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Grotte turistiche della Sardegna : Nettuno

 

                                              Comune Alghero

Provincia Sassari

Località Capo Caccia

Distanza da Alghero km. 25

Inizio attività turistica 1954

Parte turistica 250 metri

Sviluppo complessivo 2500 metri

                                                                      

Itinerario

Si percorrono 25 km. da Alghero in direzione di Capo Caccia,per scendere lungo una straordinaria scalinata-cengia composta di 650 gradini, oppure dal porto turistico della città catalana,tramite barconi.  

             La grotta  

Appena superato l'ingresso sul mare si giunge quasi subito al famosissimo lago Lamarmora lungo un centinaio di metri e largo almeno 20.Oggi la visita, contrariamente a quanto avveniva già nel secolo scorso, si effettua lungo una passerella ricavata a sinistra del lago,composta da una serie di gradini che permettono di superare diversi dislivelli.Incredibili concrezioni,gigantesche colonne ornate, abbelliscono il lago.Al termine si trova una piccola spiaggia dove una volta vi erano molti ciottoli che evidentemente venivano trasportati a riva dall'acqua che,causa il mare mosso,si agitava fino alle parti più recondite. Proseguendo, da una parte più elevata si ha l'opportunità di una visione panoramica molto efficace.A parte il nuovo ramo turistico, tutta la precedente organizzazione del tracciato era, e rimane, funzionale alla visita del grande lago.Ma altri particolari, quali l'organo, veramente imponente. Pur ufficialmente turistica dal 1954 questa grotta è stata sempre meta di visitatori.La letteratura offre diverse testimonianze di queste visite a partire proprio da colui che dette il nome al lago, nel 1829, in compagnia del futuro Re.Ma altre tracce risalgono al 1778, niente male per una grotta che si trova con l'ingresso al livello del mare.Buona parte dello sviluppo non è accessibile al pubblico ma, i fortunati che l' hanno visitato conserveranno un ricordo indelebile di ambienti fiabeschi, quasi impossibili da immaginare.La sua bellezza fu anche causa di contenzioso perché Maria Anna, cognata di Luigi XVI fu interessata al recupero di alcune parti di roccia per il dare maggiore lustro al Gabinetto di Storia Naturale.

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