SPETTACOLI
PRODOTTI -
INDICE
Carlo
Terron
COLLOQUIO COL TANGO
con
Claudia Lawrence - Jacqueline Perrotin (al pianoforte)
Regia Mario Mattia Giorgetti
Esigenze tecniche
Palco minimo 6X6 – Quinte nere. No graticcia.. Durata 1, 15. Pianoforte
verticale
Carlo Terron, drammaturgo e sottile psichiatra, conosce molto bene l’arte
di indagare negli animi e la psiche delle persone. L’intera sua
opera teatrale si alimenta a queste due fonti.
In Colloquio col tango, l’autore mette in scena una ex artista
di varietà giunta, dopo tanti sacrifici e stenti a un meritato
successo e a un altrettanto meritato ritiro.
Gloria Carmen, di umili orgini brianzole, attraversa tutto un periodo
storico, quello delle due guerre, elargendo la sua arte di cantante,
danzatrice, attrice. Insomma una Show-woman, come si direbbe oggi.
Nella solitudine della usa casa milanese, popolata, di ricordi, cimeli,
Carmen Gloria lotta con la sua condizione di donna sola. Fa appello
ai suoi ricordi d’artista, ai motivi musicali di successo che
l’hanno affermata sul palcoscenico; tanghi, boleri, canzoni popolari,
citazioni poetiche. Frammenti di spettacolo della sua memoria che riemergono
al presente per respingere quei momenti di malinconia e solitudine.
Un dialogo con la "voce" del cantante - che lei ha tanto amato
in passato e che tuttora ama, e odia nel contempo - che dal grammofono
si concretizza riempiendo lo spazio.
Un grande amore che si è dissolto nel nulla, perché l’egoismo
dell’artista alla ricerca del successo non concede molto spazio
all’amore per l’altro.Gloria Carmen, come un personaggio
beckettiano, si aggira nel chiuso delle sue mura alla disperata ricerca
di una comunicazione qualsiasi, sia con la memoria, sia col mondo esterno,
sia con se stessa, per il superamento di un vuoto esistenziale.
Si conforta e trova una rabbiosa vitalità nel dialogare con la
"voce" del suo ex amore e prova gusto a fargli conoscere come
la sua attività di ex artista venga ora celebrata e manipolata
per farne un mito dei rotocalchi.
In questo contesto dove s’intrecciano momenti di vita passata
fatta di applausi, luci, musiche, affetti, con momenti di vita senza
senso, dove il silenzio, l’essere soli, mettono a nudo la tragica
condizione umana, che ci inchioda sempre più in uno spazio fisico
ma anche spazio della memoria. E’ in questa consapevole solitudine
che Carmen Gloria reagisce come la società consumista le ha insegnato;
comprare, comprare, in questo caso, anche momenti d’amore, sperando
di ritrovare quel sentimento, quel calore umano che, ormai, sta diventando
una merce rara.
Un testo scritto da che conosce i meccanismi dello spettacolo, che conosce
gli strati fasulli che si formano in una vita artistica entro i quali
viene soffocato e nascosto quel sentimento d’amore che, come rivincita,
si affaccia quando ormai la solitudine ti ha mangiato.