GROTTE
DIMENTICATE E GROTTE DA DIMENTICARE
di
Marcello
Polastri
Cagliari
e’ una Città storico-monumentale.Di giorno i suoi monumenti sembrano
vivere nell’intenso e in certi casi "disastroso" traffico
urbano, di notte la Citt_ si accende di svariati colori dovuti ai giochi
di luci che si rispecchiano sullo stagno, visibilissimo dal quartiere
panoramico "Castello", tutt’oggi fortificato e circondato
dalle sue robuste mura e dalle alte torri del periodo pisano.
Ma sotto questa Città’, si proprio so to le vie, le piazze e i grandi
quartieri urbani, mentre in essi si svolgono quotidianamente svariate
attività’ e mentre nelle vie e nei viali le persone passeggiano
tranquillamente e le rumorose auto circolano velocemente, al di sotto
delle stesse vie "regna" per cosi dire la serenità’,
all’interno di maestosi ambienti ipogei conosciuti come "posti
segreti" scavati anticamente, che con la loro importante presenza
caratterizzano la "Città’ del buio", detta anche
"Cagliari Sotterranea".
Questi posti segreti sono costituiti da una miriade di grotte e caverne
scavate gia’ dai primi colonizzatori (fenici, punici, romani) per
adempiere a diversi problemi come l’approvigionamento e la successiva
conserva idrica risolta con lo scavo di pozzi e cisterne, tramite lo scavo
di tombe e sepolcri per seppellire i defunti, scavando cave, miniere e
gallerie per estrarre i blocchi da costruzione, scavando cripte e chiese
rupestri per il culto e riadattando sotterranei gia’ esistenti per usi
abitativi e per rifugiarsi quando dai cieli di Cagliari cadevano le
disastrose bombe in seguito cunicoli, gallerie, rifugi, cripte, nicchie,
sepolcri, tombe, rifugi, sottopassaggi, pozzi, cisterne e altre caverne
fanno del capoluogo sardo un’altra Città’, scavata anticamente e non
edificata recentemente e superficialmente al terreno ma nascosta e
segreta, appunto "sotterranea".
Da tanto tempo i diversi gruppi speleologici cittadini intraprendono
un’infinito e misterioso viaggio nel cuore di cagliari, formato
dall’unione di numerosissime esplorazioni cittadine nell’area urbana
che tutt’oggi anche se in certi casi si presentano raramente
difficoltose, stanno aiutando a formare un catasto che riferisca il numero
preciso delle grotte che sono presenti in Città’.
Di queste grotte, sino al secolo scorso se ne conoscevano tante che erano
state "battezzate" dai cagliaritani per fatti piu’ o meno
importati che le riguardavano e che le avevano fatto assegnare nomi propri
come: la Grotta della Vipera, dei Colombi, del Pipistrello, del
Cardellino, Su Stiddiu, delle Arselle e del Bagno Penale.
Purtroppo tante altre sono le grotte e cavità’ che sono state
dimenticate con il passare del tempo, come la Fontana di Palabanda, la
Fontana Aragonese o "Mulino", la Grotta Guglielmini,e la grotta
del
Fico.Altre
ancora sono le grotte da dimenticare, si’, sono quelle numerose grotte
che sono scomparse dalla Città’ per diversi motivi come la stessa
espansione edilizia, esse sono: la Grotta di S. Giorgio situata nel colle
Tuvixeddu, la grotta di S. Bartolomeo sul colle S. Elia, di S. Michele
ubicata sino al secolo scorso nell’ omonimo colle, di Bonaria, del Re’,
del Faro, di Buon Cammino e la grotta di Marcello. Quest’ultima era
situata dentro il bar "Marcello", in piazza Jenne; essa poiché’
e’ stata murata può’ essere considerata un’esempio per le altre
cavità’ che purtroppo sono sparite o forse spariranno.Tante altre cavità’,
anche se non sono le piu’ importanti di Cagliari, sono ugualmente degne
di nota, sia perché’ sono stati ritrovati numerosi reperti durante
rilevanti scavi archeologici e sia perché’ in passato sono state
oggetto di drammatici fatti di cronaca come quello che e’ accaduto in
una galleria situata sotto il colle di S. Michele e come la grotta di
Santa Restituta dove in periodo bellico morirono centinaia e centinaia di
persone che cercavano ingenuamente riparo in questa una grotta che
sembrava un rifugio sicuro ma che poi per esser stata centrata in pieno da
una bomba si e’ trasformata in una tremenda trappola mortale.
Quindi grotte dimenticate e grotte da dimenticare, ma secondo me’ anche
grotte da ricordare e perché’ no’ "da riscoprire" per
svariati motivi che messi assieme narrano la storia di una Città’
trascurata da diverso tempo.
Dico questo in quanto credo sia giusto far conoscere ai turisti ma
soprattutto agli stessi cittadini i segreti che il sottosuolo ci nasconde
da oltre duemila anni di storia dove, sia per il ritrovamento dei gia’
citati reperti, sia per i fatti importanti accaduti per la loro presenza e
sia anche per la semplice e spontanea domanda del perché’ questi
ambienti sono stati scavati, si sono scritte diverse pagine storiche
riportate in tanti libri.Ma
delle cavità’ che come ho detto prima "sono scomparse", di
quelle che stanno scomparendo, delle storie e diventate poi leggende, cosa
ne rimarrà’ un domani se non verranno valorizzate?... forse reperti
sotterranei che verranno ingiustamente condannati a uno stato di abbandono.