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In nome di
Nostro Signore così sia amen
Patti e capitoli fatti, stabiliti e
concordati tra la magnifica Signora Aldonsa de Besora, tanto in nome
proprio quanto come tutrice e curatrice dei figli e degli
eredi del magnifico signore Giacomo de Besora suo defunto marito
- da una parte
e Gontino Coleri Maggiore, Antiogo Marrocu, Nigola Posca,
Barisone Julles, Miali Manis, Gantini Campidano, Augustino
Pinna, Sisinni Pelay, Domingo Malica, Nigola Sarago, Pietruccio
Cancella, Matheu Lora, Francisco Arcedi, Antonio Manis,
Lorenso Orru', Paulesio Belay, Antiogo Turris, Joan Casula,
Bartolu de Porta, Joan Escano, Nigola Sarago, abitanti della
villa di Serramanna, anche per conto degli assenti e dei futuri
- dall'altra parte.
Nel modo e nella forma seguenti
Prima di
tutto la detta magnifica Signora Aldonsa, nei nomi sovraespressi
e in ciascuno di essi, in contraccambio del donativo,
sovvenzione e aiuto fatti ora graziosamente a lei dal popolo
della villa, volendo che siano trattati sempre in modo migliore
e liberarli da ogni oppressione, disturbo o preoccupazione, e
che possano attendere all'aumento delle loro cose sempre in
meglio, dal canto suoi nei detti nomi e per conto dei suoi, fa e
concede graziosamente a tutto il popolo e a tutti gli abitanti
di detta villa che ora sono e vi saranno in avvenire, la grazia
speciale, franchigia e libertà di non essere tenuti, stretti ed
obbligati, d'ora in avanti, ad alcun servizio, comandamento o
lavoro reale e personale che sia dovuto a lei o ai suoi, eccetto
però che rimangano obbligati a fare la cavalcata col Signore o
con l' Ufficiale, come si e' usato nel regno presente di
Sardegna, e egualmente siano tenuti a pagare i diritti e i
regali secondo il solito.
Inoltre e' stabilito che la detta Signora, volendo vivere pacificamente
col detto popolo e in modo che ciascuno sia padrone del suo,
giura e promette che ogni volta in cui avrà bisogno di
galline o di altre cose necessarie nella detta villa, dovrà comprarle e pagarle in questa forma: una gallina da uova, due
soldi; il pollastrino otto danari, il pollastro gallo, otto
danari. I viaggi che gli abitanti faranno dalla detta villa a
Cagliari con vino, legna, grano a altre cose, saranno pagati in
ragione di sei soldi a viaggio; gli uomini a cavallo saranno
pagati a tre soldi ogni viaggio, Se saranno inviati in altri
luoghi, il compenso sarà deciso secondo la volontà e l'accordo
della detta Signora e di quegli che sarà incaricato del
viaggio. Eccetto che si obbligano e si considerano tenuti a fare
ogni anno un viaggio gratuito per la detta Signora.
Inoltre e' pattuito che abitanti e popolo della detta villa si
obbligano, promettono e vogliono essere tutti tenuti ad aiutarsi
l'un l'altro per costruire case, impiantare vigne e altri
possessi, almeno un giorno all'anno, sotto pena di dieci lire
che il Maggiore deve subito riscuotere con la forza, e se il
Maggiore non lo farà sia colpito con la pena di cinquanta lire.
Inoltre è stabilito che per quanto gli abitanti della detta
villa godano già della libertà di disporre secondo la loro
volontà
dei loro averi, tuttavia la detta Signora, a maggior cautela e
affinché
gli abitanti siano più sicuri, vuole ed e' contenta che il
detto popolo e gli abitanti della detta villa possano
liberamente, senza alcuna autorizzazione od opposizione della
Signora o dei suoi, vendere, cedere, donare o alienare in
qualunque maniera a chi vorranno e a chi parrà loro ben visto,
di piena loro volontà qualunque loro bene, bestiame,
mercanzie, buoi, cavalli, grano, orzo, case, vigne ed
altre possessioni, tanto situate nella stessa villa come fuori
di essa, a completa loro volontà.
Ugualmente le dette parti convengono e promettono di mantenere e
osservare tutte queste cose sopradette e non contravvenirvi
direttamente o indirettamente per alcuna causa o motivo, e così
giurano sopra i quattro Santi Evangeli, toccati materialmente
con le loro mani.
Pertanto le dette parti e ciascuno di noi, lodiamo, approviamo
ecc.
Fatto nella torre di Villasor in contrada di Parte Ipis il giorno
ventinove maggio 1405.
Segni X. X. X. X.
Testimoni sono l'Onorevole Matheus Vitalis, cittadino, Juliano
Camado mercante e Anthonius Massa castellano, abitanti nel
Castello di Cagliari.
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