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La storia moderna

 
"La Scuola a Sezze (1900-1924)"

di Carlo Luigi Abbenda

Primi del '900

Agli inizi del nostro secolo ( precisamente nel 1903 ) l’intero popolo di Sezze si venne improvvisamente a trovare in agitazione ed in uno stato di allarme per la crisi che si era generata all’interno del locale Ginnasio: la Fondazione De Magistris non era più in grado di reggersi economicamente perché incapace di corrispondere il dovuto "canone " al ministero del Tesoro. Nonostante diplomatiche richieste , con "premure e preghiere", presso quel ministero, non si riuscì ad ottenere la riduzione del debito e , tanto meno, l'esonero dal relativo pagamento. In questa penosa e pressante situazione appariva quasi inevitabile la chiusura del Ginnasio.

Per tentare un’ultima carta , e sperare in una positiva soluzione del caso, il sindaco e l’assessore Aquilino Caciari decidono di recarsi in delegazione a Roma presso le autorità competenti "Preoccupati del pericolo che corre il paese di perdere questa interessante e vitale istituzione che formerebbe l'allarme e lo sgomento della cittadinanza in genere, dei padri di famiglia interessati in ispecie". Siccome alla fine di quell’ anno scolastico la questione della chiusura del Ginnasio, "tanto reclamato dalla cittadinanza ", restava ancora sospesa, l’amministrazione pubblica di Sezze decise di inviare una seconda delegazione a Roma "perché in unione ai deputati politici raccomandi la cosa presso i competenti ministeri" .

( cfr. delibere di giunta nn. 32-56, anno 1903 "R. Ginnasio").

Dopo tanti affanni la questione si risolse favorevolmente e il locale Ginnasio fu in grado di mantenersi in vita. Ciò fu una vera fortuna per tutta Sezze che attribuiva all’insegnamento scolastico un valore di grande rilievo. In seguito a questo preoccupante episodio, nel novembre del 1904, la giunta del Comune di Sezze si trova impegnata a deliberare di un’altra questione scolastica.

Oltre al Ginnasio operavano già nel paese altre scuole di istruzione ( ...per il popolo meno abbiente) che davano anch’esse una certa preoccupazione alla pubblica Amministrazione.

Poiché la la maggior parte dei frequentatori delle cosiddette "scuole serali" erano di famiglia contadina la giunta del paese si trovò nella necessità di adeguare le stesse alle esigenze di lavoro dei suoi frequentatori. Per tale motivo, con delibera di giunta n° 299/1904, si decise di sospendere le lezioni alla fine di marzo e di trasformare le scuole dal 15 aprile al 15 giugno in festive. Succedeva, infatti, che i contadini, normalmente a marzo, disertavano le lezioni per andare a lavorare nella raccolta dei tanto agognati carciofi, che sono sempre stati una vera ricchezza per tutta la popolazione.

Il programma delle lezioni , da svolgere nelle cinque scuole serali, contemplava , per ogni settimana, ben 5 lezioni della durata minima di un’ora e mezzo, "oltre la mezz’ora d’ingresso".

( Tenendo molto a cuore l’istruzione popolare la pubblica amministrazione deciderà quindi di aprire altre tre scuole serali nel 1908 e due nel 1915).

Bisogna osservare che il ministero della Pubblica Istruzione non era affatto propenso e dedito a favorire la nascita di tali scuole e per questo non sosteneva affatto gli sforzi compiuti, tra molte difficoltà, da tutti quei paesi dell’agro pontino.

il 19 dicembre 1906 il comune di Sezze, pur difendendo le sue conquiste scolastiche ( Ginnasio e scuole serali ) dovette rinunciare ad un immediato sviluppo culturale periferico e si chiuse davanti alla richiesta degli abitanti di Foro Appio di aprire una scuola rurale.

A negare la nascita di tale nuova istituzione furono soprattutto ragioni di bilancio ma non mancarono peraltro interessi di campanile ad impedire l’istituzione nella campagna di Sezze ( e ciò sarebbe stato una primizia nell'Agro pontino ) di una scuola per i contadini, con un anno di anticipo rispetto all'Agro romano.

La giunta comunale ( con delibera n° 225/1906 ) respinse la domanda perché "... i bambini che potrebbero frequentare detta scuola non supererebbero i 15 o 20 e che nessuno delle poche famiglie che là vivono appartiene a Sezze e che per questo motivo non sembra giusto che il municipio debba sopportare una spesa che andrebbe a totale beneficio di forestieri".

Il problema della scuola rimase sempre vivo a Sezze che l’anno dopo, nel 1907, si trovò in un momento di partecipazione popolare, quando una petizione di ben 258 padri di famiglia venne inviata al sindaco per richiedere il ripristino dell’insegnamento religioso nelle scuole comunali, in conformità a quanto già avveniva in altri Comuni del regno.

Naturalmente l’autorità ecclesiastica vedeva di buon grado questa impellente petizione culturale e non nascondeva un certa impazienza: il più direttamente coinvolto e palesemente smanioso fra tutti era don Augusto De Angelis. La richiesta giunse a buon fine e l’anno dopo peraltro la giunta istituì nuove scuole rurali.

Nelle delibera ( la n. 222/1908) manca ogni riferimento sulla loro ubicazione mentre sono presenti elementi indiretti sulla prevista popolazione scolastica: "... delibera inoltre di emettersi dei buoni per legname occorrente alla costruzione di 100 banchi, 4 tavoli e 4 credenze per le nuove scuole da istituirsi e di ordinare l'altro materiale a Paravia".

La gestione scolastica, tuttavia, non sempre era tranquilla ed agevole. Nella scuola di via Bassiano si registrò un notevole affollamento di alunni ("rigurgita di alunni", scrisse la direttrice scolastica ) che l'insegnante fu costretta a sdoppiare le classi ricevendo dal Comune una maggiorazione di stipendio nella misura dei 2/5, "solo pel tempo in cui durerà l'affluenza di alunni".

La difficoltà maggiore, in quei tempi di scarsa formazione dei docenti, era reperire gli insegnanti. Le due scuole rurali di Suso per parecchio tempo restarono senza titolari fino al devastante terremoto di Messina del 1909:

"...L 'assessore Caciari riferisce che l' ispettore scolastico avrebbe finalmente trovato due maestre per le due scuole rurali che mancano d'insegnamento, ma siccome sono due profughe di Messina, mancano di tutto ed occorrerebbe provvederle di...».

La giunta si sentì doverosamente impegnata a «soccorrere per quanto possibile coloro che la più grande delle sventure ha colpito ». Infatti, con la somma di denaro risparmiato per la chiusura delle due scuole e "se necessario con integrazioni" , si assunse l'impegno di provvedere anche al guardaroba e agli utensili da cucina indispensabili alle due insegnanti messinesi per trasferirsi a Suso ( delibera n° 32/1909 ). Un altro terremoto, quello avvenuto che si verificò in Calabria nel 1905, aveva mostrato quanto gli amministratori fossero sensibili verso le popolazioni terremotate. 

 

All'indomani di "quell’immensa sventura toccata alla Calabria ", la giunta, su invito del prefetto, nella seduta del 16 settembre 1905, si costituì in Comitato e fece "una passeggiata di beneficenza per raccogliere fondi in danaro ed in altro".

L’Opera contro l’Analfabetismo, creata con d.l. 28.8.1921 n. 1.371 dal ministro Corbino, entrò in contatto con il comune di Sezze nel 1924 con l’istituzione della scuola ai Casali, di tre scuole serali a Suso, e della scuola rurale a Foro Appio. Il Comune si accollò il pagamento della pigione per i locali ai Casali e a Foro Appio e dell’illuminazione nei locali a Suso.

( pubblicato su "Nuova Informazione" - ottobre  1997-  N° 10, pag. 173 )

 


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