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La chiesetta delle Anime e gli Oratori


 
La chiesetta delle Anime del Purgatorio, quei locali che vengono comunemente ricordati come "l'oratorio" sorgeva entro il recinto dell'antico cimitero dietro l'abside della chiesa parrocchiale, ma staccato da questa, vicino al portale di stile gotico, che dava accesso all'antico cimitero.

È detto in "Arte sacra a Serramanna" che nel 1922, in un verbale di riunione della Confraternita delle Anime che aveva qui l'oratorio, veniva descritto quest'edificio comprendente due locali, il primo in pietra e calce ed a volta solida, di m. 12x5, e l'altro, senza volta solida, di m 8x5; per un'altezza di più di 5 metri. L'edificio, compresi gli spessori dei muri, doveva quindi avere le misure di almeno m 21x6.
 
Nella foto è visibile la facciata della chiesetta, con la campana.

Quando nel 1935 l'oratorio venne demolito  per dare spazio alla "stradone", la Confraternita delle Anime si trasferì in un altro oratorio, quello di Sant' Angelo, dove rimase sino allo scioglimento.

L'aspetto dell'Oratorio delle Anime è ben visibile, con la sua campana, nella riproduzione di una vecchia cartolina della via Cagliari (ora via Roma). Nella  mappa di Serramanna, fotografata a Torino nel 1961 da un pannello della mostra per il primo centenario dell' unità d'Italia (Italia'61) nel padiglione della Sardegna disegnato dal nostro concittadino Arch. Vico Mossa,  portata come esempio d'antico grosso villaggio di pianura della Sardegna, ne è visibile l'ubicazione in pianta, tra la chiesa ed il Monte Granatico. Nell'altra antica mappa, poco chiara ma di  sicuro a quella precedente, si può vedere la situazione prima delle demolizioni dei fabbricati posti  tra la via Cagliari e la stradina parallela, abbattuti  per ricavare la piazza Martiri.

L'arch. Vico Mossa , nel libro citato nella Bibliografia rammenta che negli anni '30 l'oratorio della Confraternita del Rosario era posto dietro la chiesa di san Sebastiano e ce lo descrive con  delle caratteristiche molto simili all'oratorio delle Anime: " L'oratorio era un ambiente rettangolare, molto vasto, con volta a botte, impostato su muri spessissimi". Era senz'altro quello utilizzato come sacrestia quando negli anni '30 rimase chiusa la chiesa di san Leonardo, e che ospita  ora la sede della banda musicale. Tra la chiesa e l'oratorio c'era un locale piu piccolo, ora demolito assieme ad un tratto della chiesa, che collegava i due ambienti.
Appare chiaro che questi oratori, almeno tre a Serramanna, annessi alle chiese ed ai conventi, non erano allora dedicati alle attività ricreative dei giovani e dei ragazzi, come sono oggi gli oratori,  ma erano degli edifici utilizzati per le riunioni  dedicate alla preghiera.

L'oratorio era pure il locale che il Comune trovava buono per  ogni bisogno. Si apprende da alcuni verbali del Consiglio Comunale del 1847, che il locale ove si faceva scuola era un oratorio, ed immagino si tratti di quello delle Anime, " per mancanza di casa particolare, ed è capace riguardo al numero degli studenti, soffrono bensì gli studenti qualche incomodo, e disturbo per essere la porta sporgente alla strada pubblica" e "lasciandola aperta certamente porterebbe una qualche distrazione e disturbo al Maestro ed agli studenti, può questo ovviarsi facilmente collocandosi la finestra che a tal uopo è stata rimessa, e tuttora non venne apposta per dar luce alla scuola, restando la porta chiusa per non sentir niente di quanto si dice al di fuori e in tal modo può provvisoriamente mantenersi la scuola nel medesimo locale e qualora non fosse sufficiente questa finestra al più potrebbesi formare nella porta un piccolo cancello; potendosi altronde col braccio della giustizia fare allontanare le persone che ciarlano"…"questa comunità allo stato attuale non trovasi in circostanze di erigere a proprie spese un locale più comodo, e adatto per far la scuola: ma benissimo può provvisoriamente proseguirsi a far la scuola nel suddetto locale con poche riparazioni.". In un'altra delibera ci si giustifica per la mancata sistemazione dovuta al fatto di non essersi trovata una persona che voglia anticipare la somma necessaria per le riparazioni e "si implora l'Illustrissimo sig. Intendente Provinciale, previo l'unito dettaglio, la concernente somma di lire nuove 39 e trenta" giusto un preventivo ammontante a tale cifra e comprendente la manodopera ed i materiali occorrenti per collocare e munire di vetri la finestra e per ammattonare la scuola".  Ma quell'oratorio non serviva al Comune solo per ospitare la scuola: con l'introduzione dei pesi e delle misure metriche decimali, "il Comune dovette provvedere nell'aprile 1847 di acquistare per lire nuove 165 i nuovi pesi e misure per il pesatore e misuratore, onde essere in grado di sorvegliare e prevenire gli abusi. Si dovette provvedere di una scansia, ossia armadio, per venire ivi riposti debitamente gli archetipi pesi e misure metriche decimali, nonché il calcolo relativo, ed altre necessarie indicazioni… il falegname Francesco Lilliu fece un preventivo di lire sarde 9, pari a lire nuove 17 e centesimi 28"… . "In quanto poi al locale ove collocarsi detto armadio si è stabilito di riporsi provvisoriamente nell'oratorio dove si fa la scuola elementare, per mancanza di locale proprio di questa Comunità".


 

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