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FRENIS  zero 

Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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 Frenis Zero  Publisher

       "ROOM" di Lenny Abrahamson 

 

 

 

 Recensione di Sandra E. Cohen

 



 

Sandra E. Cohen è analista di "training" del "Psychoanalytic Center of California" e lavora come analista in ambito privato a Beverly Hills con adolescenti ed adulti. Le sue aree di specializzazione comprendono il trauma precoce, l'abuso sessuale, le perversioni, i disturbi psicotici e borderline, gli stati dissociativi, l'auto-lesionismo ("cutting") e le organizzazioni difensive patologiche. Attraverso il suo blog "Characters on the Couch" ( www.sandracohenphd.com ), la dott.ssa Cohen utilizza la sua esperienza clinica per analizzare i personaggi dei film, della televisione e dei libri.

La traduzione in italiano della presente recensione è di Giuseppe Leo.

            

 

 

  

   

 

Rivista "Frenis Zero" - ISSN: 2037-1853

Edizioni "Frenis Zero"

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EDIZIONI FRENIS ZERO

 

Ultima uscita/New issue:

 

Psychoanalysis, Collective Traumas and Memory Places (English Edition)

Edited by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione di:               R.D.Hinshelwood                                      Writings by/scritti di: J. Altounian       W. Bohleber  J. Deutsch                        H. Halberstadt-Freud  Y. Gampel           N. Janigro   R.K. Papadopoulos            M. Ritter  S. Varvin  H.-J. Wirth

 Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collection/Collana: Mediterranean Id-entities

Anno/Year: 2015

Pagine/Pages: 330

ISBN:978-88-97479-09-3

 

 

"L'uomo dietro al lettino" di Gabriele Cassullo

 Prefaced by/prefazione di: Jeremy Holmes                                                         Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collection/Collana: Biografie dell'Inconscio

Anno/Year: 2015

Pagine/Pages: 350

ISBN:978-88-97479-07-9

Prezzo/Price: € 29,00

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(per Edizione rilegata- Hardcover clicca qui)

 

"Neuroscience and Psychoanalysis" (English Edition)

Edited by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione di: Georg Northoff                                            Writings by/scritti di: D. Mann               A. N. Schore R. Stickgold                   B.A. Van Der Kolk  G. Vaslamatzis  M.P. Walker                                                 Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collection/Collana: Psicoanalisi e neuroscienze

Anno/Year: 2014

Pagine/Pages: 300

ISBN:978-88-97479-06-2

Prezzo/Price: € 49,00

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Vera Schmidt, "Scritti su psicoanalisi infantile ed educazione"

Edited by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione di: Alberto Angelini                                             Introduced by/introduzione di: Vlasta Polojaz                                                   Afterword by/post-fazione di: Rita Corsa

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Biografie dell'Inconscio

Anno/Year: 2014

Pagine/Pages: 248

ISBN:978-88-97479-05-5

Prezzo/Price: € 29,00

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Resnik, S. et al.  (a cura di Monica Ferri), "L'ascolto dei sensi e dei luoghi nella relazione terapeutica" 

Writings by:A. Ambrosini, A. Bimbi,  M. Ferri,               G. Gabbriellini,  A. Luperini, S. Resnik,                      S. Rodighiero,  R. Tancredi,  A. Taquini Resnik,       G. Trippi

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Confini della Psicoanalisi

Anno/Year: 2013 

Pagine/Pages: 156

ISBN:978-88-97479-04-8 

Prezzo/Price: € 37,00

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Silvio G. Cusin, "Sessualità e conoscenza" 

A cura di/Edited by:  A. Cusin & G. Leo

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Biografie dell'Inconscio

Anno/Year: 2013 

Pagine/Pages: 476

ISBN:  978-88-97479-03-1

 Prezzo/Price: € 39,00

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AA.VV., "Psicoanalisi e luoghi della riabilitazione", a cura di G. Leo e G. Riefolo (Editors)

 

A cura di/Edited by:  G. Leo & G. Riefolo

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Id-entità mediterranee

Anno/Year: 2013 

Pagine/Pages: 426

ISBN: 978-88-903710-9-7

 Prezzo/Price: € 39,00

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AA.VV., "Scrittura e memoria", a cura di R. Bolletti (Editor) 

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, A. Arslan, R. Bolletti, P. De Silvestris, M. Morello, A. Sabatini Scalmati.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Cordoglio e pregiudizio

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 136

ISBN: 978-88-903710-7-3

Prezzo/Price: € 23,00

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AA.VV., "Lo spazio  velato.   Femminile e discorso psicoanalitico"                             a cura di G. Leo e L. Montani (Editors)

Writings by: A. Cusin, J. Kristeva, A. Loncan, S. Marino, B. Massimilla, L. Montani, A. Nunziante Cesaro, S. Parrello, M. Sommantico, G. Stanziano, L. Tarantini, A. Zurolo.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana: Confini della psicoanalisi

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 382

ISBN: 978-88-903710-6-6

Prezzo/Price: € 39,00

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AA.VV., Psychoanalysis and its Borders, a cura di G. Leo (Editor)


Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jimenez, O.F. Kernberg,  S. Resnik.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Borders of Psychoanalysis

Anno/Year: 2012 

Pagine/Pages: 348

ISBN: 978-88-974790-2-4

Prezzo/Price: € 19,00

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AA.VV., "Psicoanalisi e luoghi della negazione", a cura di A. Cusin e G. Leo
Psicoanalisi e luoghi della negazione

Writings by:J. Altounian, S. Amati Sas, M.  e M. Avakian, W.  A. Cusin,  N. Janigro, G. Leo, B. E. Litowitz, S. Resnik, A. Sabatini  Scalmati,  G.  Schneider,  M. Šebek, F. Sironi, L. Tarantini.

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Collana/Collection: Id-entità mediterranee

Anno/Year: 2011 

Pagine/Pages: 400

ISBN: 978-88-903710-4-2

Prezzo/Price: € 38,00

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"The Voyage Out" by Virginia Woolf 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-97479-01-7

Anno/Year: 2011 

Pages: 672

Prezzo/Price: € 25,00

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"Psicologia dell'antisemitismo" di Imre Hermann

Author:Imre Hermann

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero 

ISBN: 978-88-903710-3-5

Anno/Year: 2011

Pages: 158

Prezzo/Price: € 18,00

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"Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo (editor)

Writings by: J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A. Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-2-8

Anno/Year: 2010

Pages: 520

Prezzo/Price: € 41,00

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"Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi" di Giuseppe Leo 

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

Edizione: 2a

ISBN: 978-88-903710-5-9

Anno/Year: 2011

Prezzo/Price: € 34,00

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OTHER BOOKS

"La Psicoanalisi e i suoi confini" edited by Giuseppe Leo

Writings by: J. Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik

Editore/Publisher: Astrolabio Ubaldini

ISBN: 978-88-340155-7-5

Anno/Year: 2009

Pages: 224

Prezzo/Price: € 20,00

 

"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini" 

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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 Il film del regista Lenny Abrahamson e della scrittrice Emma Donoghue, "Room" (2015), ci porta direttamente nell'esperienza emotiva del trauma. Sin dal suo inizio udiamo la voce di un bambino che ci presenta una ragazza chiamata Ma. Rapita, strappata alla sua vita e sequestrata nella stanza per sette anni, Ma vive tanto incomprensibile quanto quello di Alice in "Alice nel paese delle meraviglie". Chi è stato reso vittima dal trauma conosce il suo terrore. Eppure questo terrore, che non è gestibile stando da soli, viene messo lontano in qualche posto altro in modo da non sentirlo. Che tipo di aiuto necessitano coloro che sono stati gravemente traumatizzati per dare lentamente parole al loro terrore?

 

TERRORE

 

Il terrore costituisce una parte centrale del trauma. Il senso di addormentamento che sommerge i sentimenti di ogni vittima del trauma può mitigare gli ovvi segni di terrore. E' un punto critico il fatto che noi sappiamo che il terrore sia sepolto all'interno della vittima. In altre parole, non capiremo la profonda sfiducia nella vita e nelle persone che persiste a lungo finché non venga trovato un aiuto. 

Guardando il film "Room" siamo presi in un terrificante mondo traumatico, vivendolo passo dopo passo con Joy Newsome (chiamata Ma) (l'attrice Brie Larson) e il suo bambino di cinque anni Jack (l'attore Jacob Tremblay). Jack è nato dallo stupro e dalla prigionia. Egli è colui che ricorda che la vita ancora esiste; e anche che  esiste la possibilità dell'amore.

"Room" viene raccontato con la voce di Jack, ma è la storia di Joy. La nascita di Jack è ciò che salva Joy sempre di più: "Prima che tu arrivassi guardavo la TV tutto il giorno e piangevo continuamente. Allora ho "zoommato" attraverso il cielo ... tu hai tagliato il cordone ombelicale e ho detto 'Ciao, Jack'". Con questo 'ciao' Joy non è stata più sola. La speranza è fragile tuttavia i chi è vittima di uno stupro ed è stata ripetutamente terrorizzata senza alcuna via d'uscita.

Il terrore va dentro. Vive lì. Eppure, allo stesso tempo, non deve essere conosciuto. Il solo modo per vivere attraverso il terrore del trauma è di dire che il trauma non può star accadendo ora.

 

GESTIRE IL TRAUMA - COSA E' REALE?

Quando Jack chiede: "Ti sta facendo male il dente cattivo?", Ma risponde: "La mente domina sulla materia". "Se non ci pensi, non ci fai caso" risponde Jack. Il "dente cattivo" è un simbolo dei sentimenti che la sopraffanno ed una realtà immediata che non si può gestire. Per fronteggiare il trauma, ciò che sta accadendo deve essere denegato. Ciò che è reale diventa quindi confuso.

Ma protegge Jack a lungo, costruendo una realtà alternativa nella stanza con amici inanimati. C'è Lavabo, TV, Guardaroba, Sedia, per nominarne alcuni. Ma, non è proprio Jack che Ma protegge.  Ma cerca di non pensare all'altra realtà. Se lo facesse, saprebbe quanto è in trappola. Sa quanto sarebbe persa fuori dalla stanza.

Quando ciò che è fuori entra nella stanza sotto forma di un topo, Ma è terrorizzata. Non solo si mangerà le loro scarse provviste, ma esso le ricorda che c'è un fuori che lei non può raggiungere. In quel mondo esterno ci sono una mamma ed un papà ed una casa con un giardino ed un'amaca - una vita che le è stata strappata.

Ma legge a Jack un passaggio da "Alice nel Paese delle Meraviglie": "Nulla sembrava impossibile. Sembrava che fosse inutile aspettare vicino alla piccola porta". Una porta per sperare che si riapri. Comincia a raccontare a Jack della realtà - di ciò che è reale e di ciò che non lo è. Lei deve ora pensare non solo a ciò che è fuori  dalla porta bloccata della stanza, ma a ciò che è dentro quella porta in cui è lei ad essere bloccata nella sua mente. 

"Ricordi come Alice non era sempre nel Paese delle Meraviglie? Io non sono stata sempre nella stanza. Ero Joy Newsome. Io vivevo in una casa. Old Nick (interpretato dall'attore Sean Bridgers) mi ha rapita e chiusa nel suo capanno da giardino. Il capanno è la stanza. Solo Old Nick conosce il codice". Jack grida: "Stai dicendo una bugia. Voglio una storia diversa". Proprio come pensa Jack per cui Ma lo starebbe ingannando, anche Ma è stata ingannata ed è questa la causa per cui non si può aver più fiducia nella realtà e in nessuno.

E' un punto di svolta per Joy. Eppure, ideare un piano per fuggire significa aprire tutti i sentimenti che "la mente che domina sulla materia" non può più riuscire ad evitare.  C'è il terrore, ma c'è anche qualcosa in più.

 

RABBIA - UNA RAGAZZA TROPPO CARINA

La rabbia è uno dei sentimenti il cui accesso è la cosa più importante e spesso la più difficile.  Ciò è vero in modo particolare per una ragazza che ha passato la sua vita ad essere "carina", carina perché sua madre (interpretata dall'attrice Joan Allen) le ha detto sempre di essere carina. Ma quando lei è stata carina nei confronti di un uomo che le dice che il suo cane è ammalato, questo manda in rovina la sua vita. Quell'uomo è Old Nick. Lei è molto arrabbiata nei confronti della madre.

Dopo che lei è stata liberata ed è a casa, l'irritabilità di Joy e la sua rabbia sono indirizzate alla madre. La madre non capisce, non può prendere la sua rabbia né ascoltarla. Questo non aiuta Joy. E, quando sua madre reagisce gridando : "Tu non sei l'unica persona la cui vita è stata distrutta. E' questo ciò che pensi?", Joy risponde, "Sì". E' vero. Joy non è egoista e non è assorbita da se stessa. E' sopraffatta dagli effetti postumi del suo trauma. Lei ha anche buone ragioni per essere arrabbiata.

La rabbia di Joy è anche diretta a suo padre (interpretato dall'attore William H. Macy). Egli si rifiuta persino di guardare Jack, che gli ricorda l'abuso sessuale che lo ha generato. Incapace di vedere Jack come il bambino che è e l'amore che Joy ha per il suo bambino, il padre di Joy trasmette vergogna e rifiuto. Questa è l'ultima cosa di cui abbia bisogno Joy.

Nel modo in cui il trauma si introduce con violenza nella sua vittima, il padre di Joy e in seguito la presentatrice del "talk show" televisivo (interpretata da Wendy Crewson) mettono nella mente di Joy tutto ciò che è disturbante riguardo al suo trauma (come fece in modo altrettanto brutale Old Nick). Essi le impongono preoccupazioni, dubbi su se stessa e pensieri inesplicabili da cui Joy non può in alcun modo evadere da sola. I loro singoli programmi evocano in Joy sentimenti che non è ancora in grado di sostenere.

 

RISCHIO DI SUICIDIO

La vergogna e la paura di "essere cattivi" sono i peggiori sentimenti che possa provare una vittima di abuso sessuale. Le domande della presentatrice del "talk show" sono senza alcun dubbio scortesi e intrusive. Eppure, la domanda rivolta a Joy, se abbia considerato allora di chiedere al suo carceriere di portare Jack, quando era appena nato, in ospedale per liberarlo, è estremamente priva di sensibilità. Joy facilmente interpreta una tale domanda come un'accusa rivolta contro di lei di essere stata una "cattiva" madre. La domanda inoltre ignora il fatto che è stato il suo amore ed il suo prendersi cura di Jack a salvarla. L'ignoranza di questa intervistatrice riguardo agli effetti del trauma spinge Joy sull'orlo del suicidio.

Coloro che pensano o tentano il suicidio spesso lo considerano come l'unico modo per far cessare i sentimenti soverchianti. Quando la rabbia confonde, quando ci si sente giudicati o non ascoltati nelle proprie ragioni (come dimostra la madre di Joy), subentrano senso di colpa e angoscia per aver espresso direttamente la rabbia. La rabbia allora si rivolge contro se stessi. Nella sua forma estrema, la rabbia diretta contro se stessi può condurre al suicidio. Come anche in  esso possono sfociare altri sentimenti troppo intensi.

Come dice Jack: "Gli alieni sono scesi, 'crash' e la hanno rotta". Joy ha bisogno di aiuto per tutti i suoi sentimenti alieni. Lei è piena di sentimenti che non sa gestire e che non può contenere in se stessa. L'obiettivo, per tutto il tempo che sarà necessario, è quello di creare uno spazio sicuro per tali sentimenti in modo da poterli elaborare e comprenderli. Ciò è particolarmente vero in terapia.

 

AIUTO

Ogni persona che è stata traumatizzata vive con queste domande: qualcuno mi troverà (nascosta qua dentro)? C'è qualcuno che vuole ascoltarmi? Avere fiducia in qualcuno che sia sensibile e non crudele è un'ordalia per coloro che sono state stuprate e abusate. La speranza è fragile e precaria. Ci si aspetta che la fiducia si rompa da un momento all'altro.

Le vittime del trauma non hanno nessun'altra opzione se non il distacco: guardando dall'esterno quell'altro sé, quello assediato dai sentimenti e terrorizzato dall'essere ferito. Ho imparato nel lavoro col trauma che, anche prima di quanto sia in grado il paziente, io devo sentire e conoscere. La distanza intellettuale fa perdere l'essenza del trauma. Non posso restare troppo lontana da questo sé traumatizzato, che aspetta di essere trovato.

Chi sperimenta il trauma può solo trovare le parole poco a poco. Ci vuole molto tempo per avvicinarsi lentamente all'esperienza traumatica. Proprio come Ma e Jack che tornano alla stanza secondo un tempo proprio, il trauma deve essere ri-visitato solo quando si è pronti. Il trauma non dovrebbe essere mai nominato troppo presto.

Io aspetto pazientemente. Ascolto ciò che non ha ancora parola. Mentre attendo, resto presente e tengo dentro di me i sentimenti che il mio paziente non riesce a tenere dentro di sé. E' un equilibrio delicato. Conoscere, non intrudere come fa la presentatrice del "talk show": essere sufficientemente al di fuori per vedere, abbastanza dentro per conoscere - finché coloro che sono stati traumatizzati possano procedere con me verso quei ricordi e quei sentimenti. Quando possono farlo, allora essi non sono più soli.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
   

 

 

 

   
 
 

 

 

 

 

 

 

         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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