Maggio 1746
 
 

Vedere quaranta pescatori Sidi Daoud e due contadini irlandesi cantare le litanìe siciliane che accompagnarono al tramonto la calata delle reti della tonnara del pio Sitbar fu quasi uno spettacolo comico, per il grado di surreale improvvisazione in cui tutto si svolse. Considerati comunque i luoghi e la situazione, nessuno poteva pretendere che il rituale un po' cristiano e un po' sciamanico che da sempre accompagna la pesca nelle tonnare siciliane fosse in quel caso dei più ortodossi.

Al posto del canonico palo di San Pietro con líeffigie dellíapostolo pescatore, allíingresso della tonnara venne posta una fronda di palma ben zavorrata, ornata di mani di Fatima e stelle a cinque ed otto punte in filigrana díargento. San Pietro capì, sorrise e perdonò.

Al posto della statuetta con Santo Antonino, da scaraventare in acqua legato ad una lenza per convincere quel santo tanto riottoso quanto vituperato a far entrare i tonni, fu calato in mare un sacchetto contenente tre pezzetti di corallo su cui Diego aveva abbozzato con il bulino le effigi di San Nicola, San Brendano e San Colombano. Santo Antonino, lasciato una volta tanto allíasciutto e risollevato nel morale, ricambiò líattenzione e si diede da fare lo stesso per fare arrivare i tonni a Sidi Daoud.

Che dire, poi, delle cinque volte in cui i tonni entrarono nella camera della morte in branchi di duecento e passa? Per ordinare le mattanze Peppe Masso andò per le spicce: fissò Yusuf, il più sveglio dei pescatori tunisini che lo attorniavano sulle loro barche, fece un inequivocabile fischio da pecoraio e, muovendo di botto le mani verso líalto, gridò semplicemente:

-Vira!

Tutto lì.

Mille e ottanta tonni catturati in una tonnara così piccola e con ciurme improvvisate furono un vero e proprio miracolo, propiziato non solo dalla schiera di santi invocati da Diego e Peppe, ma anche da quelle acque ricche e poco sfruttate. Fecero anche la loro parte la rapidità con cui i tunisini appresero quella complessa tecnica di pesca e le forti braccia di Mickil e Pad che, lavorando appaiati, arpionarono ad ogni mattanza quasi un quarto del pescato .

Alla fine di giugno, mantenendo la promessa, Sitbar Alì rese Peppe Masso e Diego Martinez di nuovo uomini liberi.

Per prima cosa i due corsero dal fabbro di Sidi Daoud a farsi togliere líodiato anello dalla caviglia, poi si fecero fare un poí di abiti comodi, alla moda turchesca, e per qualche giorno se ne andarono in giro a visitare i villaggi lungo la costa, non dimenticando di fare una puntata a Capo Bon.
 
 

14 Agosto 1747

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