LA MILLENARIA STORIA DELLA SCULTURA E' STATA, E', UN "FAR CON LE MANI". UN LUOGO COMUNE? NO: E' COSÌ ANCORA OGGI A DISPETTO E MALGRADO  LE BRODAGLIE LINGUISTICHE, LE ADULTERAZIONI PSEUDO MODERNISTE, L'INVOLONTARIO UMORISMO CUI S'ABBANDONA, E IN CUI VOLUTTUOSAMENTE SI COMPIACE, NON POCA CRITICA COSIDDETTA SOFISTICATA, IN REALTA' RUFFIANA. NON STO PARLANDO DI MAGISTERO ANTICO CONTRAPPOSTO A ODIERNE LEPIDEZZE O FATUITÀ CONCETTUALI; DICO DI MATERIA- LEGNO, MARMO, CRETA, BRONZO E OUANT' ALRO ANCORA- CHE SI INVERA COME SPAZIO, CHE DIVENTA SPAZIO CREATO PER IL TRAMITE, PRODIGIOSO E MISTERIOSO INSIEME, DELLE MANI. CHE SI FA ARTE ALLORCHÉ LA PRIMIGENIA SUA NATURA SI SUBLIMI NELL'INAFFERRABILITÀ DELLO STUPORE, FUORI DAL TEMPO PERCHÉ IN OGNI TEMPO, "FUORI DALLA STORIA MA COLMA DI TUTTA LA STORIA" (SOLMI). A OUESTI  PENSIERI MI INDUCE SIMONE TURRA, SCULTORE, MONTANARO SENZA ESSERE "UOMO DI MONTAGNA", OUASI UN RAGAZZO DALL'ASPETTO GENTILE E DALLA NON MASCHERATA TIMIDEZZA; IMMUNE DALLE RUVIDEZZE CHE LO STEREOTIPO CONFERISCE ALLE GENTI ALPINE ADUSO AD ADOPRAR LE MANI STRUMENTO DELL'ANELITO POETICO E DELLA VOLONTÀ CREATRICE.  ANCORA POCHI ANNI FA, PER PARLARE DI LUI, COME S'È FATTO PER MURER CUI TURRA È DISCOSTO AFFATTO MALGRADO IL COMUNE AMORE PER LA MATERIA-LEGNO, CI SI SAREBBE RICHIAMATI AL GENIUS LOCI; ANCORA OGGI LA SUA OPERA CI POTREBBE INDURRE A INTERROGARCI SU ASCENDENZE E STILI. MA CHE SENSO AVREBBE? UN SOCIOLOGO, UN FILOSOFO, UN PENSATORE POLITICO POTREBBERO ANCHE DIMOSTRARE DI ANTICHE MEMORIE, E DI MITI, E DI SELVE, E FORRE, E DIRUPI, E ROCCE, E ANCESTRALI SCHIAVITÙ PRESENTI NEL "FAR" DI SIMONE. E UN OCCHIUTO MA ORBO E PEDANTE CENSORE AFFERMARE CHE MARTINI, RODIN, MARINI, ZADKINE, FABBRI, GIACOMETTI, MOORE E PERSINO VIGELAND SONO "PRESENTI" NELLA SUA SCULTURA. MA, RIPETO, AVREBBE TUTTO CIÒ UN SENSO? CHI NON HA UNA SUA IDENTITÀ E CHI POSSIEDE UNA SUA VIRGINALE ORIGINALITÀ ALLA FINE DI OUESTO NON "STUPIDO SECOLO VENTESIMO", PER PARAFRASARE DAUDET? ALTRE SONO LE RAGIONI CHE INDUCONO A DEFINIRE TURRA SCULTORE COMPIUTO E LE SUE OPERE FATTI PLASTICAMENTE DEFINITI E POETICAMENTE O, SE SI VUOLE, ARTISTICAMENTE CERTI. UNA E GIÀ STATA DETTA: LE SUE SCULTURE SONO SPAZIO CREATO E NON FORME IMMERSE NELLO SPAZIO REALE COL OUALE PURE ENTRANO IN RAPPORTO DIALETTICO E DI CUI SONO FONTE DI DIALETTICA: BASTA UN VARIARE ANCHE MINIMO DI LUCE A FAR SÌ CHE IL "CREATO" DIA LUOGO A UNA SUA METAMORFOSI. IL SEGNO PLASTICO SEMPRE E ANTIRETORICO - NON TOLLERA LA CONTAMINAZIONE: È PERCIÒ CHE L'INTERVENTO PITTORICO, OUANDO C'È, DÀ LUOGO AD ESITI CHE, SE NON PROPRIO INUTILI, APPAIONO PLETORICI. ED È OUESTA L'UNICA NOTA, ANCORCHÉ QUASI IRRILEVANTE NEL COMPLESSIVO GIUDIZIO, CHE MI TROVA NON TOTALMENTE CONCORDE CON UN ARTISTA LA CUI PROFONDA MORALITÀ, L'ETHOS INCONTAMINATO- DEL RESTO CONNATURATI ALL'UOMO- SONO  INTENTI AD UN CONTINUO AUTOESAME,, AD UNA RICERCA CHE CONIUGA SEVERITÀ CON CAPACITÀ DI COMMOZIONE E SOFFERENZA E NON INDULGE MAI  AGLI STILEMI FUTILI E ALLE MODE PEREGRINE, VIRTUALI O "CONCRETE" CHE SIANO. "HO VOLUTO ESSERE SCULTORE FIN DA BAMBINO", MI DICEVA SIMONE UNA SERA, A CASA SUA MENTRE ERO PRESO DA FORTE, E AMMIRATA EMOZIONE DAVANTI AI SUOI DISEGNI, VIATICO DELLA SUA SCULTURA, CHE DAL PRIMO ANNO DI BRERA LO HANNO PORTATO A OUESTA SUA "PERSONALE". OUEI DISEGNI RIMANDAVANO DA UNO SFUMATO MALINCONICO E SCOLASTICAMENTE TIMOROSO AD UNA CONSAPEVOLEZZA FORMALE E SPAZIALE FRUTTO DI APPLICAZIONE TENACE MA ANCHE DEVOTA, I CUI "PRODOTTI FATTI CON LE MANI", MA DETTATI DA UN FINISSIMO SENTIRE, CI RESTITUISCONO UNA CONTROLLATA "BELLEZZA" E UNA SERENITÀ PIENA DI PUDORE. FORSE, MA NON NE SONO SICURO, LA NON ANCORA RAGGIUNTA PIENEZZA DI VITA, LA MATURITÀ ANCORA E FORTUNATAMENTE LONTANA, NON CONSENTONO DI PARLARE, NELLA DIZIONE NITIDA CHE FU DI CARLO BO, DI "UOMO VIRGILIANO" A PROPOSITO DI SIMONE TURRA CUI PERÒ S'ATTAGLIA PERFETTAMENTE OUANTO UN NON DIMENTICATO GALANTUOMO E CRITICO AUTOREVOLE, GIUSEPPE MARCHIORI, DISSE DI UN GRANDE SCULTORE CHE NON NOMINERÒ :"...LE SUE SCULTURE NON SI PRESTANO AI GIOCHI DI PAROLE E AGLI ESCAMOTAGES DEI GIOCOLIERI DELLA CRITICA RAFFINATA: SON LÌ A DIR TUTTO DELLE LORO RAGIONI D'ESSERE... PERCHÉ ESERCITANO UN IMMEDIATO POTERE DI SUGGESTIONE SU OUANTI LE OSSERVINO SGOMBRI DA OGNI PREGIUDIZIO DI GUSTO..." ESATTAMENTE CIÒ CHE IO PENSO DI SIMONE E DELL'OPERA SUA.                                                                                                                              DINO PAVESI