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di Carlo Luigi Abbenda Primi del '900 Agli
inizi del nostro secolo ( precisamente nel 1903 ) l’intero popolo di
Sezze si venne improvvisamente a trovare in agitazione ed in uno stato di
allarme per la crisi che si era generata all’interno del locale
Ginnasio: la Fondazione De Magistris non era più in grado di reggersi
economicamente perché incapace di corrispondere il dovuto "canone
" al ministero del Tesoro. Nonostante diplomatiche richieste , con
"premure e preghiere", presso quel ministero, non si riuscì ad
ottenere la riduzione del debito e , tanto meno, l'esonero dal relativo
pagamento. In questa penosa e pressante situazione appariva quasi
inevitabile la chiusura del Ginnasio. Per
tentare un’ultima carta , e sperare in una positiva soluzione del caso,
il sindaco e l’assessore Aquilino Caciari decidono di recarsi in
delegazione a Roma presso le autorità competenti "Preoccupati del
pericolo che corre il paese di perdere questa interessante e vitale
istituzione che formerebbe l'allarme e lo sgomento della cittadinanza in
genere, dei padri di famiglia interessati in ispecie". Siccome alla
fine di quell’ anno scolastico la questione della chiusura del Ginnasio,
"tanto reclamato dalla cittadinanza ", restava ancora sospesa,
l’amministrazione pubblica di Sezze decise di inviare una seconda
delegazione a Roma "perché in
unione ai deputati politici raccomandi la cosa presso i competenti
ministeri" . (
cfr. delibere di giunta nn. 32-56, anno 1903 "R. Ginnasio"). Dopo
tanti affanni la questione si risolse favorevolmente e il locale Ginnasio
fu in grado di mantenersi in vita. Ciò fu una vera fortuna per tutta
Sezze che attribuiva all’insegnamento scolastico un valore di grande
rilievo. Oltre
al Ginnasio operavano già nel paese altre scuole di istruzione ( ...per
il popolo meno abbiente) che davano anch’esse una certa preoccupazione
alla pubblica Amministrazione. Poiché la la maggior parte dei frequentatori delle cosiddette "scuole serali" erano di famiglia contadina la giunta del paese si trovò nella necessità di adeguare le stesse alle esigenze di lavoro dei suoi frequentatori. Per tale motivo, con delibera di giunta n° 299/1904, si decise di sospendere le lezioni alla fine di marzo e di trasformare le scuole dal 15 aprile al 15 giugno in festive. Succedeva, infatti, che i contadini, normalmente a marzo, disertavano le lezioni per andare a lavorare nella raccolta dei tanto agognati carciofi, che sono sempre stati una vera ricchezza per tutta la popolazione. Il
programma delle lezioni , da svolgere nelle cinque scuole serali,
contemplava , per ogni settimana, ben 5 lezioni della durata minima di
un’ora e mezzo, "oltre la mezz’ora d’ingresso". (
Tenendo molto a cuore l’istruzione popolare la pubblica amministrazione
deciderà quindi di aprire altre tre scuole serali nel 1908 e due nel
1915). Bisogna osservare che il ministero della Pubblica Istruzione non era affatto propenso e dedito a favorire la nascita di tali scuole e per questo non sosteneva affatto gli sforzi compiuti, tra molte difficoltà, da tutti quei paesi dell’agro pontino. il
19 dicembre 1906 il comune di Sezze, pur difendendo le sue conquiste
scolastiche ( Ginnasio e scuole serali ) dovette rinunciare ad un
immediato sviluppo culturale periferico e si chiuse davanti alla richiesta
degli abitanti di Foro Appio di aprire una scuola rurale. A negare la nascita di tale nuova istituzione furono soprattutto ragioni di bilancio ma non mancarono peraltro interessi di campanile ad impedire l’istituzione nella campagna di Sezze ( e ciò sarebbe stato una primizia nell'Agro pontino ) di una scuola per i contadini, con un anno di anticipo rispetto all'Agro romano. La
giunta comunale ( con delibera n° 225/1906 ) respinse la domanda perché
"... i bambini
che potrebbero frequentare detta scuola non supererebbero i 15 o 20 e che
nessuno delle poche famiglie che là vivono appartiene a Sezze e che per
questo motivo non sembra giusto che il municipio debba sopportare una
spesa che andrebbe a totale beneficio di forestieri". Il problema della scuola rimase sempre vivo a Sezze che l’anno dopo, nel 1907, si trovò in un momento di partecipazione popolare, quando una petizione di ben 258 padri di famiglia venne inviata al sindaco per richiedere il ripristino dell’insegnamento religioso nelle scuole comunali, in conformità a quanto già avveniva in altri Comuni del regno. Naturalmente
l’autorità ecclesiastica vedeva di buon grado questa impellente
petizione culturale e non nascondeva un certa impazienza: il più
direttamente coinvolto e palesemente smanioso fra tutti era don Augusto De
Angelis. La richiesta giunse a buon fine e l’anno dopo peraltro la
giunta istituì nuove scuole rurali. Nelle delibera ( la n. 222/1908) manca ogni riferimento sulla loro ubicazione mentre sono presenti elementi indiretti sulla prevista popolazione scolastica: "... delibera inoltre di emettersi dei buoni per legname occorrente alla costruzione di 100 banchi, 4 tavoli e 4 credenze per le nuove scuole da istituirsi e di ordinare l'altro materiale a Paravia". La
gestione scolastica, tuttavia, non sempre era tranquilla ed agevole. Nella
scuola di via Bassiano si registrò un notevole affollamento di alunni
("rigurgita di alunni", scrisse la direttrice scolastica ) che
l'insegnante fu costretta a sdoppiare le classi ricevendo dal Comune una
maggiorazione di stipendio nella misura dei 2/5, "solo
pel tempo in cui durerà l'affluenza di alunni". La
difficoltà maggiore, in quei tempi di scarsa formazione dei docenti, era
reperire gli insegnanti. Le due scuole rurali di Suso per parecchio tempo
restarono senza titolari fino al devastante terremoto di Messina del 1909: "...L 'assessore Caciari riferisce che l' ispettore scolastico avrebbe finalmente trovato due maestre per le due scuole rurali che mancano d'insegnamento, ma siccome sono due profughe di Messina, mancano di tutto ed occorrerebbe provvederle di...». La giunta si sentì doverosamente impegnata a «soccorrere per quanto possibile coloro che la più grande delle sventure ha colpito ». Infatti, con la somma di denaro risparmiato per la chiusura delle due scuole e "se necessario con integrazioni" , si assunse l'impegno di provvedere anche al guardaroba e agli utensili da cucina indispensabili alle due insegnanti messinesi per trasferirsi a Suso ( delibera n° 32/1909 ). Un altro terremoto, quello avvenuto che si verificò in Calabria nel 1905, aveva mostrato quanto gli amministratori fossero sensibili verso le popolazioni terremotate.
All'indomani
di "quell’immensa sventura toccata alla Calabria ", la giunta,
su invito del prefetto, nella seduta del 16 settembre 1905, si costituì
in Comitato e fece "una passeggiata di beneficenza per raccogliere
fondi in danaro ed in altro". L’Opera contro l’Analfabetismo, creata con d.l. 28.8.1921 n. 1.371 dal ministro Corbino, entrò in contatto con il comune di Sezze nel 1924 con l’istituzione della scuola ai Casali, di tre scuole serali a Suso, e della scuola rurale a Foro Appio. Il Comune si accollò il pagamento della pigione per i locali ai Casali e a Foro Appio e dell’illuminazione nei locali a Suso. (
pubblicato su "Nuova Informazione" - ottobre 1997- N°
10, pag. 173 )
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