In data 24/01/2000, si tenne l'udienza
prefissata durante la quale il Giudice Istruttore Dott.ssa Marchegiani, fece giurare i
due testimoni in qualità di condomini del Condominio Montesanto, in merito
all'autenticità delle fotografie presentate da controparte come richiesto nella loro memoria.
Espletata questa routine, si passò al giuramento del Consulente Tecnico d'Ufficio
(CTU) al quale venne poi formulato il quesito. Preso atto del tipo d'incarico, l'Ing.
Silvio Aspes dichiarò che il tempo a lui necessario per la perizia si aggirava
attorno ai 120 giorni, quindi il Giudice Istruttore Dott.ssa Marchegiani,
fissò il
rinvio per la successiva udienza il giorno 21/06/2000 alle ore 09.30, e sentito il parere
del Consulente Tecnico d'Ufficio, fissò l'inizio degli studi peritali per il giorno
15/02/2000 alle ore 17.30 presso lo studio dell'Ing. Silvio Aspes in Casenuove di
Somma Lombardo.
Concorde con l'Avv. Alberto
Baccani, decisi d'avvalermi del supporto di un Consulente Tecnico di
parte, e seguendo il suo suggerimento, affidai l'incarico all'Ing. Carlo Galifi di Milano, che più
volte aveva collaborato con lui in casi analoghi e che quindi ben conosceva il tipo di
problematiche cui saremmo andati incontro.
Il giorno 15/02/2000 quindi, presso lo studio dell'Ing. Silvio Aspes,
ci trovammo così a discutere nuovamente sulle modalità d'installazione
dell'antenna, valutando il progetto da me presentato e le eventuali alternative del
condominio. Va detto che per il condominio si presentò unicamente l'amministratore,
mentre a sostenere le mie tesi oltre al sottoscritto, erano presenti sia l'Avv. Alberto Baccani, sia l'Ing. Carlo Galifi. In buona sostanza non si
discusse su specifici aspetti del problema, ma si parlò solo di argomentazioni di
carattere generale. Assolte alcune pratiche di routine, l'Ing. Silvio Aspes
concordò con i presenti la data del sopralluogo da effettuarsi presso il condominio
Montesanto, che fu così fissata per il giorno 07/03/2000, alle ore 16.30!
Così fu, e in quella data, alla presenza del sottoscritto, dell'Ing. Carlo Galifi, dell'Ing. Silvio Aspes
e dell'amministratore, furono eseguiti i rilevamenti del caso, grazie ai quali,
risultò possibile evidenziare in modo preciso e circostanziato quali fossero le ragioni
alla base dei rispettivi punti di vista. Va detto che anche in quella data, il perito del
condominio non si presentò, e l'amministratore dichiarò che purtroppo non era
nemmeno a conoscenza di chi fosse, in quanto lo studio legale, non gli aveva ancora
comunicato quali fossero le sue generalità! Devo dire onestamente che in
quella sede, l'amministratore non tenne una posizione di assoluta contrarietà alle
nostre tesi; del resto, bastò ben poco per dimostrare che la soluzione prospettata
dal condominio risultasse irrealizzabile, e questa volta, grazie anche al supporto
dell'evidenza! Pertanto, dal modo in cui si svolse il sopralluogo, mi parse
d'intendere che anche l'Ing. Silvio Aspes si fosse reso conto dell'obiettiva
inesistenza di valide alternative!
Durante il sopralluogo, l'Ing. Silvio Aspes mi chiese
se avessi potuto fargli pervenire qualche dato specifico sulla tipologia
dell'antenna in esame; gli assicurai che gli avrei inviato al più presto
quanto da lui richiesto, infatti, in data 09/03/2000, gl'inviai un e-mail
contenente in allegato il file PDF relativo al catalogo Cushcraft, affinché
potesse considerare come valido riferimento, le caratteristiche costruttive
relative al modello A3S.
Seguirono alcune telefonate chiarificatrici, nelle quali l'Ing. Silvio
Aspes mi riferì nuovamente che da parte sua, c'era la ferma e precisa
intenzione, di voler assolvere e rispettare pienamente il quesito posto dal
Giudice e che, per far ciò, aveva necessità di conoscere in modo esaustivo
ogni minimo particolare tecnico sulla tipologia dell'impianto d'antenna che
avrei voluto installare.
Ebbi così nuovamente, l'opportunità di ripetere e riesaminare le
caratteristiche che un siffatto impianto deve possedere, in relazione
specifica allo stato di fatto dei luoghi, considerando in modo approfondito,
tutti gli aspetti sia tecnici, sia logistici, che, di fatto, rendevano
l'ipotesi da me presentata l'unica perseguibile! Ancora una volta quindi, mi
confessò di trovarsi in piena sintonia con quanto affermavo da tempo, e
affermò altresì, che non vi potevano essere dubbi d’alcun genere, sul
fatto che l'installazione a tetto fosse la migliore!
Tuttavia, in data 22/03/2000, ricevetti una sua
telefonata nella quale mi chiese se si potesse ritenere valida, l'ipotesi
d'installazione scaturita da informazioni che attinse presso una ditta costruttrice di
tralicci! Mi chiese sostanzialmente di verificare sotto l'aspetto tecnico/economico, la
possibilità d'installazione di un traliccio di 12/15 metri d'altezza, con carrello
ascensionale, NON autoportante! Nuovamente quindi, mi ritrovai a ribadire che
quell'ipotesi l'avevo già scartata perché irrealizzabile! Spiegai che innanzitutto
quel tipo d'installazione richiedeva assolutamente almeno tre o quattro ordini di tiranti,
e che come già constatato sul posto, non vi era lo spazio libero per poter essere tesi, vista la
presenza di alberi, e secondariamente, ma non in ordine d'importanza,
quell'installazione avrebbe reso impossibile l'utilizzo del carrello ascensionale, che
avrebbe ricoperto e ricopre un ruolo di fondamentale importanza sotto il profilo della praticità ma soprattutto sotto
il profilo della sicurezza e dell'incolumità delle persone che
avrebbero e che devono effettuare
sia l'installazione sia l'eventuale manutenzione! Ribadii ancora una volta che l'unica
alternativa possibile in quel luogo sarebbe stata quella di un traliccio
autoportante, ma
comunque era assolutamente da scartare perché precludeva la possibilità dell'uso del
carrello ascensionale; ricordai nuovamente che sotto il profilo economico, detta
ipotesi avrebbe comportato cifre che il sottoscritto, (e credo anche il condominio),
non avrebbe mai speso! Questo ben conoscendo, grazie alla professione che svolgo, quali
siano i costi di un traliccio autoportante di soli 20 metri, a partire dagli studi
ingegneristici, alla necessità della relazione progettuale, ai costi di costruzione, ai
costi di fondazione e posa con annesse problematiche con l'Uff. Tecnico del Comune, alla
necessità della periodica sottomissione del traliccio a verifiche strutturali ecc.!
Ribadii chiaramente, che l'ipotesi da me proposta sin dall'inizio, era l'unica
che, valutando esattamente tutti gli aspetti, fosse da ritenere valida! A
fronte di tutto questo, l'Ing. Silvio Aspes mi diede ragione, dicendomi però che
avrebbe ancora voluto pensarci un pò su, e mi chiese se avessi potuto fornirgli qualche
documento relativo ad installazioni del tipo autoportante, inoltre mi
comunicò, che
l'Avvocato della controparte l'aveva messo al corrente sull'intenzione di non avvalersi
di nessun Tecnico di parte! Mi disse poi, che aveva una mezza intenzione di convocare
nuovamente le parti nel suo studio, per poter vagliare la possibilità di trovare un qualsiasi
tipo d'accordo, e così quindi, ci salutammo cordialmente. Il giorno seguente, un pò
preoccupato per quest'ultimo risvolto, avvisai dell'accaduto l'Avv. Alberto Baccani,
il quale mi disse che
avendo ormai valutato in tutto il tempo trascorso, ogni reale alternativa, non
poteva più esistere nessuna possibilità di accordo, e m'invitò ad
avvisare l'Ing. Carlo Galifi per informarlo della
situazione affinché potesse a sua volta prendere contatti con l'Ing. Silvio Aspes.
Così feci!
Nei giorni seguenti, l'Ing.
Carlo Galifi mi confermò di aver preso contatto con l'Ing.
Silvio Aspes, e mi disse che gli aveva nuovamente espresso la nostra
contrarietà nei confronti di un eventuale incontro con la controparte,
volto, a nostro parere, soltanto a perdere del tempo, ed inoltre, che
l'ipotesi dell'installazione che mi venne proposta telefonicamente, era già
stata da noi ripetutamente rigettata apportando a tal fine, numerose e
circostanziate motivazioni!
Dopo
alcuni giorni, l'Ing. Silvio Aspes mi telefonò chiedendomi se avesse
potuto effettuare alcune ulteriori misurazioni, al fine di rilevare l'esatto
ingombro degli alberi presenti nel punto menzionato dal condominio.
Naturalmente non ebbi nulla in contrario, e così, in data 13/04/2000, ci
trovammo di nuovo nel punto designato per le misurazioni. Venne ovviamente
avvisato anche l'amministratore, e tutti insieme quindi, eseguimmo i
rilevamenti del caso. In quella sede, l'Ing. Silvio Aspes sottopose
alla mia attenzione, la famosa bozza dell'installazione suggeritagli
dall'azienda da lui contattata, e nuovamente, fui costretto a ripetermi per
l'ennesima volta, portando al tavolo delle discussioni anche l'aspetto della
stesura dei cavi. Gli domandai: ...e i cavi? Che
giro dovrebbero fare con una simile installazione?
Ebbi la sensazione che non aveva ancora valutato quest'aspetto,
difatti, mi prospettò quest'ipotesi: i cavi dalla parte più alta del
traliccio, sarebbero dovuti scendere fino al suolo, poi, tramite scavo,
avrebbero dovuto raggiungere la base del muro del condominio,
successivamente, tramite tubazioni ancora da definirsi, sarebbero dovuti
arrivare fino all'interno del mio appartamento! Manifestai il mio stupore,
seguito immediatamente da alcune elementari considerazioni di carattere
tecnico, relative all'attenuazione di segnale che tale conseguente lunghezza
dei cavi, (oltre 45 metri!), avrebbe apportato al segnale trasmesso
dalle mie apparecchiature! A fronte dei calcoli che feci al momento, mi
domandò di fargli avere le caratteristiche tecniche del cavo, affinché
potesse rendersi conto realmente dell'effettivo danno apportato da tale
lunghezza!
Il giorno successivo, inviai un e-mail contenente alcune formule tecniche,
alcuni esempi di calcolo applicato, ma soprattutto, gli estremi di un URL relativo al sito
di una famosa ditta costruttrice di cavi coassiali, nelle cui pagine web, si
possono trovare interessanti ed esaurienti spiegazioni tecniche, in merito
ai fattori che
determinano la scelta finale di un cavo, a seconda dell'utilizzazione che se
ne intende fare!
Avendo portato ad esempio, anche il caso d'utilizzo di frequenze UHF, (da
300 a 3000 Mhz), il giorno seguente ricevetti un ulteriore e-mail dell'Ing. Silvio
Aspes, dove mi si chiedeva di comunicargli, al fine di completare
l'esatta composizione del sistema di trasmissione, il modello e le
caratteristiche dell'apparato ricetrasmittente che avrei utilizzato! Risposi
immediatamente, citando l'esatto modello di RTX in mio possesso e fornendo
ulteriori informazioni in merito, inoltre, comunicai l'URL del sito dove
poter reperire tutte le caratteristiche di detto apparecchio. In aggiunta,
sottolineai nuovamente l'aspetto relativo allo sconfinamento che si sarebbe generato
nel caso di un'installazione nel luogo prospettatomi, visto e considerato
che nell'ultimo nostro incontro, la discussione si era soffermata
essenzialmente sull'aspetto dell'attenuazione dovuta alla lunghezza dei
cavi; non feci ovviamente alcun riferimento su RTX per VHF-UHF, per il
semplice motivo che ancora non ne possedevo alcuno!
Ricevetti via e-mail, in data 16/05/2000, un ulteriore richiesta
d'informazioni, relativa al tipo di rotore che avrei utilizzato, alla quale
risposi tempestivamente, fornendo utili dati e un ulteriore URL dove poter
attingere tutte le delucidazioni del caso!
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