LA
CITTA' VECCHIA
Nei
quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha
già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una
bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello
che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.
E
se alla sua età le difetterà la competenza
presto
affinerà le capacità con l'esperienza
dove
sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando
ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.
Una
gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro
pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li
troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a
stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.
Loro
cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per
dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci
sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran
sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.
Vecchio
professore cosa vai cercando in quel portone
forse
quella che sola ti può dare una lezione
quella
che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie.
Quella
che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.
Tu
la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti
alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando
incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila
lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".
Se
ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In
quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì
ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello
che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.
Se
tu penserai, se giudicherai
da
buon borghese
li
condannerai a cinquemila anni più le spese
ma
se capirai, se li cercherai fino in fondo
se
non sono gigli son pur sempre figli
vittime
di questo mondo.
LA BALLATA DEL MICHE'
Quando
hanno aperto la cella
era
già tardi perché
con
una corda al collo
freddo
pendeva Michè
tutte
le volte che un gallo
sento
cantar penserò
a
quella notte in prigione
quando
Michè s'impiccò
stanotte
Michè
s'è
impiccato a un chiodo perché
non
voleva restare vent'anni in prigione
lontano
da te
nel
buio Michè se n'è andato sapendo che a te
non
poteva mai dire che aveva ammazzato
soltanto
per te
io
so che Michè
ha
voluto morire perché
ti
restasse il ricordo del bene profondo
che
aveva per te
vent'anni
gli avevano dato
la
corte decise così
perché
un giorno aveva ammazzato
chi
voleva rubargli Marì
l'avevan
perciò condannato
vent'anni
in prigione a marcir
però
adesso che lui s'è impiccato
la
porta gli devono aprir
se
pure Michè
non
ti ha scritto spiegando perché
se
n'è andato dal mondo tu sai che l'ha fatto
soltanto
per te
domani
alle tre
nella
fossa comune sarà
senza
il prete e la messa perché d'un suicida
non
hanno pietà
domani
Michè
nella
terra bagnata sarà
e
qualcuno una croce col nome la data
su
lui pianterà
e
qualcuno una croce col nome e la data
su
lui pianterà.
Dormi
sepolto in un campo di grano
non
è la rosa non è il tulipano
che
ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma
son mille papaveri rossi
lungo
le sponde del mio torrente
voglio
che scendano i lucci argentati
non
più i cadaveri dei soldati
portati
in braccio dalla corrente
così
dicevi ed era inverno
e
come gli altri verso l'inferno
te
ne vai triste come chi deve
il
vento ti sputa in faccia la neve
fermati
Piero , fermati adesso
lascia
che il vento ti passi un po' addosso
dei
morti in battaglia ti porti la voce
chi
diede la vita ebbe in cambio una croce
ma
tu no lo udisti e il tempo passava
con
le stagioni a passo di giava
ed
arrivasti a varcar la frontiera
in
un bel giorno di primavera
e
mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti
un uomo in fondo alla valle
che
aveva il tuo stesso identico umore
ma
la divisa di un altro colore
sparagli
Piero , sparagli ora
e
dopo un colpo sparagli ancora
fino
a che tu non lo vedrai esangue
cadere
in terra a coprire il suo sangue
e
se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto
il tempo avrà per morire
ma
il tempo a me resterà per vedere
vedere
gli occhi di un uomo che muore
e
mentre gli usi questa premura
quello
si volta , ti vede e ha paura
ed
imbraccia l'artiglieria
non
ti ricambia la cortesia
cadesti
in terra senza un lamento
e
ti accorgesti in un solo momento
che
il tempo non ti sarebbe bastato
a
chiedere perdono per ogni peccato
cadesti
interra senza un lamento
e
ti accorgesti in un solo momento
che
la tua vita finiva quel giorno
e
non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta
mia crepare di maggio
ci
vuole tanto troppo coraggio
Ninetta
bella dritto all'inferno
avrei
preferito andarci in invern
oe
mentre il grano ti stava a sentire
dentro
alle mani stringevi un fucile
dentro
alla bocca stringevi parole
troppo
gelate per sciogliersi al sole
dormi
sepolto in un campo di grano
non
è la rosa non è il tulipano
che
ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma
sono mille papaveri rossi.
Quando
la morte mi chiamerà
forse
qualcuno protesterà
dopo
aver letto nel testamento
quel
che gli lascio in eredità
non
maleditemi non serve a niente
tanto
all'inferno ci sarò già
ai
protettori delle battone
lascio
un impiego da ragioniere
perché
provetti nel loro mestiere
rendano
edotta la popolazione
ad
ogni fine di settimana
sopra
la rendita di una puttana
ad
ogni fine di settimana
sopra
la rendita di una puttana
voglio
lasciare a Bianca Maria
che
se ne frega della decenza
un
attestato di benemerenza
che
al matrimonio le spiani la via
con
tanti auguri per chi c'è caduto
di
conservarsi felice e cornuto
con
tanti auguri per chi c'è caduto
di
conservarsi felice e cornuto
sorella
morte lasciami il tempo
di
terminare il mio testamento
lasciami
il tempo di salutare
di
riverire di ringraziare
tutti
gli artefici del girotondo
intorno
al letto di un moribondo
signor
becchino mi ascolti un poco
il
suo lavoro a tutti non piace
non
lo consideran tanto un bel gioco
coprir
di terra chi riposa in pace
ed
è per questo che io mi onoro
nel
consegnarle la vanga d'oro
ed
è per questo che io mi onoro
nel
consegnarle la vanga d'oro
per
quella candida vecchia contessa
che
non si muove più dal mio letto
per
estirparmi l'insana promessa
di
riservarle i miei numeri al lotto
non
vedo l'ora di andar fra i dannati
per
rivelarglieli tutti sbagliati
non
vedo l'ora di andar fra i dannati
per
rivelarglieli tutti sbagliati
quando
la morte mi chiederà
di
restituirle la libertà
forse
una lacrima forse una sola
sulla
mia tomba si spenderàf
orse
un sorriso forse uno solo
dal
mio ricordo germoglierà
se
dalla carne mia già corrosa
dove
il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse
nascere un giorno una rosa
la
do alla donna che mi offrì il suo pianto
per
ogni palpito del suo cuore
le
rendo un petalo rosso d'amore
per
ogni palpito del suo cuore
le
rendo un petalo rosso d'amore
a
te che fosti la più contesa
la
cortigiana che non si dà a tutti
ed
ora all'angolo di quella chiesa
offri
le immagini ai belli ed ai brutti
lascio
le note di questa canzone
canto
il dolore della tua illusione
a
te che sei costretta per tirare avanti
costretta
a vendere Cristo e i santi
quando
la morte mi chiamerà
nessuno
al mondo si accorgerà
che
un uomo è morto senza parlare
senza
sapere la verità
che
un uomo è morto senza pregare
fuggendo
il peso della pietà
cari
fratelli dell'altra sponda
cantammo
in coro già sulla terra
amammo
tutti l'identica donna
partimmo
in mille per la stessa guerra
questo
ricordo non vi consoli
quando
si muore si muore si muore soli
questo
ricordo non vi consoli
quando
si muore si muore soli.
Un
uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla
tralallaleru
s'innamorò
perdutamente
d'una
che non lo amava niente.
Gli
disse portami domani,
tralalalalla
tralallaleru
gli
disse portami domani
il
cuore di tua madre per i miei cani.
Lui
dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla
tralallaleru
dal
petto il cuore le strappò
e
dal suo amore ritornò.
Non
era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla
tralallaleru
non
le bastava quell'orrore,
voleva
un'altra prova del suo cieco amore.
Gli
disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla
tralallaleru
gli
disse amor se mi vuoi bene,
tagliati
dei polsi le quattro vene.
Le
vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla
tralallaleru
e
come il sangue ne sgorgò,
correndo
come un pazzo da lei tornò.
Gli
disse lei ridendo forte,
tralalalalla
tralallaleru
gli
disse lei ridendo forte,
l'ultima
tua prova sarà la morte.
E
mentre il sangue lento usciva,
e
ormai cambiava il suo colore,
la
vanità fredda gioiva,
un
uomo s'era ucciso per il suo amore.
Fuori
soffiava dolce il vento
tralalalalla
tralallaleru
ma
lei fu presa da sgomento,
quando
lo vide morir contento.
Morir
contento e innamorato,
quando
a lei niente era restato,
non
il suo amore, non il suo bene,
ma
solo il sangue secco delle sue vene.
Quei
giorni perduti a rincorrere il vento
a
chiederci un bacio e volerne altri cento
un
giorno qualunque li ricorderai
amore
che fuggi da me tornerai
un
giorno qualunque ti ricorderai
amore
che fuggi da me tornerai
e
tu che con gli occhi di un altro colore
mi
dici le stesse parole d'amore
fra
un mese fra un anno scordate le avrai
amore
che vieni da me fuggirai
fra
un mese fra un anno scordate le avrai
amore
che vieni da me fuggirai
venuto
dal sole o da spiagge gelate
venuto
in novembre o col vento d'estate
io
t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore
che vieni , amore che vai
io
t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore
che vieni , amore che vai.
Era
partito per fare la guerra
per
dare il suo aiuto alla sua terra
gli
avevano dato le mostrine e le stelle
e
il consiglio di vender cara la pelle
e
quando gli dissero di andare avanti
troppo
lontano si spinsero a cercare la verità
ora
che è morto la patria si gloria
d'un
altro eroe alla memoria
era
partito per fare la guerra
per
dare il suo aiuto alla sua terra
gli
avevano dato le mostrine e le stelle
e
il consiglio di vender cara la pelle
ma
lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un
soldato vivo , d'un eroe morto che ne farà
se
accanto nel letto le è rimasta la gloria
d'una
medaglia alla memoria.
Questa
di Marinella è la storia vera
che
scivolò nel fiume a primavera
ma
il vento che la vide così bella
dal
fiume la portò sopra a una stella
sola
senza il ricordo di un dolore
vivevi
senza il sogno di un amore
ma
un re senza corona e senza scorta
bussò
tre volte un giorno alla sua porta
bianco
come la luna il suo cappello
come
l'amore rosso il suo mantello
tu
lo seguisti senza una ragione
come
un ragazzo segue un aquilone
e
c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui
ti baciò le labbra ed i capelli
c'era
la luna e avevi gli occhi stanchi
lui
pose la mano sui tuoi fianchi
furono
baci furono sorrisi
poi
furono soltanto i fiordalisi
che
videro con gli occhi delle stelle
fremere
al vento e ai baci la tua pelle
dicono
poi che mentre ritornavi
nel
fiume chissà come scivolavi
e
lui che non ti volle creder morta
bussò
cent'anni ancora alla tua porta
questa
è la tua canzone Marinella
che
sei volata in cielo su una stella
e
come tutte le più belle cose
vivesti
solo un giorno , come le rose
e
come tutte le più belle cose
vivesti
solo un giorno come le rose.