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L'Unione Sarda

venerdì 19 luglio 2002, pagina 22

Il sistema carsico di Su Gologone studiato per due mesi dalla Federazione speleologica sarda
Un immenso lago inutilizzato
Si potrebbero dissetare oltre 200 mila abitanti

Mentre in Regione si discutono progetti multimilionari (in euro) per far fronte ad una emergenza idrica che assomiglia sempre più all’ordinarietà, milioni e milioni di metri cubi di acqua purissima continuano a finire in mare o rimangono custoditi nelle viscere profonde delle montagne del Nuorese. Altro che dissalatori, acqua dalle miniere o, di più, il megaprogetto di una condotta sottomarina fra Sardegna e Corsica: con un modesto investimento la gran parte dei problemi idrici del Nuorese e dell’Ogliastra potrebbero essere risolti nel giro di qualche mese. La rivelazione, non nuova ma, come gran parte delle cose semplici, rivoluzionaria viene da uno studio scientifico realizzato (del tutto autofinanziata e anche questa è una notizia) dalla Federazione speleologica sarda con la collaborazione del Politecnico di Torino che ha messo a disposizione un sofisticato strumento di misurazione.
La ricerca è stata presentata ieri mattina dal presidente della Federazione, Francesco Murgia, che dal 23 maggio al 3 luglio ha diretto le operazioni che hanno coinvolto un centinaio di speleologi sardi, compresi quelli della “base” locale del Gruppo grotte nuorese. Ai confini del sistema carsico che alimenta la fonte di Su Gologone, nella grotta di S’Edera, in territorio di Urzulei, sono stati immessi cinque chili di fluoresceina sodica (un colorante del tutto innocuo) e presso la vasca di carico di Su Gologone è stato posizionato lo strumento di misurazione, che ha rilevato ben 14 mila dati. I risultati sono sorprendenti: il bacino contiene, in questo periodo di grande siccità, ben venti milioni di metri cubi d’acqua, quanti basterebbero ad alimentare senza problemi un’utenza di oltre 200 mila abitanti. Il sistema carsico confinante, quello di Baunei, potrebbe senza difficoltà risolvere i problemi di approvvigionamento dell’Ogliastra e, di conseguenza, quelli del Cagliaritano.
«Lo abbiamo detto più di una volta, ma nessuno sembra volerci ascoltare Ñ ha detto Francesco Murgia Ñ si continua a parlare dei possibili danni ambientali senza aver fatto uno studio serio». A valle della sorgente di Su Gologone c’è una portata minima di 250 litri al secondo. Il fabbisogno della bassa Baronia (Orosei, Galtellì, Loculi, Irgoli e Onifai) di Dorgali e di Oliena nel periodo di maggior afflusso turistico (con 70 mila presenze giornaliere contro le 20 mila abituali) è di 240 litri al secondo. «Si tratta fra l’altro di acqua purissima Ñ ha aggiunto Murgia Ñ che costerebbe pochissimo potabilizzare. Acqua che ora finisce inutilizzata nel Cedrino».

Angelo Altea