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INTRODUZIONE

Serri è un piccolo paese situato nella parte centro orientale della Sardegna e appartiene alla zona del Sarcidano, in provincia di Nuoro. La denominazione originaria del paese era Biora, e consisteva in un piccolo centro romano situato ad est della vallata di Serri nelle campagne di "Su Moguru". Biora era una cittadella con una vasta estensione che comprendeva diverse località quali: Ruinas, Is Sceas, Sa Staria, Sa Terra Santa, Ladumini. Un’epidemia di malaria costrinse però i suoi abitanti a rifugiarsi nell’altipiano che a quel tempo non era altro che una foresta di cisto. Costruirono così le prime case dando origine al nuovo paese che all’inizio chiamarono Serra ed in seguito Serri. lI suo ambiente è quello tipico collinare, ha un’altimetria di 630 m. sul livello del mare, nella parte iniziale del paese, fino ad un’altitudine massima di 700 m nella zona di Santa Vittoria. Il clima tipico è quello mediterraneo caratterizzato da inverni freddi ed estati calde e da un prolungato periodo di siccità, ed è dominato da venti che soffiano forti da Nord-Ovest (Maestrale e Tramontana).

Il territorio Serrese è ricco di bellezze archeologiche molto interessanti tali da poter organizzare anche iniziative di turismo stagionale.

LE CHIESE

Le Chiese presenti nei territorio di Serri sono quattro: la parrocchiale in onore di S. Basilio, la Chiesa di S. Antonio, la Chiesa di S. Lucia e quella di S. Vittoria, entrambe campestri. Vi sono inoltre le rovine della chiesetta di S. Sebastiano che si pensa di ristrutturare. Lo stile della chiesa parrocchiale è romanico-pisano. Nella facciata, di fianco al portone d’ingresso, sono presenti due alte colonne intrecciate che sorreggono l’architrave attuale che è andato a sostituire nel tempo un grande arco ancora ben visibile. Sopra il portone, si trova un rosone anch’esso di recente costruzione ai posto dell’originaria finestra uguale a quella che si trova dietro l’altare maggiore. Affiancato alla Chiesa si trova il campanile ricostruito nel 1960 in seguito ad un crollo strutturale. All’interno la Chiesa si sviluppa in tre navate, separate da tre arcate poggianti su pilastri. Vi sono inoltre sette cappelle laterali, di cui tre conservano ciascuna un meraviglioso altare ligneo in stile barocco purtroppo rovinati e idi cui è in corso il restauro. Questi altari sono dedicati a S. Basilio, alla Vergine Maria e a S. Giovanni.

La seconda Chiesa è quella di S. Antonio di cui non si conosce esattamente la data di costruzione poiché pur essendo stata incisa nella pietra, è stata completamente cancellata dal logorio della corda che azionava la piccola campana. Esternamente presenta un solo portone d’ingresso più una porticina laterale aperta di recente. La chiesa è ad unica navata, si sviluppa in lunghezza, presenta lo spazio di un piccolo presbiterio e al fondo tre piccole nicchie.

La Chiesa dedicata a S. Lucia si trova nello spazio della fiera ed è particolarmente frequentata nei mesi di maggio e di settembre. Nell’adiacente area attrezzata dal comune e dalla comunità montana si svolge la fiera del bestiame. Questa un tempo era particolarmente importante per la qualità e a quantità degli animali esposti. Tutt’intorno allo spazio fiera stanno Is Paradas, dove è possibile gustare arrosti di maialetto, agnello, pesce, i formaggi di produzione familiare e bere i gustosi vini della zona. Quest’anno in occasione della fiera è stato inaugurato un nuovo locale adibito alle esposizioni fieristiche. L’ultima Chiesa ancora esistente si trova nell’area dell’antico santuario nuragico di S. Vittoria. Questo è situato nell’altipiano della Giara e si arriva percorrendo una strada che parte a Nord del centro abitato. L’archeologo Giovanni Lilliu ha scritto che le genti nuragiche provavano per questo luogo un senso di richiamo collettivo che i greci sentivano per i loro grandi e celebri santuari. Nel villaggio di S. Vittoria sono ancora ben visibili un grande tempio a pozzo, un recinto sacro detto anche delle riunioni, varie fortificazioni e la capanna del capo in cui furono ritrovati numerosi bronzetti che al momento sono conservati nel Museo Archeologico di Cagliari. La festa dedicata a S. Vittoria si tiene l’11 settembre. Vi si può ritrovare ancora il carattere popolare della cerimonia campestre, e prevede soprattutto il ringraziamento a Dio per il largo raccolto concesso nell’anno. Con questa festa, chiamata anche festa de /s Serbidoris si celebrava, infatti, la conclusione dell’annata agraria. Per l’occasione /s Serbidoris si concedevano un giorno di completo riposo e poi confermavano la loro disponibilità per l’anno successivo. La Chiesa di S. Vittoria pare abbia occupato il posto di un altare romano innalzato per celebrare la vittoria che portò all’espropriazione dal colle dell’acropoli.

FESTE DEL PAESE

Durante l’anno abbiamo diversi appuntamenti religiosi.

Nel mese di gennaio il 16 in onore di S Antonio da Padova e il 19 in onore di S. Sebastiano Is Obrerisi, vale a dire coloro che hanno preparato la festa, passano per tutto il paese a raccogliere la legna che ogni famiglia lascia per le strade. La leggenda dice che in onore di questi santi è dato il tronco più bello. Alla fine della raccolta, viene fatto il falò e dopo esser stato benedetto dal sacerdote è acceso e tutte le persone possono così riscaldarsi in questa montagna di fuoco. Mentre il falò arde viene offerto del vino, anch’esso benedetto. Per S. Antonio la messa viene celebrata nella Chiesa che porta il suo nome durante la quale viene benedetto il caratteristico Pane di Sapa (Pani de Saba) e distribuito al termine della messa.

In maggio si festeggia S. Isidoro protettore dei campi e del bestiame. In onore di questo santo i proprietari di trattori e cavalli (prima anche buoi), li addobbano con fiori e tappeti per la processione accompagnata dal gruppo folcloristico. Sono benedetti i campi e il bestiame e al rientro in Chiesa è premiato il trattore più bello.

La terza domenica di maggio si festeggia S. Lucia con la fiera del bestiame. La santa è portata in processione nella Chiesetta campestre situata in zona S. Lucia; la festa dura tre giorni durante i quali vengono anche esposti prodotti tipici sardi. Questa fiera si ripresenta anche la terza domenica di settembre.

Il primo settembre si festeggia il patrono del paese S. Basilio Magno con balli nella piazza, a lui dedicata, per due giorni. L’undici dello stesso mese abbiamo la festa in onore di S. Vittoria, anche questa santa è portata in processione nella sua chiesina campestre situata nell’omonimo Santuario Nuragico. La popolazione banchetta nella campagna intorno al Santuario accompagnato dalla fisarmonica e dai balli. La sera in processione la santa è riportata in paese accompagnata dal gruppo folcloristico. Di notte balli nella piazza principale.

Altri appuntamenti!!!

Nei mesi di luglio e agosto si organizzano: la Sagra della Pecora, offerta dai pastori serresi, la Festa dell’Emigrato con cena in piazza a base naturalmente di pecora sia bollita con contorno e bevande che arrosto, musica e balli. TUTTI SIETE INVITATI A PARTECIPARE!!!! Abbiamo inoltre la manifestazione "Serri Sotto le Stelle" organizzata dal centro d’aggregazione sociale. Durante la serata giovani talenti si cimentano in canti e balli di gruppo.

Nel periodo di carnevale si prepara la sfilata in maschera con zeppolata finale.

Associazone turistica  Pro-loco

  L’associazione turistica Pro-loco di Serri fu costituita nel novembre 1997. Essa ha il compito di provvedere al miglioramento e allo sviluppo turistico della località e alla salvaguardia della cultura e delle tradizioni serresi. Attualmente la pro-loco ha sede presso il centro sociale, ed è a disposizione della comunità e dei turisti per qualsiasi informazione sulle iniziative del territorio. L’organo direttivo è così composto:

  Bassu Gian Pietro: presidente  

E-mail:samuga@inwind.it

 In questi anni la sua presenza nel territorio si è manifestata attraverso una serie di iniziative e manifestazioni di notevole importanza, quali la festa dell’emigrato giunta quest’anno alla sua terza edizione, il concorso enologico durante la fiera di S. Lucia, la mostra di pittura che da la possibilità a talenti serresi e non di mostrare le proprie opere e la festa degli anziani; Ma senza dubbio l’attività più importante è stata la creazione del gruppo Folk “Santa Vittoria”, ora diventata un’associazione indipendente.

 

   Gruppo Folcloristico "Santa Vittoria" 

Il gruppo folcloristico “Santa Vittoria” è stato costituito nel settembre 1998 e prende il nome dall’omonimo Villaggio Nuragico situato a pochi chilometri da paese. Il costume indossato dal gruppo è stato ricostruito a seguito di un’accurata ricerca storica che ha permesso il rinvenimento di alcuni elementi caratteristici.

 COSTUME MASCHILE: camicia bianca in cotone pieghettata con pizzi pregiati; il corpetto, il gonnellino, le ghette e il copricapo in orbace nero. Completano il costume i pantaloni bianchi in cotone pesante.

COSTUME FEMMINILE: gonna in tessuto in Abordau di colore rosso e blu, camicia bianca in cotone ricca di pizzi pregiati; il corsetto in broccato con sfondo nero e disegni floreali, il grembiule in seta operata di colore nero con i bordi dorati. Completa il costume lo scialle in Tibet nero con ricami floreali e frange.

Negli ultimi anni il gruppo si è fatto conoscere prendendo parte a rassegne folcloristiche e a manifestazioni religiose in vari comuni della Sardegna.

E-mail:samuga@inwind.it