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GENNAIO
A Gennaio le ricorrenze più importanti (ir dis nodias)
sono: pasca de is tres urreis (la Befana), S.Antoni (S.Antonio), S.Serbestianu (S.Sebastiano).
In onore di questi santi si fanno is fogoronisi (falò). In ogni
vicinato il diciasette e il ventuno, al calar della sera, le famiglie si
riuniscono intorno ai fuochi. Si consumano cibi caratteristici: castangia a
orrostu, patata a buddiu, ciggiri e fa cun lardu, coccoeddasa...
I più giovani
"visitano" tutti i falò e li saltano per propiziarsi salute e fortuna.
Un proverbio:
Gennargiu siccu messaiu erriccu.
Il calendario seuese è caratterizzato
da "Sa Mamulada". Fra le altre maschere fino a circa dieci anni fa circolavano
dei giovani con la faccia coperta di fuligine; vestiti con pelli di montone e una
tracolla di campanacci. Al calar delle tenebre queste maschere girovagavano in
paese, suonando: "pittiolusu", "campaneddasa", "agliaunedusu" e
"crobettorisi".
Urlavano dentro una grossa conchiglia marina: "Sa Mamulada". Si
trattava probabilmente del rinnovo di un antico rito propiziatorio del mondo
agro-pastorale.
Un proverbio:
Friargiu proinosu massaiu tingiosu.
A Seui in occasione
della Pasqua, si pratica il rito de "Su Scravamentu": una produzione scenica cui
partecipano, con intensa devozione, non solo fedeli seuesi ma anche dei paesi
vicini.
Al lato del presbiterio si innalza una croce alta cinque metri, su cui
è inchiodato il Cristo. Ai suoi piedi c'è la statua della Vergine
Addolorata. Nelle varie "stazioni" della Via Crucis si svolge il racconto della
Passione. Quando si arriva alla dodicesima stazione, prende la parola il sacerdote
per fermare l'attenzione dei fedeli sui momenti più significativi delle tre ore
di agonia di Cristo morto. A questo punto salgono sul palco Giuseppe d'Arimatea e
Nicodemo insieme all'apostolo Giovanni e al Cireneo. Sono preceduti da due
angioletti Ministranti. Il momento più coinvolgente rimane la presentazione del
Cristo morto a sua Madre.
Un proverbio:
"De su soli de arbili cantu podis fuiri"
I nuraghi sono la più
importante testimonianza della civiltà sarda che si è sviluppata intorno al
secondo millenio a.C.
I nuraghi sono torri in pietra a pianta circolare, che
si restringono verso l'alto, a tronco di cono, costruite sovrapponendo grandi
massi di trachite o di lava basaltica uniti tra loro senza cemento. Il nome
stesso di "nuraghe" vuol dire "mucchio cavo" o "torre cava", dal vocabolo
nurra, che, nel dialetto sardo montano significa"mucchio " , "cavità".
I nuraghi presenti a Seui sono:
"Ardasai", che si trova lungo la strada del
Tonneri,
"Cercassa", che si trova in "Genna 'e acca" "Anulù".
Un
proverbio:
"Su soli 'e maju de costau in costau"
E' un giorno di festa.
La mattina si
parte molto presto. Si rinchiudono le pecore nell'ovile, "su coili", e mentre un
gruppo di persone le lega, "das trobinti", un altro gruppo, con delle speciali
forbici, procede alla tosatura, "das tundinti".
Finito questo lavoro, incomincia
lo spuntino con prodotti tipici seuesi: carne, vino e formaggio, non deve mancare
"su casu agedu".
Un proverbio:
"Pagu genti bona festa"
La festa del Carmine si festeggia
la seconda domenica di luglio, nelle campagne di Arcuerì. Il simulacro della
Madonna viene trainato dai buoi su un carro per nove chilometri.
La processione parte, alle sei del mattino, dal bar "Degli amici" sino alla chiesa
campestre.
Al ritorno, la statua viene accompagnata dai fedeli sino al
cimitero dove ad aspettarla ci sono altri fedeli insieme alla banda
musicale"G.R." e al gruppo folk.
Tanti anni fa la festa del Carmelo si
festeggiava a Elini. Si racconta che, in seguito a un litigio, i seuesi
costruirono ad Arcuerì, in onore della Madonna del Carmine, la chiesa da allora
luogo di culto e meta di pellegrinaggio per molti fedeli.
Si narra che la voragine del
Monte Arcueì sia stata, nell'antichità, abitata dai diavoli. Si racconta che di
notte, si sentano oltre al fruscio del vento, le urla dei diavoli e delle loro
vittime, ma l'urlo che fa agghiacciare le membra è quello di Olla, il capo degli
spiriti infernali.
Una volta un toscano, un prete e un pastore decisero di
recuperare il tesoro nascosto dai diavoli e scesero nella voragine. Il prete
invocò Olla ma lui non comparve.
Il toscano, credendosi beffato, picchiò i
compagni, i quali, pensando si trattasse di Olla, fuggirono a gambe levate.
A sa vigilia de sa festa dei
mortusu, dopu gena, si usada finasa ai moi, sciacquai sa cognina e da
apparecchiai. Paridi infatti ca in custa notti is animas dei mortusu passinti po
ir domusu deis parentisi biusu e, secundu sa tradizioni si sezzanta in sa mesa a
pappai.
IN COGINA:
Culurgionis
Pabassinas
Pani de
saba
Nella notte dell'ultimo dell'anno i giovani seuesi fanno
una questua notturna. Portano in giro per il paese un'urna, molto simile ad una
bara fatta di resti di legno, che dipingono con immagini che raffigurano l'anno
passato.
Poco prima della mezzanotte, dopo aver cenato espongono questa bara
nei vari rioni e alla mezzanotte brucciano come se bovessero polverizzare l'anno
vecchio.
Nel piccolo paese di Seui ci sono vari cibi originari del posto, tra cui abbiamo:
il prosciutto di maiale brado;
il pane frattau, pane carasau ammorbidito con brodo caldo e condito con sugo di pomodoro, pecorino grattugiato e uova in camicia;
i culurgionis, ravioli di pasta ripieni di patate, pecorino e menta fresca;
is civargeddus prenusu, si prepara un impasto a base di patate, formaggio salato, cipolla tritata, aglio, pepe, zucchine, erda o strutto.Si prendono poi pezzi di pasta lavorata e schiacciata su cui si mette una certa quantità dell' impasto, la pasta si arricci con le mani e le focacce vanno infornate.
la minestra di merca, particolare formaggio fresco salato con patate e pasta;
la pecora in cappotto,carne di pecora bollita con patate, cipolle, sedano e pomodori secchi;
il porchetto arrosto, carne di maialetto allo spiedo;
la frue, formaggio morbido di latte e caglio vaccino da mangiare solo o nella minestra;
l'arranzada, dolce a base di scorze d'arancia, mandorle e miele;
pan'e sapa, diffuso in tutta l'Isola con numerose varianti, dolce a base di mosto cotto, noci, pinoli, mandorle,miele, uva passa.