Multimedi@Scuola

Corso di formazione a distanza per docenti sull'uso didattico delle tecnologie multimediali

promosso da Rai Educational e dal Ministero della Pubblica Istruzione

Premessa

E' facile constatare da parte degli insegnanti un "decadimento" preoccupante della capacità degli studenti di affrontare la profondità delle questioni. "I ragazzi hanno bisogno di più esperienza e meno televisione". Attività creatrice in contrapposizione alla passività consumistica. A leggere i libri virtuali non possono essere lasciati soli. Vanno, per questo, tenute sotto controllo le nuove tecnologie informatiche (Internet soprattutto), per le quali è facile prevedere l'"effetto luce elettrica". Esse, infatti, sono destinate a diventare (in parte già lo sono) talmente familiari nella vita di tutti i giorni come lo è la luce elettrica.

E' indubbio che nel campo della comunicazione i passaggi epocali sono sempre accompagnati da contrasti e resistenze. Basti pensare al cambiamento intervenuto dalla cultura orale a quella chirografica. Molti (Socrate e Platone tra tutti) profetizzavano cataclismi e vedevano la perdita dell'esercizio mnemonico, la sostituzione dell'udito con la vista nel primato dei sensi dell'uomo, la fine del ritmo e della musicalità poetica dell'espressione, lo stravolgimento del flusso narrativo che passa dallo stile paratattico (essenzialmente fondato sulla coordinazione) a quello ipotattico contraddistinto dalla subordinazione analitica e ragionata tipica della scrittura, la fine dell'arte retorica e della ridondanza, il cambiamento del modo stesso di pensare che da situazionale diventa astratto e analitico. La scienza e la logica nascono e dipendono dalla scrittura. Esse nacquero quando l'occhio iniziò a prendere il sopravvento sull'orecchio, quando cioè la scrittura rese possibile la separazione tra soggetto e oggetto della conoscenza. Con McLuhan possiamo sostenere che l'invenzione della stampa ha determinato così profondi cambiamenti nella comunicazione e nel modo di essere dell'uomo tanto che si può parlare della nascita di un uomo nuovo: l'Uomo tipografico. La divulgazione di massa della Bibbia aprì la strada alla Riforma e contribuì al trionfo della scienza e della tecnica. Sulle meraviglie del libro non spendiamo altre parole.

Testo di riferimento:

Ong Walter J., Oralità e scrittura: le tecnologie della parola, Bologna, il Mulino, 1986, ed. or. 1982)

Multimedialità

(liberamente estratto dal file "Lo studio e i nuovi media" -vedi CD ROM del corso-)

E' ingenuo credere che basti introdurre i computer e la multimedialità nella scuola per ottenere un miglioramento della qualità dell'educazione. Senza un'adeguata preparazione specifica degli insegnanti, si rischia di fare un uso banale e didatticamente irrilevante di tecnologie estremamente sofisticate. La "multimedialità" è un simbolo forte, avvolgente, intrigante. A dispetto delle sue vaste implicazioni teoriche, il panorama della didattica multimediale nella scuola si rivela invece tuttora gracile, vacuo, mal definito. Che cosa possiamo fare perché le potenzialità teoriche si traducano anche in concrete risorse applicative, in efficaci e sostanziali miglioramenti qualitativi degli apprendimenti?

Esistono, nell'"aura" della multimedialità e delle nuove tecnologie in genere, anche aspetti ingannevoli, fallaci, una mitologia banalizzante capace di favorire una visione cieca, riduttiva, deterministica dell'apprendimento e del cambiamento educativo, l'idea ingenua che "basti introdurre i computer nella scuola" perché si attui un miglioramento della qualità educativa; sono proprio queste illusioni, che del resto frequentemente ricorrono nella storia della tecnologia, a produrre le frustrazioni e i contraccolpi più forti.

E' "illusorio" identificare innovazione didattica con distribuzione delle tecnologie e pensare che basti mettere in moto il processo perché questo vada avanti da solo: gli effetti più diretti possono oscillare tra:

una tecnologia "meteora" (le nuove macchine non fanno in tempo a essere conosciute che sono già out),

una tecnologia "apparenza" (fare il cd-rom di presentazione della scuola, "essere" su Internet ecc),

una tecnologia "dispersione" (l'attenzione degli insegnanti viene catturata dalle interfacce tecnologiche e si dimenticano i contenuti),

una tecnologia "appiattimento" (si tende a identificare la comprensione dei problemi con "navigazione", "smanettamento cieco" ecc).

Occorre creare sufficienti antidoti a quello che si può chiamare l'"abbacinamento tecnologico".

Testi di riferimento:

Il mondo digitale di F. Ciotti e G. Roncaglia, Laterza, 2000.

Petruzzi Caterina, Linguaggio informatico e funzione comunicativa [nodo 203], in Commissione tecnico-scientifica sulle conoscenze fondamentali della scuola: L'Ipertesto, a cura di Roberto Maragliano, MPI-Università Roma Tre, 1997.

Polara Giovanni [nodo 114 - senza titolo] e MARAGLIANO Roberto, Proposta di documento comune sui saperi della scuola [nodo 192], in Commissione tecnico-scientifica sulle conoscenze fondamentali della scuola: L'Ipertesto, a cura di Roberto Maragliano, MPI-Università Roma Tre, 1997.

Tabella 1. Implicazioni teoriche del concetto di "multimedialità"

Crisi del pensiero "forte" (logico-deduttivo-lineare), che ha trovato la sua massima esaltazione nella stampa.

Crisi delle gerarchie dei saperi (scienza e arte, saperi colti e mondani ecc); contaminazione, trasversalità.

Complessità e multidimensionalità della conoscenza (Morin, Varela, Prigogine); conoscenza come attraversamento pluriprospettico (Wittgenstein).

Recupero del corpo come macchina conoscitiva; tecnologie della "mente-corpo"; integrazione tra linguaggi analogici e digitali; conoscenza immersiva.

Concezione multipla e distribuita della conoscenza e dell'apprendimento (Olson, Gardner, Cole, Bruner).

Caduta della centralità dell'insegnante come trasmettitore di informazioni.

Nuova ecologia mediale, riorganizzazione delle funzioni della scuola, degli spazi didattici (policentrismo formativo, scuola distribuita ecc).

Passaggio da una progettazione di tipo deduttivo, centrata su obiettivi, a una progettazione "situata", "emergente", centrata sui significati.

Tabella 2. Problemi posti dalla lettura ipertestuale

Il salto (link) può essere compiuto dal lettore in modo casuale. Si diventa consapevoli della natura del link soltanto dopo averlo attivato.

Il salto, specialmente se comporta cambio di videata, può far dimenticare l'idea che lo aveva motivato.

Spesso l'associazione ha senso per l'autore ma non per il lettore; il lettore può trovarsi intrappolato in percorsi non desiderati, che non comprende.

Le esigenze di "effetto" (audio, video ecc) possono prendere il sopravvento rispetto ai reali bisogni di comprensione del lettore.

Si annullano gli effetti di una progressione graduale verso la complessità.

Tabella 3. Requisiti di un buon multimedia didattico

Amichevolezza, essenzialità e coerenza dell'interfaccia.

Collocazione appropriata dei diversi sistemi simbolici (video, audio, in risposta a problemi per cui il sistema simbolico rappresenta una risorsa specifica e non un semplice abbellimento).

Molteplicità di piste di lettura, con livelli più o meno complessi di presentazione delle informazioni.

Capacità dell'ambiente di "crescere" con gli apporti integrativi degli utenti stessi.

Visione critica della conoscenza (non soltanto la presentazione della conoscenza terminale ma anche il processo che l'ha prodotta).

Visione poliprospettica della conoscenza: farla vedere da più angolature.

Capacità di rendere trasparente il comportamento di un esperto nel settore in questione.

Riferimenti nella rete

Multimedi@Scuola: http://www.educational.rai.it/corsiformazione/multimediascuola

Glossario in linea ( http://whatis.com ).

De Mauro Tullio, Qualche riflessione per/con la commissione dei saggi - 6 [nodo 1431, in Commissione tecnico-scientifica sulle conoscenze fondamentali della scuola: L'Ipertesto, a cura di Roberto Maragliano, MPI-Università Roma Tre, 1997, reperibile su Internet: http://www.bdp.it/circolari/ipersagg.htm .

ITIS Giovanni XXIII : http://www.bdp.it/~rmtf0014

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