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Uberto
Paolo Quintavalle regia
Mario Mattia Giorgetti (prima mondiale a New York, Festival Milano-New York al Sylvia and Danny Kaye Playhouse e al Teatro Manzoni, con Randy Danson-Franca Nuti, Daniel Von Bargen-Giancarlo Dettori, Benedetta Laurà, Mattia Sebastiano, Chiara Muti,) Esigenze
tecniche Durata 2 h 15 min. Intervallo
Partiamo
dalle domande di fondo: come rappresentare le grandi tragedie del passato
nella cultura d’oggi? Quale linguaggio applicare perché
lo
spettatore contemporaneo possa cogliere tutte le nuove valenze che una
tragedia classica contiene in sé e che sono sopravvissute al
cambiamento delle società? Fare una ricostruzione filologica,
teatralmente parlando; non è possibile perché la documentazione
in nostro possesso è frammentaria e arbitraria. Accostarsi a
moduli consolidati di un modo di fare teatro non rientra nei nostri
interessi creativi e culturali, e, inoltre, non porta avanti il discorso
di una ricerca. Battere nuovi modelli espressivi è la scelta
che s’impone. E su questa linea abbiamo cercato di realizzare
questa trilogia raccolta sotto il titolo Le Erinni. Nello studio di
preparazione di una rappresentazione cerchiamo sempre di cogliere quali
sono i segni costanti che accompagnano l’intera opera. Ricerchiamo
costantemente i segni "sintesi" di un momento drammaturgico
di una situazione, di uno stato d’animo. Lavoriamo per "sottrazione"
anziché per accumulo di elementi teatrali comunicanti. |