CARATTERI FAUNISTICI

CENNI DI PALEOFAUNA
Dagli scavi effettuati nel villaggio protovillanoviano di Sorgenti della Nova (XI - X sec. a.C.) sono     stati rinvenuti alcuni resti ossei di specie selvatiche: Testudo hermanni (tartaruga terrestre), Rinolophus ferrumequinum (pipistrello), Glis glis (ghiro), Meles meles (tasso), Canis lupus (lupo), Sus scrofa scrofa (cinghiale). Anche dalle indagini effettuate nei "butti" di Farnese (XIV-XVH sec. d.C.)  risultano attestate alcune specie selvatiche e in particolare l'istrice, il ghiro, il ratto, la lepre, la volpe, il cervo, il capriolo, il lupo, il biancone, lo storno e la tartaruga.

Selva del Lamone: CAPRE

LA FAUNA VERTEBRATA
La fauna che vive nella Selva del Lamone costituisce uno dei suoi aspetti più peculiari e uno dei fattori che più spingono alla salvaguardia e alla regolamentazione dell'uso di questa foresta.   Mentre il circostante territorio è agronomicamente molto antropizzato, con un conseguente notevole impoverimento biologico, le caratteristiche vegetazionali e morfologiche della Selva, ricca com'è di anfratti rocciosi e di alberi secolari, offrono una notevole quantità e varietà di rifugi sfruttabili da un'altrettanto ricca fauna selvatica. Le favorevoli condizioni alla vita animale, esprimibili potenzialmente da tale ambiente, sono una realtà poco intaccata dall'uomo.  La specie animale più rappresentativa e senz'altro più importante della Selva, tra i mammiferi, è il lupo (canis lupus italicus).  In questa zona la presenza di questo carnivoro dev'essere considerata temporanea e saltuaria, in quanto le condizioni ambientali non ne permettono la permanenza per lunghi periodi. Restando nell'abito dei predatori, sono abbastanza numerose la volpe (Vulpes vulpes), la martora (Maties martes), la faina (Martes foina), la puzzola (Mustela putorius) e la donnola (Mustela nivalis).  Importantissimi e significativi indicatori biologici presenti sono il rarissimo gatto selvatico (Felis silvestris) è la Lontra (Lutra lutra), il mammifero oggi minacciato di maggiore estinzione in Italia.  E' pure presente il cinghiale (Sus scrofa) tuttavia frutto di popolamenti effettuati con razze non autoctone. Altri mammiferi presenti nella Selva sono il tasso (Meles meles), la lepre (Lepus europaeus) con individui immessi a scopo venatorio, il riccio (Erinaceus europaeus) e listrice (Hystrix cristata) scelta a simbolo del Lamone.  E' certa la presenza del ghiro (Glis glis), dello scoiattolo (Sciurus vulgaris), del topo quercino (Eliomys quercinus) e del moscardino (Muscardinus avellanarius), oltre ad altri micromamiferi roditori ed insettivori. L'avifauna è quella tipica dei boschi cedui di bassa collina. sono presenti fra i predatori: la poiana (Buteo buteo) e lo sparviero (Accipiter nisus), mentre il biancone (Circaetus gallicus) nidifica su qualche grande quercia della Selva.  Poiana FeritaSono segnalati anche il nibbio bruno (Milvus migrans), il gheppio (Falco tinnunculus) e il lanario (F. biarmicus).  E' possibile inoltre osservare il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) ed il lodolaio (F. subbuteo). Sulle culture erbacee circostanti la foresta è possibile veder volare la rara albanella minore (Circus pygargus). Tra la selvaggina è presente il fagiano (Phasianus colchicus), la starna (Perdix perdix), la tortora (Streptopelia turtur) e la beccaccia (Scolopax rusticola).  Sono infine ubiquitarie la cornacchia (Corvus corone cornix), la gazza (Pica pica), la taccola (Corvus monedula) e l'upupa (Upupa epops). Fra i rapaci notturni è senz'altro presente l'allocco ( Strix aluco), il barbagianni (Tyto alba), la civetta (Athene noctua) e il gufo comune (Asio otus), mentre è pure segnalata la presenza del gufo reale (Bubo bubo). Infine sono presenti il picchio verde (Picus viridis), il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) ed il mezzano (D. medius), il picchio muratore (Sitta europaea), la ghandaia (Garrulus glandarius), il rampichino (Certhia brachydactyla), il cuculo (Cuculus canorus), lo storno (Sturnus vulgaris), il codibugnolo (Aegitholos caudatus) e molti rappresentanti dei Silvidi ( capinera, luì, ecc ... ) e dei Paridi (cincie), oltre a tutti gli altri passeriformi di bosco.  Per quanto riguarda i rettili sono sicuramente presenti il ramarro (Lacerta viridis), la lucertola campestre (Podarcis sicula), la lucertola muraiola (P. muralis), la luscengola (Chalcides chalcides), l'orbettino (Anguis fragilis), il biacco ( Coluber viridiflavus), la biscia dal collare (Natrix natrix), il cervone (Elaphe quatuorlineata), la vipera comune (Vipera aspis) e la testuggine comune.  Per gli anfibi tra le altre specie si ricordano la rana agile (rana dalmatina), il rospo comune (Bufo bufo), rospo smeraldino (B. viridis), il tritone crestato (Triturus cristatus), e il tritone punteggiato (T. vulgaris).

 FAUNA INVERTEBRATA
 Sono interessanti le presenze di alcuni Coleotteri Nitidulidi, in particolare Xenostrongilus lateralis, entità a diffusione siculo-magrebina, individuato nei pressi del fiume Olpeta; Meligethes bucciarellii, rinvenuto nella Selva, località tra le più settentrionali del suo areale di diffusione; rilevante anche la presenza del Coleot-tero Cateretide Brachypterolus vestitus per il quale il Lamone rappresenta la stazione più meridionale del suo areale di diffusione. Nell'Olpeta e nei suoi affluenti è segnalata la presenza del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes italicus); mentre in alcuni lacioni è stata segnalata la presenza di un crostaceo acquatico il Chirocephalus diaphanus.