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Novità

L' Unione Sarda

mercoledì 06 febbraio 2002

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Il pozzo di Filippo III

A ricordare che in città la crisi idrica è quasi un flagello biblico, in piazza Carlo Alberto proprio a ridosso del muro su cui poggia piazza Palazzo c’è una lapide (foto di Italo Orrù) lasciata nel ’600 da Filippo III re di Spagna dopo la costruzione di un pozzo per dare acqua a sufficienza a tutti gli abitanti di Castello. Sostituito dal più moderno acquedotto, il pozzo è stato quasi cancellato dalla memoria storica della città come il pozzo di San Pancrazio in piazza Indipendenza.
Qualche anno prima (nel 1598) nella “Guida della città di Cagliari e dintorni“ del canonico Spano si fa riferimento ad un altro singolare episodio che si lega molto bene con la crisi idrica di questi anni: l’arcivescovo monsignor Lasio-Sodano fece rimuovere dalla nicchia del presbiterio della Cattedrale un grande crocifisso e dopo averlo portato in processo in giro per la città lo fece immergere in mare invocando la pioggia.
Per i cagliaritani “is griffonis” sono sempre stati sinonimo di fontanella pubblica. Tutti a forma di bocca di leone e oggetto di accese dispute soprattutto in estate.