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INDICE
Sofocle
EDIPO RE
regia
Mario Mattia Giorgetti
scene e costumi Danilo Donati
coreografie Gillian Whittingham
musiche dal vivo a cura di Moni Ovadia
(Primo debutto: 1996, Teatro Olimpico di Vicenza,
con Franca Nuti, Roberto Herlitzka, Mario Scaccia, Moni Ovadia)
Esigenze tecniche
Palco 12x12m. Durata 2h50. Intervallo
La storia di Edipo non è la storia del "personaggio Edipo",
ma quello dell’Uomo e della sua condizione umana. Edipo, su cui
grava la minaccia drammatica di una profezia anticipata dall’Oracolo,
comincia il suo tragico viaggio allorché con la parola ’Uomo’
distrugge La Divina Cantatrice, La Sfinge, simbolo di un potere assassino
per tutti gli abitanti di Tebe chiamati a risolvere il famoso enigma:
"Chi é quell’animale che al mattino cammina a quattro
zampe, al pomeriggio con due e alla sera con tre?."
La dinamica della tragedia parte da questo momento: l’Uomo Edipo
si confronta con la visualizzazione di un soggetto che rappresenta il
potere di morte per coloro che ignorano una verità.
La sconfitta della Sfinge mette in atto meccanismi inesorabili da cui
Edipo non può sfuggire ma solo affrontarli. Edipo, figlio di
Re (di Laio e Giocasta), destinato ad essere abbandonato sul Monte Citerone
per sicura morte, salvato da un pastore e consegnato, guarda un po’,
ad altro Re (Polibo, sposo di Merope) torna ad essere Re (altra coincidenza)
dopo aver sconfitto La Sfinge, sposando Giocasta, Regina di Tebe, la
quale, ignorandolo, e anche madre di Edipo. Come si vede, Edipo inizia
il suo tragico viaggio verso La verità partendo dal punto più
alto: Re-Uomo, o meglio, Uomo-Re. Da questa vetta, Edipo compie di suo
tragitto a ritroso, volto a capire un fatto l’uccisione di Laio
secondo il quale Tebe vive la pestilenza. Chi mette in moto questa affannosa
ricerca dell’assassino di Laio? Ancora l’Oracolo. E chi
incarna l’Oracolo? Tiresia.
Edipo, i cui sentimenti (e azioni) sono orientati verso la risoluzione
di un’altra grande tragedia - la peste- si trova ad agire su se
stesso in quanto, come dice L’Oracolo -Tiresia, ne é lui
la causa. Edipo ha di fronte a sé due obiettivi: la peste, la
cui presenza minaccia la sua immagine (e il suo potere) di uomo famoso
di cui si conosce labilità alla soluzione degli enigmi, e quindi
"ragionatore" per eccellenza; l’altro chiarire i dubbi
(e accuse) sollevati da Tiresia per bocca dell’Oracolo. Due obiettivi,
é vero, ma il primo, la peste, può essere risolto solo
se si risolve il secondo. E perciò Edipo fruga in se stesso,
con 1’aiuto di altri, per scoprire Ia verità sull’assassinio
di Laio, ma in questa ricerca, s’innesta un altro dubbio sull’origine
familiare di Edipo. Si apre un altro enigma: chi è Edipo? Ed
Edipo, ormai in corsa verso la verità (il perché della
peste e dell’uccisione di Laio) deve imboccare un’altra
pista che lo porterà a scoprire che Laio é suo padre e
Giocasta sua madre. Mentre Giocasta, di fronte a questa rea1tà
tragica, si suicida impiccandosi, Edipo si accieca per sopprimere le
verità viste al suo esterno per rifugiarsi in una verità
fatta di luce al suo intemo. La peste verrà sconfitta non sopprimendo
l’assassino di Laio (cioé Edipo) ma sopprimendo la luce
buia esterna, il mondo esterno che circonda l’Uomo. Detto ciò
si può notare che Edipo si trova a vivere tra azioni presenti
(lo svolgersi dei rapporti con i personaggi) e azioni passate (lo svolgersi
dei fatti che hanno determinato quel presente). Esistono in lui due
piani di vita: ciò che é accaduto e ciò che sta
accadendo. Allora perché non visualizzare ciò che sta
nella memoria del personaggio Edipo, cercando una sua forma, un proprio
linguaggio? E da queste considerazioni che il progetto di messinscena
fa appello aI1’interdisciplinarietà dei linguaggi della
comunicazione artistica. Ecco perché troveremo che i fatti salienti
dei ricordi saranno rievocati da Edipo sotto forma d’immagini.
Ma chi é l’Edipo che rivive la sua storia? é quello
dell’epoca in cui Sofocle lo colloca, oppure é un Edipo
qualsiasi, emarginato in una Colono di oggi? Pensando all’insieme
dell’opera di Sofocle dedicata al mito di Edipo, noi abbiamo optato
per l’Edipo dell’universo sofocleo. Perché cosi facendo,
desideriamo restituire l’Edipo nella sua totale esistenza. Questo
per quanto riguarda il personaggio-simbolo Edipo. Per quanto riguarda
la rappresentazione abbiamo scelto la totalità dei linguaggi:
musica, danza, con e poi in primo piano la Parola di Sofocle. Cosi come
accadeva ai tempi dell’autore, cosi accadrà adesso. Ecco
i motivi principali da cui si é partiti per svolgere intorno
ad Edipo Re un progetto totale di eventi interdisciplinari.