mediatore, nella
sua azione, deve favorire l’apprendimento
prestando la massima attenzione a fornire ad ogni partecipante la
quantità e la qualità della mediazione necessaria evitando l’insorgere di una
ansia da prestazione eccessiva. Tutti gli incontri P.A.S., si caratterizzano per
una clima non valutativo e favoriscono aspetti di cooperazione e di peer-
tutoring (insegnamento reciproco tra gli allievi).
13)
Se il mediatore non valuta come viene
corretto l’errore?
Il mediatore osserva
individualmente lo svolgersi del compito ed interviene sollecitando
l’osservazione con interventi
rivolti al singolo ed al gruppo in modo che l’allievo si renda conto
della eventuale presenza dell’errore e meglio padroneggi le strategie per
evitarlo.
L’errore costituisce
un punto di partenza per la riflessione
e quindi non viene penalizzato. Nello stesso tempo è l’occasione perché
l’individuo si renda conto di quali funzioni cognitive si sono dimostrate
carenti e debbano quindi essere sviluppate. Il PAS offre un susseguirsi di
problemi simili in modo che vi siano occasioni successive per una nuova
applicazione che permetta la verifica del miglioramento.