Radioamatori e antenne.

 

editor: Daniele Biasoni.

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI

Ham Radio
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Con documento datato 25/10/1999, ricevetti dall'Avv. Alberto Baccani, la comunicazione che all'udienza del 06/10/1999, il Giudice Istruttore Dott.ssa Marchegiani si era riservato, e che successivamente aveva sciolto la riserva emettendo l'ordinanza allegata alla comunicazione, e che inoltre l'udienza successiva era stata fissata per il giorno 24/01/2000 alle ore 13.30 per il giuramento del Consulente Tecnico d'Ufficio e per la formulazione del quesito.

Segue l'ordinanza:

 

 

TRIBUNALE DI BUSTO ARSIZIO

 

IL GIUDICE

a scioglimento della riserva che precede

esaminati gli atti ed i documenti di causa ed, in particolare, le memorie 27.5.99 dell’attore e 27.5.99 del convenuto

ritenuto, quanto ai capitoli di prova formulati dall’attore nella memoria 27.5.99, di non poter ammettere gli stessi in quanto:

cap 1) attinente a circostanza non contestata e comunque, verificabile con altri mezzi

cap 2), 3), 4) e 5) riguardanti circostanze valutative, come tali non demandabili a testi ma, eventualmente oggetto di CTU

ritenuto, per contro, l’ammissibilità del capitolo di cui alla memoria 27.5.99 del convenuto

ritenuto infine necessaria per la decisione della presente controversia, ammettere una CTU che descriva non solo lo stato dei luoghi ma suggerisca una soluzione che tenga conto dei contrapposti interessi delle parti,

 

P.Q.M.

 

Ammette l’interrogatorio formale dell’attore, nonché la prova per testi, sul capitolo di cui alla memoria 27.5.99 di parte convenuta (testi indicati nel verbale di udienza 6.10.99)

 

AMMETTE

 

CTU nel senso sopra indicato, nominando come consulente l’Ing. Silvio Aspes, Somma Lombardo, Via Battisti 12. Fissa per l’espletamento delle prove orali e per il conferimento dell’incarico, l’udienza del 24 gennaio 2000, h. 13.30.

Manda alla cancelleria per la comunicazione alle parti ed al CTU.

Busto Arsizio, 16.10.99

Il Giudice

 

 

In data 24/01/2000, si tenne l'udienza prefissata durante la quale il Giudice Istruttore Dott.ssa Marchegiani, fece giurare i due testimoni in qualità di condomini del Condominio Montesanto, in merito all'autenticità delle fotografie presentate da controparte come richiesto nella loro memoria. Espletata questa routine, si passò al giuramento del Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) al quale venne poi formulato il quesito. Preso atto del tipo d'incarico, l'Ing. Silvio Aspes dichiarò che il tempo a lui necessario per la perizia si aggirava attorno ai 120 giorni, quindi il Giudice Istruttore Dott.ssa Marchegiani, fissò il rinvio per la successiva udienza il giorno 21/06/2000 alle ore 09.30, e sentito il parere del Consulente Tecnico d'Ufficio, fissò l'inizio degli studi peritali per il giorno 15/02/2000 alle ore 17.30 presso lo studio dell'Ing. Silvio Aspes in Casenuove di Somma Lombardo.

Concorde con l'Avv. Alberto Baccani, decisi d'avvalermi del supporto di un Consulente Tecnico di parte, e seguendo il suo suggerimento, affidai l'incarico all'Ing. Carlo Galifi di Milano, che più volte aveva collaborato con lui in casi analoghi e che quindi ben conosceva il tipo di problematiche cui saremmo andati incontro.

Il giorno 15/02/2000 quindi, presso lo studio dell'Ing. Silvio Aspes, ci trovammo così a discutere nuovamente sulle modalità d'installazione dell'antenna, valutando il progetto da me presentato e le eventuali alternative del condominio. Va detto che per il condominio si presentò unicamente l'amministratore, mentre a sostenere le mie tesi oltre al sottoscritto, erano presenti sia l'Avv. Alberto Baccani, sia l'Ing. Carlo Galifi. In buona sostanza non si discusse su specifici aspetti del problema, ma si parlò solo di argomentazioni di carattere generale. Assolte alcune pratiche di routine, l'Ing. Silvio Aspes concordò con i presenti la data del sopralluogo da effettuarsi presso il condominio Montesanto, che fu così fissata per il giorno 07/03/2000, alle ore 16.30!

Così fu, e in quella data, alla presenza del sottoscritto, dell'Ing. Carlo Galifi, dell'Ing. Silvio Aspes e dell'amministratore, furono eseguiti i rilevamenti del caso, grazie ai quali, risultò possibile evidenziare in modo preciso e circostanziato quali fossero le ragioni alla base dei rispettivi punti di vista. Va detto che anche in quella data, il perito del condominio non si presentò, e l'amministratore dichiarò che purtroppo non era nemmeno a conoscenza di chi fosse, in quanto lo studio legale, non gli aveva ancora comunicato quali fossero le sue generalità! Devo dire onestamente che in quella sede, l'amministratore non tenne una posizione di assoluta contrarietà alle nostre tesi; del resto, bastò ben poco per dimostrare che la soluzione prospettata dal condominio risultasse irrealizzabile, e questa volta, grazie anche al supporto dell'evidenza! Pertanto, dal modo in cui si svolse il sopralluogo, mi parse d'intendere che anche l'Ing. Silvio Aspes si fosse reso conto dell'obiettiva inesistenza di valide alternative! 

Durante il sopralluogo, l'Ing. Silvio Aspes mi chiese se avessi potuto fargli pervenire qualche dato specifico sulla tipologia dell'antenna in esame; gli assicurai che gli avrei inviato al più presto quanto da lui richiesto, infatti, in data 09/03/2000, gl'inviai un e-mail contenente in allegato il file PDF relativo al catalogo Cushcraft, affinché potesse considerare come valido riferimento, le caratteristiche costruttive relative al modello A3S.
Seguirono alcune telefonate chiarificatrici, nelle quali l'Ing. Silvio Aspes mi riferì nuovamente che da parte sua, c'era la ferma e precisa intenzione, di voler assolvere e rispettare pienamente il quesito posto dal Giudice e che, per far ciò, aveva necessità di conoscere in modo esaustivo ogni minimo particolare tecnico sulla tipologia dell'impianto d'antenna che avrei voluto installare.
Ebbi così nuovamente, l'opportunità di ripetere e riesaminare le caratteristiche che un siffatto impianto deve possedere, in relazione specifica allo stato di fatto dei luoghi, considerando in modo approfondito, tutti gli aspetti sia tecnici, sia logistici, che, di fatto, rendevano l'ipotesi da me presentata l'unica perseguibile! Ancora una volta quindi, mi confessò di trovarsi in piena sintonia con quanto affermavo da tempo, e affermò altresì, che non vi potevano essere dubbi d’alcun genere, sul fatto che l'installazione a tetto fosse la migliore!

Tuttavia, in data 22/03/2000, ricevetti una sua telefonata nella quale mi chiese se si potesse ritenere valida, l'ipotesi d'installazione scaturita da informazioni che attinse presso una ditta costruttrice di tralicci! Mi chiese sostanzialmente di verificare sotto l'aspetto tecnico/economico, la possibilità d'installazione di un traliccio di 12/15 metri d'altezza, con carrello ascensionale, NON autoportante! Nuovamente quindi, mi ritrovai a ribadire che quell'ipotesi l'avevo già scartata perché irrealizzabile! Spiegai che innanzitutto quel tipo d'installazione richiedeva assolutamente almeno tre o quattro ordini di tiranti, e che come già constatato sul posto, non vi era lo spazio libero per poter essere tesi, vista la presenza di alberi, e secondariamente, ma non in ordine d'importanza, quell'installazione avrebbe reso impossibile l'utilizzo del carrello ascensionale, che avrebbe ricoperto e ricopre un ruolo di fondamentale importanza sotto il profilo della praticità ma soprattutto sotto il profilo della sicurezza e dell'incolumità delle persone che avrebbero e che devono effettuare sia l'installazione sia l'eventuale manutenzione! Ribadii ancora una volta che l'unica alternativa possibile in quel luogo sarebbe stata quella di un traliccio autoportante, ma comunque era assolutamente da scartare perché precludeva la possibilità dell'uso del carrello ascensionale; ricordai nuovamente che sotto il profilo economico, detta ipotesi avrebbe comportato cifre che il sottoscritto, (e credo anche il condominio), non avrebbe mai speso! Questo ben conoscendo, grazie alla professione che svolgo, quali siano i costi di un traliccio autoportante di soli 20 metri, a partire dagli studi ingegneristici, alla necessità della relazione progettuale, ai costi di costruzione, ai costi di fondazione e posa con annesse problematiche con l'Uff. Tecnico del Comune, alla necessità della periodica sottomissione del traliccio a verifiche strutturali ecc.! Ribadii chiaramente, che l'ipotesi da me proposta  sin dall'inizio, era l'unica che, valutando esattamente tutti gli aspetti, fosse da ritenere valida! A fronte di tutto questo, l'Ing. Silvio Aspes mi diede ragione, dicendomi però che avrebbe ancora voluto pensarci un pò su, e mi chiese se avessi potuto fornirgli qualche documento relativo ad installazioni del tipo autoportante, inoltre mi comunicò, che l'Avvocato della controparte l'aveva messo al corrente sull'intenzione di non avvalersi di nessun Tecnico di parte! Mi disse poi, che aveva una mezza intenzione di convocare nuovamente le parti nel suo studio, per poter vagliare la possibilità di trovare un qualsiasi tipo d'accordo, e così quindi, ci salutammo cordialmente. Il giorno seguente, un pò preoccupato per quest'ultimo risvolto, avvisai dell'accaduto l'Avv. Alberto Baccani, il quale mi disse che avendo ormai valutato in tutto il tempo trascorso, ogni reale alternativa, non poteva più esistere nessuna possibilità di accordo, e m'invitò ad avvisare l'Ing. Carlo Galifi per informarlo della situazione affinché potesse a sua volta prendere contatti con l'Ing. Silvio Aspes. Così feci!

Nei giorni seguenti, l'Ing. Carlo Galifi mi confermò di aver preso contatto con l'Ing. Silvio Aspes, e mi disse che gli aveva nuovamente espresso la nostra contrarietà nei confronti di un eventuale incontro con la controparte, volto, a nostro parere, soltanto a perdere del tempo, ed inoltre, che l'ipotesi dell'installazione che mi venne proposta telefonicamente, era già stata da noi ripetutamente rigettata apportando a tal fine, numerose e circostanziate motivazioni!

Dopo alcuni giorni, l'Ing. Silvio Aspes mi telefonò chiedendomi se avesse potuto effettuare alcune ulteriori misurazioni, al fine di rilevare l'esatto ingombro degli alberi presenti nel punto menzionato dal condominio. Naturalmente non ebbi nulla in contrario, e così, in data 13/04/2000, ci trovammo di nuovo nel punto designato per le misurazioni. Venne ovviamente avvisato anche l'amministratore, e tutti insieme quindi, eseguimmo i rilevamenti del caso. In quella sede, l'Ing. Silvio Aspes sottopose alla mia attenzione, la famosa bozza dell'installazione suggeritagli dall'azienda da lui contattata, e nuovamente, fui costretto a ripetermi per l'ennesima volta, portando al tavolo delle discussioni anche l'aspetto della stesura dei cavi. Gli domandai: ...e i cavi? Che giro dovrebbero fare con una simile installazione?
Ebbi la sensazione che non aveva ancora valutato quest'aspetto, difatti, mi prospettò quest'ipotesi: i cavi dalla parte più alta del traliccio, sarebbero dovuti scendere fino al suolo, poi, tramite scavo, avrebbero dovuto raggiungere la base del muro del condominio, successivamente, tramite tubazioni ancora da definirsi, sarebbero dovuti arrivare fino all'interno del mio appartamento! Manifestai il mio stupore, seguito immediatamente da alcune elementari considerazioni di carattere tecnico, relative all'attenuazione di segnale che tale conseguente lunghezza dei cavi, (oltre 45 metri!), avrebbe apportato al segnale trasmesso dalle mie apparecchiature! A fronte dei calcoli che feci al momento, mi domandò di fargli avere le caratteristiche tecniche del cavo, affinché potesse rendersi conto realmente dell'effettivo danno apportato da tale lunghezza!
Il giorno successivo, inviai un e-mail contenente alcune formule tecniche, alcuni esempi di calcolo applicato, ma soprattutto, gli estremi di un URL relativo al sito di una famosa ditta costruttrice di cavi coassiali, nelle cui pagine web, si possono trovare interessanti ed esaurienti spiegazioni tecniche, in merito ai fattori che determinano la scelta finale di un cavo, a seconda dell'utilizzazione che se ne intende fare!
Avendo portato ad esempio, anche il caso d'utilizzo di frequenze UHF, (da 300 a 3000 Mhz), il giorno seguente ricevetti un ulteriore e-mail dell'Ing. Silvio Aspes, dove mi si chiedeva di comunicargli, al fine di completare l'esatta composizione del sistema di trasmissione, il modello e le caratteristiche dell'apparato ricetrasmittente che avrei utilizzato! Risposi immediatamente, citando l'esatto modello di RTX in mio possesso e fornendo ulteriori informazioni in merito, inoltre, comunicai l'URL del sito dove poter reperire tutte le caratteristiche di detto apparecchio. In aggiunta, sottolineai nuovamente l'aspetto relativo allo sconfinamento che si sarebbe generato nel caso di un'installazione nel luogo prospettatomi, visto e considerato che nell'ultimo nostro incontro, la discussione si era soffermata essenzialmente sull'aspetto dell'attenuazione dovuta alla lunghezza dei cavi; non feci ovviamente alcun riferimento su RTX per VHF-UHF, per il semplice motivo che ancora non ne possedevo alcuno!
Ricevetti via e-mail, in data 16/05/2000, un ulteriore richiesta d'informazioni, relativa al tipo di rotore che avrei utilizzato, alla quale risposi tempestivamente, fornendo utili dati e un ulteriore URL dove poter attingere tutte le delucidazioni del caso!

 

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