La storia di Gocciolina

 

Gocciolina viveva in un lago alpino, in una splendida valle verdeggiante.Guardava sempre il cielo e sognava di volare.

“Ah! Se avessi ali per volare, viaggerei per mari e per valli…” Sospirava.

Un giorno si decise; fece la valigia, nuotò verso la superficie, dove l’acqua era meno profonda, e… facendosi leggera leggera, acchiappò un raggio di sole e, come in ascensore, salì in alto come sempre aveva desiderato.

Il mondo da lassù sembrava piccino piccino: il lago una pozza azzurra, la valle una macchia verde cosparsa di piccoli punti colorati come coriandoli… Gocciolina non credeva ai suoi occhi, ora era felice, poteva volare.

Nel cielo non era sola; altre goccioline viaggiavano con la valigia sotto il braccio e tutte unite, formavano una bella nuvolona.

Ognuna proveniva da un posto diverso e Gocciolina ascoltava stupita e desidorosa di conoscere tutti quei posti: il fiume, il torrente, la sorgente e poi, cosa meravigliosa, quel posto chiamato “mare”, dove i pesci giocano a nascondino con le stelle marine e i cavallucci…

Gocciolina rideva, parlava, sognava,si divertiva un mondo, ma ad un certo punto una ventata gelida la fece rotolare:”Etcì! Brrr, che freddo!” Gocciolina si ritrovò a tremare, il vento aveva spinto la nuvola sulla cima della montagna. “Presto, bisogna ripararsi dal freddo” gridò qualcuno, e tutte le gocce si davano da fare per indossare abiti adatti. Gocciolina aprì la valigia e indossò la pelliccia bianca e morbida e, senza nemmeno accorgersi, si ritrovò a scendere insieme a migliaia di fiocchi impellicciati come lei. Chiuse gli occhi per quell’improvviso cambiamento e, quando li riaprì, si ritrovò impigliata sulla punta di un abete. E in men che non si dica eccola lì a rotolare giù dai rami.

Era ormai la fine della primaverae la soffice neve, a causa del caldo, si scioglieva sempre più in fretta, e così Gocciolina,per il gran caldo, si tolse la pelliccia e si lasciò scivolare insieme a migliaia di goccioline rumorose e chiacchierine. Le rocce e la terra della montagna invogliavano a esplorare, e così facendosi piccina, entrò dentro una fressura e giù, sempre più nel buio di una caverna.”Dove sono mai capitata, che mondo strano, e quante stalattiti, e come brillano!” Un raggio di sole filtrava facendo brillare le gocce alle pareti della grotta. A un tratto, si sentì risucchiare all’esterno,e si ritrovò a rotolare fuori all’aperto di una fresca sorgente. Fatti pochi metri, non vide più nulla: era finita dentro a un tubo lungo e buio.

“Non spingete, per favore!” Le gocce d’acqua, pigiate le une contro le altre, attraversarano un filtro e finirono nell’acquedotto municopale… Lì,strade tubate portavano l’acqua nelle case e Gocciolina, stringendo la valigia fra le braccia, si sentì piccina piccina, e quando quel correre finì, si trovò dentro una stazione.

Era giunta in casa e precisamente nelle tubature di una lavanderia. Tutto era buio. Ogni tanto una forza misteriosa la risucchiava in avanti…

“Oh, povera me, dove sarò finita?” E in men che non si dica, si trovò dentro a uno strano attrezzo: calze, camicie, fazzoletti, pantaloni… Tutte strette le une alle altre, le goccioline cominciarono a girare vorticosamente e una strana cosa profumata e schiumosa riempì loro gli occhi e le orecchie, e…

“Caspiterina, questo è sapone!” Gocciolina era finita nella lavatrice e, insieme all’acqua, stava facendo il bucato.

 Che avventura!

Le girava lo stomaco, gli occhi fuori dalle orbite, e poi insieme a tutta la sporcizia, giù di nuovo nello scarico.

Gocciolina, quando riaprì gli occhi, con grande sorpresa, si tuffò in un fiume.Si guardò intorno, riconobbe cose familiari, ridenndo salutava e mandava baci a tutto ciò che incontrava.

Che avventura, ragazzi! E non è finita: se ne stava beata a riposare, quando un cerbiatto si specchiò nell’acqua, sporgendosi per bere. Gocciolina per poco non finì dentro la sua pancia!

“Caspiterina!” Esclamò, nuotando via veloce.

Il fiume scorreva allegramente fra sponde alberate. Gocciolina pensava alle cose belle e spaventose che aveva vissuto e, senza nemmeno accorgersi, si ritrovò dentro al lago da dove era partita.

Gocce d’acqua la circondavano curiose di conoscere la sua fantastica avventura, ma Gocciolina non perse tempo: l’avventura non era finita.lei doveva arrivare al mare, dove pesci e stelle marine la aspettavano per giocare!

 

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