Home page


  • Presentazione

Serdiana ieri e oggi

L'economia
Su Stainu Saliu

  • Arte

S. M. di Sibiola 

Il Retablo

SS. Salvatore

Il Castello


  • Tradizioni

Le feste 

Il Gruppo Folk


  • Gastronomia

Ricette per le feste


  • Archivio fotografico

Serdiana una volta...

Arte

Ambiente e tradizioni

 


Credits


 

Presentazione

Serdiana ieri e oggi

Serdiana prestu contat po çittadi
Ca bidda no' nc'hadi de dda agualai...
(1)

Inizia così una canzone popolare del poeta locale Remundu Locci vissuto fra il 1823 e il 1894 che fu fra i pochi a tramandare il modo di fare poesia, raccontando fatti di vita vissuta fra la gente comune.

Dopo aver percorso i primi 13 km della S.S. 387, al centro di una campagna quasi interamente coperta da vigneti, si raggiunge Serdiana che con il suo territorio occupa la zona pianeggiante del Parteolla.

Sebbene anche Serdiana abbia risentito della crisi dell’agricoltura, la viticoltura rimane una risorsa importante nell’economia del paese con un buon numero di soci che conferiscono il prodotto alla Cantina sociale di Dolianova ma soprattutto con l’intraprendenza di imprenditori locali che hanno puntato sulla qualità del loro prodotto e che finalmente vedono riconosciuti i loro sforzi. Le Cantine dei fratelli Argiolas sono note in tutto il mondo e non si contano più i riconoscimenti che hanno ottenuto, in particolar modo con il vino più conosciuto il “Turriga”. Da qualche anno anche i fratelli Pala hanno seguito lo stesso esempio e cominciano ad arrivare anche per loro le prime soddisfazioni. 

Serdiana offre anche bellezze naturali che meritano una visita da parte dei turisti interessati all’ambiente in primo luogo con lo stagno "su stani saliu" dove, d’inverno sostano i fenicotteri rosa, le avocette e i cavalieri d’Italia. E’ abbastanza agevole raggiungere lo stagno in quanto si trova a un chilometro circa dalla chiesa di Santa Maria di Sibiola. Attualmente attorno alla Chiesa si sta intervenendo per valorizzare l’area con un progetto che prevede la creazione di un parco tematico con la realizzazione di aree polifunzionali per attività culturali, sportive e di svago. Altri interventi di recupero sono in atto in località “S’isca Manna” dove alligna la tipica macchia mediterranea con piante legnose, arbusti e con alcuni esemplari di maestosi lecci. 

Il territorio di Serdiana risulta abitato fin dalla preistoria, anche se troviamo riscontro del toponimo Sidriani o Serdiana solo dal Medioevo. Unitamente ad altre ville, tutte scomparse, Modulu, Bacu, Balardi, Sipiola, fece parte del giudicato di  Cagliari e inclusa nella curatoria di Dolia. Nel 1258 passò ai conti di Donoratico, mentre nel 1320 troviamo la villa di Sidriani soggetta al tributo al comune di Pisa. Passò successivamente agli Aragonesi e data in feudo ai Bollaix, poi ai Tomich, ai Mora, ai Porcella e infine ai Fortesa, il cui nome è rimasto ad indicare la località all’ingresso del paese. Dalla metà del diciottesimo secolo passò ai Brunengo  Carcassona, che furono gli ultimi marchesi e dei quali resta la casa Carcassona, nota anche come casa Roberti, avendo l’ultima discendente dei marchesi, Luisa, sposato il marchese Edmondo Roberti.

Serdiana conta attualmente circa 2300 abitanti con un trend di crescita continuo dovuto anche alla richiesta abitativa da chi vuole abbandonare la città e per la sua vicinanza a Cagliari, raggiungibile in una ventina di minuti.

La ricettività è garantita dall'agriturismo "Santu Marcialis" della famiglia Brogi, situato all'ingresso del paese per chi proviene da Cagliari, dove si può pernottare e gustare l'ottima cucina della signora Savina. E' di prossima apertura anche il "Bed&Breakfast" di Marcello Frau che offre, appunto, pernottamento e prima colazione nella ristrutturata antica casa Mereu, al centro del paese e vicino al castello. E per finire, il ristorante "Sa Muskera", in via Margherita 10, della famiglia Paba-Asunis che offre pietanze tipiche locali e i dolci della casa.

 (1) Cfr, M. Carta, Canti popolari di Serdiana, Grafica del Parteolla