Home page
 
Territorio
 
Municipio
 
Carcere
 
Storia
 
Strumenti
 
Leggende
 
Il coro
 
La banda
 
Festa
 
Museo
 
Ferrovia
 
Miniera


CALENDARIU SEUESU

GENNAIO

16: sant'Antonio Abate 2gg.
19: San Sebastiano 2gg.

A Gennaio le ricorrenze più importanti (ir dis nodias) sono: pasca de is tres urreis (la Befana), S.Antoni (S.Antonio), S.Serbestianu (S.Sebastiano).
  In onore di questi santi si fanno is fogoronisi (falò). In ogni vicinato il diciasette e il ventuno, al calar della sera, le famiglie si riuniscono intorno ai fuochi. Si consumano cibi caratteristici: castangia a orrostu, patata a buddiu, ciggiri e fa cun lardu, coccoeddasa...
  I più giovani "visitano" tutti i falò e li saltano per propiziarsi salute e fortuna.

Un proverbio:
Gennargiu siccu messaiu erriccu.

FEBBRAIO


  Il calendario seuese è caratterizzato da "Sa Mamulada". Fra le altre maschere fino a circa dieci anni fa circolavano dei giovani con la faccia coperta di fuligine; vestiti con pelli di montone e una tracolla di campanacci. Al calar delle tenebre queste maschere girovagavano in paese, suonando: "pittiolusu", "campaneddasa", "agliaunedusu" e "crobettorisi".
  Urlavano dentro una grossa conchiglia marina: "Sa Mamulada". Si trattava probabilmente del rinnovo di un antico rito propiziatorio del mondo agro-pastorale.

Un proverbio:
Friargiu proinosu massaiu tingiosu.

MARZO


  Marzo,è il mese generalmente dedicato alla preparazione degli orti. Uomini e donne lavorano pazientemente il terreno per la coltivazione di:
Patate= Patata
Cipolla= Cibudda
Fagioli= Fasolu
Zucchina= Croccoriga
Fava= Sa fa
Piselli= Pisurci

Le filastrocche
Arremunda, Arremunda
piga sa scova e munda,
candu 'eni su sposu,
Arremunda adiosu.

Sa luna, sa luna,
bettimì fortuna,
bettimì 'inari;
po ti coiai,
po ti vairi bella,
sa luna e i sa stella.

Su cuccu, su cuccu,
su babbu da curtu,
da curtu a frucconi,
su cuccu mandroni.

Pizzirottu, Pizzirottu,
marra cigiri in Asortu,
battiau in genna Isili,
ha cottu fa a pisili,
e deu appu scoviau,
e non min'danti 'onau.

Un proverbio:
Chi Marzu non aundada Arbili no abundada.

APRILE


"SU SCRAVAMENTU"

A Seui in occasione della Pasqua, si pratica il rito de "Su Scravamentu": una produzione scenica cui partecipano, con intensa devozione, non solo fedeli seuesi ma anche dei paesi vicini.
  Al lato del presbiterio si innalza una croce alta cinque metri, su cui è inchiodato il Cristo. Ai suoi piedi c'è la statua della Vergine Addolorata. Nelle varie "stazioni" della Via Crucis si svolge il racconto della Passione. Quando si arriva alla dodicesima stazione, prende la parola il sacerdote per fermare l'attenzione dei fedeli sui momenti più significativi delle tre ore di agonia di Cristo morto. A questo punto salgono sul palco Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo insieme all'apostolo Giovanni e al Cireneo. Sono preceduti da due angioletti Ministranti. Il momento più coinvolgente rimane la presentazione del Cristo morto a sua Madre.

Un proverbio:
"De su soli de arbili cantu podis fuiri"

MAGGIO


I NURAGHI

  I nuraghi sono la più importante testimonianza della civiltà sarda che si è sviluppata intorno al secondo millenio a.C.
  I nuraghi sono torri in pietra a pianta circolare, che si restringono verso l'alto, a tronco di cono, costruite sovrapponendo grandi massi di trachite o di lava basaltica uniti tra loro senza cemento. Il nome stesso di "nuraghe" vuol dire "mucchio cavo" o "torre cava", dal vocabolo nurra, che, nel dialetto sardo montano significa"mucchio " , "cavità".
  I nuraghi presenti a Seui sono:
"Ardasai", che si trova lungo la strada del Tonneri,
"Cercassa", che si trova in "Genna 'e acca" "Anulù".

Un proverbio:
"Su soli 'e maju de costau in costau"

GIUGNO


  6: San Cristoforo 1gg.
24: San Giovanni Battista 1gg.

"SA TUNDIMENTA"

E' un giorno di festa.
  La mattina si parte molto presto. Si rinchiudono le pecore nell'ovile, "su coili", e mentre un gruppo di persone le lega, "das trobinti", un altro gruppo, con delle speciali forbici, procede alla tosatura, "das tundinti".
  Finito questo lavoro, incomincia lo spuntino con prodotti tipici seuesi: carne, vino e formaggio, non deve mancare "su casu agedu".

Un proverbio:
"Pagu genti bona festa"

LUGLIO


  2: Santa Lucia 2gg.
16: Madonna del Carmine 3gg.

"SA FESTA DE SU CRAMU."

La festa del Carmine si festeggia la seconda domenica di luglio, nelle campagne di Arcuerì. Il simulacro della Madonna viene trainato dai buoi su un carro per nove chilometri.
  La processione parte, alle sei del mattino, dal bar "Degli amici" sino alla chiesa campestre.
  Al ritorno, la statua viene accompagnata dai fedeli sino al cimitero dove ad aspettarla ci sono altri fedeli insieme alla banda musicale"G.R." e al gruppo folk.
  Tanti anni fa la festa del Carmelo si festeggiava a Elini. Si racconta che, in seguito a un litigio, i seuesi costruirono ad Arcuerì, in onore della Madonna del Carmine, la chiesa da allora luogo di culto e meta di pellegrinaggio per molti fedeli.

AGOSTO


ARCUERI

  Si narra che la voragine del Monte Arcueì sia stata, nell'antichità, abitata dai diavoli. Si racconta che di notte, si sentano oltre al fruscio del vento, le urla dei diavoli e delle loro vittime, ma l'urlo che fa agghiacciare le membra è quello di Olla, il capo degli spiriti infernali.
  Una volta un toscano, un prete e un pastore decisero di recuperare il tesoro nascosto dai diavoli e scesero nella voragine. Il prete invocò Olla ma lui non comparve.
  Il toscano, credendosi beffato, picchiò i compagni, i quali, pensando si trattasse di Olla, fuggirono a gambe levate.

SETTEMBRE


Le ninne-nanne erano struggenti, dolcissime e venivano cantate sottovoce seguendo il dondolio della culla, "su barsolu". In esse riecheggiava la cadenza del "su duru duru", un antico ballo ormai scomparso:
Asu duru, a su tai-tai
kustu pippieddu non si morgiat mai
ancu si morgiat kustu vitelleddu
ka su vitelleddu non si ddu coeus
ka si ddu koeus e si ddu pappaus

e a su pippiu nos ddu koiaus
cun d'una signa de Tortoli
kand'ad'a koisa figu 'eni
kand'ad'a koi po si dda pappai
a su duru duru a su tai tai.

OTTOBRE


"ER BENENDU SENA PO ORBESCIRI"
Ottobre viene chiamato "MESI DE TALAMINI" perchè in questo periodo si mette "su talamini" negli orti come fertilizzante, che verrà assorbito dal terreno durante tutto l'inverno. In questo mese si vendemmia e si riempiono le cantine, si preparano le provviste per il lungo inverno.
  Con le vinacce e "CUN SU LIMBICCU", si prepara l'acquavite, che unita alle bacche di mirto, danno l'omonima bevanda, dal sapore dolciastro, ma forte.

Un proverbio:
Su binu de "LILLIU" torrada su mortu a biu.
Olisi sa pobidda imbriaca e sa carrada prena.

NOVEMBRE

Cantu ti ponenti terra susu, a custu mundu non ci torras prusu.
Narranta:

  A sa vigilia de sa festa dei mortusu, dopu gena, si usada finasa ai moi, sciacquai sa cognina e da apparecchiai. Paridi infatti ca in custa notti is animas dei mortusu passinti po ir domusu deis parentisi biusu e, secundu sa tradizioni si sezzanta in sa mesa a pappai.

IN COGINA:
Culurgionis
Pabassinas
Pani de saba

DICEMBRE

"Sa festa de sos spastores est in nadale"

CAPODANNO

Nella notte dell'ultimo dell'anno i giovani seuesi fanno una questua notturna. Portano in giro per il paese un'urna, molto simile ad una bara fatta di resti di legno, che dipingono con immagini che raffigurano l'anno passato.
  Poco prima della mezzanotte, dopo aver cenato espongono questa bara nei vari rioni e alla mezzanotte brucciano come se bovessero polverizzare l'anno vecchio.


I PECCATI DI GOLA

  Nel piccolo paese di Seui ci sono vari cibi originari del posto, tra cui abbiamo:
il prosciutto di maiale brado;
il pane frattau, pane carasau ammorbidito con brodo caldo e condito con sugo di pomodoro, pecorino grattugiato e uova in camicia;
i culurgionis, ravioli di pasta ripieni di patate, pecorino e menta fresca;
is civargeddus prenusu,  si prepara un impasto a base di patate, formaggio salato, cipolla tritata, aglio, pepe, zucchine, erda o strutto.Si prendono poi pezzi di pasta lavorata e schiacciata su cui si mette una certa quantità dell' impasto, la pasta si arricci con le mani e le focacce vanno infornate.
la minestra di merca, particolare formaggio fresco salato con patate e pasta;
la pecora in cappotto,carne di pecora bollita con patate, cipolle, sedano e pomodori secchi;
il porchetto arrosto, carne di maialetto allo spiedo;
la frue, formaggio morbido di latte e caglio vaccino da mangiare solo o nella minestra;
l'arranzada, dolce a base di scorze d'arancia, mandorle e miele;
pan'e sapa, diffuso in tutta l'Isola con numerose varianti, dolce a base di mosto cotto, noci, pinoli, mandorle,miele, uva passa.

Torna all'inizio