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Fu indetto da Bonifacio VIII il 22 febbraio 1300 con la bolla Antiquorum
habet fidem, il cui testo fu poi scolpito sul marmo nella Porta Santa di San
Pietro. Le norme per lucrare l'indulgenza plenaria erano: confessione, comunione
e pellegrinaggio alle basiliche di San Pietro e San Paolo per 30 giorni
consecutivi, se si trattava di cittadini romani, e 15 per i forestieri. In
verità nel poemetto De centesimo sive Jubileo anno liber del cardinale
Gaetano Stefaneschi (1270-1343) si racconta che fin dal primo gennaio di quell'
anno una folla di pellegrini si era recata ad onorare le tombe dei due apostoli,
perchè si era diffusa la voce che ogni cristiano avrebbe in tal modo - ottenuto
la completa remissione di tutte le sue colpe e, nei giorni successivi,
l'indulgenza dei cento anni -. Di fronte a questa richiesta popolare di
penitenza, il papa ordinò che venissero effettuate delle ricerche nell'Archivio
Vaticano su un fantomatico giubileo di cui sarebbe ricorso il centenario; non le
trovò, ma convinto da quell' entusiasmo mistico, Bonifacio VIII si decise a
decretarlo, anche perchè gli sembrò importante per esaltare Roma come città
santa e la sua persona al centro del mondo." (Rendina
C.²)