Editoriali Intelligence Corso di perfezionamento Recensioni Summaries in English Scienze dell'Investigazione Bibliografia Forum Strumenti Cineteca Mappamondo Ultime notizie

BIBLIOGRAFIA RAGIONATA E COMMENTATA SU CRIMINALITA', DEVIANZA, INTELLIGENCE

Amicizia

F. Alberoni, L’amicizia, Garzanti, Milano 1990*. Un teorema cardinale della criminologia dice che il crimine in un certo senso s'impara, specie frequentando le persone sbagliate. Attraverso un volume semplice e incisivo, possiamo pensare all'importanza di un antidoto classico. Si raccomandano gli amici, non gli amici degli amici. Vedi la voce Nemico.

Andreotti

P. Arlacchi, Il processo. Giulio Andreotti sotto accusa a Palermo, Rizzoli, Milano 1995.

E. Macaluso, Giulio Andreotti tra Stato e mafia, Rubettino, Messina 1995 *Due volumi con due interpretazioni contrapposte. L'interpretazione di Macaluso (innocentista sul piano giuridico; colpevolista sul piano politico) ha trovato il consenso di osservatori come Eugenio Scalfari e Indro Montanelli.

 

Anticomunismo

M. Ledeen, Lo zio Sam e l’elefante rosso, Sugarco, Milano 1987. * Volume datato, ma rappresentativo di una stagione dell'anticomunismo americano in Italia. Per alcuni osservatori l'anticomunismo è stato un dovere e una necessità; per altri osservatori, durante la guerra fredda l'anticomunismo sarebbe stato la motivazione o, in certi casi, la scusa, per comportamenti decisamente fuori dalla legalità. Vedi anche le voci CIA, complottismo, KGB, Stato (doppio).

 

Antifascismo

E. Sogno, La storia, la politica, le istituzioni. Considerazioni sull'antifascismo, sulla storiografia contemporanea e sulle riforme costituzionali, Rubbettino, 1999. *Raccolta di scritti diversi. Spiega bene la differenza basilare tra antifascismo democratico e antifascismo comunista.

 

Arlacchi

P. Arlacchi, La mafia imprenditrice, Il Mulino, Bologna 1986.*Testo celeberrimo della mafiologia, descrive la trasformazione in senso imprenditoriale della mafia; soprattutto deve la sua fortuna alla descrizione del <<sistema mafioso>>: una rete di complicità estese fino i massimi livelli dello Stato, costanti e dominanti nella storia italiana. Ovviamente, ha incontrato l'entusiasmo di alcuni e la repulsione di altri.

 

Autodistruttività

E. Durkheim (1896), Il suicidio, varie edizioni. * Questo testo classico mantiene una sua attualità metodologica: spiega in quale tipologia di ambiti sociali le tendenze autodistruttive possono dispiegarsi più facilmente. Vedi le voci Distruttività, Psicoanalisi, Sociobiologia.

 

Banditismo

E. J. Hobsbawm (1969), I banditi. Il banditismo sociale nell'età moderna, Einaudi, Torino 1971. *Da un punto di vista marxista, sostiene che alcuni banditi sono da rispettare, altri da comprendere, altri da ammirare (forse anche da imitare?).

 

Barbarie

F. A. Hayek, Nuovi studi di filosofia, politica, economia e storia delle idee, Armando, Roma 1983. *Il testo non si occupa per niente di crimini, ma a p.23 Hayek ricorda <<il barbaro incorreggibile che è in noi>>. Per chi si occupa di criminologia, di devianze, di intelligence, è un punto di partenza imprescindibile.

 

Bobbio

N. Bobbio, La democrazia e il potere invisibile, pubblicato nel volume Il futuro della democrazia. Una difesa delle regole del gioco, Einaudi, Torino 1984. *E' ritenuto uno dei contributi più rilevanti dell'autore alla comprensione del sistema politico italiano; l'autore ha più volte fatto riferimento al <<fondo oscuro, difficilmente penetrabile, dove si muovono gli attori delle varie forme di potere occulto>> e ha insistito sulla <<collaborazione fra movimenti eversivi e servizi segreti>>. Bobbio ha anche scritto la prefazione al volume di E. Fraenkel sul doppio Stato, che per primo formula questo concetto destinato a una grande (e controversa) fortuna.

N. Bobbio, L'età dei diritti, Einaudi, Torino 1990*Attenta riflessione su uno dei temi capitali del nostro tempo. Ma tralascia alcuni interrogativi inquietanti: arriveremo alla rivendicazione dei diritti anche per le pulci, le cimici e le zanzare? Stiamo sempre a parlare dei diritti, ma i doveri che fine hanno fatto?

 

Buonismo

G. Zagrebelsky , Il diritto mite, Einaudi, Torino 1992. *Dopo un'ampia e precisa ricostruzione storico-teoretica, conclude sottolineando che <<il diritto non ha la forza di distaccarsi dall'ambiente culturale e di ergersi come sistema normativo indipendente e autosufficiente…La regola giuridica si distingue nel non aspirare ad una astratta e immobile giustizia e nel mirare alla composizione più adeguata possibile di molteplici aspetti della convivenza sociale>> (pp. 190-191). Vedi le voci Male, Serial killers.

 

Camorra

Commissione antimafia, Relazione approvata il 21 dicembre 1993, varie edizioni. *E' la classica maniera di argomentare della Commissione antimafia di quegli anni, che denunciava aspramente le responsabilità dello Stato e della classe politica di governo. Si chiude con una citazione di Papa Giovanni Paolo II che accusava <<il peso eccessivo assunto dalla mediazione politica>>. Il tempo ha dimostrato che le responsabilità non erano soltanto di quella classe politica di governo.

 

Carcere

AA. VV., Rapporti degli ispettori europei sullo stato delle carceri in Italia che vale anche da manuale da istruzioni per carcerieri, carcerati e cittadini in libertà provvisoria, Palermo, Sellerio 1995. *L'unica effettiva deterrenza del sistema penale italiano è un effetto imprevisto, indesiderato, perverso: la paura di andare a finire in quel carcere che è lo specchio più veritiero del livello di civiltà della società italiana. Una trasformazione radicale del carcere (anche nella denominazione) e una più adeguata utilizzazione di educatori, psicologi, sociologi, assistenti sociali, è la premessa indispensabile di quel <<carcere della speranza e del reinserimento>> invocato da molti riformatori.

 

Carcere femminile

Campelli E., Faccioli F., Giordano V., Pitch T., Donne in carcere. Ricerca sulla detenzione femminile in Italia, Feltrinelli, Milano 1992. Il volume espone risultati di ricerca empirica. Fra l'altro si osserva che tra le detenute tossicodipendenti c’é una percentuale minoritaria, ma significativa, che nel carcere <<sottolinea il cambiamento in positivo del proprio stato di salute>>, dovuto all’allontanamento forzato dalle sostanze psicotrope (p. 141).

 

Carcere minorile

Occhiogrosso F., Introduzione a Mastropasqua I., I minori e la giustizia. Operatori e servizi dell’area penale, Liguori, Napoli 1997. *L'autore, già presidente dell'Associazione nazionale giudici minorili, smentisce quelli che credono che la giustizia minorile italiana sia irrecuperabilmente dominata dal <<cattocomunismo>>: sostiene che il carcere in certi casi è indispensabile.

 

Cervello

J. Le Doux, Il cervello emotivo, Baldini & Castoldi, Milano 1998. *E' importante sapere che ci vuole cervello. Ancora più importante è ricordarsi che spesso il cervello è non soltanto ingannato consapevolmente, ma inconsapevolmente sovrastato dai sentimenti, dalle emozioni, dalle passioni, dai rumori. Vedi alla voce Inganno.

 

CIA

A. Woodward, Veil. Le guerre segrete della CIA, Sperling & Kupfer, Milano 1988. *L'autore, di fede liberal, già protagonista dello scandalo Watergate, descrive un segmento di quel che è stata la CIA negli anni del reaganismo. Parla pochissimo dell'Italia, ed è un peccato, perché quel poco fa intravedere molto.

V. Marchetti - J. Marks, La CIA e il culto dell’intelligence, Garzanti, Milano 1976. *Libro che negli anni settanta ha raccolto un grande successo internazionale, scatenando reazioni contrastanti: per le sue critiche acerrime, secondo alcuni avrebbe fatto un gran danno alla CIA, secondo altri un gran bene. Vedi la voce Intelligence.

 

CIA (in Italia)

A. Cipriani - G. Cipriani, Sovranità limitata. Storia dell’eversione atlantica in Italia, Edizioni Associate, Roma 1991. *Gli autori innanzitutto non credono che la CIA in Italia si è preoccupata principalmente di respingere il più grande pericolo antidemocratico della seconda metà del secolo: il comunismo sovietico.

 

Civismo

R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondadori, Milano 1993. Sostiene che la storia della tradizione civica (o della mancanza di tradizione civica) è l'aspetto più rilevante della società meridionale e che per la mancanza di una tradizione di spirito civico Mosca è destinata ad assomigliare a Palermo. Libro famosissimo nella letteratura internazionale, ma unilaterale e ignaro dei molti esempi (soprattutto asiatici) relativi alla possibilità di costruire una convivenza legalitaria anche senza una tradizione civica di tipo anglosassone.

 

Classici

N. Machiavelli, Opere, varie edizioni. Con Il Principe Machiavelli è il fondatore della grande e oscura tradizione degli arcana imperii; con i Discorsi è il fondatore della grande e luminosa tradizione repubblicana. Le due tradizioni convivevano nella stessa persona e spesso ancora oggi convivono in varie persone e iniziative.

T. Hobbes, De Cive, varie edizioni. In questa eminente opera sulla politica moderna sono affrontati in maniera impareggiabile alcuni temi fondativi di una cultura della sicurezza: dal principio Salus populi suprema lex all'importanza e alla indispensabilità dello spionaggio.

C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, Newton, Roma 1992. *Assolutamente attuale ed indispensabile; si raccomanda questa edizione anche per il suo prezzo incredibile, 1000 lire! (e poi dicono che gli editori pensano soprattutto a fare quattrini!), ma soprattutto perché contiene la splendida introduzione di Voltaire all'edizione francese.

D. Frigessi, F. Giacanelli, L. Mangoni, Cesare Lombroso. Delitto Genio Follia, Bollati Boringhieri, Torino 1995 *Conosciuto in tutto il mondo come il fondatore della criminologia, Lombroso è esasperatamente criticato in Italia. In questa opera viene studiato attraverso una lettura più obiettiva, accompagnata da una importante raccolta antologica dalle sue opere principali.

J. Stuart Mill (1859), Saggio sulla libertà, Milano, Mondadori 1984 *Si raccomanda a tutti quelli che si riempiono la bocca della parola libertà e non sanno a quante limitazioni il principio di libertà fu sottoposto in quello che è forse il più aureo libro della tradizione liberale.

N. Elias (1939), La civiltà delle buone maniere, Il Mulino, Bologna 1982. *Questa maestosa carrellata storica inevitabilmente porta il lettore a ricordare un punto basilare: i criminali sono, quasi sempre, fondamentalmente dei maleducati.

I. Berlin, Il legno storto dell'umanità, Adelphi, Milano 1994. *Che dal legno storto dell'umanità fosse impossibile tirare fuori qualcosa di diritto, l'aveva detto già Kant. Berlin aggiunge una osservazione assai rilevante per quelli che si occupano di criminologia, di sociologia della devianza, di intelligence: l'importanza dell' apparato istituzionale, <<un apparato inteso ad impedire agli esseri umani di farsi troppi danni l'un l'altro>>.

 

Coincidenze

G. Galli, Le coincidenze significative. Dalla politologia alla sincronicità, Solfanelli, Chieti 1992. Sulla <<ipotesi Emme>> lo stesso autore è ritornato più volte: per capire il governo invisibile sarebbe importante l’analisi di coincidenze di questo tipo: <<Matteotti, Mussolini, Moro: i tre leader politici italiani uccisi in questo secolo. Tre iniziali in "emme": come Morte, come Mistero. E come Massoneria. Forse vale la pena di riflettere su altre possibili coincidenze>>. Vedi le voci Occultismo, Livello.

 

Colpo di Stato

V. Ilari, Il generale col monocolo. Giovanni De Lorenzo 1907-1973, Nuove Ricerche, Ancona 1994. Sostiene, in maniera scontrosa, che l'unico cosiddetto tentativo di Colpo di Stato dell'Italia repubblicana, non è in realtà avvenuto.

 

Complottismo (visto da sinistra)

G. De Lutiis, Il lato oscuro del potere, Associazioni politiche e strutture paramilitari segrete dal 1946 ad oggi, Editori Riuniti, Roma 1996. *Vedi anche la voce Servizi segreti.

Complottismo (visto da destra)

G. P. Pellizzaro, Gladio rossa. Dossier sulla più potente banda armata esistita in Italia, Settimo Sigillo, Roma 1997. * Contiene fra l’altro una importante relazione del controspionaggio militare sull’apparato clandestino del PCI, in anni lontani, e una prefazione di E. Fragalà: la continua declamazione degli anni Settanta intorno a <<chissà quale Oscuro Disegno>> sarebbe stata favorita da un apparato propagandista intento a rimuovere in tal modo le responsabilità relative alle molte connessioni tra terrorismo e cultura di sinistra. Vedi anche le voci depistaggio e KGB.

 

CyberComunicazioni

S. Fortunato - P. Baldelli, Cyber comunicazioni & Spazi pubblicitari, Elementi linguistici, eticopolitici, giuridici, Vincenzo Ursini Editore, Catanzaro 1993. *Il volume è rivolto sia agli studenti sia agli studiosi e affronta argomenti di diritto pubblicitario, di linguistica, di psicosociologia, individuando le teorie e gli effetti delle tecnologie della comunicazione.

 

Riolo, Istituzioni e politica: il consociativismo siciliano nella vicenda del Pci e del Pds, in M. Morisi, Far politica in Sicilia. Deferenza consenso protesta, Feltrinelli, Milano 1993, p. 202. * Le vicende della Prima Repubblica sono fra l'altro caratterizzate dalla grande diffusione e ampiezza dei fenomeni moralmente e legalmente più deprecati. Si raccomanda a quelli che appartengono alla serie: noi che siamo senza peccato, non facciamo altro che tirare pietre.

 

Contesto sociale

L. Radznowicz, Ideologia e criminalità. Uno studio del delitto nel suo contesto storico e sociale, Giuffrè, Milano 1968. Spiega magnificamente i principi generali dell'importanza di un approccio sociologico nella criminologia.

 

Controllo dei controllori

G. Aliquò, Chi custodirà i custodi?, in <<MicroMega>>, 1, 1998, pp. 142-150. *Sulla base di motivazioni cronachistiche, riflessione su un tema antichissimo. I moderni sistemi costituzionali hanno trovato la formula: checks and balances, pluralismo, molteplicità di centri di potere che si controllano a vicenda.

 

Corruzione

P. Davigo, La giubba del re. Intervista sulla corruzione, a c. di D. Pinardi, Laterza, Bari 1998. Riflessioni di un protagonista di Mani pulite, spesso amara sullo stato delle istituzioni. Vedi le voci Tangentopoli e Mani pulite.

 

Criminalistica

F. Donato, Lineamenti di criminalistica forense. Tecniche di sopralluogo, identificazione del soggetto ed elementi di balistica, prefazione di Piero Luigi Vigna, editoriale Olimpia, Firenze 1995. *Dalla balistica al metodo dattiloscopico, dalla ricerca del DNA al segnalamento antroposomatico, un volume per i professionisti dell'indagine.

 

Criminalità dei colletti bianchi

E. H. Sutherland (1949), La criminalità dei colletti bianchi e altri scritti, Unicopli, Milano 1986. *Un testo classico, ma antico. Su questo tema, come su altri temi fondamentali del confronto corrente, secondo molti osservatori non esistono in italiano testi adeguatamente caratterizzati dal punto di vista accademico e scientifico. Sovrabbondano invece le cronache e le polemiche su fatti specifici. La cultura italiana non era preparata né a favorire né ad aiutare Mani pulite.

F. Lundberg (1968), Ricchi e straricchi, Feltrinelli, Milano 1969. *Testo classico della cultura radicale americana. L'autore è un ammiratore di Sutherland e un implacabile fustigatore dei potenti dell'economia americana; descrive i criminali dal colleto bianco come i criminali più pericolosi, anche se non si servono della violenza, ma dell'inganno e del complotto.

 

Criminalità economica

D. Masciandaro, Banche e riciclaggio. Analisi economica e regolamentazione, Edibank, Milano 1994. *L'autore ha pubblicato vari autorevolissimi studi sulla criminalità, analizzata secondo un approccio economico e istituzionale.

 

Criminalità minorile

P. Crepet, Cuori violenti. Viaggio nella criminalità minorile, Feltrinelli, Milano 1996. *Documenta che oltre la violenza sui minori, c'è anche la violenza dei minori. Stranamente, alcuni non credono che esista, anche se si affannano a spiegarti perché esiste. Vedi anche la voce Devianza minorile.

 

Criminalità (storia della)

R. Canosa, Storia della criminalità in Italia. 1895-1945, Einaudi, Torino 1991. *Ricostruzione storica che non si sofferma forse adeguatamente su un problema capitale: perché gli italiani hanno sempre avuto la fama di essere il popolo più vigliacco e più criminale d'Europa?

 

Criminalità politica

U. Santino, L’alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni nostri, Rubbettino, Messina 1998. * L'analisi dei rapporti tra mafia e politica è l'esempio più noto di criminalità politica. Un'analisi documentata sotto molti punti di vista; ma le conclusioni sono derivate direttamente dai documenti?

 

Criminologia (manuali di)

H. Mannheim, Trattato di criminologia comparata, Einaudi, Torino 1975.

M. Pavarini, La criminologia, Le Monnier, Firenze 1980.

A. Balloni, Criminologia in prospettiva, Clueb, Bologna 1983.

F. Ferracuti (a cura di), Trattato di criminologia, medicina criminologica e psichiatria forense, Giuffrè, Milano 1988.

Bandini T., Gatti U., Marugo M. I., Verde A., Criminologia. Il contributo della ricerca alla conoscenza del crimine e della reazione sociale, Giuffré, Milano 1991.

Carrieri F., Criminologia, Difesa sociale e Psichiatria forense, Adriatica, Bari 1994.

G. Ponti, I. Merzagora Compendio di criminologia, Cortina, Milano 1995.

*Tutti questi volumi rappresentano punti di vista rilevanti, anche se sono più o meno datati.

 

Criminalità tecnologica

C. Serra C., M. Strano, Nuove frontiere della criminalità: la criminalità tecnologica, Giuffré, Milano 1997.

U. Rapetto- R. Di Nunzio, Cyberwar. La guerra dell'informazione,Buffetti, Roma 1996, prefazione di Beppe Grillo* Due volumi che trattano un tema centrale del nostro tempo: la crescente possibilità di manipolare l'informazione, che è il tallone d'Achille delle guerre contemporanee tra nazioni, organizzazioni, imprese industriali e commerciali.

 

Depistaggio

V. Vinciguerra, Ergastolo per la libertà. Verso la verità sulla strategia della tensione, Arnaud, Firenze 1989.

V. Vinciguerra, La strategia del depistaggio, Il Fenicottero, Bologna 1993. *Da un punto di vista d estrema destra, ma con una impostazione che ha trovato qualche credito a livello di indagine giudiziaria, due volumi che ricostruiscono le vicende della strategia della tensione sotto il punto di vista specifico del depistaggio. Vedi anche alle voci anticomunismo, CIA, complottismo.

 

Devianza (Manuale di sociologia della)

F. Sidoti, Introduzione alla sociologia della devianza, Seam, Roma 1999. *Il testo è rivolto sia agli studenti sia agli specialisti e agli operatori. Su ogni punto riprende gli sviluppi tematici degli autori classici (ad esempio, da Lombroso alla sociobiologia), ma non trascura l'analisi dei problemi più attuali, come autocontrollo, immigrazione, sessualità, droghe, giovani, famiglia, vittimologia, politiche dell'ordine pubblico.

 

Devianza minorile

M. Gammone, Responsabilizzazione e devianza minorile, Cacucci, Bari 1999. *Affronta, fra l'altro, i temi dell'immigrazione e dell'integrazione (comprese le nuove prospettive dell'interazione), i problemi della Tolleranza zero, i principi del programma politico di Tony Blair sui giovani e sulla criminalità. Contiene anche una rilevante bibliografia sui temi trattati.

A. Ceretti, Come pensa il Tribunale per i minorenni. Una ricerca sul giudicato penale a Milano dal 1934 al 1990, Angeli, Milano 1996. * Attraverso l'esame delle sentenze emesse a Milano dall'atto della fondazione del Tribunale per i Minorenni, viene mostrato il profondo legame tra sistema penale e sistema sociale. Non fa eccezione il tema della responsabilizzazione, che è stato affrontato in maniera ideologica nei differenti periodi storici, dalla severità fascista all'indulgenzialismo postsessantottesco.

E. Resta, L'infanzia ferita, Laterza, Bari 1998. *L'altra faccia del problema: l'infanzia come vittima del mondo adulto, attraverso un'ampia serie di esempi e di citazioni, da Iqbakl Masih a Serena Cruz: <<l'infanzia è quel luogo dove tutti i nodi vengono al pettine: ed è l'infanzia il luogo in cui ogni ipocrisia si decanta e il sistema sociale viene scompaginato nella sua apparente razionalità>>.

 

Diritto penale minimo

L. Ferrajoli, Diritto penale minimo, in <<Dei delitti e delle pene>>, 1985, p. 494 ss.

C. Baratta, Principi del diritto penale minimo, in <<Dei delitti e delle pene>>, 1985, p. 467 ss. *Due testi che discutono la compatibilità del <<massimo benessere possibile dei non devianti>> con il <<minimo malessere necessario dei devianti>>.

 

Disinformazione

V. Zaslavsky, Il massacro di Katyn. Il crimine e la menzogna, Ideazione, Roma 1999. * Documenti trovati per caso hanno rivelato la collaborazione tra nazisti e stalinisti nell'annientamento della classe dirigente polacca e in particolare il risultato dell'intervento dei reparti speciali sovietici: l'eliminazione di circa 15.000 ufficiali polacchi. E' un esempio, tra i più orribili, di come un fatto possa per decenni essere negato, manipolato, falsificato, nascosto all'opinione pubblica mondiale.

 

Distruttività

E. Fromm (1973), Anatomia della distruttività umana, Mondadori, Milano 1975. *Un classico che mantiene ancora oggi la sua forza nel contrastare gli eccessi del biologismo: Fromm è un ambientalista di tipo tradizionale, ma su alcuni punti è ancora attuale.

 

Doppiezza

N. Dalla Chiesa La politica della doppiezza. Da Andreotti a Berlusconi, Einaudi, Torino 1996. Il volume sostiene che una fondamentale doppiezza sarebbe costitutiva di grandissima parte della cultura politica italiana, da Andreotti a Berlusconi, inclusi anche dirigenti come Berlinguer.

 

Dubbio

N. Bobbio, Il dubbio e la scelta. Intellettuali e potere nella società contemporanea, La Nuova Italia Scientifica, Firenze 1993. * Nella cultura italiana l’autore che più di ogni altro ha insistito sul <<seminare dubbi come compito primario dell’uomo di cultura>> è N. Bobbio. Alcuni suoi interventi sull’argomento sono stati raccolti in questo volume, che si chiude con un saggio dove è preso in considerazione il più classico dubbio di un intellettuale che si rispetti: la correttezza dell'atteggiamento nei confronti del comunismo (e del fascismo).

 

Evasione fiscale

A. Martino, Stato padrone. La schiavitù fiscale: dimensioni, cause e possibili rimedi, Sperling, Milano 1997. *La voracità fiscale dello Stato vista come causa dell'evasione fiscale e il fisco come strumento di persecuzione dei ceti produttivi. L'autore non è per principio contrario all'intervento pubblico, infatti: <<Proprio le attività per le quali l'intervento pubblico è più giustificato sono quelle in cui non si ha crescita della spesa pubblica>> (p.51).

N. Pollari, I rapporti tra riciclaggio, usura ed evasione fiscale, in <<Rivista guardia di finanza>>, 4, 1996, pp. 1083-1110. *In Italia, l'evasione fiscale è un fenomeno di massa, ma per alcuni aspetti può collegarsi con gli aspetti più preoccupanti della illegalità.

 

Falcone

G. Falcone - M. Padovani, Cose di cosa nostra, Bompiani, Milano 1991. * Libro straordinario che si caratterizza fra l'altro per una visione non demoniaca di Cosa nostra.

F. LaLicata, Storia di Giovanni Falcone, Rizzoli, Milano 1993. *Bella ricostruzione della vita e delle idee di Giovanni Falcone, a suo tempo osteggiato da destra e da sinistra, poi riscoperto e riabilitato dagli uni e dagli altri (spesso con una certa dose di faccia tosta).

 

FBI

Gentry, Il primo poliziotto d’America, Mondadori, Milano 1996. *Sul padre fondatore della più importante struttura investigativa del mondo è stato scritto il peggio possibile, dai vizi privati (l'omosessualità conclamata) a quelli pubblici (credeva che la mafia non esiste). Da raccomandare a tutti quelli che credono che la vita non spiega l'arte; l'arte spiega la vita.

 

Garantismo

L. Ferrajoli, Diritto e ragione. Teoria del garantismo penale, Laterza, Bari 1989. *Enciclopedica e appassionata raccolta di argomentazioni a favore del garantismo e della legalità. Mentre rivendica l'uso razionale del diritto contro un'eventuale tentazione dispotica, per conseguenza mette in rilievo gli angusti limiti dell'applicazione dello strumento penale. Può essere usato contro ogni forma di uso emergenziale della giustizia, dalla legislazione antiterrorismo a Mani pulite.

 

Giustizialismo

L. Pellicani, La società dei giusti, Etaslibri, Milano 1995. *La storia e l'antropologia del rivoluzionario: un redentore di professione, che per raggiungere la sua utopia di un ordine superiore si dedica all'annientamento degli avversari, visti come un Nemico assoluto, da cancellare a qualunque prezzo.

M. Maddalena, Meno grazia più giustizia, conversazione con Marco Travaglio, presentazione di Piercamillo Davigo, Donzelli, Roma 1997. *Tra i testi più importanti sui problemi della repressione della corruzione, è diventato famoso perché, fra l'altro, l'autore sostiene che la galera può essere educativa.

Giustizia

A. Bolzoni – G. D’Avanzo, La giustizia è cosa nostra. Il caso Carnevale tra delitti e impunità, Mondadori, Milano 1995 *Descrizione di un caso giudiziario allucinante. Si raccomanda a tutti quelli di destra.

Bonini - F. Misiani, La toga rossa, Marco Tropea, Milano 1997 *Descrizione di una vicenda umana e generazionale. Si raccomanda a tutti quelli di sinistra

C. Nordio, Emergenza giustizia, Cantiere Italia-Edizioni Guerini, Milano 1999. *Descrizione di un programma. Si raccomanda a tutti quelli che pensano che il Polo potrebbe vincere le prossime elezioni.

Garapon - D. Salas, La Repubblica penale, Liberlibri, Macerata 1998. *Si raccomanda a tutti quelli che pensano che tutto il mondo è paese, ma il nostro è troppo paese.

 

Governo

D. Wise-Th. B. Ross (1964), Il governo invisibile, Longanesi, Milano 1967.*Vecchio testo fondamentale, che popolarizzò un'espressione poi conosciuta e usata (spesso a sproposito) in tutto il mondo. Contiene nella prima pagina un'osservazione da non sottovalutare: il governo invisibile è un <<raggruppamento amorfo, legato da vincoli molto labili di individui e uffici tratti da vari organismi del governo visibile>>.

 

Guerra civile

H. M. Enzensberger, Prospettive sulla guerra civile, Einaudi, Torino 1994. * Le società contemporanee sarebbero caratterizzate da un disordine sociale endemico e diffuso, che rassomiglia molto alla hobbesiana guerra di tutti contro tutti, ma caratterizzata dall’assenza di motivazione ideologica e da una violenza generalizzata. I nuovi guerriglieri hanno come obiettivo la distruzione e l’autodistruzione: odiano il prossimo, ma anche se stessi; non sono soltanto mafiosi, terroristi, skinheads, agenti dei servizi segreti, ma soprattutto cittadini qualunque, che, come mutanti snaturati dall’accelerazione turbocapitalistica, si trasformano occasionalmente in tutte le forme possibili di ribellione contro la legalità, dallo stupratore al razzista.

 

Immigrazione

Marotta G., Immigrati: devianza e controllo sociale, Cedam, Padova 1995. *Sostiene che gli immigrati non vanno visti a partire dai problemi di criminalità

Barbagli M., Immigrazione e criminalità in Italia, Il Mulino, Bologna 1998. *Sostiene che gli immigrati vanno visti a partire dai problemi di criminalità

U. Melotti, L'abbaglio multiculturale, in <<Sociologia>>, 1, 1999, pp. 3-20. *Descrizione tragicomica di <<un festival permanente dei dilettanti allo sbaraglio>>: la minimizzazione e il politicamente corretto a proposito dell'immigrazione.

F. Sidoti, Immigrazione, criminalità e istituzioni, in AA. VV., Il fenomeno della immigrazione clandestina. Aspetti penali e di prevenzione criminale, Atti del convegno di studi di diritto penale, Bari, Cacucci 1997. *Mette in primo piano che soltanto adeguate scelte istituzionali possono evitare che gli immigrati, da essere indubbiamente una risorsa e un destino, si trasformino in manovalanza per la criminalità.

 

Informazione

M. Brambilla, L'Eskimo in redazione. Quando le Brigate Rosse erano <<sedicenti>>, Bompiani, Milano 1993. *Attraverso la descrizione di un periodo specifico e ormai lontano, offre la possibilità di riflettere su come l'informazione possa spesso cadere vittima di censure ideologiche involontarie.

 

Inganno

C. Castelfranchi - I. Poggi, Bugie Finzioni Sotterfugi, Per una scienza dell'inganno, Carocci, Roma 1998. Esistono più di trecento parole italiane che riguardano azioni, personaggi, strategie dell'inganno. C'è una letteratura classica sull'argomento, da Sant'Agostino a Nietzsche, da Kafka a Goffmann, ricordati e discussi nel volume, insieme ad una miriade di esempi spesso sorprendenti e ameni.

F. La Cecla, Il Malinteso, Laterza, Bari 1997. *Nella definizione più comune, il malinteso è il contrario dell'indiscrezione: un difetto di comunicazione, non un eccesso. Le molte facce di una realtà ben più complessa, dal malinteso beninteso (quando la vittima lascia credere di non aver capito) al malinteso reciprocamente beninteso (nella diplomazia, spesso tutte e due le parti sanno che c'è un malinteso, ma fanno finta di non aver capito).

 

Intelligence

P. Lacoste, Cultura e intelligence: un progetto per l’università, in <<Per aspera ad veritatem. Rivista di intelligence e di cultura professionale>>, 6, 1996. *Descrivendo come la cultura francese dell'intelligence cerca di liberarsi dei suoi complessi d'inferiorità, mette involontariamente in rilievo quanti e quali dovrebbero essere i complessi di inferiorità della cultura italiana dell'intelligence.

F. Sidoti, Morale e metodo dell’intelligence, Cacucci, Bari 1998. *Il primo libro pubblicato in Italia sull'intelligence. Fra l'altro, invita a non confondere intelligente e intellettuale, distingue nettamente intelligence e spionaggio.

 

Investigazione

Balloni e R. Bisi, Criminologia applicata per la investigazione e la sicurezza, Angeli, Milano 1996. *Il primo volume che ha affrontato i temi della criminologia applicata all'investigazione.

Sidoti F., Lo statuto epistemologico del paradigma indiziario, in <<Quaderni del Centro Studi Metodologici>>, LUISS - Guido Carli, Roma 1998. *Affronta dal punto di vista metodologico le tematiche dell'investigazione e in particolare i temi relativi alla differenza tra sospetti, indizi, prove.                                                                            F. P. Giordano - L. Tescaroli, Falcone. Inchiesta per una strage, presentazione di Giovanni Tinebra, Soveria Mannelli , Rubbettino 1998 *Negli anni novanta le grandi investigazioni sono state condotte dalla magistratura, e questa è una delle più importanti.

E. Stefani, Manuale delle indagini difensive nel processo penale. Aspetti teorico-pratici di investigazione privata, Giuffrè, Milano 1998. *Eccellente dal punto di vista processuale, contiene illuminanti descrizioni di casi ed esempi.

 

Istituzioni

F. Sidoti, Istituzioni e criminalità, Cedam, Padova 1996. *Analisi dell'influenza dei fattori istituzionali sull'andamento della criminalità, con particolare attenzione alle conseguenze del Sessantotto in vari paesi. Sottolinea l'importanza di temi come civilizzazione, analisi comparata, spirito civico.

 

Italia (storia vera)

AA. VV., La vera storia d’Italia, Pironti, Napoli 1995. In proposito è stato scritto: <<...aver intitolato "La vera storia d’Italia" una recente raccolta degli atti giudiziari contro Giulio Andreotti rimane una bestemmia contro l’intelligenza della storia, contro tutto quel che dalla scuola elementare abbiamo cercato d’imparare>>; cfr. V. Parlato, <<Il Manifesto>>, 30 gennaio 1997.

A. Galante Garrone, L’Italia corrotta, Editori Riuniti, Roma 1996.

A. Casson, Lo Stato violato. Un magistrato scomodo nell’Italia delle congiure, Il Cardo, Venezia 1994.

* Volumi rappresentativi di un fatto in qualche misura disperante: l'interpretazione più pessimistica della storia italiana e della attualità italiana è stata spesso difesa da persone autorevoli e documentate. Si raccomanda di accompagnare la lettura di questi volumi con un'attenta meditazione degli altri volumi indicati alle voci Metodologia, Spiegazione, Testimoni, Verità.

 

KGB

Ch. Andrew - O. Gordievskij, La storia segreta del KGB, Rizzoli, Milano 1991. *Testo fondamentale, scritto con la collaborazione di uno dei più affidabili conoscitori dall'interno.

 

KGB (in Italia)

S. Marchese, I collegamenti internazionali del terrorismo italiano. Dagli Atti Giudiziari, Japadre, L’Aquila 1989. * Scritto con il conforto di una base solidissima, gli atti giudiziari, documenta alcuni aspetti dei collegamenti internazionali del terrorismo di sinistra. Al momento della pubblicazione è passato sotto silenzio (probabilmente perché sosteneva una tesi scomoda), ma oggi può essere riletto con il senno di poi.

 

Ladri

M. Barbagli, L'occasione e l'uomo ladro, Il Mulino, Bologna 1995. *In estrema sintesi, sostiene che le responsabilità dei ladri non appartengono ai ladri. Appartengono agli altri.

 

Legalità

P. Flores d'Arcais, Sinistra e legalità, in <<Questione giustizia>>, n. 2, 1993. *Pagine veramente bellissime da leggere. Peccato siano state dimenticate (anche dall'autore?)

 

Livello

C. Palermo, Il quarto livello, Editori Riuniti, Roma 1996. *L'espressione <<terzo livello>> fu coniata dal giudice istruttore Chinnici a Palermo negli anni ottanta. In generale, in un'analisi, più si sale di livello, più si entra nel campo dell'ipotesi e del rischio. Vedi anche le voci Complottismo, Coincidenze, Occultismo.

 

Magistratura

V. M. Caferra, Il magistrato senza qualità, Laterza, Bari 1996

G. Colombo, Il vizio della memoria, Feltrinelli, Milano 1997

P. Borgna-M. Cassano, Il giudice e il principe. Magistratura e potere politico in Italia e in Europa, Donzelli, Torino 1997.

* Volumi rappresentativi di alcuni dei molti modi possibili (troppi?) di intendere la magistratura in Italia e in Europa (troppi anche per l'Europa?)

 

Mafia (americana)

S. Blumenthal, L'amata famiglia, Longanesi, Milano 1993. *Non esiste ancora un volume che abbia indagato con attendibilità i rapporti tra la mafia americana e il pluralismo dei poteri americani. Per capirlo, basta guardare un volume documentato e interessante come questo, purtroppo carente sotto quel profilo cospicuo.

 

Mafia (siciliana)

C. Mori (1932), Con la mafia ai ferri corti, Pagano, Napoli 1993.

D. Gambetta, La mafia siciliana, Einaudi, Torino 1992 .

E. Macaluso, Mafia senza identità, Marsilio, Venezia 1999.

*Secondo Emanuele Macaluso oggi si pubblica sulla mafia una grande quantità di spazzatura. Meglio andare sul sicuro, e citare tre libri che, per quanto controversi, sono sicuramente fondamentali. Vedi anche le voci Andreotti, Falcone, Giustizia.

 

Mafia (universale et eterna)

P. Pezzino, La congiura dei pugnalatori, Marsilio, Padova 1993. *Dove si indaga un gruppo criminale del 1862 e si vuole dare ad intendere che dal 1862 ad oggi niente è cambiato.

A. Bolzoni, S. Lodato, C’era una volta la lotta alla mafia, Garzanti, Milano 1998. *Dove si indaga sulla mafia dopo il 1992 e si vuole dare ad intendere che da allora ad oggi niente è cambiato

A. Galasso, La mafia politica, Baldini e Castoldi, Milano 1993. *Testo fondamentale (all'epoca rifiutato dall'editore Laterza) del rappresentante più qualificato della teoria che vede Cosa nostra come una succursale dei poteri occulti.

 

Male

H. Arendt (1963), La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1997.

P. Ricoeur P. (1986), Il Male. Una sfida alla filosofia e alla teologia, Morcelliana, Brescia 1993.

P. Evdomikov (1982), Dostoievsij e il problema del male, Città Nuova, Roma 1995 *Per questi tre volumi, vedi le voci Buonismo, Serial killers.

 

Mandanti

G. Cipriani, I mandanti. Il patto strategico tra massoneria, mafia e poteri politici, Editori Riuniti, Roma 1993. * Un volume sulle più inquietanti vicende dell'Italia contemporanea. Non risparmia niente a nessuno, neanche a Giovanni Falcone (indicato più volte a proposito delle indagini <<rimaste chiuse nei cassetti>>).

 

Mani pulite

C. Giovanardi, Storie di straordinaria ingiustizia, prefazione di Ferdinando Imposimato, Koiné, Roma 1997. * Analisi di alcuni casi giudiziari scoppiati con Mani pulite e che poi si sono conclusi con assoluzioni (anche nei confronti di imputati che erano stati imprigionati). Pur manifestando simpatia nei confronti di alcuni magistrati di Mani pulite è al vetriolo, per le sue critiche, la prefazione di Ferdinando Imposimato.

M. Andreoli, Borrelli Direttore d'orchestra, Baldini & Castoldi, Milano 1998. *Fittamente documentato, anche con lunghe interviste con il protagonista, il volume ricostruisce la figura del fondatore di Magistratura democratica e capofila di Mani pulite. L'autrice è una specialista del giornalismo investigativo. Vedi anche le voci Tangentopoli, Giustizia.

 

Matricidio

 

P. Crepet, G. De Cataldo, I giorni dell’ira. Storie di matricidi, Feltrinelli, Milano 1998. * Presentazione di casi. Anche se fenomeni di matricidio sono antichissimi, adesso cominciano a manifestarsi come espressione di una criminalità quantitativamente e qualitativamente di tipo diverso.

 

Mediazione

Picotti L. (a cura di), La mediazione nel sistema penale minorile, Cedam, Padova 1998.

Occhiogrosso F., Minorenni, processo, mediazione, in <<Questione giustizia>>, 1, 1997. *La mediazione è la grande speranza di un sistema giuridico evoluto e civilizzato. Purtroppo, viva vita stentata in Italia.

 

Mente

D. Parisi, Mente, Il Mulino, Bologna 1999. *La mente è un sitema che elabora informazioni. L'autore, diirettore della rivista <<Sistemi intelligenti>>, distingue tra la vita mentale fredda, o razionale, e calda, o emotiva, che è un prodotto della interazione tra la rete neurale e il resto del corpo. Il sistema nervoso interagisce non soltanto con l'ambiente esterno ma con l'interno del corpo. I nostri comportamenti sono influenzati dalle caratteristiche fisiche del nostro corpo, dei notri geni, del nostro cervello.

 

Metodologia

Fisichella D., Metodo scientifico e ricerca politica, La Nuova Italia Scientifica, Firenze 1985.

D. Antiseri, Trattato di metodologia delle scienze sociali, Utet, Torino 1996.

*Sono libri in cui si parla soltanto di un categoria speciale di crimini, che comunemente non sono per niente reputati crimini, ma che secondo alcuni sono i crimini peggiori: quelli, involontari, dovuti all'ignoranza metodologica. Si raccomanda come vaccino per non commetterne in futuro.

 

Misteri

U. Pecchioli, Tra misteri e verità, Baldini e Castoldi, Milano 1995. *L'autore è stato due volte vicepresidente (1978 e 1983) e una volta presidente (1993) del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e di sicurezza. Ha contribuito per molti anni alla gestione del settore, anche come influente responsabile della Sezione problemi dello Stato e Ministro-ombra del Pci e poi del Pds.

 

Morale

J. Q. Wilson, Il senso morale, Comunità, Milano 1995. *Attraverso un'ampia disamina storica e teorica, il testo mette in rilievo soprattutto l'importanza di una morale congenita sia nelle bestie sia negli esseri umani.

L. Trockij (1925), La loro morale e la nostra, De Donato, Bari 1967.*Dalla mancanza di morale comune dei capitalisti alla mancanza di morale comune dei comunisti.

E. Banfield, Le basi morali di una società arretrata, Il Mulino, Bologna 1976. *Testo classico anche se molto criticato. In buona parte è la descrizione di una comunità arretrata meridionale, ma il concetto di familismo amorale è stato poi usato per designare una categoria generale di comportamento basato sul principio: <<massimizzare i vantaggi a breve termine del nucleo familiare>>.

 

Moralismo

 

M. de Unamuno, Commento alla vita di don Chisciotte, Dall’Oglio, Milano 1947. *Don Chisciotte è, fra l'altro, la caricatura della moralità intransigente. Nelle pagine di Unamuno l’estremismo della moralità viene commentato con un bel riferimento alla vita (ammirevole) di San Simeone lo Stilita: <<Questa vita è più da ammirare che da imitare>>.

 

Nemico

 

C. Schmitt, Teoria del partigiano, Il Saggiatore, Milano 1986. Nelle varie opere fondamentali di Schmitt l'antitesi Amico-Nemico viene vista come base di ogni politica. In questo volume il partigiano è un combattente irregolare e un hors la loi, ma ben distinto dal bandito e dal rivoluzionario, che è un portatore di inimicizia assoluta contro un nemico assoluto nella prospettiva di un annientamento assoluto e reciproco. In questo periodo storico, il nemico non è più una persona o una categoria sociale o un partito; non è più il monarca o la borghesia o il partito comunista, e così via. Si può vivere senza nemici?

 

 

Occultismo

G. Galli, La regia occulta. Da Enrico Mattei a Piazza Fontana, Marco Tropea Editore, Milano 1996. *L'autore sottolinea l’importanza del governo invisibile in Italia, in un contesto zeppo di riferimenti ad alchimia, parapsicologia, magia, astrologia, esoterismo, stregoneria, occultismo. E' stato per molti anni insigne professore universitario, autorevolissimo commentatore sulle più importanti testate nazionali, emerito collaboratore di importanti fondazioni culturali, frequentemente citato e recensito, consultato come esperto da tribunali e commissioni parlamentari. Vedi anche le voci Coincidenze, Livello.

 

Odio

 

I.Eibl-Eibesfeldt (1970), Amore e odio, Per una storia naturale dei comportamenti elementari, Adelphi, Milano 1971. *Riflessione ormai datata di un notissimo antropologo. Interessante soprattutto perché in pieno clima culturale sessantottesco difendeva la tesi che l'essere umano è preprogrammato <<per una parte di decisiva importanza>>.

 

Omicidio

V. Andreoli, Voglia di ammazzare. Analisi di un desiderio, Rizzoli, Milano 1996. *Memorabile quanto l'autore dice nelle pp. 55-57: <<il desiderio di uccidere un uomo o una donna è molto forte in noi, tanto da poter tranquillamente affermare che ciascuno, in condizioni di impunità e in assoluta segretezza, avrebbe qualcuno da uccidere impunemente. Se non uccidiamo è per la vergogna e per la paura della pena.... Confesso che se oggi potessi, ammazzerei uno psichiatra bolognese perché non è psichiatra, non è uomo, ma un predatore che fa del male per invidia e nella convinzione di essere potente: lo ammazzerei senza il minimo rimorso....Voglio essere più preciso: a quel tale di Bologna, vorrei procurare una morte lenta, torturarlo, schiacciargli i coglioni, uno alla volta, ammesso che li possegga. Schiacciatili, glieli strapperei e glieli farei ingoiare. Il tutto mi darebbe una tale soddisfazione da facilitare il mio equilibrio.... Cosa fareste nei confronti dello spacciatore che ha iniziato vostro figlio all’eroina?....>> .

 

Paura

S. Ricossa (a cura di), Le paure del mondo industriale, Laterza, Roma-Bari, 1990. *Raccolta di saggi magistrali di autori diversi; dalle paure demografiche (M. Livi Bacci) a quelle economiche (M. Deaglio), da quelle tecnologiche(M. Silvestri) a quelle politiche (L. Pellicani), da quelle luddiste (F. Barone) a quelle welfaristiche (A. Martino). Da tenere sul comodino in caso di incubi notturni.

 

Piazza Fontana

 

F. Calvi - F. Laurent, Piazza Fontana. La verità di una strage, Mondadori, Milano 1997.

L. Lanza, Bombe e segreti. Piazza Fontana 1969, Elèutera, Milano 1997. *

 

Politica spettacolo

 

S. Fortunato, La politica spettacolo. Essere o apparire? Teorie e tecniche della comunicazione politica, Vincenzo Ursini Editore, Catanzaro 1998. *

 

Polizia

 

D. Langlois, Inchiesta sulla polizia francese, Mazzotta, Milano 1974, pp. XXVI+191. Traduzione in italiano di un vecchio testo di una serie famosa (titolo originario: Les dossiers noires de la police francaise), racconta una serie di casi clamorosi, mettendo in chiaro tutti i rischi di una forzia di polizia non sottoposta a controlli efficienti: la falsificazione delle prove e le confessioni estorte pur di trovare comunque un colpevole, il circolo vizioso tra abusi e impunità. Sono problemi di carattere generale e in un certo senso imperituri. Nella prefazione all'edizione italiana si lamentava la mancanza di una preparazione adeguata della polizia giudiziaria italiana.

 

Potere

G. Ritter, Il volto demoniaco del potere, Il Mulino, Bologna 1958. *Libro denso e fondamentale sul potere. Il titolo si riferisce ad una tesi centrale: l'essenza del demoniaco è l'intreccio indissolubile di bene e male; <<in una genuina lotta politica raramente stanno di fronte una chiara ragione e un chiaro torto, mentre per lo più abbiamo semplicemente una pretesa che combatte contro un'altra pretesa vitale, e sul diritto di tali pretese per lo più decide soltanto il successo, al quale il giudizio degli uomini finisce per accodarsi>> (p. 60).

 

Probabilità

M. Ferriani, Storia e <<preistoria>> del concetto di probabilità nell’età moderna, in <<Rivista di filosofia>>, 10, febbraio 1978.

M. Bloch, Apologia della storia o mestiere dello storico, Einaudi, Torino 1969.

G. Statera, Logica dell'indagine scientifico-sociale, Angeli, Milano 1994. *Tre testi sul carattere probabilistico della conoscenza nelle scienze sociali, nelle scienze storiche, nelle scienze fisiche.

 

Psicanalisi del crimine

M. Klein - F. Redl - D. Wineman, Il crimine del bambino, Bollati Boringhieri, Torino 1996.

F. Alexander - H. Staub, Il delinquente, il giudice e il pubblico, Giuffrè, Milano 1978. *Testi invecchiati, ma che secondo alcuni mantengono una certa attualità, soprattutto in riferimento ai caratteri costituzionali del temperamento delinquenziale.

 

Pubblici ministeri

Caselli. Il procuratore

 

Punizione

L. Eusebi, La pena <<in crisi>>. Il recente dibattito sulla funzione della pena, Morcelliana, Brescia 1990. *Descrivendo problematicamente i fini che effettivamente possono essere perseguiti dall'ordinamento penale, insiste sulla <<permanente carenza di conoscenze certe sulla sua efficacia preventiva e dunque di indicazioni scientificamente motivabili circa la scelta delle entità e delle tipologie sanzionatorie>>.

Occhiogrosso F., Il primato della punizione, in Cavallo M., Punire perché, Angeli, Milano 1993. * Illuminante rassegna dei temi oggi prevalenti nel diritto minorile italiano. Il diritto a punire comincia con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre; poi diventa una tematica <<fascista>>; quindi diventa parte delle tematiche sessantottesche.

 

Ragazzi

Occhiogrosso F. (a cura di), Ragazzi della mafia, Angeli, Milano 1993. *Una rassegna interessante sotto molti punti di vista. Non ci sono più i ragazzi di una volta.

 

Riciclaggio

G. Nanula, Le bucature del sistema normativo antiriciclaggio, in <<Rivista della Guardia di Finanza>>, 1, 1997, pp. 45-53. *Le bucature del sistema normativo, che sono tante e tanto rilevanti, diventano particolarmente significative in tema di riciclaggio.

 

Rischio

M. Douglas, Come percepiamo il pericolo. Antropologia del rischio, Feltrinelli , Milano 1991. *L'idea del rischio è diventata progressivamente un tema centrale nella cultura della fine del millennio. Nato in maniera pioneristica e polemica con varie discipline accademiche, questo libro è un classico sull'argomento.

 

Sciascia

L.Sciascia, Il giorno della civetta, Einaudi Torino 1967.

L. Sciascia, A futura memoria, Bompiani, Milano 1989.

*Il primo volume è un romanzo; il secondo è una raccolta postuma di saggi. Per alcuni Leonardo Sciascia è un mito, per altri è un mito sapientemente strumentalizzato, per altri un caso di codardia civile. Nel pieno delle polemiche sui Professionisti dell'antimafia, Paolo Borsellino disse: <<Ho sempre ammirato Sciascia e continuerò a farlo>>.

 

Serial killers

G. Ponti - U. Fornari, Il fascino del male. Crimini e responsabilità nelle storie di vita di tre serial killers, Cortina, Milano 1995. *Analisi di tre casi. Memorabile quanto gli autori affermano nelle pp. 154-155: <<poco o tanto, più o meno, il male esercita la sua attrazione su ciascuno di noi. ...E se nel mondo c’è tanto male, è perché gli uomini ne fanno tanto di male. Ci si chiede spesso perché vengono commessi tanti delitti: potremmo domandarci piuttosto perché se ne compiono così pochi, con tutto il male che c’è nella natura umana>>.

J. Douglas, Mindhunter, Rizzoli, Milano 1996. *L'autore ha studiato centinaia di casi di serial killer ed è l'autorità mondiale in materia. Biografia agghiacciante. Ha ispirato la parte del Grande Capo della sezione FBI di Scienza del comportamento nel film IL silenzio degli innocenti (il regista Van Demme gli aveva chiesto di interpretare la parte di se stesso).

 

Servizi segreti (funzioni dei)

AA.VV., A che servono i servizi, in <<liMes>>, 3, 1997. Alcuni dei maggiori esperti rispondono alla domanda cruciale del titolo, svolgendo anche varie osservazioni di grande rilievo. Ad esempio dice l’ammiraglio G. Battelli, capo del SISMI, a p. 293: <<E’ mio convincimento che se uno Stato decide di dotarsi di servizi di intelligence è perché è giunto alla conclusione che con i mezzi ordinari non gli è possibile garantire adeguatamente la sicurezza. Richiedere che operino nell’ambito della legalità che fa da cornice all’attività della magistratura e delle forze di polizia è, quindi, una vera e propria contraddizione in termini, che finisce con il negare la ragione stessa della creazione di servizi di informazione e sicurezza. Mi sembra quindi fin troppo ovvio che i servizi debbano poter fare cose illegali>>.

 

Servizi segreti (storia dei)

G. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, Editori Riuniti, Roma 1992 * Va citato un brano della recensione di questo libro apparsa in <<Per aspera ad veritatem. Rivista di intelligence e di cultura professionale>>, n. 6, settembre-dicembre 1996, p. 1028: <<...La presentazione degli apparati informativi è offerta attraverso le presunte devianze cui sarebbero stati costretti, evitando di citare l’attività realmente svolta in difesa dello Stato che proprio perché ovvia e scontata sembra meritare solo un silenzio di dubbia natura. Risulta evidente infatti l’intenzione dell’autore di sottolineare una realtà negativa che, seppure esistita, costituisce un aspetto eccezionale ed anomalo delle strutture preposte alla sicurezza>>.

 

Servizi segreti (scandali dei)

P. Calderoni, Servizi segreti, Tullio Pironti, Napoli 1986.

R. Bultrini, I prefetti e la zarina, Tullio Pironti, Napoli 1995.

D. Buffa, Silenzio. Parla Malpica, Editoriale Nord, Milano 1996. *Gli scandali dei servizi segreti italiani sono stati numerosi ma probabilmente non inferiori a quelli esistenti in molti altri settori della società italiana negli anni allegri della Prima Repubblica. Sarebbe sbagliato giudicarli soltanto alla luce di quegli scandali, tuttavia è impossibile non citare qualcosa sull'argomento.

 

 

Sessantotto

M. Brambilla, Dieci anni di illusioni. Storia del Sessantotto, Rizzoli, Milano 1994. *Nella grande dicotomia tra quelli che credono che il Sessantotto abbia liberato l'Italia e quelli che credono l'abbia precipitata in un mare di guai, appartiene alla seconda categoria.

W. Veltroni - G. Paolini, Il sogno degli anni'60, Savelli, Roma 1986. *Rassegna di differenti opinioni e racconti. Importante soprattutto un punto segnalato da Veltroni: gli anni sessanta, i favolosi anni sessanta, finiscono con il Sessantotto.

 

Siciliani

P. Folena, Siamo tutti siciliani, Laterza, Bari 1993. * Si segnala fra l'altro perché mette in guardia, p.102, sul settarismo e sull’integralismo <<pericolosi>> nella lotta alla mafia.

 

Sicurezza

Balloni A. (a cura di), Criminologia e sicurezza, Angeli, Milano 1998. *Raccolta di saggi che affrontano temi relativi alla tutela legale contro vari tipi di reati, da quelli contro il patrimonio aziendale a quelli contro il patrimonio culturale.

 

Sociobiologia

E. O. Wilson, Sociobiologia. La nuova sintesi, Zanichelli, Bologna 1979. *Primo volume che ha dato grande popolarità alla sociobiologia, scienzdisciplina da alcuni presentata in maniera trionfalistica e dunque rigettata dalla maggioranza degli studiosi. Secondo Luciano Gallino, tolta l'arroganza, alcune tematiche sociobiologiche sono degne di essere prese in attenta considerazione.

F. Bruno, La psiconeuroendocrinoilogia in criminologia, in F. Ferracuti, Trattato di criminologia, medicina criminologica e psichiatria forense, Giuffé Milano, vol. V 1987. *Mette in rilievo l'importanza per la criminologia di quella teoria triunitaria del cervello che è oggi uno dei capitoli fondamentali delle neuroscienze.

 

Spie

P. Knightley, Nel mondo dei condor, Mondadori, Milano 1988 *Opera divulgativa. Il titolo e il sottotitolo originali dell’opera sono assai meno anonimi: The Second Oldest Profession. The Spy as a Patriot, Bureaucrat, Fantasist and Whore, e reca in esergo l’affermazione impegnativa di uno specialista della CIA: <<Lo spionaggio è la seconda professione più antica del mondo ed è onorevole quanto la prima>>.

 

Spie comuniste

M. Wolf, L’uomo senza volto, Rizzoli, Milano 1996.

A. Knight, Beria, Mondadori, Milano 1996. * Due volumi che in maniera diversa rafforzano l'opinione diffusa che nei paesi dell'Est i servizi segreti furono la parte migliore della classe dirigente comunista.

 

Spie inglesi

P. Wright - P. Greengrass, Cacciatore di spie, Rizzoli, Milano 1988. * Negli anni ottanta questa autobiografia suscitò in Gran Bretagna un vespaio, perché in maniera indiscreta affrontava il tema del doppio gioco nei servizi segreti inglesi, durante la guerra fredda. E' un fatto che rode dall'interno ogni funzione di questo tipo: anche nella cesta più profumata ci sono le mele marce.

Spie italiane

A. Viviani, Servizi segreti italiani 1815-1985, ADN Kronos, Roma 1985.

G. Boatti, Le spie imperfette. I servizi segreti da Custoza a Beirut, Rizzoli, Milano 1987.

C. Augias, Giornali e spie. Faccendieri internazionali, giornalisti corrotti e società segrete nell’Italia della Grande Guerra, Rizzoli, Milano 1994.

Padellaro, Non aprite agli assassini, Baldini & Castoldi, Milano 1995.

S. Corvisieri, Il re, Togliatti e il gobbo. 1944: la prima trama eversiva, Odradek, Roma 1998

G. Cipriani, Lo spionaggio politico in Italia, 1989-1991, Editori Riuniti, Roma 1998.

*Per un motivo o per l'altro, le vicende delle spie italiane non hanno mai goduto buona stampa. Eppure, le spie non vanno confuse con i servizi segreti e con l'intelligence. Vedi le voci Intelligence e Servizi segreti.

 

Spie immaginarie

Dulles (a cura di), Grandi storie di spie, Garzanti, Milano 1971 * Antologia di racconti di spionaggio, scritta da un ex capo della CIA, assai autorevole. Fa capire perché l'immaginazione può servire a spiegare la realtà, ma non deve essere confusa con la realtà.

 

 

Spiegazione

F. Stella, Leggi scientifiche e spiegazione causale nel diritto penale, Giuffré, Milano 1975. Applica al campo giuridico, sia dal punto di vista generale sia dal punto di vista dell'analisi di singoli casi, le tematiche fondamentali della metodologia delle scienze, dimostrando che anche nel campo della decisione giuridica i problemi metodologici sono di assoluto rilievo.

 

Stato criminale

Y. Ternon, Lo Stato criminale. I genocidi del XX secolo, Corbaccio, Milano 1997. *Il concetto di <<Stato criminale>> è ormai acquisito nella letteratura, con riferimento a genocidi e massacri di popolazioni innocenti: ebrei, zingari, armeni, kulaki, cambogiani, e così via. Con buona pace dei democristiani e dei loro alleati in tanti anni di governo dell’Italia, il termine <<Stato criminale>> è stato spesso usato (non in queste pagine!) per definire la Prima Repubblica italiana.

 

Stato criminogeno

G. Tremonti, Lo Stato criminogeno, Laterza, Bari 1998. Quando era Ministro delle Finanze, l'autore ha messo in rilievo che la giustizia tributaria è massicciamente paralizzata e che il nostro sistema fiscale <<legalizza l'evasione>>. In questo volume sottolinea che molte leggi sono inadeguate e sostanzialmente criminogene; lo Stato italiano favorisce l’aumento degli illeciti e la loro banalizzazione nell’opinione pubblica, ed è dunque in un senso specifico criminogeno.

 

 

Stato (doppio)

P. Cucchiarelli - A. Giannuli, Lo Stato parallelo. L’Italia ‘oscura’ nei documenti della Commissione Stragi, Gamberetti, Milano 1997. *Antologia ricca di documenti. La teoria dello Stato parallelo o del doppio Stato o dei due Stati che hanno convissuto, nell'Italia repubblicana, l'uno fedele alla Costituzione, l'altro fuori dalla legalità, è fondamentale della cultura che è diventata cultura di governo dopo il 1992.

 

Stato minimo

R. Nozick, Anarchia, Stato e Utopia, Le Monnier, Firenze 1981. *Lo Stato minimo è lo Stato ridotto ai minimi termini. Da questo punto di vista le nozioni di bene comune e di interesse generale possono essere viste come oppressive e lo Stato può essere immaginato come una compagnia di assicurazioni che rilascia polizze per la protezione delle libertà e delle proprietà, ma è priva sia del monopolio dell'uso della forza, sia del monopolio etico-legale sulle definizioni di bene e male.

 

Stragismo

G. Pellegrino (a cura di), Luci sulle stragi. Per la comprensione dell’eversione e del terrorismo, Lupetti, Milano 1996. L’autorevole (ma controverso) lavoro di indagine della Commissione parlamentare stragi, culmina sostenendo che a partire dal 1969 sarebbe evidente <<la presenza occulta, se non di un unico regista, di un centro alieno di fomentazione, istigazione, finanziamento e parziale coordinamento>>.

 

Tangentopoli

G. Cervetti, L’oro di Mosca. La testimonianza di un protagonista, Baldini & Castoldi, Milano 1996. *Confessioni e giustificazioni sui finanziamenti al PCI. Durante la guerra fredda gli italiani hanno goduto di una rendita di posizione, ricavando ingenti somme sia dagli americani sia dai ai sovietici; particolarmente impressionanti le stime in merito alla quantità enorme di milioni di dollari che gli appartenenti ad ognuno dei due fronti pensa che gli altri abbiano ottenuto annualmente, legittimando l’idea che possano avere tutti e due ragione, o che almeno, attribuendo queste cifre alle forze avversarie, abbiano poi chiesto proporzionato soccorso per le proprie truppe. Su Tangentopoli vedi anche le voci Civismo, Giustizialismo, Giustizia, Trasformismo.

 

Terrorismo

R.S. Clyne - A. Yonah, Terrorismo. La pista sovietica, Reverdito, Trento 1985. *Esistono molti testi sulle pretese responsabilità atlantiche nella storia del terrorismo italiano; esistono pochi testi sulle responsabilità sovietiche. Dunque, questo merita la prima citazione sull'argomento.

 

Tossicodipendenza

 

Testimoni

C. Musatti, Elementi di psicologia della testimonianza, Rizzoli, Milano 1991. * Un maestro della psicologia italiana sottolinea che è difficile tracciare una distinzione netta tra testimonianza sincera e testimonianza menzognera: esiste un’ampia gamma di comportamenti intermedi,che vanno dalla reticenza soggettivamente giustificata fino alla narrazione fantastica, ma leale, cioè ritenuta effettivamente veritiera da chi la racconta, che mente non sapendo di mentire. Nella prefazione un maestro del diritto italiano scriveva: <<quando penso alle deformazioni che la verità subisce nei processi, quasi sempre per opera dei testimoni, non posso reprimere un senso di spavento...Come la malaria o la tubercolosi, così la cattiva testimonianza miete a migliaia le sue vittime>>.

 

Tradimento

A. Carotenuto, Amare Tradire. Quasi un’apologia del tradimento, Bompiani, Milano 1994. *Si può anche leggere come un'incisiva esegesi ad un’affermazione famosissima di Freud: <<la vita ci tradisce continuamente; è troppo dura per noi; ci reca troppi dolori, disinganni, compiti impossibili da risolvere>>. In quasi tutti i casi di tradimento, per quanto prosaici o rivoltanti possano a volte apparire, c’è sempre in gioco una dimensione etica e cognitiva, spesso una ribellione contro l’imperfezione etica del mondo.

 

Trasformismo

M. Salvadori, Storia d'Italia e crisi di regime, Il Mulino, Bologna 1994. *Brillante analisi di una costante della classe politica italiana.

 

Turbocapitalismo

E. Luttwak, Turbocapitalismo, Rizzoli, Milano 1999. Il turbocapitalismo, fase suprema del capitalismo, oltre che dalla globalizzazione, è caratterizzato anche dalla destabilizzazione delle classi sociali e dalla estremizzazione delle differenze economiche. La metafora ha avuto fortuna perché rende bene l’idea di un capitalismo che si sviluppa con alta velocità e dunque corre il rischio di incappare in uno di quegli incidenti che spesso sono collegati con l’alta velocità. Il nostro mondo sarebbe <<un aereo guidato dal pilota automatico, la cui velocità è in continua accelerazione, ma senza una meta definitiva>>, secondo la teoria poco rassicurante di Brezinski.

 

Valori

F. Sidoti, Politeismo dei valori, Cedam, Padova 1992. *I vari capitolo sono dedicati ognuno alla trattazione di un valore fondamentale: Dio, Patria, Famiglia, Lavoro, Ordine, Onestà, Individualismo, Verità, Democrazia. Lettura rilevante soltanto per chi ritiene che, per la prevenzione generale del crimine, oltre la mera intimidazione sia rilevante l'intervento morale e pedagogico.

R. Dahrendorf, La resistibile sindrome di Singapore, in <<MicroMega>>, 5, 1997. * Il tema dei valori asiatici, contrapposti alla decadenza occidentale, è stato sollevato spesso e in maniera incisiva. Dahrendorf ritorna sull'argomento contestando la validità di questa impostazione.

 

Vaticano

R. A. Graham, Il Vaticano e lo spionaggio, in <<La Civiltà Cattolica>>, IV, 1991. *Questa arguta analisi si raccomanda a tutti quelli che, dopo aver visto la benedizione del Papa ad Andreotti, hanno sostenuto che il Vaticano ha i migliori (oltre che i più antichi; e i più referenziati!) servizi d'intelligence del mondo.

R. Hammer, The Vatican Connection. Mafia & Chiesa. Come il Vaticano ha comprato azioni false e rubate per un miliardo di dollari, Tullio Pironti, Napoli 1983. * Questa inquietante analisi di un caso specifico, per molti versi inverosimile, piacerà soltanto a quelli che dubitano della lungimiranza del Vaticano in termini di intelligence.

 

Vecchio (il grande)

G. Barbacetto, Il Grande Vecchio. Dodici giudici raccontano le loro inchieste sui grandi misteri d’Italia da piazza Fontana a Gladio, Baldini & Castoldi, Milano 1993. *Attraverso le testimonianze dei protagonisiti, alcune delle inchieste sulla più inquietante storia dell'Italia recente. Secondo alcuni c'è un grande vecchio dietro le più tragiche vicende italiane degli anni settanta; secondo altri il grande vecchio era vecchio negli anni settanta, e a quest'ora dovrebbe essere morto.

 

Verità

E. Stefani, L'accertamento della verità in dibattimento, Giuffrè, Milano 1995. * La ricerca della verità nell'ambito processuale, con incisivi riferimenti a casi ed esempi. Vedi anche le voci Investigazioni, Probabilità, Testimoni.

 

Violante (Luciano)

AA. VV., Storia d’Italia. Annali 12 . La criminalità, Einaudi, Torino 1997 (a cura e con premessa di Luciano Violante). *Per la sua centralità nelle scelte politiche contro la criminalità negli anni novanta e per l'ampiezza della sua produzione, il Presidente della Camera meritava una voce tutta sua in questa bibliografia, con speciale riferimento al volume che in maniera monumentale riassume le sue tesi e quelle della sua scuola.

 

Violenza

H. Arendt (1963), Sulla violenza, Milano, Mondadori 1991. *Di carattere filosofico, non è il libro più noto dell'autrice, ed è centrato sulla violenza politico-ideologica, ma pur con i suoi limiti è sempre meglio di tanti altri.

J. C. Chesnais, Storia della violenza in Occidente dal 1800 ad oggi, Longanesi, Milano 1986. *Di carattere storico, documenta la tesi della diminuzione progressiva della violenza. Ma è invecchiato, e non si sofferma sulla nuova forte crescita della violenza successiva al Sessantotto.

 

Vittimologia

R. Bisi - P. Faccioli (a cura di), Con gli occhi della vittima, Approccio interdisciplinare alla vittimologia, Angeli, Milano 1996. *Un'ampia serie di saggi su un tema fondamentale, che è diventato centrale nella cultura criminologica mondiale, ma stenta a trovare una legittimazione piena in Italia.

 

 

Editoriali Intelligence Corso di perfezionamento Recensioni Summaries in English Scienze dell'Investigazione Bibliografia Forum Strumenti Cineteca Mappamondo Ultime notizie