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L'Unione
Sarda
sabato 27 luglio 2002,pagina 15
Troppe
liti in galleria: alla leppa guspinese tagliarono la punta |
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Montevecchio Non potevano
mancare gli esemplari di leppa di Guspini alla mostra “Arresojas”.
Si tratta di una sorta di evoluzione del modello a foggia antica con
lama meno panciuta e manico meno curvo. Sostanzialmente ha le stesse
caratteristiche e polifunzionalità dei coltelli a serramanico
prodotti negli altri centri sardi e anche lo stesso impiego:
compagno di lavoro e arma di difesa personale. Agli inizi del
Novecento la legge Giolitti (1908) impose che ogni coltello avesse
la lama non superiore a quattro centimetri e fosse senza punta. Fu
così che, mentre nel resto dell’isola pastori e contadini
continuarono a portare il coltello come un tempo, i tremila minatori
di Guspini erano sottoposti a rigidi controlli dei carabinieri e
alla leppa fu troncata la punta diventando così una posata
per il pane, il formaggio o il salame più che un’arma di
difesa-offesa nel difficile ambiente della miniera. Ecco perché
oggi con sa guspinesa ci si riferisce spesso a quel modello
con la punta mozzata.(g.p.p.)
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