AVANGUARDIE TEATRALI

 
                                                    

                   HAPPENING

 

  <<.......lei sarà simultaneamente attore e spettatore......>> Il biglietto-invito di Allan Kaprow recitava più o meno così....docente di arte,pittore,la sera del 4 ottobre del 1959 radunò conoscenti,curiosi,frequentatori della REUBEN GALLERY di NEW YORK  per partecipare ad una  come riportava lo stesso invito.Un situazione che avrebbe destabilizzato il mondo dell'arte e le sue rigide consuetudini,aprendo nuovi scenari nuovi linguaggi,nuove  potenzialità espressive e comunicative.Quella singolare situazione artistica s'intitolava-18 HAPPENING  IN 6  PARTS- e si svolse in 3 spazi diversi dove gli spettatori,alla fine di ogni atto,erano invitati a spostarsi da uno spazio all'altro.Gli spazi avevano pareti rivestite di plastica trasparente che permetteva appena d'intravedere ciò che accadeva dall'altra parte.In ogni spazio avvenivano azioni semplici,quasi banali.Una ragazza spreme dodici mezze arance,un'altra fa rimbalzare una palla di gomma,due uomini spostano dei cubetti di legno su un tavolo,come se fossero giocando a scacchi ....Questo fu il primo<<HAPPENING>>......avvenimento,accadimento che consiste in una qualsiasi situazione artistica,ambientale o in un azione spettacolare a carattere collettivo cui  i singoli spettatori partecipano attivamente come "attori" e sono chiamati ad entrare fisicamente nell'evento-ambiente artistico.Crolla quindi il muro,la barriera-divisoria tra il fruitore/operatore dal momento che l'operazione dell'artista coinvolge,attraverso una serie di stimoli (psichici,percettivi), lo spettatore che si trasforma da ricevitore passivo a trasmettitore attivo nella produzione e nella gestione dell'operazione artistica.L'azione dell'HAPPENING può avere o non avere un senso ricoscibile-comprensibile; il suo senso primo risiede nell'accadere adesso,ora e solo in un secondo momento può rimandare ad un un piano di significati.La madre-radice dell'HAPPENING è la linea concettuale i cui precursori furono BEN VAUTIER che buttò a mare la scatola con l'idea di Dio,KLEIN,l'area FLUXUS,le performances parapittoriche del gruppo giapponese GUTAJ,le azioni-improvvisazioni di JOHN CAGE.Costui, nel 1952 al BLACK MOUNTAIN COLLEGE nel nord Carolina,insieme al ballerino David Tudor,all'artista Robert Rauschenberg e tanti altri,considerò una "composizione musicale " unica una serie di azioni-eventi che ebbero luogo in un lasso dato di tempo;dalla lettura di poesie dall'alto di una scala all'offerta di bevande calde.IL desiderio che sta a fondamento della linea concettuale era quello di evitare l'immediata mercificazione dell'opera d'arte attraverso la sottrazione dell'oggetto e quindi di tesaurizzare e collezionare.Inoltre l'arte concettuale si muoveva lungo la linea di rifiuto e di opposizione all'oggettualizzazione dell'arte visiva.Le radici,le influenze dell'azione dell'HAPPENING risalgono,oltre a CAGE e alla linea concettuale,ai movimenti artistici d'avanguardia come il dadaismo e il futurismo.Puro shock estetico erano le esagitate e dirompenti serate futuriste conclusesi così spesso in mega-risse tra artisti e spettatori.Ed infine l'esperienza dadaista con il "CABARET VOLTAIRE" e le sue "soirèes",serate, libere,aperte,orrizontali,teatro di azioni e performance multimediali.Declamazioni poetiche-rumori industriali-bagliori pirotecnici-poesie onomatopeiche-canti folkloristici-mazurke-tanghi."....Sul palcoscenico di una taverna sgangherata e affollata stanno diverse figure che rappresentano Tzara,Ball,Huelsenback,Madame Hennings,e il vostro umile servitore.Pandemonio totale.La gente intorno a noi urla,ride e gesticola.Le nostre risposte sono sospiri d'amore,raffiche di singhiozzi. poemi-versi,e il miagolare dei Bruitists medievali.Tzara sculetta come il ventre di una danzatrice orientale .Janco sta suonando un invisibile violino,si piega ed emette stridii.Madame Hennings con un volto di madonna sta facendo la spaccata.Huelsenback sta martellando incessantemente sul grande tamburo accompagnato da Ball al piano,pallido come un fantasma gessosa......."(JEAN ARP). Alcuni Happenings.In - A SPRING HAPPENING- di Allan Kaprow gli spettatori si pigiano in un tunnel ungo e stretto seguendo l'azione attraverso fessure nelle pareti.Trappola.Un tosaerba,minaccioso,avanza verso di loro, dal lato opposto s'accende un ventilatore che blocca la fuga.Risuona forte un clacson,la gente assordata cerca di scappare.Infine crollano le pareti,trionfa l'effetto liberatorio.In -A COURTYARD- sempre dello stesso Kaprow,l'azione ha teatro nel cortile di un albergo dei poveri dove una montagna alta circa 9 m erutta cartacce e piattini di porcellana.Una ragazza con camicia da notte rosa,munita di radiolina a transistor,vi sale in cima e vi fa pendere una gamba come in una pubblicità delle vacanze.In -THE CAR CRASH-di Jim Dine,considerato da Kaprow l'unico autore di Happening comici,quest'ultimo si presenta "travestito" da automobile,con un impermeabile argentato,la faccia argentata e una cuffia argentata in testa su cui brillano due lampade a mo' di fari.Gli Happenings di Claes Oldenburg, i più ricchi quanto a teatralità,utilizzano solo materiale trovato sul posto.In-AUTOBODYS-l'azione si tiene presso un parcheggio di Los Angeles,davanti gli spettatori seduti al volante e coi fari accesi:sotto i loro occhi tutti i possibili mezzi a ruote,auto,moto,furgoni,carrello del supermarket,una carrozzella per paralitici,un'enorme betoniera,vengono ricoperti di fumo e ghiaccio,schiuma colorata e persino impacchettati.In-HAPPENING PANORAMICO SUL MARE-di Kantor l'artista in frac dirige il movimento delle onde da un podio montato in mezzo ai flutti.Nella-LETTERA-dello stesso Kantor,una missiva di ben 14 m,normalmente timbrata e affrancata,viene trasportata da 7 fattorini partiti dall'ufficio postale di Varsavia,mentre il pubblico raccolto nella galleria Foksal è tenuto in continuo aggiornamento sul tragitto attraverso informazioni trasmesse per telefono e annunciate da un uomo col megafono.Adesso la ricchezza comunicativa ed espressiva dell'Happening,la simultaneità di azioni dislocate nello spazio atte a negare una visone d'insieme,le movenze,gli spiazzamenti sensoriali e percettivi dello spettatore,le diapositive,le proiezioni,fanno parte oramai della sintassi scenica adottata dall'odierno teatro di ricerca e dai gruppi d'avanguardia sperimentale.               

 

 

 

 

 

 

 

  In Italia,l'avanuardia teatrale negli anni Settanta tendeva ad arroccarsi su se stessa, a cercare di mantenere una fascia molto limitata e di pubblico e di finanziamento.Il bisogno personale si collegava al bisogno politico, alle tematiche femministe, alla riappropriazione dello spazio urbano. Questi erano i temi al centro dell'attività di quei gruppi teatrali di base che, tra l'altro,  avevano un'idea di gruppo come micro-comunità con la quale tentare vie di azione, di liberazione collettiva. Quello era il contesto, che esattamente come i movimenti andò in crisi subito dopo, quando sì capì che la strada era radicalmente chiusa e negata dalla normalizzazione, dal craxismo, dagli effetti e controeffetti dell'attività terroristica e così via.Influenze,contaminazioni.Dapprima senza dubbio le avnguardie artistiche e il loro anti-progetto artististico di cortocircuitare l’arte con la vita:Dadaismo,Situazionismo,Futurismo.

Il movimento dei gruppi teatrali di base degli anni Settanta aveva comunque dei padri nobili di riferimento che, sostanzialmente, erano i grandi maestri d'avanguardia del Novecento. Erano Brecht, Artaud, Barba, Grotowskij, Peter Brook, Tadeusz Kantor e Bob Wilsong

 

ANTONIN ARTAUD

 

Antonin Artaud rappresenta sicuramente una  ricchissima fonte d’ispirazione per tutte  l’avanguardie teatrali operanti nel corso del Novecento. Le indicazioni e i semi sparsi da Artaud,sono rintracciabili, ancor più che nella  radicalità estrema della body art del viennese Hermann Nitsch, nella sperimentazione teatrale che dal Living Theatre e Grotowski arriva alle cyber-performance di Antunez , Fura dels Baus e Stelarc passando per la postavanguardia teatrale italiana di Magazzini Criminali, La Gaia Scienza, Krypton.

Artaud nato cent'anni fa, il 4 settembre 1896, è presente come non mai nell'immaginario di una ricerca artistica e teatrale , Artaud finì il suo tempo, esausto e semiparalizzato, cinquant'anni dopo in un manicomio, ma molte delle sue intuizioni come quelle sulla muscolatura affettiva sono attive oggi come forti indicazioni. Artaud presagì quanto sarebbe diventato complesso, se non impossibile, esprimere un'emozione vitale in un mondo sempre più mediato, sempre più inautentico.
Allora , negli anni Trenta, la sua insofferenza veniva gridata contro le sovrastrutture della Letteratura e del Dramma borghese saturo di psicologismi ottocenteschi. Il teatro che cercava Artaud (...) tendeva infatti a radicalizzare la contraddizione tra fisicità e sovrastrutture psichiche e culturali.
Un atto di estremismo vitale. Un "teatro della crudeltà" impossibile mai realizzato se non intuito in una trasmissione radiofonica mai andata in onda ("Pour en finir avec le Jugement de Dieu" censurata dalla radio francese) e nella partecipazione estatica alle ritualità trance balinesi e tarahumaras.


 

LIVING THEATRE

 

 

Living Theatre fu un gruppo teatrale che , fondato nel 1947 da Julian Beck e Judith Malina, ha caratterizzato la propria esperienza sull'esaltazione della fisicità in alternativa alle drammaturgie psicologiche vigenti nel teatro. In fuga dagli Stati Uniti, perseguitati dalla polizia, si stabilirono in Europa dove parteciparono ai moti studenteschi con happening e spettacoli di un teatro gestuale che ha fatto scuola. Erano gli anni Sessanta e quel teatro di guerriglia libertaria portava in Europa il contagio della prima rivoluzione sessuale e la necessità teatrale di esprimere quella radicalità fisica senza finzione. E nel 1969 , nell'incontro con i Gnawa in Marocco, impararono molto di quella "verità del corpo" di cui aveva scritto, nel lucido delirio, solo Artaud.

 

 

Living Theatre "Antigone"

Accademia delle Arti,Berlino,Gennaio 1970

 

 

    

LIVING THEATRE "THE MONEY THEATRE"

                              

 

 

 

 

JERZY GROTOWSKI

 

Nato nel 1933, questo regista-scienziato polacco, rappresenta una delle figure di riferimento per una rifondazione delle culture teatrali a partire dal corpo.

Il suo testo , ma ancor più le sue "lezioni vive", su "Il teatro povero" ha fatto scuola ma il dato più importante risiede in quella linea di ricerca che va oltre il teatro stesso e che Grotowski ha chiamato il teatro delle fonti.

 

 

 

BODY ART

 

 

 

 

Le azioni del “teatro dell’Orgia e del Mistero”,di cui Hermann Nischt fu il principale esponente,sfociavano in “momenti estetici” violenti e sanguinari.I protagonisti delle azioni,s’imbrattavano il corpo con il sangue di animali appena sgozzati,in una pratica oscena e repellente.Keith Arnat divenne celebre per i suoi autoseppellimenti:un modo drammatico per denunciare il proprio desiderio inconscio di regredire nell’utero della propria madre.Se questa azione appare innocua triste quanto altamente masochista l’azione dell’artista austriaco R.Schwarkkogler si concluse con la morte delo stesso nel 1969 a seguito delle ferite riportate durante un esibizione autocastratoria.Le radici della Body art sono da ricercare in alcune cerimonie sacre indù,nelle pratiche Yoga,nelle patologie neurologiche presenti nei malati di mente,in certi atteggiamenti provocatori dadaisti ripresi nel 1960 da Yves klein e Piero Manzoni e nella centralità del corpo di Antonin Artaud.

 
 
 
 HERMANN NITSCH IN UNA AZIONE 

AL<<TEATRO DELL'ORGIA E DEL MISTERO>>

 

 

 

 

GINA PANE

 

 

L’artista francese,Gina pane (1939-1990),celebre per alcune performance negli anni 70 compariva vestita di Jens bianchi,con un bouquet di rose che richiamava quella di una sposa e con in mano una lametta da barba che poi usava su di sè.Si praticava ferite regolari,rituali,caparbie,come le donne che amano farsi del male per ripetere ed esorcizzare gli abusi fisici subiti in tenera età.A quei tempi,quando assai poco del rapporto tra le donne e il loro corpo,questa azioni apparivano a molti come uno scandalo gratuito.

 

 

               

 

 

 

 

 

 

 

Negli anni ’90 Gina pane diventerà un punto di riferimento costante per le artiste più giovani,insieme a personaggi che hanno abbracciato tematiche simili come l’americana Eva Hesse,la tedesca Katharina Sieverding,la serba Marina Abromovich.L’ereditaà artistica dell’artista è rintracciabile nelle autoesposizioni estreme di Sterlarc ,con le operazioni chirurgiche con cui Orlan si fa martoriare il volto,nei rittratti di sapone e nei cosmetici di cioccolato e lardo di Janine Antoni,nel modo in cui Jana Sterbac mette in scena le costrizioni corporali in crinoline ellettroniche.

 

 

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Gina pane risulta attuale sopratutto la ricerca riguardo al significato della femminilità,in un’epoca in cui questo termine ha mutato il suo significato.Quanto odio sviluppa verso di sé una persona che cambia i propri connotati rispetto al modello che di sé era costruita da piccola?Forse tanto quanto quell’odio che suscita negli altri,nel pubblico aggredito e indignato dalle sue esibizioni inquietanti.Certamente il sangue vero o figurato era presente negli anni settanta anche in azioni maschili dell’Actionismus viennese.Ma il sangue delle donne è più seccante,perché la tradizione lo nasconde e nessuna guerra gli ha mai dato una connotazione eroica.Correndo indietro  verso i tempi pagani,il sacrificio delle vergini ha qualcosa in comune con le moderne espressioni della mutilazione artistica.In questa direzione Gina Panne ha fatto tesoro delle suggestioni che le provennero sia dalla sua famiglia che dall’atelier d’Art Sacré di Arnoldi a Parigi,che frequento tra il 1961 e il 1963.In particolare comprese quanto spettacolari possano essere alcune semplici manifestazioni del rito:l’artista era interessata a testimoniare il suo rapporto simbiotico con la terra e per questo si fece ritrarre in piedi su un campo,al limite dl piano prospettico,in modo da potere raffigurare il suo corpo come un punto di ideale congiunzione tra terra e cielo (<<Situation idéal >>,1969);oppure distesa sopra una salina,intenta a protegger la terra coprendola di legno o spostandone pezzi di roccia,secondo azioni minimali e modellate su quelle che una madre svolge nel proteggere i piccoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tuttavia l’operato artistico di Gina Pane non si è espresso soltanto in termini di performance.Il corpo,infatti,non viene soltanto esibito ma anche semplicemente suggerito;”Stripe rake “(1969)vede un tappeto di sabbia e humus arati come a sottolineare il rapporto tra sterile e fertile;”La pèche endeuilée “(1968),una griglia di corde e pezzi di legno disposti come lapidi in n cimitero,concepita a ricordo dei pescatori giapponesi vittime degli esperimenti atomici nel Pacifico;”La carne resuscitata (1988),lastre di metallo nelle quali la freddezza dei materiali si scalda e prende vita grazie alle loro colorazioni naturali.

 

PERFORMANCE

 

Qualsiasi espressione artistica porta fuori dal nostro corpo attraverso una forma o un atto, la rappresentazione del nostro stato psichico, percettivo e cognitivo.Sullo stesso versante comportamentistico è la performance un spettacolo che ha negli happenings la propria radice.In essa l’artista s’esibisce usando materiali disparati,interagendo con l’ambiente e coinvolgendo il pubblico nell’azione corporea.

   

 

 

RALPH ORTIZ   DESTRTRUCTION THEATRE

LOS ANGELES,GENNAIO 1969

 

 

 

 

DANZA BUTOH

 

 

Una particolare forma di teatro-danza sviluppatosi in Giappone già negli anni Sessanta con le performance di Kazuo Ohno, decano ultrasettantenne di questa "danza delle tenebre". L'azione del corpo nega la plasticità propria del naturalismo delle coreografie tradizionali dell'Occidente per esprimere un malessere di corpo ferito e violato : il riferimento all'olocausto nucleare è forte ed evidente. La dimensione apocalittica del butoh è poi esaltata dall'alterazione temporale provocata dalla relativa immobilità dei performers che nelle azioni rallentate allo spasimo espongono i loro corpi larvali.

 

 

 

POSTAVANGUARDIA

 

 

 

La Postavanguardia teatrale italiana, con gruppi come i Magazzini Criminali, Taroni-Cividin, Krypton, La Gaia Scienza,etc. misero in scena inizialmente la dimensione patologico-esistenziale propria di quei comportamenti collettivi che alla fine degli anni settanta furono vissuti dal cosiddetto "proletariato giovanile" in modo schizoide ancor più che antagonista e poi, in una seconda fase - in cui emersero formazioni come Societas Raffaello Sanzio e Teatro della Valdoca - si vide la formalizzazione di nuove forme di autoesposizione fisica e simbolica, divise tra edonismo metropolitano e ricerca di arcaicità di forte impatto percettivo. E' a sud delle "cantine" romane che si sviluppa un'area di ricerca teatrale insofferente del manierismo di quell'avanguardia definita in parte Teatro Immagine.

Varie rassegne nella metà degli anni Settanta vengono promosse tra Napoli, Salerno e Cosenza ed è qui che nel novembre 1976, all'interno del "Progetto di contaminazione urbana", prende il via la postavanguardia.

Si tratta inizialmente di un'area di formazioni teatrali di nuova generazione: Gruppo Teatro Stran'amore (che divenne poi Beat 72, di cui Simone Carella è sempre stato il fulcro),Il Carrozzone (chiamato poi Magazzini Criminali e infine I Magazzini), La Gaia Scienza (divisa poi in due anime: Compagnia Barberio Corsetti e Compagnia Solari-Vanzi), e subito dopo Spazio Libero e Teatro Oggetto. Dalle rassegne del Beat 72 "La Nascita del Teatro" e "Iniziative di ii" nel 1977-1978 inizia a montare un vero e proprio movimento culturale, più che teatrale, idealmente situazionista , tale da fare del cortocircuito arte/vita e privato/politico un linguaggio e un comportamento assolutamente inedito che in alcuni casi viene definito "patologico-esistenziale".

Magazzini Criminali

La definizione di teatro "patologico-esistenziale" fu esemplare per collocare l'esperienza scenica di questo gruppo fiorentino della postavanguardia nello scenario italiano segnato dalle turbolenze generazionali che alla fine degli anni Settanta vide un abbandono dell'impegno politico.

Il riferimento alle poetiche eccessive di Artaud non sono infatti sufficienti per inquadrare la pratica espressiva di un corpo che in scena denunciava disagio, schizofrenia metropolitana, iterazione da trance estatica, rabbia. Valori condivisi, o perlomeno sentiti, da una generazione come quella italiana reduce dalla conflittualità politico-sociale degli anni Settanta. In performance come "Crollo Nervoso" ed "Ebdomero " questi aspetti sono "gridati" in tutta la loro evidenza. Fortissimo l'impatto con la performance "Genet a Tangeri" realizzata nell'estate del 1985 al Festival di Santarcangelo, ambientata in un mattatoio, durante la macellazione di un cavallo: un cortocircuito tra teatro e carne.

 

           

 

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