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IL MUSEO


  L'idea di allestire a Seui un Museo della Civiltà Contadina, Artigianale, Pastorale, della Miniera e dell'Emigrante, nacque agli inizi degli anni '80, sotto il patrocinio dell'Amministrazione Comunale e con il coordinamento di un gruppo scientifico di lavoro.
  L'iniziativa partì con l'intento di voler recuperare, in una prospettiva di utilizzazione pubblica, il patrimonio storico, artistico e culturale prodotto da tutta la comunità seuese nel corso dei secoli.
  La popolazione accolse con entusiasmo questa iniziativa e donò al Comune migliaia di oggetti e strumenti di lavoro che testimoniano il sistema di produzione e consumo del passato.
  Il materiale raccolto fa parte delle attività tradizionali di Seui: contadino "su massaiu"; muratore "su maistu de muru"; falegname "su maistu de linna"; pastore "su erbegargiu-crabargiu"; fabbro ferraio "su ferreri"; emigrante; etc.
  Gli oggetti vennero, in un primo tempo sistemati in una scala del nuovo Palazzo Municipale e si cominciò un lavoro di raccolta e di catalogazione di: trebussus, palias de orgiola, molas, scivus, sciveddas, giscus, crogaglius, maccias e foddis, limbiccu po s'aba ardenti, prenzas, letus a crispilis e a pertias, candelas a carburu, cascu de minadori, etc.
  La collezione si è arrichita nel corso del tempo e sono stati acquisiti manufatti che anno classificato come appartenenti a "Nuclei omogenei", sia come tipologia e materiali che come appartenenza ad un unico nucleo familiare.
  Il patrimonio museografico si è arrichito, acquisendo antichi strumenti da lavoro del falegname, vecchie lampade-lucerne "lantias" ad olio; pezzi di un vecchio calesse, recipienti in ginepro, "zinnivuru" adoperati per la produzione e la conservazione del vino, rustici raschiatoi per la concia delle pelli, etc.
   L'esistenza in paese di un Carcere Spagnolo: "Su presoni", e in tempi più recenti chiamato "S'omu del biondu", costitui lo stimolo alla salvaguardia di tale edificio e a sistemarvi parte degli oggetti donati.
  La collezione è contenuta in maggior parte in una palazzina "liberty" risalente agli inizi del paese e appartenente, un tempo, al medico-farmacista Raimondo Loi. La casa venne in seguito ceduta alla Società Mineraria Monteponi e acquistata dal Comune negli anni '30. Dal 1982 è sede del Museo.
  Il materiale è sistemato definitivamente nella "Casa Farci" dove nacque lo scrittore Filiberto, situata sulla via Roma. Le singole stanze ospitano gli strumenti delle attività più rappresentative della comunità seuese; basti pensare al fabbro, al pastore, al falegname, al muratore, al contadino, al minatore, al lavoro della tessitura, allestrazione della radica, "Su cioccu", etc.
  L'attività museale di raccolta degli oggetti è stata affiancata, in questi anni, anche dall'acquisto di materiale fotografico, audiovisivo, nonchè di preziosi documenti risalenti al 1600-1700-1800 e primi del 1900.
   L'attività mineriaria, con le migliaia di incartamenti in possesso: libretti, giornaliere, mappe, etc., è ampiamente documentata. Gli edifici di "Fundu e Corongiu" e la laveria di "Nurzula" sono tuttora gli esempi più significativi del passato industriale seuese che anno visto impegnati, per oltre un secolo, centinaia di uomini e di donne.
  Altro materiale di un certo interesse è proveniente dalle famiglie di ex emigrati o da seuesi ancora emigrati, sia nelle nazioni europee, che in quelle extraeuropee. Il criterio usato nella disposione dei reperti all'interno del museo è per tematiche e/o per mestieri; l'esposizione è parte in vetrine o su basi ma prevalentemente a terra o a parete. Manca, quasi del tutto, il materiale esplicativo-descrittivo e qualsiasi riferimento didascalico.
  Nel corso di quest'ultimo decennio sono state organizzate, nei locali del museo, delle mostre temporanee, utizzando dei reperti di qualche settore museale, corredati da quadri e fotografie e, nel 1987', parte del materiale è stato esposto a Milano presso la sede della "Triennale del mondo del lavoro".
  Il museo accoglie in media migliaia di visitatori all'anno; il pubblico è abbastanza diversificato: scolaresche, anziani, studiosi dell'Università, etc., provenienti da tutte le parti del mondo.


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