PSEUDONIMO DEL POETA E DRAMMATURGO
EDWARD DE VERE, 17 CONTE DI OXFORD (1550-1604)
Da
Shaksper a Shake-Speare. La maschera e il volto.
Origine e soluzione della questione shakespeariana.
Appunti da una
relazione della Professoressa Magri
La fine di una
leggenda
*LA MASCHERA*
Problema:
Attribuzione delle opere pubblicate sotto il nome di William
Shakespeare
Dato di fatto: _
Circa 60 anni dopo la sua morte (avvenuta nel 1616) cominciano i
dubbi sulla possibilità che l'uomo di Stratford abbia scritto
alcunchè. Morto nello stesso giorno del grande Cervantes,
perchè di quest'ultimo conosciamo perfettamente tutta la vita
mentre nessun documento, nessuna testimonianza prova che il
secondo sia l'autore delle opere poetiche e drammatiche? E'
esistito William Shakespeare altrimenti noto come "The
Stratford man"?
_
William di Stratford è esistito,
ma il suo cognome era Shaksper.
La forma "Shakespeare" non compare
in alcun documento a lui riferito.
Opposizione: Gli
stratfordiani riconoscono in William di Stratford, l'autore di
"Otello", "Antonio e Cleopatra", ecc... Ma
essi si arrendono di fronte alla incomprensibilità del testo,
delle allusioni, dei contenuti dicendo:
A)
Il verso non si può spiegare
B) E' un errore del tipografo
Problema:
Perchè è importante sapere CHI ha scritto tali opere? Il CHI è
sempre la chiave di interpretazione di ogni opera letteraria. Le
risposte giungono se si attribuiscono le opere al VERO AUTORE. Il
metodo addottato nella confutazione della TESI STRATFORDIANA è
scientifico, basato su:
A)
Analisi dei documenti;
B) testimonianza dei contemporanei;
C) Cronologia delle opere.
Argomenti a
favore della tesi ANTI-STRATFORDIANA:
A)
Non possediamo documenti di mano dell'uomo di Statford,
ma solo alcune firme;
B) Sappiamo che W. Shaksper è vissuto a Londra solo per un
breve periodo;
C) W. Shaksper non può aver scritto le opere poetiche
drammatiche perchè troppo giovane all'epoca della
apparizione delle opere stesse.
Aspetti da
analizzare :
1)
BIOGRAFICO:
A) William uomo, com'era? Le sue idee politiche,
religiose, l'atteggiamento verso la corona,
la sua fisionomia spirituale, il suo carattere?
Non sappiamo nulla;
B) Gli Stratfordiani dicono che questo problema non
è importante perchè nessuno dei suoi personaggi
ha un riscontro nel suo io, nessun personaggio è
la proiezione del suo io;
C) In opposizione gli Antistratfordiani sostengono che
è impossibile che un autore non metta qualcosa di
proprio nei suoi scritti e che gli scritti non
riflettano la personalità del loro autore.
2) CRONOLOGICO:
A) Le date di pubblicazione e di rappresentazione sono
troppo anticipate, troppo arretrate. Nato nel 1564,
già nel 1570 già vengono messe in scena opere teatrali
Shakesperiane
B) Supporti derivati da
_ registri dei pagamenti per rappresentazioni a
corte e in provincia; _ registri delle compagnie teatrali;
_ Stationers Register (conteneva la registrazione di
tutti i manoscritti consegnati alla corporazione di
Cartai per la pubblicazione);
_ Citazione dei contemporanei: spiegazione degli
Stratfordiani per far quadrare le date: Shakespeare
deve aver adattato opere già scritte da altri
autori precedentemente, traendone i propri
capolavori oppure non ha scritto alcune opere a lui
attribuite in sede di stampa. Ma allora, perchè i
veri autori non hanno protestato contro il plagio e
contro la errata attribuzione delle loro opere? Nel
1613 un curatore ha fatto stampare sonetti di
Shakespeare e due epistole, attribuendole
all'autore dei sonetti. Il vero autore di queste
epistole (Thomas Heywood) però è insorto e
l'editore ha dovuto ristampare le due epistole con
il nome del vero autore.
3) LETTERARIO:
A) Quali sono le fonti delle opere, la sua formazione
culturale, l'uso e la creazione di concetti e immagini?
B) Conoscenza perfetta del latino, italiano, francese e
della lingua inglese quale era parlata e scritta nei
sec. VI-XV;
C) Arte drammatica: con S. cambia la tecnica teatrale;
D) Questione della lingua: S. ha coniato 3000 nuovi
vocaboli e ne ha modificato altri 2000 (es.: emphasis,
pathetical). Ha fatto uso di 25000 vocaboli quando una
persona colta ne usa solo 5000
Enigmi non
risolti alla luce della teoria Stratfordiana:
A) Introduzione di termini nuovi come "assassination"
B) Descrizioni minute nelle opere shakesperiane di alcuni
affreschi che Shaksper di Stratford non ha mai visto (sala
di Troia e sala dei Giganti, nel Palazzo Ducale e nel
Palazzo Te di Mantova). Shaksper non ha mai visitato
l'Italia;
C) L'introduzione del termine "bergamask": danza tipica
di
Bergamo (nessuno prima di lui l'ha menzionata);
D) Descrizione particolare di località e paesaggi italiani
(es.: "Fruitful Lombardy", Mercante di Venezia, Otello,
I
due gentiluomini di Verona, Romeo e Giulietta);
N.B. Gli Stratfordiani sostengono che le notizie riguardanti
l'Italia e altri Paesi stranieri gli sono state riferite
dai mercanti che soggiornavano nelle taverne, cioè i
luoghi dove avvenivano le rappresentazioni teatrali e
luoghi frequentati dal drammaturgo stesso.
Istruzione: Il
grande William Shakespeare sarebbe vissuto in una cittadina come
Stratford in cui la maggior parte degli abitanti era analfabeta,
in cui nel 1560 mancava addirittura un maestro? Da chi ha
imparato tutto?
Vita: Dai
documenti emerge che la famiglia era in grandi difficolt à
economiche e che i genitori erano analfabeti.
Problema: Un
padre così colto com'era il poeta non insegnerebbe alla figlia a
leggere e a scrivere? A quanto sembra no, visto che la figlia era
analfabeta. Dai documenti emerge che W.Shaksper ha trascorso gran
parte della vita comprando case, terreni e citando in giudizio i
suoi concittadini per debiti. Vita per nulla rappresentativa di
un genio della letteratura. Nel 1616 muore; le cronache del tempo
non parlano di lui e nessun poeta lo commemora in versi. Il
monumento funebre nella Chiesa di Stratford raffigura Shaksper
appoggiato a un sacco di cereali o lana: ma un genio della
letteratura è più logico che venga rappresenato con un libro e
una penna in mano.
Conclusione:
Shakespeare e Shaksper, l'uomo di Stratford sono due persone
diverse. Allora William di Stratford è la maschera dietro la
quale un aristocratico poeta e drammaturgo a quel tempo doveva
celare la propria identità per ragioni politico-sociali.
*CHI E' IL VOLTO
DIETRO LA MASCHERA ?*
A) E' un
aristocratico con il culto della "regalità" e che
perci ò rispetta il sovrano finchè è in grado di compiere i
propri compiti: se il re è un tiranno è giusto deporlo e nel
Riccardo II si vede la scena della deposizione del re. Ma
sappiamo che c'era una censura che vietava di rappresentare la
deposizione di un sovrano sulla scena: Shakespeare invece poteva
rappresentare quello che voleva (Vedi appunto il Riccardo II),
non è mai stato punito, n è messo in prigione (anzi, Elisabetta
stessa si riconosceva in Riccardo II);
B) Personalità
che emerge dalle opere: _ E' a favore dei Lancaster nella guerra
delle Due Rose;
_
Non è puritano;
_ Mostra tendenze verso il cattolicesimo, "E' morto
papista"
disse uno storico vari anni dopo la sua morte;
_ Conosce il francese e il latino;
_ E' un profondo conoscitore di musica e di leggi;
_ Conosce la topografia italiana;
_ Si diverte a mettere in ridicolo personaggi di corte (anche
Elisabetta stessa) e i suoi sono attacchi personali, non
sono attacchi generici, ma attacchi a persone che non
poteva sopportare (Dodicesima notte);
_ E' ossessionato dalla questione del "buon nome" e del
"nome
macchiato". Chiede "il silenzio dopo la morte":
che la sua
memoria scompaia insieme con il suo corpo.
_ Tratta con insistenza il tema della gelosia e della
fedeltà, ma più come "fedeltà dell'amico", che è
intesa
come "lealtà", un principio superiore all'amore per la
donna, perchè l'amico non tradisce come fanno le donne.
_ Tratta i temi della vendetta e dell'ambizione: è
particolarmente presente l'"orgoglio smisurato"
(Coriolano
preferisce morire di fame piuttosto che mendicare ciò che
gli è dovuto).
_ Ha una perfetta conoscenza della storia patria.
Dunque, se si
tratta di un aristocratico, l'attenzione dello studioso deve
essere spostata da Stratford alla Corte Reale.
*IL VOLTO*
_ Esaminando i
personaggi in Amleto, uno studioso scoprì che Polonio non è
altri che la caricatura di William Cecil lord Burghley: il
segretario di stato, lord tesoriere, l'alter ego di Elisabetta,
soprannominato "La volpe" a Corte perchè spia chiunque
dentro e fuori del Palazzo Reale . Sappiamo che egli istituì e
pag ò di tasca propria un corpo di polizia per proteggere la
regina. Il suo motto era : COR UNUM VIA UNA. Di qui il nome
Corambis quale appare nella prima edizione dell'Amleto. Corambis
è un uomo dal cuore ambiguo, doppio. Burghley porta e viene
sempre raffigurato con il bastone del comando che in latino si
dice "Polus" da cui il soprannnome "Polus"
datogli a Corte. Da "Polus" Shakespeare ha creato il
nome Polonio nell'Amleto: il primo ministro del re Claudio, è un
personaggio dal cuore ambiguo dalla doppia personalità, spia
tutti alla corte danese, come William Cecil lord Burghley spiava
chiunque alla Corte di Elisabetta;
_ Un professore
di Oxford tenta di sapere chi sia il vero Shakespeare e scopre
EDWARD
DE VERE 17th EARL OF OXFORD (1550-1604)
_ Il carattere
di Amleto ha le stesse qualità di questo conte di Oxford. La sua
famiglia era di origine danese (Vedi Amleto) e si è trasferita
in Inghilterra dove ha ricevuto in feudo terre e castelli. La
famiglia ha il titolo ereditario di "Gran ciambellano"
e chi lo possiede ha vari compiti di grande onore, come aprire le
porte del Parlamento, ed essere ammesso al servizio di camera del
re (ad esempio doveva portare il bacile alla regina perchè si
lavasse le mani). Il padre del poeta, però, si era sposato due
volte e la seconda moglie, di estrazione sociale più bassa, ebbe
proprio Edward e una figlia (Mary), mentre dal primo matrimonio
era nata la figlia Katerine. La sorellastra, di dieci anni più
vecchia, perfida e sospettosa, ritenedo valido solo il primo
matrimonio, intenta una causa per l'eredità, ma la perde; la
sorella Mary era invece testarda e litigiosa specie col marito:
ritroviamo la personalità delle due donne e il nome
della
prima ripresi ne "La bisbetica domata".
_ Edward de Vere
17th earl of Oxford scrive un'antologia di poesie in cui emerge
il tema importante della "Perdita del buon nome": anche
Amleto e Bertrand ("Tutto è bene quel che finisce
bene") hanno la stessa ossessione del conte di Oxford.
_ Oxford si è
sempre vantato della fedeltà della propria famiglia al sovrano e
tutti i suoi antenati sostennero i Lancaster, un Oxford fu
padrino di re Enrico VIII;
_ Oxford è
portato a Burghley House: diventa pupillo di lord Burghley;
Edward segue studi severi ed è destinato a ricoprire ruoli
importanti nella Corte.
_ A 14 anni
prende una prima laurea a Cambridge e a 16 ne consegue una
seconda a Oxford: pare essere un tipo ipersensibile, iroso e
violento (all'età di 17 anni uccide un cuoco, infilzandolo con
una spada)
_ Possiede tanti
libri;
_ Suo padre
manteneva una compagnia di attori e aveva un buffone di corte
molto amato: egli è ricordato in Hamlet, durante la sepoltura di
Ofelia, nel ritrovamento del teschio di Yoric . Yoric: significa
vecchio, vecchissimo, il vecchietto: di fronte al teschio, Amleto
si commuove e dice: " Quante volte ho dato un bacio sulle
tue labbra e quante volte mi hai portato in groppa".
- Oxford pratica
la scherma, è abilissimo nell'uso delle armi, un vero campione:
a Corte lo chiamavano "Champion Spear Shaker",
"campione che scuote la lancia", proprio perchè era un
asso nei tornei. Inoltre, la spada spezzata, simbolo della
vittoria, e il leone che la brandisce sono nello stemma di
Oxford.
- Il Conte non
poteva recitare in pubblico perchè sarebbe stato disonorevole;
allora si inventa uno pseudonimo che gli permetteva di comparire
sul palcoscenico dei teatri come attore, si inventa un'altra
identità e sceglie: Shake-speare, lo scuotilancia.
- Nel 1586
circa, Shaksper arriva a Londra, trova lavoro come servo e si
occupa di cavalli; Oxford lo vede e lo prende al suo servizio,
prende al suo servizio William Shaksper: ha necessità di trovare
questo uomo ombra che gli serve da maschera e William riceve in
compenso una grande quantità di denaro.
- La madre di
Oxford si risposa con un uomo di rango inferiore poco tempo dopo
la morte del marito ( vedi la madre di Amleto).
- Oxford è
stato un anno e mezzo in Italia.
- Nutriva astio
verso chi era più importante di lui, verso chi aveva ricevuto
onori pur non meritandoli. Il Conte non sarà mai insignito
dell'"Ordine della Giarrettiera", tanto ambito dai
nobili.
- Si innamora di
una dama di corte dalla carnagione scura (vedi la "dama
bruna" dei Sonetti): la nascita di un figlio illegittimo gli
procura la condanna a due mesi di carcere nella Torre di Londra.
- Escluso dalla
vita di Corte, rimasto zoppo in seguito ad un duello combattuto
contro il cugino della "dama bruna" (vedi Giulietta e
Romeo), è un uomo finito: sperpera i suoi beni e si vendica:
rivede i suoi drammi mettendo in piazza tutte le vicende della
Corte.
- La firma. In
"Pene d'amore perdute" un personaggio che si chiama Ver
(Spring, Primavera) si diverte a giocare con il suo nome
ripetendolo nelle espressioni:
ever never every
, dal latino ver (primavera), verum (il vero), vero (veramente) o
dal francese ver.
E ancora
troviamo in alcuni passi l'insistenza su true - truth - truly
(vero, verità, veramente).
- Nella
prefazione a "Troilo e Cressida" si legge questa frase
enigmantica:
A never writer
to an
ever reader : news
" Uno
scrittore che non è mai scrittore a un
lettore che è sempre un lettore delle sue opere"
Qui l'autore
della prefazione dichiara espressamente l'impossibilit à di
rivelare il nome del suo autore.
-
Dall'"Ipse dixit" riferito ad Aristotele, i
contemporanei di Oxford hanno creato "Ipse ille" per
evitare di nominare il Conte nelle loro satire; nella commedia
"Come vi piace", in una scena di 50 versi che nulla ha
a che vedere con l'intreccio, il Clown dice a uno zotico di
campagna di nome William: " Tutti i tuoi scrittori lo sanno,
tu non sei ipse perch è ipse sono io".