Antonin Artaud 

 

 

Antonin Artaud nacque a Marsiglia nel 1896. Durante la sua infanzia egli soffrì di parecchie malattie, per far fronte alle quali iniziò ad assumere medicinali con una certa regolarità; ciò provocò in lui una dipendenza dalle droghe che lo accompagnò per tutta la vita. Nel 1920 si trasferì a Parigi, dove collaborò con André Breton, Balthus e André Masson e fece numerose esperienze come attore cinematografico, regista teatrale, scrittore, critico e poeta: tutto questo contribuì a formare la sua personalissima visione artistica.

I pellegrinaggi compiuti in Messico ed in Irlanda nel corso degli anni '30 furono caratterizzati dall'alternarsi di periodi di creatività produttiva ad altri in cui Artaud soffriva di una forte instabilità psicologica e di disturbi della personalità. Per comprendere quale attrattiva abbia spinto Artaud a compiere questi viaggi alle radici del continente americano, e a documentarne l'esperienza nell'opera Al paese dei Tarahumara ed altri scritti, gioverà sapere che gli indiani Tarahumara rappresentano a tutt'oggi una delle più pure etnie indigene di tutto il  Messico e vivono nella  Sierra Tarahumara, un'area geografica di circa 45.000 kmq a Nord-Est della Repubblica Messicana.

La loro esistenza è scandita da un continuo spostamento, legato all'alternarsi delle stagioni, dalla sommità del canyon (dove per lo più risiedono in estate) al fondo valle (dove trascorrono l'inverno); questi instancabili camminatori percorrono a piedi nudi i sentieri tracciati dai loro avi, e ciò fa pensare a quanto Bruce Chawtin racconta sugli aborigeni australiani nel libro Le Vie dei Canti.

Il loro nome originario è "Rarámuri", che significa "gli uomini dai piedi veloci": essi sono infatti famosi per le loro corse rituali, in cui percorrono fino a 80 km al giorno; le corse possono durare anche parecchi giorni e si concludono in grotte nelle quali i Tarahumara celebrano, immersi in un'atmosfera surreale, i loro riti ancestrali in cui il culto di divinità pagane convive sincreticamente con il  cattolicesimo. Il dio Sole (Raiénari) e il dio Luna (Mechá), protettori rispettivamente degli uomini e delle donne, sono affiancati ai santi cattolici in una complessa e arcana religiosità; durante la settimana santa la passione di Cristo è celebrata con suggestivi e complessi rituali.

Durante le loro feste e celebrazioni magico-religiose i Rarámuri sogliono bere grandi quantità di tesquino, una specie di birra ottenuta dal mais, la cui assunzione in questi contesti è d'obbligo per consolidare il senso di aggregazione comunitaria, ed a cui associano l'uso del peyote. La bevanda è considerata un dono  del dio Onoruame, il 'dispensatore della vita' che a volte viene identificato con il sole, che nella mitologia indiana volle insegnarne la preparazione ai Rarámuri affinché potessero rallegrarsi nelle loro feste. Il consumo individuale di tesquino durante le cerimonie è elevatissimo, se si pensa che 30 partecipanti possono arrivare a berne una quantità tra pari a 150-180 litri.

Dell'esperienza con il peyote Artaud riferisce quanto segue:

«Col Peyotl succede come con tutto ciò che è umano. È un principio magnetico e alchimico meraviglioso a patto di saperlo prendere, cioè nelle dosi volute e secondo la gradazione voluta. E soprattutto di non prenderne a contrattempo e a sproposito. Se, dopo aver preso il Peyotl, gli Indi diventano come pazzi, vuol dire che ne abusano fino a raggiungere quel punto d'ebbrezza disordinata in cui l'anima non è più sottomessa a niente (...). Superare il necessario è saccheggiare l'azione. Dio, dicono le tradizioni sacerdotali tarahumara, scompare immediatamente quando se ne abusa e in sua vece viene lo Spirito Maligno».

Gli ultimi 11 anni di vita (dal 1937 al 1948), che l'artista trascorse per lo più rinchiuso in varie cliniche psichiatriche nel Sud della Francia, videro Artaud attraversare la sua fase più produttiva, sia come scrittore che come disegnatore. A questo periodo risalgono molte lettere scritte agli amici e 'decorate' con geroglifici, strappi e bruciature, numerosi disegni che  raffigurano le immagini strazianti e ossessive che popolavano la sua tormentata immaginazione, e una serie di ritratti e autoritratti eseguiti dopo il suo trasferimento a Ivry (vicino Parigi) ed il ritorno al mondo intellettuale parigino, come documentato nella prima mostra americana a lui dedicata  dal MOMA (Museum Of Modern Art, New York) nel 1996, intitolata Antonin Artaud: Works on Paper".

Ma in realtà, pur avendo influenzato fortemente artisti quali Georg Baselitz, Jean Dubuffet, Kiki Smith, Nancy Spero, Antonin Artaud è meglio conosciuto come una delle figure letterarie di certo più incisive ed affascinanti del XX° secolo, autore (oltre che del celebre Il Teatro e il suo Doppio) del "Teatro della Crudeltà", un progetto basato sulla sua visione della crudeltà come verità e come esperienza di trasformazione.  

I

 

  AVANGUARDIE TEATRALI      TORNA SU