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SPECIALE Sovranità Alimentare
 
 
     

FUORI IL WTO DALL’AGRICOLTURA E DAL CIBO!
Roma, 6 novembre 2001

Un gruppo di organizzazioni contadine internazionali ha lanciato oggi una forte richiesta di fermare ogni altro negoziato del WTO, rivedere le regole e gli accordi esistenti, prendere iniziative per togliere le questioni legate all’agricoltura dal WTO ed intraprendere i passi necessari verso un quadro internazionale alternativo per una produzione agricola di cibo sostenibile. Le organizzazioni citate alla fine del comunicato sono parte della coalizione "Our World is Not for Sale: WTO-Shrink or Sink" ed hanno sviluppato una proposta specifica riguardo l’agricoltura ed il commercio, definendo il concetto di sovranità alimentare dei popoli, il diritto dei popoli di definire le proprie politiche sul cibo e sull’agricoltura. La sovranità alimentare dei popoli è una richiesta ai governi di adottare politiche per promuovere una produzione sostenibile, basata sulle fattorie familiari piuttosto che su una produzione industriale, intensiva ed orientata verso l’esportazione. Questo presuppone una politica di prezzi adeguata per tutti i contadini, gestione delle risorse, abolizione di tutte le forme di sussidio per le esportazioni ed una regolamentazione delle importazioni per proteggere la produzione di cibo nazionale. Tutti i prodotti alimentari devono rispettare degli alti standard di qualità ambientale, sociale e per la salute. Per cui bisogna introdurre un divieto ai cibi ogm ed all’irradiamento del cibo. La sovranità alimentare dei popoli include anche una equa possibilità di accesso alle terre, alle sementi ed all’acqua, il riconoscimento dei diritti delle comunità e, come conseguenza, la proibizione dei brevetti sulla vita. Le regole sul commercio devono garantire la sovranità alimentare e non, come accade adesso, permettere alle forze dei mercati ed alle potenti multinazionali di determinare che cosa e come viene prodotto, e come il cibo viene messo sul mercato e commercializzato. Il WTO ha mostrato ancora una volta, nel periodo che sta precedendo il meeting ministeriale di Doha, che è un’istituzione assolutamente inappropriata per trattare di questioni alimentari e legate all’agricoltura. Le nostre organizzazioni non credono, e sono in questo molto sicure dato il carattere altamente non-democratico del processo di preparazione al meeting di Doha, che il WTO intraprenderà un percorso di radicali riforme. Affermiamo le richieste fatte in altre dichiarazioni della società civile come Our World is Not for Sale: WTO-Shrink or Sink, e Stop the GATS Attack Now. Chiediamo ai governi di intraprendere immediatamente le seguenti azioni: 1. Cessare i negoziati per iniziare un nuovo round di liberalizzazione commerciale e fermare le discussioni per portare "nuovi argomenti" nell’ambito del WTO. 2. Intraprendere delle misure per rimuovere il cibo e l’agricoltura dal controllo del WTO attraverso lo smantellamento dell’Agreement on Agricolture, e rimovendo o emendando le clausole rilevanti negli altri accordi. 3. Iniziare delle discussioni su un quadro internazionale alternativo sulla produzione e sul commercio sostenibile di cibo e beni agricoli. Questo quadro alternativo dovrebbe includere: · Una riforma ed un rafforzamento delle Nazioni Unite (ONU), attive ed impegnate nella protezione dei diritti fondamentali di tutti i popoli, Nazioni Unite viste anche come forum appropriato per sviluppare e negoziare delle regole per una produzione sostenibile e per un commercio equo; · Un meccanismo indipendente di risoluzione delle dispute integrato all’interno di una Corte Internazionale di Giustizia, soprattutto per evitare il dumping. · Una Commissione Mondiale sull’Agricoltura Sostenibile e sulla Sovranità Alimentare introdotta per perseguire una valutazione integrata degli impatti della liberazione del commercio sulla sovranità e sicurezza alimentare, e per sviluppare delle proposte per dei cambiamenti, · Un Trattato Internazionale Legalmente Vincolante per definire i diritti dei contadini e dei piccoli produttori per i beni, le risorse e le protezioni legali di cui hanno bisogno per riuscire ad esercitare il loro diritto di produrre; tale trattato dovrebbe essere inserito all’interno del quadro dei Diritti Umani in ambito Nazioni Unite, e collegato alle Convenzioni delle Nazioni Unite particolarmente rilevanti già esistenti. · Una Convenzione Internazionale che sostituisca l’attuale Accordo sull’Agricoltura (AoA) e le clausole rilevanti dagli altri accordi del WTO ed implementi, all’interno del quadro della politiche internazionali, il concetto di sovranità alimentare ed i diritti umani di base di tutte le popolazioni per un cibo sicuro, impiego rurale pieno e decente, diritti dei lavoratori e la loro protezione ed un ambiente naturale sicuro, ricco di risorse e biodiversità e che incorpori le regole sul commercio sul cibo e sui prodotti agricoli; Queste proposte sono un chiaro segno della determinazione che unisce i movimenti sociali e gli altri attori della società civile globale nella loro lotta per rendere democratiche le politiche internazionali, e per lavorare verso la creazione di istituzioni che devono essere capaci di inglobare e difendere l’approccio sostenibile al cibo ed all’agricoltura. Documento di:IATP - IBON - Focus on the Global South - Public Citizen - REDES- Friend of the Earth Uruguay - Via Campesina