F


Falchetta (fr.: fargue: ingl.: toe-rail): nelle barche a remi è il luogo ove si trovano i rinforzi ai punti di appoggio che alloggiano i remi: negli yachts a vela è invece un bordo o un angolare in metallo o legno posizionato lungo il perimetro esterno della coperta; serve per puntare i piedi (per esempio con lo yacht sbandato) evitando il rischio di scivolare in mare; è sovente provvista di fori per fare scolare l'acqua.

Fanali di via (fr.: feux; ingl.: navigational lights): fanali che vengono accesi di notte e si trovano ai lati della prua dello yacht: sono di colore diverso, a dritta verde e a sinistra rosso; ognuno di essi copre un angolo di visuale di 112,5 gradi a partire da prua.

Farfalla (fr.: voile en ciseau: ingl.: goose-winged): nelle andature in fil di ruota, si dice navigare con le vele a farfalla quando esse vengono messe una su di un bordo e l'altra su quello opposto (randa e fiocco si trovano così su opposte mura).

Faro (fr.: phare; ingl.: lighthouse): sorgente di luce situata lungo la costa in posizione elevata in modo da permetterne un avvistamento notturno da notevole distanza; ogni faro emette un particolare tipo di luce, bianca. verde o rossa, con frequenze o intermittenze differenti; queste caratteristiche vengono riportate sulle cartine, oltre che sull'Elenco dei Fari e dei Segnali da nebbia, per facilitare il riconoscimento del punto cospicuo da parte dei navigatori.

Fasciame (fr.: bordage; ingl.: planking. plates): insieme delle tavole in legno o delle lamiere di alluminio, ferro o acciaio che formano la parte esterna dello scafo, ricoprendo l'ossatura; vi sono diversi tipi di fasciame come quello sovrapposto, doppio, diagonale o a clinker.

Fastnet: vedi Admiral's Cup.

Fathom: "braccia": misura inglese utilizzata per indicare le profondità, equivalente a 1,85 metri.

Feeder: termine inglese per indicare l'invito situato all'inizio della canaletta dell albero in cui viene inferita la ralinga della randa.

Femminella (fr.: fémelot; ingl.: gudgeon): parte femmina di una cerniera, dove va inserito l'agugliotto o il perno di rotazione.

Ferramenta (fr.: accastillage; ingl.: fittings): l'insieme di tutti i componenti metallici dell'attrezzatura.

Ferzo (fr.: laize; ingl.: panel): ciascuna striscia di tessuto che cucita assieme ad altre forma la vela: i moderni tagli hanno sostituito ai ferzi i pannelli, grazie alla possibilità di utilizzare tessuti con trama e ordito orientati secondo le linee di sforzo.

Fetch: termine inglese usato per indicare il massimo cammino che il vento o un'onda possono percorrere prima di incontrare ostacoli che ne modifichino il loro avanzare.

Filare (fr.: filer; ingl.: to slack): fare scorrere una cima allentando la presa.

Filare per occhio (fr.: laisser filer; ingl.: to smoke the halyard): lasciare completamente scorrere una drizza, una scotta o il cavo dell'ancora, fino a farlo uscire dal suo alloggiamento; si tratta sempre di una manovra d'emergenza (o un grave errore), ad esempio nel caso che si sia rotto lo spinnaker e non sia possibile ammainarlo in altro modo che lasciandolo cadere in mare. Se si rende necessario filare per occhio la catena dell'ancora, occorre legare il suo capo ad una grippia e un galleggiante, così da riuscire poi a recuperarla.

Fil di ruota (fr.: vent arrière; ingl.: running, dead running): andatura col vento che sopraggiunge esattamente di poppa.

Fileggiare (fr.: faseyer; ingl.: to flap): lo sbattere e sventolare della vela lungo il bordo di inferitura; indica che la vela è troppo lasca o controvento.

Finn: imbarcazione monoposto a deriva mobile progettata da Richard Sarby avente lunghezza m. 4,50 e larghezza m. 1,51; la superficie velica è di mq 9,30; è Classe Olimpica dal 1952.

Fiocco (fr.: foc: ingl.: jib): termine generico di una vela di prua (cioè a pruavia dell'albero) a taglio triangolare; normalmente inferita lungo lo strallo, assume nomi diversi a seconda delle dimensioni, della forma, del peso del tessuto e del suo uso specifico (genoa leggero o pesante, fiocco 1, 2, 3, olimpico, trinchetta, yankee, tormentina, ecc.).

Fireball: imbarcazione biposto a deriva mobile progettata da Peter Milne; I'armamento prevede randa, fiocco e spinnaker, quest'ultimo avente una superficie velica di 13,20 mq; le misure sono m. 4,92x1,43.

FIV: sigla della Federazione Italiana Vela: è la federazione nazionale che si occupa dello yachting; organo del CONI e del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, limitatamente alle discipline olimpiche.

Floater: spinnaker di tessuto particolarmente leggero, adatto quindi per venti molto deboli.

Flush deck: termine inglese usato per indicare una coperta completamente piatta, cioè senza la tuga o altra sovrastruttura.

Flyng Dutchman: imbarcazione biposto a deriva mobile progettata dall'olandese Uilke Van Essen; Classe Olimpica dal 1960 al 1992, presenta una lunghezza di m. 6,05 per 1,70 di larghezza.

Flyng Junior: imbarcazione a deriva mobile, biposto e dotata di randa e fiocco progettata da Uilke Van Essen; presenta dimensioni di m. 4,03x1,50; un tempo usata come barca scuola è ancora oggi molto diffusa.

Foxtrot: termine che rappresenta la F nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

Fonda (fr.: mouillage: ingl.: seabed): punto in cui viene gettata l'ancora per fermare l'imbarcazione.

Fondale (fr.: fond; ingl.: depth): distanza tra la superficie del mare e il fondo, ovvero profondità dell'acqua; questa grandezza è riportata in metri sulle carte nautiche edite dall'Istituto Idrografico della Marina.

Fortress: tipo di ancora a marre articolare: è simile alla Danforth dalla quale si differenzia per la peculiarità di essere completamente smontabile.

Fortunale (fr.: tempete; ingl.: gale): violenta tempesta.

Foschia (fr.: brume: ingl.: haze): visibilità ridotta, ma ancora superiore a 1 km: sotto tale distanza si usa il termine nebbia.

Fouling: termine inglese usato per indicare l'insieme di vegetazione e incrostazione animale che si osserva attaccato alla carena di una barca o, più in generale, di un corpo rimasto a lungo immerso in acqua.

Frangente (fr.: brisant; ingl.: breaker): sommità dell'onda che si frantuma in una cascata di spruzzi e schiuma continuamente sospinta dal vento e dall'onda stessa.

Freccia(fr.: fléche; ingl.: to camber): entità del grasso della vela determinato sulla perpendicolare della corda della randa.

Frenello (fr.: drosse; ingl.: steering wire, steering cable): cavo che tiene a freno una manovra; in particolare i frenelli del timone sono i cavi (solitamente di acciaio) che trasmettono i comandi dalla ruota alla pala.

Fronte (fr.: front; ingl.: front): zona di contatto tra due masse d'aria aventi differenti caratteristiche di temperatura, umidità e pressione, esso assume grande importanza per la navigazione in quanto è al suo transitare che si verifica la massima variabilità atmosferica, con repentini cambiamenti di vento e quindi di stato del mare. Il fronte caldo è formato da aria calda e umida che si muove sopra aria più fredda e secca; esso è associato ad ampi sistemi nuvolosi, piogge persistenti e venti medi che si protraggono anche per alcuni giorni. Il fronte freddo è invece formato da aria fredda che si muove spostando aria più calda; il suo sviluppo è tipicamente verticale, con formazione di cumulonembi associati a violenti temporali e forti colpi di vento. Se entrambe le masse d'aria mostrano un movimento scarso o nullo, la zona di contatto prende il nome di fronte stazionario, mentre se tutta l'aria calda è stata spinta in quota e in superficie è rimasta solo l'aria fredda si è generato un fronte occluso (abbassamento della temperatura, precipitazioni abbondanti e persistenti, venti deboli).

Fullbatten: randa steccata; le stecche (quattro o più a seconda della grandezza della vela) contribuiscono a mantenere la forma della vela desiderata dal velaio, creando il necessario grasso con vento leggero ed impedendo, in caso di vento forte, che la concavità si accentui spostandosi verso poppa.

Fun: imbarcazione monotipo cabinata: è stata progettata dai francesi Joubert e Nivelt per un equipaggio di 4 persone; le dimensioni sono m. 7,50x2,50, con una superficie velica (randa+genoa) di 29 mq.

Fuori tutto (fr.: hors tout; ingl.: overall): lunghezza massima della barca.

Fuso (fr.: verge; ingl.: shank): tronco principale dell'ancora dal quale si dipartono le altre parti componenti.
 
 

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G



Gaffa (fr.:gaffe; ingl.: boat-hook): vedi mezzo marinaio.Galloccia (fr.: taquet; ingl.: cleat): supporto o maniglia fissata alle pareti, spesso a forma di pi greco, su cui viene data volta una cima.

Gambetto (fr.: manille; ingl.: shackle): grillo di piccole dimensioni.

Garbino: termine in uso lungo la costa del Medio-Alto Adriatico per indicare il vento proveniente da sud-ovest (vedi libeccio).

Garroccio (fr.: mousqueton; ingl.: safety hook, hank): particolare moschettone che viene applicato sul bordo di inferitura per inferire (ingarrocciare) la vela allo strallo.

Gassa (fr.: oeil; ingl.: eye): nodo per formare un anello al termine di una cima così che essa possa serrare senza strozzare; ne esistono di vari tipi, la più nota e la gassia d'amante (fr.: noeud de chaise; ingl.: bowline) usata per fissare la scotta alla vela, essendo un nodo che non si scioglie con la cima in tensione.

Gavitello (fr.: bouée; ingl.: buoy): piccola boa o altro oggetto galleggiante che segnala la presenza di un corpo morto o un'ancora, a cui è collegata mediante un cavo chiamato grippia.

Gavone (fr.: coqueron; ingl.: peak, forepeak): piccolo locale o ripostiglio per stivare vele o oggetti.

Gel-coat: resina poliestere usata per dare allo scafo di vetroresina protezione dall'acqua e dall'attacco degli agenti atmosferici e chimici.

Gennaker: vela di prua dalle notevoli dimensioni e di forma asimmetrica che viene murata come un genoa non inferito. Viene utilizzato con andature al traverso o di bolina larga.

Genoa: è il fiocco di bordo dalle maggiori dimensioni, con una lunga base così che la bugna, nelle andature di bolina, è a poppavia dell'albero di una distanza pari anche alla metà di quella tra l'albero stesso e il punto di mura (genoa al 150%); così chiamato dagli inglesi, deve il suo nome alla città di Genova dove fu utilizzato per la prima volta nel 1926 in occasione delle regate internazionali di febbraio.

Ghindante (fr.: guindant; ingl.: luff): lato della vela che va dall'angolo di drizza all'angolo di mura; è la parte della vela che viene inferita lungo la canaletta dell 'albero.

Giardinetto (fr.: grand largue; ingl.: tuck): parte della barca tra il fianco e la poppa; può essere a spigolo o arrotondato a raccordare lo scafo.

Giornale di bordo (fr.: journal de bord; ingl.: logbook): registro su cui lo skipper riporta, a scadenze orarie, tutti i dati e le variazioni concernenti la navigazione (ad esempio i cambiamenti di rotta, le condizioni del mare, l'intensità e la variazione del vento, ecc.).

Giri di bussola (fr.: compensation; ingl.: compass swinging): operazione per determinare le deviazioni della bussola a seconda dell'angolo di rotta, così da apportare le necessarie correzioni durante i calcoli di carteggio.

Giuncare (fr.: ferler; ingl.: to wool): legare lo spinnaker con sottili fili di lana o piccoli elastici, così che le balumine rimangano congiunte e tutta la vela, una volta terminata l'operazione, assomigli a un lungo "salame": questo modo di legare lo spi consente che esso non si apra e prenda vento durante la fase di issata, ma solo quando l'equipaggio cazza braccio e scotta, ovvero apre la base dando inizio alla schiusa.

GMT: Greenwich Mean Time, vedi Greenwich.

Goletta (fr.: goélette; ingl.: schooner): barca a vela con due o tre alberi dalla tipica inclinazione verso poppa; in particolare l'albero più a pruavia è più basso dell'altro o degli altri.

Golf: termine che rappresenta la G nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

Golfare (fr.: piton a oeil; ingl.: eye-bolt, padeye): supporto metallico a forma di anello saldamente fissato alla coperta per agganciarvi cime, bozzelli, paranchi, ecc.

Gomena (fr.: cable; ingl.: mooring cable): cavo di notevole spessore utilizzato per l'ormeggio di navi di grandi dimensioni.

Goniometro (fr.: goniomètre; ingl.: goniometer): strumento per misurare gli angoli.

Governare (fr.:gouverner; ingl.: to steer): condurre un'imbarcazione.

GPS: Global Positioning System; è un sistema per la determinazione in tempo reale della esatta posizione sul pianeta, in latitudine, longitudine e altezza: è basato sul rilevamento effettuato da uno strumento ricevente (detto semplicemente GPS) che capta e decodifica i segnali radio emessi da almeno quattro satelliti su un totale di 24 posti in orbita a questo scopo.

Gran lasco (fr.: grand-large; ingl.: broad reach): vedi andatura.

Grappino (fr.:grappin; ingl.: grapnel): piccola ancora con quattro marre, spesso chiudibile a ombrello per favorirne lo stivaggio; è usata soprattutto sui gommoni, battellini di servizio e barche di piccola dimensione in genere.

Grasso della vela (fr.: creux; ingl.: fullness): zona della vela in cui il tessuto, appositamente tagliato e cucito in eccedenza, forma una consistente concavità.

Gratile (fr.: ralingue; ingl.: bolt rope): cima posta a rinforzo dell'orlo nella base delle vele (da non confondere con quella a rinforzo dell'inferitura, detta ralinga): in particolare nella randa il gratile funge da spessore per inferire la base nella canaletta del boma.

Grecale: freddo vento di NE; soffia sovente con grande intensità, specie in inverno; è detto anche Greco o Bora (spostata leggermente più verso Nord).

Greenwich: sede di un importante osservatorio astronomico nei pressi di Londra; per convenzione internazionale il meridiano passante per Greenwich è quello 0 di riferimento; il termine GMT (Greenwich Mean Time) indica che l'ora è quella del tempo medio presente a Greenwich, utilizzata in tutti i calcoli astronomici e nautici, recentemente sostituita dal tempo UTC, di uguale valore.

Grembiule (fr.: bavette; ingl.: skirt, foot round): è la parte bassa del genoa, quella tagliata molto grassa.

Grey-tape: nastro grigio da vele utilizzato in particolare per proteggere la testa delle crocette.

Grillo (fr.: manille; ingl.: shackle): asta o tondino di metallo (quasi sempre acciaio inox) piegata ad U con le estremità appiattite o forate in modo da potervi inserire un perno (detto traversino) che può essere filettato, bloccato da una copiglia o fermato da un arresto.

Grippia (fr.: orin; ingl.: buoy rope): cavo che unisce un oggetto galleggiante ad uno immerso, ad esempio la grippia che unisce un battello ormeggiato a un corpo morto, oppure quella collegata ad una boetta per segnalare la posizione dell'ancora.

Grippiale (fr.: orin; ingl.: tripping line): boetta o gavitello unito ad una grippia.

Groppo (fr.: grain; ingl.: squall, gust): improvviso e violento colpo di vento, spesso accompagnato da sistemi nuvolosi formati da scuri nembostrati carichi di pioggia (linea dei groppi).

Guadagnare al vento (fr.: gagner au vent; ingl.: to lift) portarsi più sopravvento mediante bordi.

Guaina (fr.: chaussette a spi; ingl.: spinnaker sleeve): sacca di nylon che funge da contenitore in cui lo spinnaker viene alloggiato per essere velocemente alzato e, successivamente, ammainato.

Guardapalma (fr.: paumelle; ingl.: sailmaker's palm): per il velaio è l'equivalente del ditale dei sarti, realizzato in modo simile alla palma di un guanto con una piastrina bugnata ove poggiare ii grosso ago da vela per fare forza.


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H


Hall: tipo di ancora a marre articolate: di peso notevole, tiene bene su qualsiasi tipo di fondale e viene usata prevalentemente su yacht dal grande dislocamento.

Head foil: strallo cavo.

Hobie Cat: classe di catamarani tra i più diffusi nel mondo: progettati da Hobie Alter vanno dai 4 ai 6,5 metri di lunghezza; in particolare l'Hobie Cat 16 (senza deriva mobile e dalla caratteristica forma a banana) ha una lunghezza di m. 5,11 e una larghezza di m. 2,41 con una superficie velica di mq 20,26; l`Hobie Cat 18, anch'esso biposto misura m. 5.94x2,44 con una superficie velica di mq 22,30.

Hotel: termine che rappresenta la H nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.
 
 

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I



lmbarcazione (fr.: bateau; ingl.: boat): nome comune che indica uno scafo di ridotte dimensioni; per la legge italiana sulla navigazione da diporto col termine imbarcazione si definisce una barca avente lunghezza fuori tutto superiore a 6 metri (altrimenti è un natante) e stazza lorda compresa tra le 3 e le 50 tonnellate (sopra detto limite è una nave).

Imbrogliare (fr.: carguer; ingl.: to tie down): termine ormai in disuso per legare una vela al pennone o all'albero, impedendole così di gonfiarsi al vento.

Immersione: vedi pescaggio.

Impalmatura (fr.: surliure; ingl: whipping): legatura fatta in cima ad un cavo per impedire che i vari trefoli possano discommettersi e strecciarsi.

Impiombatura (fr.:epissure; ingl.: splice): intreccio dei legnoli di due o più cime per formare un occhiello, impedire che il cavo si strefoli o per effettuare una giunta: si eseguono anche impiombature tra cavi di tessile o di acciaio, ad esempio per le drizze che così sono meno soggette ad allungamenti sotto sforzo.

Impoppata: il navigare in poppa pieno a forte velocità.

Incagliare, incagliarsi (fr.: échouér; ingl.: to run aground): dicesi di una imbarcazione la cui chiglia va ad incastrarsi sul fondo immobilizzandosi.

Incattivare (fr.: enbroilleur; ingl.: to foul): l'impigliarsi e intrecciarsi di una cima su se stessa, con altri cavi o su oggetti estranei.

Inclinazione dell'albero (fr.: quete; ingl.: rake): appoppamento della testa d'albero; questa regolazione viene effettuata nel caso in cui si voglia modificare la posizione del centro di spinta rispetto al centro di deriva.

Inclinometro (fr.: gitometre; ingl.: inclinometer): misuratore dell'angolo di sbandamento.

Incocciare (fr.: attacher; ingl.: to hook): attaccare stabilmente una cima a un punto fisso della barca; per estensione dicesi anche del porre in opera grilli e moschettoni e nel fare passare una cima in un anello o in un punto obbligato, ad esempio il braccio dello spi nella varea del tangone.

India: termine che rappresenta la I nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

Inferire (fr.: enverguer; ingl.: to bend): inserire l'inferitura della vela nell'apposita canaletta.

Inferitura (fr.: envergure; ingl.: luff): lato della vela che, una volta issata, viene ad essere solidale con l'albero (inferitura di randa) o lo strallo (inferitura del genoa o dei fiocchi).

Ingarrocciare (fr.: endrailler; ingl.: to hank on): inferire il fiocco allo strallo mediante il posizionamento dei vari garrocci (moschettoni legati alla vela muniti di un pistoncino mobile con cui catturare lo strallo).

Ingavonare (fr.: enfourner; ingl.: to swamp ): atto della barca di rollare tanto da essere parzialmente sommersa, a causa di un'onda, una raffica di vento o manovra errata.

Ingiuncare: vedi giuncare.

Inquadrare: vedi bracciare.

Intelligenza (fr.: apercu; ingl.: answering pennant): bandiera del Codice Internazionale dei segnali che, issata isolata, significa "ho capito": se issata a metà corsa significa "ho ricevuto il messaggio ma non l'ho ancora interpretato"; se issata dalla giuria di regata assume diversi significati.

Intermedio: vedi working jib.

Intradosso (fr.: intrados; ingl.: intrados): superficie concava della vela nel lato di sopravvento.

Intugliare (fr.: faire ajut; ingl.: to join): collegare tra loro due cime, così da formare un cavo più lungo.

Invasatura (fr.: ber; ingl.: cradle): telaio per sostenere una barca in secco.

IOR: International Offshore Rule, regolamento internazionale di stazza per le regate d'altura.

Isobara (fr.: isobare; ingl.: isobar): linea che sulle carte meteo unisce punti aventi tutti la stessa pressione.

Isoterma (fr.: isotherme; ingl.: isotherm): linea che unisce punti aventi tutti la stessa temperatura.

Issare (fr.: hisser; ingl.: to hoist): far alzare per mezzo di apposite cime, dette drizze, le vele dello yacht.

IYRU: International Yacht Racing Union, associazione internazionale delle varie federazioni nazionali di vela; organo che sovraintende a tutte le attività veliche a carattere mondiale.
 
 

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J


J 24: imbarcazione monotipo a bulbo tra le più diffuse al mondo; è stata progettata da Rod Johnstone per un equipaggio di 5 persone e presenta una lunghezza fuori tutto di m. 7,32 per una larghezza di m. 21,72; la superficie velica è di mq 32,20.

Jib: termine inglese per indicare i fiocchi, ovvero le vele di prua come l'olimpico e la tormentina.

Jockey-pole: vedi buttafuori.

Juliet: termine che rappresenta la J nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.
 



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K


K: kilo nell'alfabeto fonetico internazionale (Codice ICAO); nell'alfabeto mlorse corrisponde a "- . -" (linea-punto-linea): secondo il Codice Internazionale dei Segnali quando la bandiera K viene alzata isolata significa "desidero comunicare con voi".

Ketch: barca a vela munita di due alberi, di cui quello più a pruavia (I'albero di maestra) è più alto dell'altro (albero di mezzana): quest'ultimo è comunque posizionato davanti all'asse del timone, altrimenti la barca prenderebbe il nome di yawl, in cui la randa di mezzana è utilizzata più come organo direzionale ("timone a vento") che come propulsore.

Kevlar: fibra aramidica (poliammidica aromatica) dal tipico colore giallognolo; recentemente è stata introdotta anche nella nautica da diporto sia nella costruzione degli scafi che nella realizzazione delle vele e delle cime per le sue straordinarie doti di resistenza alla trazione; infatti il kevlar è cinque volte più resistente dell'acciaio, a parità di peso. con allungamento sotto sforzo praticamente nullo.

Kilo: termine che rappresenta la K nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.
 
 

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L



Lamellare (fr.: lamellé, ingl.: laminated): modo di costruire gli scafi in legno sovrapponendo sottili listelli in vari strati disposti diagonalmente tra loro, legando il tutto con particolari colle così che, a sandwich ultimato, la struttura non risente di alcuna deformazione indotta dall'assorbimento di acqua da parte del legno.

Landa (fr. cadéne; ingl.: chain-plate): spranga di acciaio saldamente vincolata alle paratie o allo scafo e a cui vengono fissate le sartie mediante gli arridatoi.

Lascare (fr.: lacher, choquer; ingl.: to ease): diminuire la tensione su una cima; contrario di cazzare; l'operazione si differenzia da mollare, che invece indica il togliere tutta la tensione sulla cima.

Lasco (fr.: largue; ingl.: reach): vedi andatura.

Laser: 1. imbarcazione monoposto a deriva mobile a baionetta progettata la Bruce Kirby; dotata di sola randa (attrezzatura a cat) ha una superficie velica di mq 7,06; misura m. 4,23x1,37; è stata eletta classe Olimpica a partire dal l996; 2. Laser 2: imbarcazione monotipo con deriva mobile progettata da lan Bruce; è un biposto armato con randa (mq 8,64), fiocco (mq 2,88) e spinnaker (mq 10,20); misura m. 4,39x1,42. Latina (fr. voile latin; ingl.: lateen sail): vela triangolare il cui lato prodiero è inferito ad un antenna.

Latitudine (fr. latitude; ingl.: latitude): distanza angolare in gradi e minuti primi di un luogo dall'Equatore, misurata lungo il meridiano che passa per il luogo stesso: latitudine e longitudine costituiscono le coordinate geografiche di un punto.

Lazy jacks: piccole cime issate ad entrambi i lati della randa, tra l'albero ed il boma. per far scendere la vela all'interno di un percorso obbligato.

Lechner A-390: tavola a vela a dislocamento progettata da George Lechner: Classe Olimpica nel 1988 e nel 1992, misura m. 3,90x0,63 ed ha una superficie velica di mq 6,80.

Leech: termine inglese per balumina.

Lega leggera (fr.: alliage légère; ingl.: light alloy): materiale a base di lega di alluminio utilizzato nella costruzione di alberi e boma: recentemente è stato introdotto anche per la realizzazione di scafi aventi dislocamento medio-leggero.

Levante (fr.: vent d'est: ingl.: east wind): vento proveniente da Est.

Level Class: classe di barche aventi tutte il medesimo rating; in competizione l'ordine di classifica è stabilito dagli arrivi in tempo reale.

Lezzino (fr.: lusin; ingl.: cod line): piccolo cavo utilizzato per legature.

Libeccio (fr.: libeccio o vent de sud ouest; ingl.: south-west wind): vento di direzione SW, quasi sempre violento con intensità superiore anche ai 40 nodi; solleva molto mare specie nei bacini occidentali italiani risultando tra i più pericolosi per la navigazione da diporto in quanto è spesso seguito da una perturbazione.

Life line: letteralmente linea della vita, è una cima distesa in coperta e saldamente fissata a prua e a poppa, a cui agganciare il moschettone della cintura di sicurezza durante manovre con cattivo tempo.

Lightning: imbarcazione monotipo a deriva mobile progettata nel 1939 da Olin Stephens: misura m. 5,79xm. 1,99 con uno spinnaker di mq 16,36; l'equipaggio è formato da tre persone.

Lima: termine che rappresenta la L nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

Linea di fede (fr.: ligne de foi; ingl.: lubber line): tacca o segnale sulla bussola che indica l'asse longitudinale dello yacht, cioè la direzione di avanzamento; serve per leggere sulla rosa della bussola i gradi della rotta rispetto al Nord magnetico.

Linea di galleggiamento (fr.: ligne de flottaison; ingl.: water-line): è la linea di separazione tra la parte di scafo immerso (opera viva) e quello emerso (opera morta): normalmente viene disegnata alcuni centimetri sopra quella reale per potere facilmente osservare l'assetto longitudinale della barca.

Log: viene correntemente chiamato con questo termine anche il misuratore di velocità, ma il termine italiano corretto sarebbe tachimetro. Vedi contamiglia.

Longitudine (fr.: longitude; ingl.: longitude): distanza angolare in gradi e minuti primi di un luogo dal meridiano di Greenwich (riferimento internazionale), determinata lungo il parallelo passante per quel punto.

Loran: sigla per Long Range Navigation, o meglio navigazione a lungo raggio: il termine indica un sistema di navigazione elettronica per determinare la posizione basandosi sulle differenze dei tempi di ricezione di segnali radio emessi contemporaneamente da più stazioni di riferimento; attualmente è utilizzato il sistema Loran C, un perfezionamento dell`originale ormai in disuso.

Losca (fr.: jaumière; ingl.: rudder trunk): foro ricavato a poppa per inserirvi la parte superiore dell`asse del timone a cui è fissata la barra.

Lossodromica (fr.: route lossodromique; ingl.: true course): dicesi di rotta quando nell`andare da un punto ad un altro è mantenuto un angolo costante rispetto ai meridiani, cioè appare sulla carta nautica come una linea retta; in generale tutte le rotte effettuate per diporto sono lossodromiche.

Luffing match: manovra nella quale la barca più sottovento cerca di stringere la bolina in modo da costringere le barche più sopravvento alla stessa operazione, perchè se la loro efficienza di bolina stretta è inferiore perderanno rapidamente terreno.

Lunghezza al galleggiamento (fr.: ligne de flottaison; ingl.: waterline): lunghezza dell'imbarcazione calcolata all'altezza del galleggiamento della stessa.

Lunghezza d'onda (fr.: longueur de vague; ingl: wave length): distanza tra due creste (o due cavi) di onde, una di seguito all'altra, determinata parallelamente alla superficie del mare.

Lunghezza fuori tutto (fr.: longueur hors-tout; ingl.: length overall): lunghezza massima di uno scafo.
 
 

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M



Madiere (fr.: varangue; ingl.: floor): ossatura in legno posizionata trasversalmente alla chiglia; unendo due costole forma un'ordinata.

Maestrale (fr.: mistral; ingl.: north west wind): vento che soffia da nord-ovest; chiamato anche col termine francese Mistral, soffia violento, specie durante il passaggio di una perturbazione, generando condizioni di mare assai dure per la navigazione.

Maglia (fr.: maille; ingl.: link): anello di catena.

Manica a vento (fr.: dorade; ingl.: ventilator, vent, dorade): presa d'aria collocata in coperta, dotata di cuffia girevole al fine di evitare l'entrata d'acqua sottocoperta.

Maniglia (fr.: manille; ingl.: shackle): attrezzatura usata per unire due anelli dalla forma ad U e la cui apertura viene regolata da una copiglia avvitabile.

Mano di grasso (fr.: ris de fond; ingl.: flattering reef): detta anche "mezza mano" perchè si riferisce alla parte più concava della randa, subito in prossimità del boma; prendere la mano di grasso significa togliere dall'area esposta al vento la parte più grassa, ovvero smagrire la randa.

Mano di terzaroli (fr.: ris; ingl.: reef): una porzione tella randa (o anche dei fiocchi) che si può ammainare e raccogliere tenendola ben serrata con 1'ausilio di cimette dette matafioni. Prendere i terzaroli (prima, seconda e a volte anche terza mano) significa ridurre progressivamente l'area della randa esposta al vento.

Manovre correnti (fr.: gréement courant; ingl.: running rigging): l'insieme delle cime utilizzate per issare e tesare le vele (scotte, drizze, amantigli, ecc.).

Manovre dormienti (fr.: gréement dormant: ingl.: standing rigging): I'insieme dei cavi (fissi e in tensione) che sorreggono l'albero (drizze, stralli).

Marconi: attrezzatura velica così denominata perchè le imbarcazioni attrezzate con questo tipo di vele ricordavano le antenne della radio inventata dallo scienziato italiano: è l'attrezzatura usata su tutte le moderne imbarcazioni a vela.

Mare al giardinetto (ingl.: quarter-sea): offrire all'onda il giardinetto della barca, ovvero mantenere una rotta tale che il mare sopraggiunga per 3/4 da poppa.

Mare al mascone (ingl.: head-sea) presentare alle onde il mascone, cioè mantenere una rotta tale che la barca avanzi e salga sul fronte d'onda in arrivo con un angolo di circa 45 gradi rispetto ad esso.

Marea (fr.: marée; ingl.: tide): periodica variazione del livello del mare causata dall'attrazione di luna e sole combinata col moto terrestre.

Margherita, nodo (fr.: jambe de chien; ingl.: sheepshank): nodo utilizzato allo scopo di accorciare una cima così da evitare di tagliarla.

Marina: porto turistico attrezzato appositamente per le imbarcazioni da diporto.

Marra (fr.: bras; ingl.: fluke): uno dei bracci dell'ancora. il cui scopo è di affondare nel terreno.

Mascone (fr.: epaule; ingl.: bows): parte prodiera (di dritta o di sinistra) della barca, subito a poppavia della prua.

Mastra (fr.: etambrai; ingl.: mast hole): foro praticato sulla coperta o sulla tuga per far passare l'albero, che in questo caso si dice passante (con piede in chiglia).

Matafione (fr.: garcette; ingl.: reef point): cimetta utilizzata per legare la vela dopo aver preso una o più mani di terzaroli.

Matt: fibra di vetro pressata a stuoia e utilizzata nella costruzione delle barche in vetroresina.

May Day: chiamata radio di richiesta di soccorso, normalmente sul canale 16 VHF; deriva dal francese "m'aider", aiutatemi.

Meda (fr.: balise; ingl.: beacon): segnalamento marittimo per avvisare di pericoli o per aiutare negli allineamenti.

Meltemi: vento prettamente estivo che spira da nord nella zona del Mare Egeo.

Meolo (fr.: hale-bas de chute; ingl.: leech-line): sottile sagola fatta passare all'interno di una guaina cucita lungo la balumina; tesando o lascando il meolo è possibile evitare il fileggiare della vela o variare la sua concavità lungo la caduta poppiera.

Mercatore (Gerhard Kremer): geografo belga a cui si deve l'invenzione dell'omonima proiezione delle carte nautiche ancora oggi utilizzata.

Meridiano (fr.: méridien; ingl.: meridian): circolo massimo terrestre passante per i poli e perpendicolare ai paralleli (vedi anche Greenwich).

Merlino (fr.: merlin; ingl.: marlin twine): sottile cavo utilizzato per cuciture a mano.

Mettere in chiaro: fare ordine; nel caso sia riferito ad una cima significa predisporla affinchè non si imbrogli durante una manovra.

Mezza mano: vedi mano di grasso.

Mezzana: 1. albero situato più a poppavia di quello di maestra (vedi ketch); 2. (fr.: artimon; ingl.: mizzen) randa inferita sull'albero di mezzana.

Mezzo collo (fr.: demi-clé; ingl.: half hitch): dare volta a una cima facendogli fare un mezzo giro su se stessa, ad occhiello, così che il corrente passi sempre sotto e tenda ad autostrozzarsi; è la forma più semplice di nodo.

Mezzo marinaio (fr.: gaffe; ingl.: boat hook): lunga asta utilizzata nelle manovre di ormeggio per recuperare un cavo (mediante un gancio) o per allontanarsi (facendo forza sul puntale).

Miglio (fr. mille nautique; ingl.: nautical mile): misura di distanza: il miglio marino è la distanza equivalente a un primo di latitudine, cioè 1851,8 metri (il miglio terrestre è invece 0,869 miglia marine, cioè 1,609 chilometri).

Mike: termine che rappresenta la lettera M nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

Millibar: unità di misura della pressione atmosferica equivalente a 1000 dine per cmq.

Miraglio: struttura verticale aggiunta ad un segnalamento per renderlo più facilmente avvistabile.

Mistral: 1. vedi maestrale: 2. tavola a vela monotipo progettata da E. Prade; classe olimpica dal 1996, misura m. 3,80x0.68; superficie velica di mq 6.

Mollare (fr.: larguer; myl.: to cast off, to ease): allentare completamente la tensione su una cima o un cavo.

Monotipo (fr.: monotype; ingl.: one design): serie di imbarcazioni identiche per misure e disegno le quali possono competere in regata senza la necessità di ricorrere ai tempi compensati.

Morse: alfabeto telegrafico inventato da Samuel Morse: il sistema si basa su di un insieme combinato di linee e punti in grado di rappresentare tutte le lettere dell'alfabeto.

Mortaio (fr.: boitier; ingl.: compass bowl): vedi bussola.

Moschettone (fr.: mousqueton; ingl.: hank): gancio apribile usato per incocciare una drizza o per ingarrocciare una vela: quello usato per il fiocco è chiamato garroccio.

Mostravento (fr.: girouette; ingl.: wind vane): vedi segnavento.

Motorsailer (fr.: motor-sailer; ingl.: motorsailer): barca da diporto a vela dotata di un motore il cui numero di cavalli supera numericamente la metà dei metri quadrati di velatura disponibile; in questo caso per la Legge è considerata barca a motore dotata di velatura ausiliaria.

MPS: ovvero Multi Purpose Sail, vela per le andature portanti concepita per la crociera; è realizzata in tessuto da spinnaker, da cui si differenzia per la asimmetria del taglio; l'MPS è infatti murato a prua come un fiocco (eventualmente con una corta borosa) e issato non ingarrocciato, col punto di scotta manovrato come uno spinnaker; può assumere anche altri nomi, a seconda della veleria che lo fabbrica.

Mura (fr.: amure; ingl.: tack): l'angolo di mura (detto anche bugna) è l'angolo anteriore in basso di una vela, sia essa randa o fiocco. e viene fissato nel punto di mura: quest'ultimo si trova alla base dello strallo per le vele di prua e alla congiunzione tra albero e boma per la randa. Nei moderni yachts la mura del fiocco e quella di randa si trovano entrambe lungo l'asse longitudinale della barca, per cui con i termini mura a dritta o mura a sinistra viene inteso che il vento colpisce rispettivamente il lato destro o quello sinistro dello scafo; cambiare di mura è quindi sinonimo di virare di bordo.

Murare (fr.: fixer le point d'amure; ingl.: to attack): fissare l'angolo di mura della vela.

Murata (fr.: muraille; ingl.: bulwarks, gunnel): il fianco dello scafo.

Musone (fr.: davier; ingl.: bowplate): è la ferramenta che si trova a prua estrema e generalmente composta da un unico blocco con l'attacco per lo strallo e il passacatena dell'ancora.

Mylar: pellicola di poliestere utilizzata per confezionare vele per vento leggero: la sostituzione del tradizionale tessuto con una pellicola comporta l'ottenimento di una vela con un coefficiente di elasticità uguale lungo ogni direzione di sollecitazione, ovvero senza maggiore allungamento e deformazione nel senso della trama.
 
 

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