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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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COMUNICATO N° 6                                             Roma 7 aprile 2004

 

A TUTTI I LAVORATORI                 

                                                     

L’Esempio trascina…

E’ ormai noto che le leggi, in Italia, devono essere rispettate esclusivamente dai più deboli e coloro i quali vengono considerati potenti, ne possono fare a meno.

Così si verifica, ad esempio, che la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro viene fatta rispettare dalle strutture private, dai negozianti, per ogni lavoro che si è costretti ad effettuare, mentre tutto ciò che riguarda lo Stato (uffici pubblici, Ministeri, Comuni, Province ecc. Enti locali, ospedali ecc, ), i controlli o non avvengono o non si pretende la severità a cui è costretto il comune cittadino.

L’esempio in negativo è per ogni attività della Pubblica Amministrazione: se un cittadino si dimentica di pagare una tassa, viene perseguito, con aumento a dismisura dell’imposta, mentre, quando deve ricevere dal fisco rimborsi, è costretto ad aspettare tempi biblici. E tutto ciò si verifica, quando ancora nelle aule di giustizia è esposta la scritta “la legge è uguale per tutti”.

Per quanto concerne l’Ente CRI, pur essendo chiarissima la normativa del vecchio Statuto (DPCM 110/97), non se n’è mai preteso il rispetto, specialmente per quanto concerne la separazione  fra indirizzo e gestione, così come all’epoca stabilito dal decreto 29/93 che prevedeva per gli Enti Pubblici non Economici, il rispetto di tutti gli articoli in esso contenuti.

Come è noto a tutti, lo SNACRI, all’epoca, ha combattuto con ogni mezzo la precedente Amministrazione, in quanto non attuava il rispetto della normativa pubblicistica.

Si dette, così, un  forte impulso per varare un nuovo Statuto, in quanto quello allora in vigore era già vecchio e frutto di tantissimi compromessi.

Il nuovo Statuto, ossia quello attualmente in vigore, è stato varato con  DPCM 208 del 5/7/2002.

Nel frattempo la Camera dei Deputati aveva concluso una Indagine Conoscitiva, votata all’unanimità da tutti i gruppi politici e, nel marzo del 2002, il Senato della Repubblica ne aveva conclusa un’ altra che aveva messo a nudo tutte le anomalie e disfunzioni dell’Ente CRI, che attualmente lo Sacri continua a denunciare. L’Attuale Statuto, pur non soddisfacendo le aspettative dei più, ha il pregio di aver ribadito, all’art. 16, la netta separazione fra indirizzo e gestione, in analogia a quando prevede il D.l.vo 30/3/01 n°165, ed in più ha istituito, in considerazione che in periferia, a livello contabile si era al medioevo, la figura dei Revisori dei Conti, che danno una garanzia di omologazione agli altri Enti pubblici e di certezza della  spesa.

Per coloro i quali conoscono poco lo Statuto si ribadisce che all’art. 16, al comma 1, in osservanza all’art. 4 della 165/01 (titolo: Indirizzo politico- amministrativo.Funzioni responsabilità), recita: L’ordinamento della Croce Rossa Italiana si ispira al principio di separazione tra le funzioni di indirizzo e controllo e le funzioni di gestione, nonché ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità.

Sono trascorsi circa due anni da quando è stato riconfermato lo Statuto, 3 anni da quando è stato pubblicato il Decreto Legislativo 165/01, circa un anno e mezzo da quando è stato commissariato l’Ente, e le problematiche inerenti a quanto detto, non solo non sono state risolte, ma le disfunzioni e la confusione si è accentuata in tutta Italia.

 Non si è consentito all’apparato CRI periferico di essere in condizione di rispettare la legge e quando, palesemente l’Organo politico sconfinava in problematiche amministrative, non si è mai preteso il rispetto della legge e spesso, si sono accettati atti che, a norma di legge, erano senza valore giuridico;

Non si è provveduto ad individuare le competenze amministrative dei vari Comitati e non ci si è preoccupati di indicare, d’accordo con le OO.SS, i profili professionali di oggettiva responsabilità;

Non si è provveduto, nei Comitati Regionali, all’attuazione dell’art. 34 dello    Statuto, che disciplina la nomina dei Direttori Regionali contribuendo così a creare una enorme confusione nell’ambito periferico, disincentivando anche quelle figure preposte a tale ruolo.

Non si è provveduto, pur essendo l’Ente dotato di un numero esiguo di Dirigenti, ad espletare un concorso bandito, da vari anni, per 6 posti di dirigenti,

Si è provveduto, invece,  in un Ente come la CRI, la cui funzione sanitaria, è prevalente in ogni azione che intraprende, ad annullare un concorso, bandito da anni, che prevedeva l’attribuzione della II fascia medica, considerato che tale funzione continua ad essere prevalente per l’Ente.

Non si è provveduto a chiedere le deleghe, previste dallo Statuto e si continua a far vivere l’ Ente della carità convenzionale.

Tutte queste inadempienze hanno contribuito ad aumentare il caos e non hanno consentito, come hanno fatto gli altri Enti del Comparto, l’applicazione di contenuti contrattuali e legali (ex CCNL disapplicati, code contrattuali, contratto integrativo del 2000, nuovo CCNL ecc.), la ristrutturazione del Personale Militare, aumentando così di molto il contenzioso legale ed amministrativo già esistente presso l’Ente.

E’ da notare che le cose non risolte sono quasi tutte riconducibili alle disfunzioni che erano state rilevate  dalle apposite Commissioni Parlamentari e che hanno determinato il  Commissariamento dell’Ente.

A questo punto è opportuno che venga   varata una nuova Indagine Conoscitiva da parte del Parlamento per verificare lo stato attuale dell’Ente e se permangono ancora le disfunzioni che erano state a suo tempo riscontrate.

Oltretutto, ad avviso della Scrivente Organizzazione l’Ente sta disapplicando lo Statuto in vigore: è dal primo di Gennaio che compiti che erano tipici dei Comitati Provinciali, sono stati trasferiti ai Comitati Regionali.

Per quanto concerne poi l’accordo, sottoscritto dalla Scrivente Organizzazione, formalmente ricusato, inerente l’avviamento delle nuove procedure di contabilità, non si capisce quali interessi l’Amministrazione deve nascondere in quanto non ha  ottemperato, come previsto dall’accordo,  a consegnare alle OO.SS, a distanza di circa cinque mesi,  “…. tutti gli atti conseguenti al presente accordo….”

Sono aumentati di molto gli incarichi di consulenza, senza esperire tentativi per valutare se  tali prestazioni potevano essere svolte dal personale dipendente o in carenza, appositamente formato, attraverso i relativi corsi  di formazione, poteva essere adibito alle necessità, consentendo all’Ente cospicui risparmi.

Sono aumentate a dismisura le spese di gestione, tanto che l’Ente rasenta il collasso economico e tutto ciò succede in assenza, da parte dello stesso Ente, di garanzia per le prerogative contrattuali e legali che riguardano le retribuzioni dei dipendenti.

Si producono atti che, in spregio alla normativa contrattuale, non si discutono con le OO.SS e si attua sempre più il clientelismo e la discriminazione.

Si penalizzano, da punto di vista economico, i dipendenti, con azioni ed atti che nessun Ente dal Comparto ha mai immaginato di eseguire . (blocco art. 15 comma II legge 88, e richiesta di restituzione somme, in una unica soluzione, maturate  con il “Gradone” per effetto di una  normativa risalente a circa 15 anni fa.)

La CRI, quando deve erogare diritti è l’ultima del Comparto, quando deve prelevare indebitamente le risorse dei lavoratori, è sempre il primo Ente che si appresta a farlo e senza effettuare le relative verifiche.

 

BUONA PASQUA !!!

-       Al Commissario Nazionale, augurandogli che, facendo un doveroso e severo esame di coscienza, contribuisca in modo determinante, dopo essersi liberato dai tanti scheletri pressori, a far si che la CRI diventi quell’Ente solido che si augurano i lavoratori, i veri volontari ed i cittadini

-       Al Direttore Generale, che tutti sanno che c’è,  ma nessuno sa che fa.

-        Ai Capo Dipartimenti, che tanto si adoperano a contribuire al caos esistente, senza essere ancora previsti per legge.

-       Ai pochi Dirigenti che, nell’interesse dell’Ente, siano più uniti e coraggiosi.

-       Al personale a tempo indeterminato che, come ribadito nel precedente comunicato, appartengano tutti alla categoria dei veri “ uomini”, condizione necessaria per far valere i propri diritti.

-       Al personale a tempo determinato, anello più vulnerabile e poco tutelato del pianeta Cri, affinché la Santa Pasqua porti il giusto consiglio alla grande quantità di oppressori con cui giornalmente sono costretti a confrontarsi per mille problemi.

-       Ai Commissari Regionali, affinché si sveglino ed operino secondo le disposizioni statutarie e di legge.

-       Ai Commissari provinciali e Locali, riflettano seriamente sul fatto che il “potere” è un servizio verso la società.

-       Al volontariato di potere, che cambiando atteggiamento per le problematiche dell’Ente, contribuisca fattivamente, anche con confronti democratici, a far si che la CRI non abbia interessi settoriali o di componente, al fine di farlo crescere ulteriormente.

-       Al Volontari reali, che sono la maggioranza, che offrendo gratuitamente ed disinteressatamente il proprio tempo libero, rendono realmente un servizio all’utente e contribuiscono a rendere l’Ente indispensabile alle esigenze del Paese.

 

PROBLEMATICHE SINDACALI

Purtroppo la stasi continua, anzi, continuano sempre più le segnalazioni in merito ad abuso ed a disservizi.

L’ultimo abuso riguarda il fatto che alcuni Commissari, senza rispettare la normativa in vigore, segnalano al Comitato Centrale il personale che a loro parere non ha diritto a fruire del premio incentivante.

 

Dopo che la Scrivente Organizzazione in un comunicato ha denunciato l’insediamento di una Commissione tecnica per definire i criteri di erogazione sia dell’art 17 dell’ex CCNL che l’art. 26 delle code contrattuali, ha dovuto sopportare l’istituzione di una nuova commissione tecnica, dopo circa un anno e mezzo che  per gli stessi istituti contrattuali deve ulteriormente fare delle  valutazioni con il risultato che, a distanza di tre anni, si sta ancora cercando di risolvere i problemi.

 

MANSIONI SUPERIORI

Come già rappresentato la scrivente Organizzazione ha sempre contestato l’accordo per le mansioni superiori non sottoscritto dallo SNACRI.

Le obiezioni sono dovute al fatto che, con tale accordo, risultano discriminati tutti coloro che svolgono mansioni diverse da quelle del profilo di appartenenza, che necessariamente devono espletare perché inseriti in contesti lavorativi che per carenza di organici o professionalità non consentono al dipendente di esimersi dal coadiuvare l’Amministrazione.

Nell’ultimo incontro che si è tenuto con la CRI si è convenuto di fare una integrazione all’accordo ed un Regolamento interno per il passaggio di profilo al fine di una sanatoria della situazione in essere.

 

ART.26 ( benefici conseguenti al riconoscimento della causa di servizio)

Il beneficio è estensibile a tutti coloro che hanno avuto riconosciuta la causa di servizio, indipendentemente dal riconoscimento successivo dell’equo indennizzo.

Sarà insediata una Commissione Medica  per la valutazione delle equiparazioni alle nuove tabelle  di tutte le patologie precedentemente riconosciute  causa di servizio.

 

ART.17 Posizioni Organizzative

Nel prossimo incontro sarà valutato un Regolamento per il conferimento degli incarichi nonché un lavoro riguardante la definizione dei livelli di complessità

 

SUSSIDI (ex art.59 DPR 509/79)

Con accordo del 4 giugno 2003 si era deciso di fare un Regolamento per definire  gli eventi rimborsabili a titolo di sussidio per la utilizzazione delle somme residue

 

dell’art.59 del DPR 509/79( polizza sanitaria, prestiti, borse di studio) e nella prossima riunione si discuteranno i criteri da adottare.

 

CONTRIBUTI FIGURATIVI:

Le Lavoratrici che hanno  partorito i propri figli al di fuori del rapporto di lavoro, ai sensi  del D.L.gs. n.151/01 possono richiedere l’accredito della contribuzione figurativa per i periodi corrispondenti al congedo di maternità.

Presso la Segreteria sono disponibili i relativi modelli per la richiesta.       

 

Organizzazione della Segreteria:

Ai fini di una migliore organizzazione e per la soluzione delle problematiche specifiche, la Segreteria Generale seguira’ il seguente calendario settimanale:

                                                         Per appuntamento            

Problematiche Generali

Questioni legali

Applicazioni contrattuali                   

Biscardi Luigi                                   Lun. Merc. Ven.      9.30 13.30

Maracchioni Graziella                      Lun. Merc. Ven.      9.30 13.30

 

Medici, Professionisti e Dirigenti

Disciplina

Pianta      Marinella                          Mercoledì dalle 12 alle 14

 

Personale a tempo determinato, Regionale Lazio

Cannavacciuolo Maurizio                 Venerdì

 

Contenzioso periferico

Fiorenza Ciro                                    Mercoledì dalle 9.30 alle 11.30

 

Con riserva di ulteriori notizie si inviano, unitamente a tutti i colleghi della Segreteria Generale, i migliori auguri per le prossime festività pasquali.

 

 

IL SEGRETARIO GENERALE

Dott. Luigi Biscardi