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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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COMUNICATO N° 16                                                   Roma 25 novembre 2004

 

A TUTTI I LAVORATORI                 

                                                     

RISULTATI ELEZIONI RSU:

 Anche questa volta, come per le passate elezioni, molti colleghi non hanno potuto votare, in quanto, non è stato portato a conoscenza, se non a livello regionale, l’accordo intercorso fra le OO.SS. e l’Amministrazione CRI inerente le modalità e le agevolazioni che dovevano essere concesse al personale con diritto al voto.

Ciò ha comportato che moltissimi lavoratori, di fatto, sono stati privati del loro diritto  ( es. Messina, Agrigento,Reggio Calabria etc).

Lo SNACRI, che si è presentato nel raggruppamento del CSA di CISAL FIALP, è stato riconfermato come la più grande forza sindacale operante presso la CRI, aumentando anche, rispetto alla precedente competizione elettorale, la percentuale di rappresentatività. Questo risultato dimostra che le calunnie alla fine si ritorcono contro chi le propala.

Lo SNACRI ringrazia tutti i lavoratori, e sono stati tanti, che ancora una volta hanno confermato la fiducia al suo operato.

 

30/11/2004 -  SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO:

 Tutte le OO.SS del Pubblico Impiego sono state costrette ad utilizzare l’arma dello sciopero in quanto, a tutt’oggi, non si intravede nessuno spiraglio sul fronte del rinnovo dei contratti pubblici. Si ricorda che i contratti del Pubblico Impiego sono ormai scaduti da moltissimi mesi e vi è un abisso incolmabile fra quanto offerto dal Governo (3,7%) e quanto chiesto dalle OO.SS. ( 8%) che rispecchia l’aumento del costo della vita. Fra i vari motivi per effettuare lo sciopero:

la CISAL, quando è stata convocata in audizione sulle problematiche in essere, aveva chiesto la soluzione per la stabilizzazione del rapporto di lavoro per i precari ed il Governo, per tutta risposta, ha previsto il blocco delle assunzioni per gli Enti pubblici per tre anni.

Si sciopera anche perché il Governo non ha prodotto una valida politica finalizzata alla lotta dell’evasione ed elusione fiscale e contributiva; manca nel nostro Paese una prospettiva di rilancio dell’economia e di interventi in tema di ricerca, innovazione tecnologica e sviluppo.

In questo contesto si tenta di far pagare al pubblico dipendente gli sprechi che, con l’avvallo del Governo, le pubbliche amministrazioni, costantemente fanno in merito a conferimento di incarichi inutili, a costituire una rete clientelare  onerosa ed a sprecare risorse finalizzate a rafforzare l’immagine di amministratori con velleità politiche, con l’indizione di manifestazioni onerose, che hanno anche lo scopo di sprecare le risorse del Paese.

Tutti i lavoratori sono invitati a partecipare in massa allo sciopero proclamato.

 

DECRETO DI RIORDINO E STATUTO CRI:

 Giorno 19 u.s. è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge recanti disposizioni urgenti sull’ordinamento ed il funzionamento della Croce Rossa Italiana.

Il Decreto suppergiù è rimasto uguale a quello che era stato presentato al consiglio dei ministri del 15/10/2004: è stato depennato l’articolo 7 inerente la privatizzazione, il cui merito va, come risulta da indiscrezioni politiche, al Quirinale che ha ritenuto che la privatizzazione della Cri non poteva essere oggetto di un decreto legge, in quanto, non ne veniva ravvisato il carattere di urgenza.

Comunque sembra che l’articolo 7 uscito dalla porta, si tenti di farlo rientrare dalla finestra per cui ciò si verificherà  o in sede di conversione del decreto oppure verrà inserito nell’ approvanda legge finanziaria.

E’ opportuno, pertanto, vigilare costantemente per arginare questo pericolo.

 Questa Organizzazione  ribadisce la ferma opposizione a qualsiasi modifica alla natura di Ente pubblico della CRI, ed è contraria, in coerenza con le lotte passate, a qualsiasi forma di privatizzazione.

 Per quanto concerne, “l’ipotesi di modifiche statutarie” già nel precedente comunicato si sono ribaditi i motivi di opposizione.

Una ulteriore presa in giro riguarda la parte inerente la realizzazione dei compiti di indirizzo e della funzione di vigilanza nonché della separazione tra i poteri di indirizzo e vigilanza e quello gestionale. Peccato che quanto trattato, non solo è previsto dalla legge dello stato ( 165/01), ma anche dall’attuale statuto per cui è come asserire che gli attuali organi non sono stati capaci di applicare la normativa vigente.

La mancata attuazione di questi problemi è stata molto contestata nella passata gestione ed oggi, il Commissario pro tempore  non solo non  si è preoccupato di attuarli ma nemmeno si è preoccupato di sanare i soprusi, che la precedente Amministrazione ha commesso nei confronti di alcuni dipendenti.

 

IL PUNTO SULLE PROBLEMATICHE CONTRATTUALI DELL’ENTE:

 L’Amministrazione CRI continua ad essere inadempiente per i sotto elencati problemi:

1)   le posizioni organizzative previste dall’art. 17 del CCNL 98/01, recepito dagli artt. 14 e 15 del CCNI del 2000, ancora non sono state attuate; il tempo passa e, nonostante le assicurazioni date alle OO. SS., l’Amministrazione deroga, alla disciplina dell’art. 17 che prevede la definizione di tutte le posizioni dell’area “C” che, per effetto del disposto contrattuale, hanno diritto all’estensione di una specifica indennità legata alle funzioni e responsabilità che molti lavoratori svolgono  e assolvono. Questo comportamento lesivo dei diritti, sta comportando perdite economiche rilevanti, per cui, se l’Amministrazione non provvede con urgenza, l’Organizzazione sarà costretta a chiamare i dipendenti alla lotta.

2)   La dotazione organica dell’Ente, come è ormai notorio, è stata approvata per legge e non si capisce, proprio perché vi è questa garanzia, quali sono le motivazioni per cui ancora non si è dato corso all’attuazione del Contratto Integrativo di Ente che risale ad agosto 2000 (II° e III° step etc.).

3)   Per quanto concerne le problematiche incentivanti, la Scrivente Organizzazione con nota n° 408/04 del 18/05/2004, ha chiesto al responsabile dell’Ufficio trattamento economico di procedere alla costituzione dei fondi del trattamento accessorio per i raggruppamenti previsti dal contratto: Comparto aree A, B, C , personale dirigente, professionisti dipendenti, personale medico e qualifiche ad esaurimento di cui all’art. 15 della legge 88/89.

La stessa richiesta è stata nuovamente inoltrata, con nota n° 846/04 del 04/11/2004, al Dirigente del servizio dott. De Matteis.

A tutt’oggi ancora non si è sentita la necessità, e tanto meno la responsabilità, di quantificare le risorse economiche da destinare ai fondi  e di stabilire le modalità di erogazione degli stessi, tutto ciò a meno di un mese dalla fine dell’anno.

Per quanto riguarda il personale medico, l’Amministrazione non ha rispettato l’accordo siglato con le OO.SS. in data 08/08/2003 per l’importo pari a 500.000,00 euro, nè è stata data assicurazione di far affluire dette somme al fondo anno 2004 che ancora deve essere costituito. E’ ovvio, che anche in questo caso, si dovranno invitare i lavoratori interessati, in quanto discriminati, ad attuare forme di lotta.

4)   Per quanto riguarda l’accordo stipulato in data 17/06/2004, in materia di sussidi in favore del personale dipendente pari a € 833.537,15 a cui è stata data ampia diffusione, spiace constatare che a tutt’oggi non è pervenuta alcuna circolare esplicativa che consenta ai lavoratori di fruire di tali benefici.

5)   L’accordo sulle procedure di contabilità stipulato il 21/11/2003, dopo che lo SNACRI ha ritirato la propria firma a causa delle gravi inadempienze dell’Amministrazione ( non è stato consegnato il contratto, non sono state fatte le verifiche semestrali, vi sono continue proteste da tutta Italia per il fatto che non è stato dato corso agli impegni inerenti la formazione), resta operante creando moltissimi sospetti inerenti sia la liceità del contratto, sia gli eventuali interessi che lo hanno determinato.

6)   L’accordo inerente il mutamento del profilo professionale stipulato l’8/4/04, a tutt’oggi non è definito e non è dato sapere quali sono gli ostacoli che ne impediscono l’attuazione. In poche parole, le lungaggini operative che hanno caratterizzato la precedente Amministrazione, permangono attualmente, pur avendo affidato la responsabilità di molti settori amministrativi a dirigenti che avrebbero dovuto speditamente riportare l’Ente CRI al pari degli altri Enti del Comparto.

 

PRECARIATO:

 E’un problema vergognoso che non ancora si riesce a risolvere e che lascia moltissimi lavoratori in balia di personaggi che costantemente approfittano del loro status, impaurendoli con minacce e facendo balenare sempre il possibile   licenziamento.

Se questo è oggi lo spirito di Croce Rossa, la Scrivente Organizzazione ha difficoltà a collaborare con un Ente che non fa rispettare in campo nazionale le sue costituenti e originarie finalità.

 Si ricorda a tutti che l’art.1 del CCNL prevede che esso ” si applica a tutto il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato”  per tanto, anche a livello economico, si devono costituire tutte quelle voci contrattuali a cui ha diritto.

Si è concordato con l’Amministrazione, al fine di rendere stabile la posizione lavorativa di tutti i dipendenti precari, di far presentare dal Governo, nella prossima Legge Finanziaria, un emendamento che consenta alla CRI di prorogare fino al 31/12/05 i contratti di lavoro instaurati ai sensi del  Decreto Legislativo 368/01, facendo salve le condizioni di miglior favore.

Ci si augura che almeno questo obiettivo sia centrato, anche se, si è consapevoli, che tutto ciò non porta alla reale soluzione del problema.

 Con riserva di ulteriori notizie si porgono distinti saluti

IL SEGRETARIO GENERALE

Dott. Luigi Biscardi