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SPECIALE Sovranità Alimentare
 
 
     

Roma, 5/11/2001 - Seminario "Sovranità alimentare, il diritto negato"

Il Diritto al Cibo: Un Obiettivo Comune Relazione Trasmissione Radio Onda Rossa- Venerdi 19/10/01 Martedi scorso, 16 ottobre, giornata mondiale dell’Alimentazione, si é tenuto l’incontro "Il diritto al cibo: un obiettivo comune" organizzato dalla Associazione ONG Italiane negli edifici della FAO, qui a Roma. All’incontro ha partecipato la FAO con alcuni relatori, diverse ONG del paese e organizzazioni come la Confederazione Cobas e il Comitato di appoggio ai Sem Terra. Queste ultime due hanno animato il dibattito finale. Naturalmente si é parlato innanzitutto del rinvio del grande vertice della FAo sull’alimentazione che era stato previsto per novembre prossimo in Italia e che invece si farà nel 2002. La data precisa verrà stabilita dalla Fao stessa entro i primi di novembre. In realtà per novembre resta comunque fissato l’appuntamento che la FAO tiene ogni due anni: ossia la conferenza con i capi di Stao che in questo caso verranno sotituiti dai ministri dei paesi membri. Interventi dell'incontro: 1)Henri Carsalade - Vice Direttore Generale della FAo. Il portavoce della Fao, in apertura di incontro, ha proposto che anche le ONG accettassero di buon grado di posticipare l’iniziativa del Forum di novembre. Iniziativa che avrebbe dovuto coinvolgere sia le Organizzazioni non Governative stesse che le organizzazioni e associazioni di contadini e contadine, pescatori e pescatrici del mondo. Dall’altra parte le proposte delle ONG sono state più complete e interessanti e dotate senz’altro di più forza, soprattutto perché comunque la FAO partiva dalla posizione molto scomoda di chi non ha compiuto con quanto stabilito ed é costretto ad ammettere pubblicamente i propri limiti di fronte al sistema. Situazione di inadempienza e impotenza che é emersa più volte lungo l’incontro fino al dibattito finale. 2) Sergio Marelli - Presidente dell’Associazione ONG Italiane. Sergio Marelli Presidente dell’Associazione ONG Italiane, promotrice dell’incontro, ha sostenuto diversi punti centrali: - Il rinvio del vertice deve essere un tempo dedicato ad una collaborazione seria tra FAO e ONG e non un alibi per lasciare campo libero alle istituzioni finanziarie. - E’ necessario che lo spazio deputato alla discussione sull’alimentazione e fame nel mondo siano le Nazioni Unite, dando luogo a decisioni ed a azioni concordate. - La FAO deve senz’altro cambiare rotta per farla finita con lo scandalo della fame nel mondo (a livello di cifre si parlava di 815 milioni di esseri sottoalimentati di cui ben 11 milioni nei paesi "ricchi"). - La proposta fatta dalle ONG é comunque di non lasciar passare il tempo e di approfittare della conferenza della FAO che si terrà dal 2 al 9 novembre. La proposta é di convocare per questa occasione il comitato internazionale che aveva preparato l’appuntamento del vertice ormai saltato, e questo per fissare una tappa importante e per discutere questioni centrali e pressanti. In definitiva le ONG chiedono, attraverso il loro portavoce, che nell’evento FAO di novembre si discuta: . sulla stesura di un codice di condotta a cui tutti si debbano attenere, riguardante il problema dei diritti dei popoli a nutrirsi. . sulla necessità che il controllo delle sementi non resti nelle mani di pochi al mondo . sulla possibilità di accogliere le proposte che vengono dall’Africa e da altri continenti dei Sud del Mondo. 3)Roberto Papini - Direttore dell’Istituto di Ricerca “Jacques Maritain”. Roberto Papini, relatore sempre per le ONG e rappresentante di un isituto di ricerca, sostiene a sua volta che: - é ormai necessario uno strumento giuridico sul quale tutti siano d’accordo e che fissi le responsabilità di tutti per un reale accesso ai beni alimentari. - Papini sostiene che spetta proprio alla FAO il compito di elaborare questo codice. E in realtà esiste già una bozza per un possibile codice elaborta da alcune Organizzazioni non Governative (tra cui la propria e FIAN) e che ha già riscosso il consenso molte ONG e di diversi stati. 4) Margret Vidar - Esperta FAo, Legal Office. In questo caso la rappresentante della FAO, chiamata a rispondere su questa proposta ha sostenuto di non sapere se nella conferenza della FAO di novembre si discuterà riguardo a un codice vincolante a livello giuridico.La difesa dela FAO é che il segratariato deel’organizzazione non é chiamato a decidere e a influire concretamente perché questo spetta ai governi dei paesi membri. 5) Ramesh Sharma - Esperto FAO, Commodities and Trade Division. Ramesh Sharma rappresenta uno degli interventi più interessanti della FAO ed é soprattutto con l’esposizione di questo relatore che si evidenzia ancora di più la difficoltà della sua organizzazione ad influenzare realmente le dinamiche alimentari mondiali. - Sostiene che nella situazione attuale non si possa non affermare che le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio hanno prevalso. - Sharma spiega che non é la FAO ad andare al Tavolo dei negoziati dell’OMC, anzi, addirittura a volte la FAO non viene neanche invitata a presenziare ad alcune riunioni centrali. - Per questo relatore la strada resta comunque quella di aumentare le pressioni sull’OMC piuttosto che portare avanti iniziative fuori da quel contesto. 6) Antoni Onorati - International NGO/ CSO Planning Committee for the WFS:FYL. Antoni Onorati é stato il coordinatore e moderatore della Tavola Rotonda di Martedi. I suoi interventi si articolano lungo tutto l’incontro in quanto funge da ponte tra le presentazioni e richieste delle ONG e le posizioni e risposte dei relatori della FAO. - Da lui viene richiesto innanzitutto che si cominci effettivamente ad utilizzare il concetto di sovranità alimentare almeno negli ambienti tecnici della FAO. - Si é comunque espresso soprattutto in favore del fatto che risorse genetiche e sementi debbano restare nelle mani di contadini e contadine, criticando l’attuale situazione dove le risorse genetiche sono dominate dalle tecnologie. Ha sostenuto che la biodiversità deve essere trattata ugualmente se non meglio delle merci. - All’interno delle questioni poste da questo portavoce del Forum delle ONG risalta la questione centrale dell’incontro, ossia il fatto che l’OMC sia ritenuta da molti né uno strumento utile né un organismo riformabile capace di aiutare a combattere la fame nel mondo. Così si fa avanti in fase conclusiva la necessità, forse, di creare qualcosa di alternativo all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Proposta questa non affrontata frontalmente né tantomeno accettata dai rappresentanti della FAO presenti all’incontro. Resta quindi una questionevitale che verrà sicuramente riproposta più che dalle ONG, dalle organizzazioni contadine come il coordinamento di Via Campesina che ha fatto dell’esclusione dell’OMC dall’alimentazione una delle sue principali battaglie. 7) Henri Carsalade - Vice Direttore Generale della FAo. In chiusura, il portavoce della Fao, pressato dalle critiche rivolte alle incapacità della sua organizzazione, ha voluto sottolineare che il compito della FAO é solo quello di fare analisi tecniche e formare i paesi che partecipano alle negoziazioni con l’OMC. Non é la FAO ad avere la responsabilità delle politiche alimentari, ma bensì i governi delle diverse nazioni.