Quartu Sant'Elena, 07 Aprile 2002
Visita del GAMIS alla Comunità Missionaria di Villaregia
Hanno l'icona della Trinità di Andreij Rublev in tutte le loro comunità: e questo è anche lo spirito che vogliono
realizzare tra loro: la vita intra-trinitaria, la comunione piena d'amore, di pensieri, di sentimenti, di intenti.
La Comunità Missionaria di Villarègia a Quartu Sant'Elena ha accolto il sette maggio scorso il Gruppo di Animazione
Missionaria In Seminario - con una rappresentanza di tutti gli anni formativi - per un'intera serata, per farci un po'
conoscere la loro vita e le loro attività.
Dopo il pranzo molto semplice e molto fraterno (che hanno preparato e servito i missionari stessi), abbiamo fatto visita
alla grande struttura che hanno alla periferia di Quartu, dove svolgono un lavoro di smistamento di indumenti,
medicinali e generi alimentari che poi vengono inviati nelle missioni all'estero. Hanno poi delle altre sale per
l'accoglienza di gruppi (soprattutto giovani), con i quali fanno sensibilizzazione missionaria periodica.
La Comunità di Villaregia, sorta in Sardegna (ma ufficialmente a Villaregia, Rovigo) all'inizio degli anni Ottanta
grazie alla intraprendenza e alla intuizione di p. Luigi Prandin e Maria Luigia Corona, è una istituzione sui generis:
i membri, infatti, non sono né religiosi né un ordine clericale, ma laici consacrati (uomini e donne, sia celibi che
sposi) e anche sacerdoti.
Il loro carisma è proprio quello di condividere tutto: il cibo, il tetto, la preghiera, il lavoro, la fatica,
le privazioni, le gioie. È questo è tanto vero che anche nei lavori di casa non hanno mansioni specifiche e non fanno
distinzione tra preti e laici: anche i padri hanno gli stessi impegni degli altri consacrati.
A Quartu sono una quindicina, tra i quali, oltre che italiani, si contano peruviani e brasiliane.
La sera abbiamo potuto vedere e agire noi stessi nel magazzino di smistamento dei medicinali che vengono donati:
assieme ad altri volontari che giornalmente collaborano in questo servizio, abbiamo inscatolato decine e decine di
prodotti farmaceutici.Abbiamo poi celebrato i Vespri con p. Amedeo e Norma, i due missionari che ci hanno accompagnato
e hanno guidato la nostra visita.
Poco dopo abbiamo celebrato la Messa, assieme a tutti i membri della Comunità, ai volontari e ad altri amici che si sono
uniti. È stato scelto di anticipare la festa dell'Ascensione, per cui abbiamo meditato sul brano del vangelo di
san Matteo, nel quale Cristo promette "io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).
Gesù appare agli Undici: manca Giuda, ma il Maestro non è andato a scegliere altri apostoli dopo che i suoi lo avevano
tradito, ma è tornato da loro, dando loro fiducia. E questo ci da grande speranza e grande fiducia nell'amore
misericordioso di Dio. Dopo la distribuzione della comunione è stata esposta l'Eucaristia in un ostensorio e siamo
rimasti ad adorare nel silenzio e con qualche preghiera spontanea.
È stato bello vedere il grande amore che hanno per l'Eucaristia e la grande venerazione per il corpo sacramentato di Gesù: da esso attingono forza per il loro servizio e la loro testimonianza all'interno della Chiesa.
La messa è durata un'ora e mezza, ma il tempo è veramente volato. Siamo stati accolti con calore e amicizia ed abbiamo
contemplato un nuovo aspetto della missione che non conoscevamo.
È la prima uscita del GAMIS per visitare una comunità di missionari, giacché finora sono sempre stati i missionari a
venire in seminario. Speriamo di poter ripetere questa esperienza in altre occasioni, magari recandoci proprio in un
territorio di missione: alcuni di noi sono già stati in missione in Africa o in America centrale, ma come gruppo non
abbiamo mai fatto una iniziativa simile.
Ci siamo lasciati con un abbraccio e con la promessa di pregare a vicenda: la missione, anche qui, è fuori che
ci attende!
Marco Statzu, IV anno (GAMIS)
|