IN SEGUITO ALL'INCHIESTA SUGLI ATTENTATI AI TRENI AD ALTA VELOCITA' IN  VALSUSA  VENGONO ARRESTATI GLI ANARCHICI EDOARDO MASSARI,MARIA ROSA SOLEDAD E SILVANO PELISSERO ACCUSATI DI  ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA,DETENZIONE DI ARMI ED ESPLOSIVI E ALTRI REATI MINORI.QUESTO TESTO CHE SEGUE E' UN DOCUMENTO CHE SILVANO PELISSERO USERA' PER INTRODURRE DELLE SCULTURE CHE FA MENTRE SI TROVA GLI ARRESTI DOMICILIARI.

                                                                    SOLIDARIETA' A SILVANO

 

 

 
Artista per caso, ribelle per necessità e inevitabilmente anarchico 

 

 

Artista per caso, ribelle per necessità e inevitabilmente anarchico rivoluzionario

 

L'ultima cosa che mi sarebbe passata in mente sarebbe stata quella di consumare energia elettrica, mentale e fisica per creare delle sculture. Io, fabbro, allenato a manipolare ferro e metalli per corazzare e blindare le case occupate, per realizzare strumenti agricoli o da boscaiolo. Cose utili, necessarie alla vita. Una scultura è arte e l'arte ci allontana dalla realtà, dallo squallore schifoso della vita nella quale siamo obbligati a vivere. In questo merdoso mondo globalizzato della democrazia capitalista popolato di zombie con un telefonino cellulare per ogni orecchio. Naturalmente le mie sculture vogliono scuotervi, vogliono turbare il sonno di quei morti viventi che a ogni nefandezza acconsentono in nome della loro miserabile pace sociale. Bombardamenti all'uranio sulle nazioni non asservite al capitale, manipolazioni genetiche per creare l'uomo idiota perfetto e i suoi alimenti sintetici, montature di polizia per terrorizzare le masse ed eliminare preventivamente i dissidenti, distruzione di buona parte della natura, dei mari, delle foreste in nome di quell'insulto che è il progresso! Progresso scientifico del quale i soliti che ne godono sono una ridotta élite di aristocratici convinti di essere i padroni del mondo perché circondati da alcuni milioni di cani rognosi disposti a tutto pur di accaparrarsene le briciole e le carezze. La democrazia è tutto questo, cioè un regime politico illusorio dove "in nome del popolo" si eliminano le tensioni tra le classi sociali quando invece alcune classi (militari, industriali e clero) gestiscono il potere e tutte le altre classi lo subiscono passivamente e silenziosamente perché "democratico". La democrazia è la negazione assoluta della sovranità dell'individuo, di ogni individuo, a favore del "benessere della collettività". La società democratica si basa sulla legge, insieme di norme volute e decise da pochi per la salvaguardia dei "loro" privilegi e imposta con apposite strutture armate e militari ai cittadini. L'anello finale di tutto questo simpatico sistema sociale dove nessuno è più in grado di salvaguardare il proprio spazio e la propria dignità è il carcere. Il vero fondamento della democrazia, dello stato e del capitalismo è il carcere. Il carcere è l'immagine reale del benessere smodato e lussuoso esclusivo di pochi privilegiati e del destino di interi strati sociali bollati come esclusi e ai quali è proibita una vita dignitosa e libera. Per il proletariato, oggi più di ieri, vi è il dovere della servitù giornaliera alle autorità indefinite dello stato e del capitale e di un lavoro alienante, abbrutito e degradante che impone inoltre un silenzioso rispetto di un ordine sociale favorevole e utile solamente a quei pochi privilegiati già poc'anzi menzionati. Ci troviamo di fronte a un visibilissimo sistema sociale marcio, putrido, spoglio di ogni dignitoso valore umano capace di fomentare guerre distruttive quanto mai la storia ne abbia conosciute, macellando grandi comunità colpevoli di non sottomettersi al nuovo ordine mondiale, emarginando e condannando a una vita misera e raminga interi strati sociali giudicati inutili o "non capaci di assimilare" i nuovi costumi comportamentali. Un sistema mostruoso e aberrante quanto se non più del nazismo germanico, un sistema che ha bisogno di consenso forzato o volontario, non importa. L'idea del penitenziario nasce da questo bisogno e si realizza in mille forme di repressione, coercizione e condizionamento sociale, dalle tecniche comportamentali "corrette" ai manicomi veri o virtuali dove si "seguono" i "disturbati", dove si tortura, dove si isola e si separano i "refrattari", gli "agitati", coloro che "hanno dei problemi"; i "non inseriti". Le mie sculture sono e vogliono essere un insulto, uno sputo infetto in faccia al vostro "consenso", al vostro non vedere cosa succede dietro quelle mura, al vostro non intervenire, giustificandovi dicendo che la democrazia è il meno-peggiore sistema esistenziale dell'umanità. Anche perché la storia vi ha dimostrato che le dittature, da Stalin a Hitler a Mao Tze Dong, sono tutte crollate, invece le democrazie liberali capitaliste continuano a sopravvivere: come moribondi in coma profondo ai quali nessuno ha l'ardire di staccare l'ossigeno! Il carcere è il riflesso perfetto, preciso e inequivocabile del sistema sociale corrotto, contraddittorio, lacerato e sostenuto da un potere economico-politico-ideologico garante di ogni ingiustizia e sostanzialmente basato sullo sfruttamento dei più a vantaggio di una ristrettissima élite e di alcune regioni circoscritte nel mondo (Usa e paesi occidentali). Bisogna capire che la lotta contro il carcere, contro ogni forma di repressione e controllo è la lotta contro l'attuale sistema sociale sorretto dall'alienazione e dallo sfruttamento. Non dovete stupirvi, signori lettori, se poi i vostri figli vi ammazzano a coltellate o a bastonate! Questo è ciò che il sistema genera! Quindi bisogna capire e poi agire. Bisogna fare affinché tutto ciò crolli e venga distrutto come venne distrutto il nazismo, in un mare di macerie, di fumo e di fuoco. Vivete in un sociale degenerato che non può creare altro che malcontenti, dissidenti, esclusi dal godimento di una vita dignitosa e individui refrattari alla sottomissione al lavoro nero o legale e quindi soggetti a delinquere. Dedico le mie sculture a tutti coloro che soffrono a causa di questo sistema assassino, a coloro che a causa di questa infame e vergognosa giustizia hanno perso la vita, come Edoardo Massari e Maria Soledad Rosas. Le dedico alle centinaia di prigionieri politici rinchiusi nelle carceri di tutto il mondo e in particolare a coloro che soffrono in Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Usa, Grecia, Turchia, che soffrono per restare fedeli al loro ideale di società liberata e giusta, senza servi né padroni. Dedico le mie opere a quei popoli e a quelle individualità che hanno il coraggio di battersi sul terreno dell'azione diretta per la difesa delle loro rivendicazioni e che scacciano a pedate i mediatori e i recuperatori. Nessuno sceglie il proprio destino, nessuno decide né come nascere né dove nascere. Nessuno vorrebbe nascere né operaio né contadino. Nessuno ha scelto. Io non ho scelto di fare sculture né di finire sotto processo in quella che è stata la farsa Lupi Grigi - Tav - Valsusa - Squatter. Ognuno ha un suo destino da seguire e un suo percorso da compiere. È però importante cercare almeno di crescere in questo percorso. Di evolversi e di avere il coraggio di guardare un poco più in là del naso. Il coraggio di vedere la palude mefitica nella quale viviamo e il coraggio di uscire da questo liquame&; anche se non sappiamo cosa ci sarà più in là! Il coraggio di un'azione risoluta, adesso, non in un domani indefinito in cui "i tempi saranno maturi", perché i tempi non saranno mai "maturi". Un'azione che forse non cambierà la storia ma che contribuirà a togliere, almeno un poco, il sonno alla tirannia. Un segnale di vita comessegno minimo di resistenza alla rassegnazione. Un lumino che restando acceso nel buio potrà sempre, prima o poi, scatenare l'incendio. A coloro che mantengono questo lumino acceso va rispetto e sostegno. È un dovere per chi non rinuncia alla libertà e alla dignità. Almeno. A coloro che hanno il coraggio della ribellione va il mio omaggio e la mia sincera solidarietà. A chi ci vuole morti, prigionieri, sottomessi e rassegnati va tutto il mio disprezzo e il mio più viscerale odio! Che affoghino nel loro stesso sangue!

                                   28 Marzo 2001

                     Silvano di Bussoleno e della Val Susa

                  Muoia il Tav, i suoi servi e i suoi sostenitori!

 

 

            n       NO TAV 

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