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" Alle porte del cimitero si trova la chiesa di Santa Maria in Viano a cui sono legati i ruderi di un antico monastero. La chiesina risale all' anno mille. Presenta la facciata a forma di capanna conIngrandisci una dissonanza artistica che colpisce immediatamente il visitatore. Infatti a sinistra dell'osservatore si apre sulla facciata una bifora, mentre a destra una monofora. La chiesetta è costruita su pianta rettangolare.  Presenta un anticorpo, una specie di vestibolo o portico addossato alla facciata che è messo in comunicazione con l' interno mediante un portale in pietra sul cui architrave poggia una lunetta recante, affrescata, a mezzo busto, la figura di Cristo in stile bizantino, con la mano destra levata in atto di benedire mentre con la mano sinistra sorregge un libro aperto. La presenza di questo affresco in stile bizantino potrebbe indurre nel sospetto che la costruzione risalga ad un periodo pre-romanico, vale a dire anteriore al mille. All' interno della chiesa c' è un muricciolo alto appena trenta centimetri che corre tutt' intorno alle pareti fino a congiungersi alle due sponde dell' unico altare nella parete di fondo. Quattro lesene, contrapposte a due a due, sembrano dividere l' interno in tre spazi. Sulle loro cimose si innalzano due archi destinati a sorreggere il tetto. Le due lesene più interne seguono il rialzo del pavimento nei pressi dell' altare, doveva essere forse il presbiterio riservato alle religiose, rimanendo l' altro spazio accessibile ai fedeli. Appoggiato alla parete destra dell' interno della chiesa, troneggia l' antico ambone (specie di tribuna per le letture liturgiche). Lo spigolo esterno di questo ambone è segnato da una colonnina di pietra quasi scomparsa sotto una muratura di epoca imprecisata, ma la cui base in pietra scalpellata è tuttora visibile. La luce penetra nell' interno dell' ambiente attraverso tre monofore aperte a differenti livelli ma tutte e tre lunghe e sottili, tagliate a sguincio (strombate) caratteristica forma con l' improvviso slargarsi delle pareti verso l' interno, ciò che permette alla luce di entrare liberamente attraverso la resistenza del muro. Le abrasioni che si sono verificate in diversi punti dell' intonaco delle pareti mettono a nudo evIl Cristo bizantino - Foto a cura dell' amm.comunaleidenti tracce di affreschi. Si ricordano dell' antico monastero adiacente la chiesa, gli imponenti ruderi rimasti in piedi, le caratteristiche volte a crociera fatte con conci di pietra posti a coltello che coprivano i due saloni a pianterreno, tuttora conservati nei loro muri perimetrali dopo il crollo delle volte, entrambi divisi da una rampa di scale ormai priva di scalini e da un portale a tutto sesto. Dal pavimento del primo salone, che poteva essere un refettorio o una sala capitolare, si innalzavano a sostegno della volta due pilastri a forma di prisma ottagonale. Sul muro di prospetto del secondo salone, il quale conserva ancora il suo portale intatto, si aprono tre monofore. " (Progetto " Animazione Culturale e Turistica ", Sgurgola-Percorso monumentale, 1990, A.i.b.V.d.S.)

Per ulteriori informazioni si veda:
     Sgurgola nel Medioevo - Storia di un Castello di origini Longobarde
        di Gerum Graziani - Dicembre 2001
     Usi e costumi della vecchia Sgurgola
       
di Menotti Morgia - Estate 1966