Halloween


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Svolgendo il lavoro ipertestuale sulla festa di Halloween, noi alunni della terza B abbiamo conosciuto simboli, dolci, giochi, scherzi e significato di questa tradizione molto diffusa nei paesi anglosassoni.

Ne abbiamo parlato a casa ai nostri familiari e, con grande sorpresa, abbiamo appreso che nelle loro esperienze di bambini ricordavano situazioni simili a quelle caratteristiche di Halloween. Riportiamo tutto ciò che i nostri familiari ci hanno riferito.

Erano diffuse, ai loro tempi, storie di streghe trasformate in gatti che si nascondevano tra il fitto fogliame degli alberi, o presso "le fonti", pronti a colpire gli incauti passanti.

Si raccontava anche di "case degli spiriti" in cui i mobili e le pentole si spostavano per la stanza; si udivano strani scricchiolii e rumori simili a lamenti; si vedevano finestre aprirsi e chiudersi senza che spirasse un soffio di vento.
Sagome apparivano e scomparivano improvvisamente lasciando orme enormi e terrificanti; alcune porte sbattevano, e si udivano rumori di catene trascinate.

Tutto ciò veniva raccontato ai bambini, quando la famiglia patriarcale era riunita davanti al focolare, nei lunghi mesi invernali.
Questi racconti sulla "paura", sulle streghe, sulle case diroccate, intorno alle quali erano nate paurose leggende, diventavano quasi una preparazione per la " notte delle streghe", come un rito di iniziazione, in cui i ragazzi dovevano dimostrare tutto il loro coraggio.
"La notte delle streghe" si svolgeva il 31 Ottobre, alla vigilia dei santi, e aveva come fine quello di esorcizzare la "paura" e in particolare la "paura della morte".
I fanciulli credevano che in quella notte avrebbero affrontato e sconfitto mostri, vampiri, streghe e fantasmi.
Il pomeriggio del 31 Ottobre i ragazzi più grandi del paese, utilizzando zucche, ragni, ragnatele e altri oggetti terrificanti, preparavano una casa diroccata, intorno alla quale erano nate varie leggende.
Svuotavano le zucche gialle e incidevano occhi, naso ed un’enorme bocca con i denti; le mettevano sparse nell’interno della casa ed una sullo uscio: tutte erano illuminate da una candela posta all’interno della zucca.
Catturavano dei ragni che custodivano in barattoli e che liberavano all’arrivo dei ragazzi più piccoli dei dintorni.
La casa era già per se stessa paurosa: topi, ragnatele, ragni ed altri insetti la rendevano lugubre e misteriosa.
All’arrivo dei bambini l’atmosfera diventava veramente angosciante, perché essi venivano intimoriti dal rumore di mattoni che cadevano, da colpi sulle porte da urla e voci lugubri, come provenienti dall’oltre tomba.
La festa si concludeva con delle competizioni tra viottoli e piazzole che meglio erano state addobbate con zucche illuminate, mentre i ragazzi facevano scorpacciate di dolci tipici e frutti stagionali.


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