By Remo Sicardi

L'uomo moderno, abituato a trascorrere gran parte del suo tempo in ufficio, in casa e in automobile, ha perso quella sensibilità, tipica di quanti vivono all'aperto, che costituisce il senso dell'orientamento, tanto che ogni anno numerose persone se smarriscono o perdono la vita perché incapaci di leggere una carta topografica o di seguire un qualunque metodo per orientarsi. Anche se in una situazione di emergenza ben difficilmente si potrà disporre di bussola e carte topografiche, è pur sempre possibile determinare dove ci si trovi e la posizione dei punti cardinali, al fine di stabilire in quale direzione muovere, con l'osservazione dell'ambiente naturale e degli astri.

ORIENTARSI DI GIORNO

Il migliore degli ausili naturali di cui disporre per l'individuazione dei punti cardinali è, senza dubbio, il Sole, tenendo conto che sorge ad Est e tramonta ad Ovest (anche se in realtà segue esattamente questo asse solo negli equinozi di primavera e di autunno) e che, nel nostro emisfero, a mezzogiorno indica il Sud.

Spostandosi nel cielo di circa 150 ogni ora, il Sole descrive durante la giornata un arco che, a causa della curvatura terrestre, varia da stagione a stagione: più alto d'estate e più basso d'inverno, rispetto all'orizzonte. Conoscendo l'ora, è pertanto possibile determinare, in relazione alla posizione del Sole, i punti cardinali e, al contrario, conoscendo questi ultimi si può sfruttare la posizione del Sole per stabilire l'ora, con due semplici metodi che ora esamineremo.

Metodo dell'ombra del bastone

In una giornata di sole è possibile utilizzare questo sistema per individuare la posizione dei punti cardinali, piantando in terra un bastone alto circa un metro e segnando (con un rametto o una pietra) il punto esatto raggiunto dall'estremità dell'ombra da questo proiettata sul terreno.

Dopo aver atteso almeno 15' sarà sufficiente segnare allo stesso modo il vertice della nuova ombra ed unire questo punto con il precedente, con una retta che indicherà l'allineamento Ovest Est (l'ultimo punto rilevato indica la direzione dell'Est). Questo sistema, avendo l'accortezza di effettuare i due "rilevamenti" delle ombre in due momenti a cavallo di mezzogiorno, consentirà, unendo i due punti e tracciando una semiretta avente origine alla base del bastone e passante per il centro del segmento unente i punti, di individuare la posizione del Nord, in dicata dalla semiretta stessa.

Metodo dell'orologio

Per utilizzare questo metodo, forse il più noto e semplice da realizzare, occorrono un orologio a lancette che indichi l'ora solare e ovviamente una giornata di sole. Tenendo l'orologio in posizione orizzontale, si dovrà orientare la lancetta delle ore verso il Sole. Cosi facendo, la direzione del Nord sarà indicata dall'ora del quadrante corrispondente alla metà di quella segnata dall'orologio, tenendo conto che le ore pomeridiane vanno computate in ventiquattresimi (es. le 1300, le 14.00, ecc.).

 

ORIENTARSI DI NOTTE

Con le stelle

Di notte, con il cielo sereno, è possibile individuare la direzione del Nord attraverso la Stella Polare, appartenente alla costellazione dell'Orsa Minore (o Piccolo Carro) e visibile all'estremità del cosiddetto "timone". Il riferimento più evidente per la localizzazione di questo astro è la costellazione dell'Orsa Maggiore (o Grande Carro)Infatti, prolungando idealmente di cinque volte la distanza apparente tra i due "guardiani" (Dubhè e Merak), è immediata l'individuazione della Stella Polare, dotata tra l'altro di notevole luminosità. Anche se la sua posizione rispetto al Nord è in realtà fluttuante di circa 2°, è pur sempre più che affidabile, tanto che fino al secolo scorso costituiva il più importante riferimento per i naviganti.

Vi sono, comunque, altri riferimenti astrali che possono essere utilizzati per la localizzazione della Stella Polare, come la costellazione di Cassiopea e, soprattutto d'inverno, Orione. A causa della rotazione terrestre, le stelle sembrano compiere nel cielo un arco da Est ad Ovest, cd è proprio grazie a questo apparente "movimento" che è possibile utilizzarle per orientarsi, ancorché approssimativamente. Un facile metodo che consente di sfruttare questa caratteristica consiste nel piantare nel terreno due bastoni i cui vertici, usati come linea di mira, vengono usati per traguardare verso una qualunque stella che andrà tenuta "di mira" per alcuni minuti.

Trascorso tale periodo, infatti, la stella si "sposterà": se sembrerà salire rispetto l'orizzonte, si starà guardando verso Est, se sembrerà scendere, verso Ovest; se appare in movimento orizzontale verso destra si sarà rivolti a Sud; se, infine, sembrerà spostarsi a sinistra, sempre orizzontalmente, si starà guardando verso Nord.

Con la Luna

La Luna, che muove intorno alla Terra compiendo un intero ciclo in circa 29 giorni, come il Sole sorge ad Est e tramonta ad Ovest e, a seconda della sua posizione rispetto al Sole, si presenta più o meno visibile.

Le principali fasi della Luna sono:

  • Luna nuova (invisibile);
  • primo quarto (convessità a sinistra);
  • Luna piena (completamente visibile);
  • ultimo quarto (convessità a destra).

Si tenga conto che:

  • nel primo quarto la Luna sorge 6 ore dopo il Sole;
  • la Luna piena sorge 12 ore dopo il Sole;
  • nell'ultimo quarto la Luna sorge 18 ore dopo il Sole.

Considerando opportunamente quanto appena detto, si potrà individuare la posizione dei punti cardinali riconoscendo la fase lunare, calcolando quante ore dopo il Sole sarà nello stesso punto ed applicando i metodi precedentemente descritti. In una giornata soleggiata e possibile individuare Ia posizione dei punti cardinali con l’aiuto dell'ombra. Piantando un bastone in terra, infatti, si potrà segnare con una pietra il punto raggiunto dall’estremità della sua ombra sul terreno (A) Dopo un intervallo di almeno 15 minuti si procederà a segnare allo stesso modo il vertice della nuova ombra (B). L allineamento tra i due punti indicherà l'asse Ovest-Est, tenendo presente che il primo punto rilevato indica sempre l’Ovest.

La posizione dei punti cardinali e rilevabile anche utilizzando un normale orologio a sfere, purché l’ora indicata sia, ovviamente, quella solare. Tenendo l'orologio in posizione orizzontale ed orientando la lancetta delle ore verso il Sole, la direzione del Nord sarà quella indicata dall’ora del quadrante corrispondente alla metà di quella segnata dall'orologio. E’ necessario ricordare, però, che le ore pomeridiane vanno computate in ventiquattresimi Il disegno mostra, infatti, che alle 15 il Nord ì in corrispondenza delle 7,30.

ORIENTAMENTO CON L'OSSERVAZIONE DELLA VEGETAZIONE

La direzione del Nord e del Sud può essere anche dedotta da una attenta osservazione della vegetazione circostante. Le piante, infatti, se non subiscono l'influenza di fenomeni locali (vento, ombra, ecc.) sono più rigogliose nel versante meridionale, esposto al Sole. Nella parte rivolta a Sud, inoltre, il fogliame degli alberi è generalmente più abbondante ed anche i fiori tendono a rivolgersi da questo lato. I tronchi degli alberi possono fornire indicazioni valide: i corrugamenti sulla corteccia sono pìu evadenti e profondi verso Sud e, tagliando un piccolo tronco si può osservare che gli anelli sono più spessi nella parte esposta a Sud e più sottili nella parte rivolta a Nord. Queste indicazioni, consentiranno in caso di emergenza e, soprattutto, con varie osservazioni combinate tra loro, una sufficiente deduzione della posizione dei punti cardinali.

METODI DI SEGNALAZIONE

Perché l'individuo che si trovi in condizioni di sopravvivenza sia sempre pronto a comunicare agli eventuali soccorritori la propria posizione, è necessario che disponga di segnali, in funzione o da attivare al momento opportuno. Alcune cataste si legna riparate dalla pioggia, con tutto l'occorrente per una rapida accensione già in loco, costituiscono una soluzione di sicura efficacia considerando che, specie di notte, il fuoco è un segnale ottimo (a condizione che sia posto in luoghi sopraelevati e ben visibili). È indispensabile che il segnale prodotto contrasti nettamente con l'ambiente ed il terreno circostante. Allo scopo, si tenga presente che per ottenere fumo nero è sufficiente aggiungere alla legna olio, pezzi di plastica, pneumatici, mentre per ottenere fumo bianco, basta aggiungere foglie verdi, erba o un po’ d'acqua.

Per attirare l'attenzione di eventuali soccorritori provenienti dall'aria è opportuno sistemare in zone ampie e sgombere, materiali il cui colore contrasti con quello del terreno, posizionati con forme quanto in più possibile geometriche: teli, pannelli, pietre o tronchi saranno adatti allo scopo.

Sulla sabbia, si può ottenere un segnale ben visibile tracciando le lettere SOS (alte 8 10 m) trascinando i piedi e approfondendo poi i solchi così ottenuti.

Su un ampio pianoro di neve intatta lo stesso segnale risalterà in maniera evidente e, qualora si disponga di permanganato di potassio da spargere sul segnale, si potrà ottenere un colore rosso vivo.

La propria posizione può essere segnalata disponendo su cime di alberi, lunghi pali o punti elevati, drappi di colori vivaci o abiti a mo’ di bandiera.

Quando si sia provvisti di uno specchietto di segnalazione, si potrà usarlo ogni qual volta si senta il rumore di un velivolo, anche se non lo si individui con certezza.

L'attenzione di soccorritori che giungano via terra può essere attirata con la voce, con un fischietto o con sorgenti di luce.

I codici utilizzabili per le comunicazioni d'emergenza e la richiesta di soccorso (in mare, con aerei, in montagna) sono numerosi e di ardua memorizzazione. Sarà comunque sufficiente ricordare che:

  • il segnale S0S nell'alfabeto Morse si trasmette con la sequenza di "3 punti 3 linee 3 punti", realizzabile con lampi di luce o fischi lunghi e brevi;
  • in montagna un segnale di soccorso molto conosciuto consiste in una serie di 6 emissioni acustiche o ottiche nello spazio di un minuto (una emissione ogni 10") alla quale seguono un minuto di silenzio e subito dopo, un'altra serie.

La risposta da parte dei soccorritori prevede, invece, 3 emissioni (una ogni 20"), alla quale seguono un minuto di silenzio ed un'altra sene di emissioni.

TECNOLOGIA PER LA SOPRAVVIVENZA

Abbiamo già detto come sia impossibile prevedere il momento in cui ci si troverà costretti ad iniziare un regime di sopravvivenza e come, conseguentemente, non sia realistico ipotizzare di avere al seguito tutti i materiali utili ai fini della sopravvivenza stessa.

Anche quanti abbiamo inizialmente classificato come appartenenti a categorie "a rischio" (piloti, naviganti, ecc.), che pure dispongono di materiale previsto per lo scopo, ne rimarranno, assai probabilmente, privi, proprio a causa dell’incidente che provoca il repentino passaggio dall'attività di routine alla sopravvivenza.

Ben guardandoci dal cadere nel "folklore" di taluni organizzatori di corsi alla moda, che suggeriscono ai propri allievi l'acquisto di cataste di materiale da portare al seguito (non ci sembra né pratico, né opportuno viaggiare in aereo o in nave con stivaletti isolanti, suspenders, borracce, coltello, sacco termico, materassino, ecc.), riteniamo utile effettuare una breve disamina di pochi materiali consigliabili e fornire alcune indicazioni su come utilizzarli al meglio.

Pacchetto di sopravvivenza

L'equipaggiamento tascabile di emergenza, o "pacchetto di sopravvivenza", costituisce una soluzione ottimale di primaria importanza, l'extrema ratio in caso di incidenti e situazioni di emergenza.

Il pacchetto di sopravvivenza, che è consigliabile portare nella tasca della camicia o alla cinta, sì che rimanga in possesso del "sopravvivente" anche se questi, perso tutto l'eventuale bagaglio, rimanga solo con il minimo degli indumenti indosso, è facilmente reperibile in commercio. E però preferibile che ciascuno ne realizzi uno per proprio conto, "artigianalmente".

Consistente in una scatola di dimensioni limitate nella quale porre quegli oggetti che in emergenza possano tornare utili, il pacchetto di sopravvivenza è bene che sia preparato personalmente perché solo così il proprietario ne conoscerà perfettamente il contenuto e, allo stesso tempo, sarà informato dell'utilizzo dei vari oggetti. Oltre ai pochi elementi veramente indispensabili, che elenchiamo di seguito, la preparazione di questa preziosa scatoletta richiede grande fantasia e la conoscenza delle necessità che ci si può trovare ad affrontare in una situazione di emergenza.

La scatola. L'ideale è una scatola di latta per tabacco da pipa lunga 11 cm, larga 8 cm e alta 2 cm. Una scatola di questo tipo è sufficientemente resistente e può essere impermeabilizzata sigillandola con nastro adesivo plastificato. Può essere utile scrivervi all'esterno, con un pennarello indelebile, la data di confezionamento, la scadenza di eventuali prodotti deteriorabili e l'elenco dei materiali contenutivi.

Bussola. Ve ne sono in commercio di molto piccole (alcune hanno un diametro di soli 7 mm) che, dando solo una idea orientativa della direzione, è bene utilizzare individuando la direzione di marcia su un obiettivo lontano, raggiunto il quale si effettua un altro rilevamento.

Piccolo coltello. Deve essere affilato, sufficientemente robusto e con il manico poco voluminoso. In alternativa, al fine di occupare meno spazio, è possibile utilizzare lame da bisturi o da rasoio (a un filo).

Tubino di gomma. Può essere usato come laccio emostatico, come molla per la costruzione di una trappola e per bere acqua che scorra in piccole quantità nelle fessure delle rocce.

Ago e filo. È utile disporre di due o tre aghi robusti a cruna grande e di un rocchetto di filo di nylon di una decina di metri che, comunque, occupano pochissimo spazio.

Spille da balia. Tre o quattro spille di varie dimensioni possono essere utili per confezionare abiti di circostanza, fissare bendaggi, tenere oggetti a portata di mano sugli abiti.

Chiodi. Due chiodi di 10 cm poi sono essere usati per realizzare punte di fiocine, per la costruzione di trappole o... come chiodi.

Fiammiferi. Sono tra gli oggetti più preziosi e, pertanto, è bene che siano del tipo controvento e impermeabilizzati. Si ricordi di porre nella scatola uno sfregatoio.

Pietra focaia e acciarino. I modelli in commercio sono di dimensioni assai contenute e producono scintille copiose ed efficaci.

Candela. Necessaria per accendere il fuoco utilizzando un solo fiammifero. E sufficiente uno spezzone di 6-7 cm che andrà spento c riposto non appena acceso il fuoco.

Cavetto per trappole. Un cavetto d'acciaio rivestito in plastica, preparato a nodo scorsoio, è utilissimo per catturare conigli, volatili e piccoli animali in genere.

Sega a filo. Una sega di filo d'acciaio, munita di due anelli alle estremità per poterla afferrare, è utile per tagliare piccoli tronchi.

Pasticche potabilizzanti. E opportuno disporre di alcune pasticche potabilizzanti da utilizzare in presenza di acqua di dubbia potabilità.

Ami da pesca. Cinque o sei ami già legati a spezzoni di filo di nylon (utilizzando come lenza il filo di nylon su rocchetto sopracitato), possono essere impiegati per catturare pesci e volati. I piombini possono essere eventualmente sostituiti da piccole pietre, pezzetti di ferro, ecc., reperibili sul posto.

Carta d'alluminio. Nella scatola troverà facilmente posto un foglio da 30 x 30 cm, ben piegato, che opportunamente sagomato fornirà utili recipienti.

Contenitore d'acqua. La necessità di una borraccia sarà vivamente sentita in condizioni di sopravvivenza ma, in mancanza, si può utilizzare, per trasportare piccole quantità d'acqua, un minuscolo contenitore in gomma elastica (palloncino).

Eliografo. Un foglio di carta argentata rigida, delle dimensioni in terne della scatola, forato al centro, servirà a sfruttare la luce solare per fare segnalazioni. E sconsigliabile utilizzare la scatola stessa in quanto, generalmente, le sue superfici sono opacizzate e per evitare che, forata, perda la possibilità di essere usata come utensile da cucina.

Permanganato di potassio. Acquistabile in farmacia, può essere utilizzato in vari modi:

  • pochi grani sciolti in acqua pulita forniscono una soluzione antisettica per disinfettare ferite;
  • pochi grani in un litro d'acqua, lasciata decantare per più di mezz’ora, la rendono potabile;
  • spargendolo sulla neve e rime standolo produce un colore rosso porpora assai visibile in lontananza;
  • miscelandone mezzo cucchiaino ad uno di zucchero si ottiene, frizionando la miscela con un bastoncino, una sorta di carbonella caldissima, ottima per accendere l'esca per il fuoco.

Penna indelebile. Una piccola penna indelebile servirà a scrivere su ogni tipo di superficie, per ricordare cose importanti o lasciare messaggi o indicazioni. Negli eventuali spazi ancora disponibili nella scatola è opportuno collocare piccoli cerotti, compresse polivitaminiche, compresse di sale, aspirine e capsule di estratto d'aglio.

Coltelli. Attualmente, sono facilmente acquistabili numerosi tipi di coltelli di diverse caratteristiche e prezzi. Ai fini della sopravvivenza, comunque, è preferibile orientarsi all'acquisto di quei modelli che, all'interno del manico cavo, contengano numero si quanto utili accessori. Ne descriviamo brevemente due tipi, scelti tra i tanti non meno validi, commercializzati da una nota ditta nazionale del settore. Il primo, realizzato in acciaio inox con impugnatura a tenuta stagna e dentatura sulla parte superiore della lama, contiene all'interno del manico una incredibile serie di accessori:

  • salvietta per neutralizzare punture d'insetti;
  • salvietta disinfettante con cerotto;
  • compresse potabilizzanti (una per litro);
  • mina nera e carta;
  • foglio di stagnola per segnalazioni
  • tubicino di gomma;
  • lama da rasoio;
  • amo da pesca montato, con lenza e piombi;
  • aghi e filo;
  • fiammiferi controvento;
  • spille di sicurezza;
  • sacchetto in plastica della capacità di mezzo litro.

Un coltello di questo genere consente, in regime di sopravvivenza, di ridurre in maniera notevole le difficoltà da affrontare. Anche il secondo coltello esaminato è di buona fattura e provvisto di numerose soluzioni intelligenti e razionali.

Dotato di lama ad alta resistenza trattata termicamente con dorso a doppia sega, è provvisto di impugnatura cava in acciaio (a tenuta stagna) munita di aggancio mobile per la fune e contiene:

  • fiammiferi;
  • bisturi sterilizzato;
  • ami, lenza e piombi;
  • aghi.

Il coltello è dotato inoltre di due perni di ancoraggio da avvitare sul guardamano, al fine di aumentare le possibilità d'uso di questo prezioso utensile, ed il suo fodero contiene una bussola di precisione e la pietra per l'affilatura della lama.

Ricoveri. Quest'ultima parte, più che ai potenziali "sopravviventi", è rivolta a quanti, appassionati di alpinismo, trekking o escursionismo, desiderassero uno "zaino da sopravvivenza" multiuso. Questo che descriviamo brevemente, infatti, è un bagaglio trasformabile multiuso, prodotto da una nota ditta nazionale, costituito da due elementi principali, separati e autointegrabili, e da altri dieci secondari in dotazione.

Telo-tenda a tunnel arrotolabile

Si trasforma in zaino o borsa da viaggio con tasche esterne e contenitore interno. Galleggiante e antiurto, dotato di imbragatura a fibbia estraibile con poggiaspalle, lo zaino è dilatabile per consentire la sistemazione di bagagli voluminosi al suo interno.

E utilizzabile, inoltre, come amaca (non avvolgente, dotata di funi e due barre di tensione rigide incorporate nella struttura base del sacco), barella (dal telo di base aperto, con il semplice inserimento di due rami negli occhielli laterali, è possibile ricavare una barella per soccorso, trasportabile anche da una sola persona), tenda (con materassino isolante in espanso, tre barre di tensione scomponibili, due aperture con zanzariere, picchetti, tiranti e doppio tetto termoisolante se parato, consente un montaggio assai rapido e può ospitare, all'evenienza, anche due persone) e tenda sospesa (da erigere unendo gli stessi flessibili della tenda a terra e senza necessità di ulteriori tiranti) ideale per foreste, boschi, paludi, grotte ed ogniqualvolta il terreno non consenta di piantare la tenda a terra.

Sacco a pelo impermeabile con cappuccio

E costituito da un unico telo di materiale termoisolante indossabile anche come poncho o mantella (ricavabile mediante la stesura totale del sacco a pelo, provvisto di apertura centrale per indossarlo, di speciali chiusure per adarrarlo al corpo fungendo da antivento e completo di cappuccio).

Elementi secondari in dotazione

Consentono vari usi alternativi:

  • materassino espanso a cellule chiuse per fondo tenda, galleggiante e antiurto;
  • doppio tela tenda, separato, impermeabile e con esterno alluminizzato isolante;
  • contenitore interno a sacco, impermeabile e termoisolante;
  • due cinghie estraibili con spallacci imbottiti per zaino e barella;
  • due barre rigide da 75 cm, avvitabili all'estremità del telo, per uso maniglia o tendi-amaca;
  • tre barre di tensione flessibili per tunnel-tenda, divise in più elementi ad innesto;
  • due picchetti leggeri per tenda;
  • due funi (m 8 e carico max 150 kg ciascuna) per il fissaggio dell'amaca;
  • quattro tiranti, due per la tenda e due per il suo doppio telo;
  • manuale di istruzioni.

Con l'aggiunta di un materassino pneumatico (non in dotazione), gonfiabile anche con la tenda montata, questa può diventare zattera o canottino di salvataggio, utile per il guado o la discesa di corsi d'acqua.