CHE COSA E' IL KARATE

Spiegare che cosa è il Karatè oggi, non è un impresa facile poiché le implicazioni tra antica arte marziale e moderna educazione fisica, intesa come costruzione di un atleta da prestazione sportiva, sono tante. Pertanto nella nostra spiegazione separeremo queste due caratteristiche, per poterle poi riunire in un contesto più in sintonia con lo sport in generale.

ANTICA ARTE MARZIALE IERI

MODERNO SPORT OGGI

CENNI STORICI

Il Karate, come antica arte marziale ebbe come punto di partenza l'isola di Okinawa,nell' arcipelago delle Ryu Kyu a sud del Giappone. I rapporti fra Okinawa e la vicina Cina iniziarono nel 1372, ove regnava la dinastia Ming (1368/1661) mentre ad Okinawa governava Re Satto. Quando i Ming presero il potere, Re Satto si recò a rendere omaggio all' imperatore cinese per ottenere da lui una conferma del suo diritto a regnare in Okinawa e dal quel momento i rapporti commerciali e culturali tra l' isola e la Cina si infittirono. Nella Cina in quel periodo veniva praticata una sorta di lotta che comprendeva tecniche di mano nuda e calci, il "Kempo" cinese. Tale lotta derivava da quella praticata dai monaci buddisti del tempio di Shao-Lin, una dura preparazione psicofisica tramite la quale si poteva sviluppare una giusta resistenza alle fatiche alle quali i Monaci si sottoponevano per la pratica della loro dottrina ( Zen ). Più tardi l' insegnamento di questo metodo si propagò in tanti altri luoghi e venne chiamato Shorin-ji Kempo. Era questo il metodo che raggiunse le isole Ryu Kyu sviluppandosi in Okinawa e quindi trasformandosi con vari nomi che vedremo in seguito. Circa cinquecento anni fa', dopo che il famoso Re Sho Hashi unificò i tre territori di Okinawa, fu adottato un codice nazionale che proibiva all popolazione la detenzione di qualsiasi arma, di conseguenza la necessità di autodifesa, spinse la popolazione alla pratica di quell' arte da combattimento arrivata dalla Cina. In seguito si formarono vere e proprie scuole di arti marziali, dove ogni Maestro insegnava il proprio stile. Nel 1986 vi fu la prima manifestazione pubblica nella città di Kamemiura alla quale parteciparono specialisti appartenenti alle migliori scuole che si esibirono nelle varie specialità di arti marziali conosciute. Nel primo periodo la parola Karatè non veniva ancora adottata per stabilire il tipo di lotta praticata veniva usata la parola "Te" ( mano ) che veniva aggiunto al nome della città dove si praticava la lotta. Così la prima scuola di combattimento a mano nuda prese il nome di Okinawa-te. Nel secondo periodo il grande Maestro Matsura dopo aver sistemattizato in corpo organico l' Okinawa-te, vide svilupparsi due stili con caratteristiche tecniche diverse tra loro, il Tomari-te e lo Shuri-te. Lo stile Tomari-te sviluppò soprattutto tecniche specialistiche di braccia, poiché gli abitanti di questa città, appunto Tomari, situata a livello del mare con un grande porto e risaie, lavorando sulle barche irrobustivano soprattutto gli arti superiori. Lo stile Shuri-te al contrario sviluppò le tecniche di gamba, poiché la città di Shuri, per la sua posizione geografica, rendeva necessario l' uso degli arti inferiori per lo spostamento da una città all' altra.. Nel terzo periodo la parola Karatè prese il significato reale di " mano cinese " o " mano nuda " per differenziarlo da un' altra arte marziale, il Kobudo, che utilizzava come armi gli attrezzi agricoli usati quotidianamente dai contadini.

I maestri che hanno dato maggiore influenza al karate sono stati:

Funakoshi Gichin (1868-1957 ) fondatore dello stile Shotokan

Mabuni Kenwa( 1889-1952 ) Shito Ryu

Miyagi Chojin (1888-1953 ) Goju Ryu

Otsuka Hironori( 1892-1989 ) Wado Ryu

Questa graduatoria rispecchia anche la pratica numerica di tali stili nel mondo.

IL primo ad introdurre e far conoscere il Karatè in tutto il Giappone, fu il maestro Funakoshi Gichin, allievo dei maestri Azato e Itosu. Il maestro Funakoshi, professore presso l' università di Okinawa, fu invitato a Tokyo nel 1922 per tenere una lezione dimostrativa in una esibizione di vari sport, patrocinata dal ministero dell' educazione giapponese. Questa manifestazione impressionò a tal punto i presenti, che sommersero il maestro di richieste per rimanere ad insegnare a Tokyo. Così invece di tornare ad Okinawa, Funakoshi, rimase ed insegnò Karatè presso varie università finché nel 1936 fondò lo Shotokan, un evento decisivo nella storia del Karatè in Giappone e nel mondo. La parola Shotokan in origine era lo pseudonimo col quale il maestro Funakoshi firmava le sue poesie poiché, oltre che un profondo conoscitore di arti marziali da combattimento, era anche un uomo di grande cultura. Tale pseudonimo era stato scelto dal maestro durante una passeggiata tra i pini, soffermandosi ad osservare incuriosito il movimento ad onda creato dagli aghi di pino nel cadere a terra, dopo essersi staccati dagli alberi. L'ago di pino, in giapponese si scrive " Sho" mentre "To" viene usato per indicare l'onda del mare " Kan" sta a significare la scuola o la casa, perciò letteralmente "Shotokan" si può tradurre " Scuola della onda del pino ". Certamente il maestro Funakoshi allora non poteva prevedere che lo Shotokan sarebbe diventato lo stile di karatè più praticato al mondo nel mondo. Karate Moderno sport oggi Questa antica arte marziale è sopravvissuta e si è trasformata fino a diventare uno sport che entusiasma sia i giovani che gli adulti per i benefici psicofisici che se ne traggono dalla pratica. Infatti il Karatè più che uno sport da vedere e da applaudire dagli spalti di un palasport, come si fa' per il basket ed altri sport, e una disciplina sportiva da praticare. Negli ultimi anni la Federazione Italiana Karatè ha spinto gli insegnanti tecnici ed approfondire la loro preparazione e conoscenza scientifica e metodologica, mettendo a loro disposizione i corsi multimediali del Coni in pieno accordo con la scuola centrale dello Sport di Roma e l' Istituto Enciclopedico Italiano. Da ciò e derivato l' innalzamento tecnico e qualitativo dei tecnici e perciò degli atleti agonisti da alta prestazione, non solo ma attraverso lo sviluppo delle capacità condizionali e coordinative una costruzione adeguata a i ragazzini di età scolare. Scrive il professore Niveo Luridiana, medico sportivo,, nel suo libro " Karatè medico ": il karatè medico-sportivo, cioè il karatè elaborato come attività ludico-motoria, priva di rischi, a misura d' uomo, per l' educazione fisica è lo sport-kinesiterapia e prevenzione dei paramorfismi, può dare un notevole contributo alla realizzazione di un programma rivolto a favorire l' armonico accrescimento ed il potenziamento della salute e favorendo l' ortogenesi. Il karatè risponde a tutte queste esigenze poiché attraverso gesti sportivi ( preferiti dai giovani ), educa il portamento applicando i principi della cinesiologia formativa per correggere gli squilibri muscolari che sono all' origine dei paramorfismi vertebrali.

Qualche anno fa' il "Time Newpapers ", pubblicò in Inghilterra un interessante articolo ripreso in Italia da " La Stampa ", su quale fosse lo sport migliore per la forma fisica. L'articolo verteva su una serie di test di efficienza fisica da laboratorio, cinque per l'esattezza: fitness cardiocircolatoria, velocità muscolare, forza, resistenza muscolare locale, flessibilità.

Alla classifica di questi test veniva aggiunta una misura antropometrica inerente la percentuale di grassi nel corpo. Sappiamo che ogni sportivo la propria specialità è la migliore, quella che dà il miglior fitness ( stato di forma che coincide con la sensazione di benessere perfetto ). Il Dott. Craig Sharp, condirettore dello " Human motor performance laboratory " di Birmingham, ha messo tutti d'accordo sottoponendo alcuni tra i migliori atleti e stranieri ai test succitati con risultati a dir poco sconvolgenti. I seguenti test sono stati eseguiti su cento atleti per ogni disciplina:

Forma cardiorespiratoria

E' un test sulla capacità aerobica, ovvero la distribuzione dello ossigeno nel corpo. Tra i migliori in questa prova troviamo il ciclismo su strada, lo sci di fondo, l'atletica ( lunghe distanze ), la pallacanestro, il ciclocross, lo squash. Sono stati classificati nelle ultime posizioni L'atletica (sprinters), il tennis, il ping pong, mentre il karatè prende una sufficienza abbastanza stretta.

Velocità muscolare

E' il tempo impiegato da un atleta per raggiungere la potenza massima che è in grado di esprimere. La prova ha visto emergere gli sprinter del ciclismo si pista e quelli della atletica. Ad un'incollatura il karate parimerito con le specialità ginniche olimpiche. Tra i peggiori lo sci di fondo, il nuoto ( lunghe distanze ), l'atletica ( lunghe distanze ).

Forza

Il test era basato su una prova effettuata mediante una speciale macchina che indicava la tensione in chilogrammi. Malissimo l'atletica ( medie e lunghe distanze ), il ping pong. lo sci di fondo, l'hokey, il volano, il ciclismo su strada. Primo assoluto il rugby, secondo il karatè ancora le specialità ginnico olimpiche.

Resistenza muscolare locale

Il test consiste nell'applicarsi allo spasimo in un esercizio estremamente impegnativo sino a quando l'aumento dell' acido lattico provoca il crollo. Viene altresì misurata la capacita di recupero dopo un dato periodo di tempo. Specialità ginniche olimpiche al primo posto parimerito con canoa, windsurf e nuoto ( lunghe distanze ), secondo posto il nuoto ( medie distanze ), canoa ( slalom ), canottaggio, ciclismo su strada, sci di fondo e atletica ( lunghe distanze, il karatè e comunque terzo a soli due punti.

Flessibilità

E un test che ha sconvolto la classifica ridimensionando molti sport. La prova consisteva in flessioni, piegamenti, stiramenti di vario genere, angolo di spaccata. Ovvio il massimo punteggio per la ginnastica e danza, ma anche in questa prova il karate è secondo in splendida solitudine mentre crollano sport quali il ciclismo, atletica, sci e soprattutto nuoto.

Percentuale di grasso.

La percentuale di grassi nel corpo è stata ottenuta misurando lo spessore della pelle in diversi punti. Danza ed atletica al primo posto, ginnastica, squash e sci di fondo al secondo , un' altra sufficienza per il karate, ultimo posto per il nuoto ( lunghe distanze ).

La classifica

Le specialità ginniche olimpioniche conquistano il 1° posto seguite a breve distanza dalla danza. Il risultato più sorprendente viene dal karatè, terzo assoluto a soli sei punti dal primo.

I karateka hanno lasciato dietro di loro ben 25 altri sport, distanziando i calciatori di 7 punti, i ciclisti di 9, gli sprinter della atletica di 10, nuoto ed atletica lunghe distanze di quasi 20 punti. Un risultato sorprendente ma non troppo, da anni sosteniamo che il karatè sia, oltre che uno dei più belli, uno sport completo, con prestazioni ad altissimi livelli. Se a tutto questo aggiungiamo che il karatè è ancora dilettantistico, mentre altri sport sono chiaramente professionistici con atleti che si allenano tutti i giorni per ore ed ore senza avere il problema di uno stipendio, possiamo affermare che il karatè è uno degli sport al mondo che più si avvicinano al prototipo della completezza nel quale si fondono armonicamente flessibilità, forza, resistenza alla fatica, efficienza cardiocircolatoria, velocità. A tutte queste qualità dobbiamo ancora aggiungere l' utilità della difesa personale che ne deriva come arte marziale e che in questi tempi moderni non è male conoscere. Nella speranza che in queste poche righe, sia riuscito almeno in parte, a dare un quadro reale di questa antica arte marziale e moderno sport, sicuramente diversa da come ci viene presentata in quei film dozzinali che esaltano solo la violenza, caricando negativamente i ragazzi e stravolgendo quelli che sono i reali principi delle arti marziali.

Storia dei kata