La ruota idraulica

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La più antica e semplice turbina idraulica è la ruota idraulica, usata dapprima nell'antica Grecia e successivamente adottata nella maggior parte dell'Europa antica e medievale per la macinazione del grano.
Nella sua forma più semplice consisteva in un albero verticale, con una serie di alette o palette radiali oblique, posizionato in corsi d'acqua a flusso rapido o in condotte forzate. La potenza prodotta era di circa 0,5 cavalli.
La ruota idraulica orizzontale (cioè una ruota a palette radiali montata su un albero orizzontale) fu descritta per la prima volta nel I secolo a.C. dall'architetto romano Marco Vitruvio Pollione; aveva la parte inferiore immersa nel corso d'acqua e costituiva quindi un esempio di "ruota per disotto". Nel II secolo d.C. venne introdotta nelle regioni collinari la più efficiente "ruota per disopra", in cui veniva sfruttata l'energia di un flusso d'acqua in caduta per effetto della gravità. Nel Medioevo la potenza massima della ruota idraulica aumentò da 3 a circa 30 cavalli.

 

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