Il Servo di Dio Angelino Cuccuru nacque a Sindia il 6 dcembre 1920. Sei giorni dopo la nascita, il 12 dicembre fu battezzato nella chiesa Parrocchiale de SS.Rosario dal sacerdote lussurgese Pietro Mereu. A sette anni fece la Prima Comunione, e il 4 aprile del 1929 ricevette la Confermazione dal Vescovo di Bosa Mons. Mantini in un giorno particolarmente solenne per la concomitanza della consacrazione della chiesa. Particolarmente profetica la presenza al conferimento di questo Sacramento del futuro Vescovo di Alghero-Bosa Mons.Giovanni Pes, che nel 1993 avrebbe introdotto la Causa di Beatificazione. Nel suo paese con buon profitto frequentò le classi elementari. I coetanei ricordano la sua condotta esemplare, il suo interesse per le materie scolastiche, in particolare per le conoscenze religiose. Molti ricordano la sua pietà: non mancava mai alla Messa domenicale ed alla Comunione. In certi periodi dell'anno frequentava la chiesa anche nei giorni feriali da fanciullo, da ragazzo e da giovane. Questa assidua frequenza non era comune nei ragazzi e giovani del paese. Ha giuovato molto ad Angelino Cuccuru l'essere nato in una famiglia dai sentimenti profondamente cristiani: anche oggi i fratelli con le loro spose sono assidui alla chiesa. Lo erano anche le sorelle quando fino, a qualche anno fa, erano ancora in vita: per la famiglia Cuccuru l'assiduità alle pratiche religiose con una vita esemplare sono caratteristiche importanti.
Il ritratto spirituale di Angelino Cuccuru si può desumere dai suoi scritti che sono 150 lettere scritte durante il servizio militare dal 1940 al 1942, poesie sarde costituite da un diario poetico del primo anno di servizio militare, da alcune composizioni di saluto alla famiglia, ed altri versi occasionali. Esiste anche un diario di alcuni mesi di campagna in Russia con le località dei luoghi di combattimento cancellati dalla censura.
Le testimonianze del Parroco che lo ha seguito spiritualmente da 1938 sono importanti: è stato suo confessore, ha ricevuto molte lettere dal fronte militare e ne ha scritto una breve biografia.
I familiari sono concordi nell'affermare l 'eccezionalità del suo comportamento, la preghiera, all'inizio del lavoro in campagna, prima dei pasti, la sera il Rosario in famiglia, da lui e dal padre Giovanni recitato sempre in ginocchio, la confidenza in Dio, l'assiduità l duro lavoro di agricoltore, la buona disponibilità verso gli altri, l'allegria sempre composta quando si trovava con i coetanei e i parenti, l'interesse alla Parola di Dio che il padre ripeteva o leggeva direttamente dalla Bibbia.
I suoi coetanei sono anch'essei concordi nel giudizio di una serietà di comprtamento diversa dal comuneaggiungendovi il suo ripetere che non bisognava offendere il Signore, commettere il peccato, il suo rifuggire costantemente dal volersi trovare in situazioni scabrose, la delicatezza del tratto e del parlare con le compagne di scuola e le ragazze del paese, e una grande disponibilità ad aiutare gli altri. questa sua delicatezza, gentilezza e disponibilità è ricordata anche dai commilitoni militari.
I compaesani sono grandi ammiratori di questo giovane considerato eccezionale per il suo comportamento, un amico di Dio a cui rivolgersi per ottenere dal Signore una grazia, una guarigione, e sono tante le testimonianze di questa fiducia in lui.
Per completare i suoi dati biografici:
Richiamato alle armi, parte ai primi di marzo del 1940 per San Remo e partecipa alle azioni di guerra contro la Francia. Nel 1941 nel mese di luglio è in viaggio per il Fronte Russo: nelle lettere fa un resoconto del viaggio da fine osservatore della campagna che ammira da un treno fino all'Ucraina che indica come terra bellissima rovinata dai Bolscevici: i nomi da lui riferiti di località e di confini vengono regolarmente cancellati dalla censura militare delle lettere.
Partecipa alla grande battaglia di Niktowa che descrive. Il 10 giugno 1942 nella zona di Plasky vicino al fiume Don viene colpito alla testa durante un'azione di osservazione e misurazione. La notte successiva, verso le due, 11 giugno 1942, muore nell'Ospedale da campo di Rikowo in Ucraina, assistito dal suo più caro amico Giovanni Salaris di Bolotana. La sua salma viene seppellita nel cimitero militare di Senakiewo: la sua tomba portava il numero 234.
l'8 giugno 1996 la sua salma è portata trionfalmente a Sindia con la presenza delle più alte Autorità militari della Sardegna e molte Autorità civili. Sono presenti i Vescovi Mons. Antonio Vacca, di Alghero-Bosa, Mons.Giovanni Pes, Emerito, tanti sacerdoti e moltissima gente giunta da tutta la Sardegna.